Parma; 23 marzo 2023 – Cai Parma e Anmic Parma insieme per una montagna per tutti. Dopo aver già collaborato, negli ultimi anni, per rendere accessibile il nostro Appennino alle persone con disabilità, il Club Alpino Italiano e l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili hanno sottoscritto oggi, nel Giardino di Luana della sede provinciale di Anmic, un protocollo di intesa per formalizzare e intensificare la collaborazione, alla presenza del presidente di Anmic, Walter Antonini, il presidente del Cai, Roberto Zanzucchi, e Raffaella Devincenzi, delegata della Provincia di Parma ai Rapporti con Enti parco, Politiche per la montagna e aree interne, Pari opportunità e Diritti civili.
In particolare, l’associazione che si occupa di promozione e tutela dell’ambiente montano e l’associazione di tutela e rappresentanza delle persone con disabilità e delle loro famiglie, iniziano un percorso che le vede unite nel voler offrire opportunità di inclusione all’aria aperta, in ambiente naturale, lungo sentieri accessibili, con l’utilizzo di mezzi adeguati e il supporto di volontari formati, in un contesto di sicurezza e consapevolezza.
Le fondamenta della collaborazione sono le attività di montagnaterapia che il Cai svolge dal 2011, in collaborazione con enti pubblici e del terzo settore, e in particolare le attività di escursionismo adattato realizzate con la Joëlette, lo speciale mezzo da offroad, a ruota unica, che, guidata da volontari, permette di portare in vetta persone con difficoltà motoria che altrimenti non potrebbero affrontare tali escursioni. Le esperienze realizzate sinora, sia con adulti, sia con bambini, sono state molto positive e hanno trovato il grande appagamento degli associati Anmic; da qui la volontà di implementare la collaborazione tra le due realtà associative per una montagna davvero per tutti.
A livello pratico, saranno organizzate attività didattiche e formative rivolte ai soci di Anmic, coordinate da volontari del Cai, su argomenti inerenti alla frequentazione dell’ambiente montano e il suo approccio, con una specifica attenzione alle opportunità fornite dall’escursionismo adattato come modalità di avvicinamento alla montagna per persone con disabilità motorie. Inoltre, saranno organizzate delle uscite di escursionismo adattato in ambiente montano. Contestualmente, saranno studiate e sviluppate progettualità volte a incrementare le opportunità di fruizione dell’ambiente naturale da parte delle persone con disabilità, attraverso, per esempio, la verifica e l’implementazione dell’accessibilità di strutture ricettive, aree sosta, punti di interesse naturalistico, anche attraverso la consulenza del team di lavoro Parmaccessibile, diretto da Matteo Salini e Jessica Borsi. Inoltre, saranno ideati e realizzati itinerari accessibili, coadiuvati dalla cartografica digitale del Cai e il suo Gruppo Sentieristica.
Walter Antonini, presidente Anmic Parma: “Oggi diamo stabilità, formalizzazione e concretezza a una collaborazione già attiva da qualche anno, per rendere possibile un’idea che abbiamo visto essere realizzabile e con grande soddisfazione da parte di tutti: vedere chi fa del camminare in montagna una ragione di vita al fianco di chi camminare non può. Si è dimostrato che insieme si può raggiungere la vetta, anche dove sembrerebbe impossibile: questo grazie alla disponibilità e alla sensibilità dei volontari del Cai. Ci siamo trovati: noi di Anmic, col nostro sogno di portare i nostri associati a fare esperienze inclusive in montagna, il Cai con la volontà di rendere la montagna, ove possibile, accessibile a tutti. Non è utopia: muscoli, tecnologia, capacità progettuale e volontà hanno dimostrato che è possibile. Le bellissime esperienze di escursionismo adattato, le attività di montagnaterapia e la Paralympic Valley, con il suo cuore pulsante a Bazzano con la sua palestra paralimpica, dimostrano che si può fare inclusione in ambiente naturale anche quando la strada non è pianeggiante. Ci crediamo molto e questa intesa col Cai non è altro che un potenziamento di questa idea: andare in alto insieme”.
Roberto Zanzucchi, presidente Cai Parma: “Il Protocollo è la naturale evoluzione di una collaborazione nata ormai da qualche anno tra le nostre Associazioni, unite fianco a fianco nella creazione di opportunità di inclusione legate alla fruizione dell’ambiente naturale; per il Cai poter offrire a tutti l’opportunità di una frequentazione della montagna piacevole, sicura e rispettosa dell’ambiente è da sempre un impegno forte che vede tra l’altro un altissimo numero di soci direttamente coinvolti nelle attività a favore di chi a più difficoltà a muoversi. Ma il Protocollo ci sprona anche nel mettere a fattor comune le competenze e le sensibilità delle nostre due associazioni per promuovere una diversa cultura nella fruizione dell’ambiente naturale: insieme vogliamo essere da stimolo e da supporto per enti locali, istituzioni, parchi per pensare, progettare e realizzare percorsi accessibili a tutti.”
Raffaella Devincenzi, delegata della Provincia di Parma ai Rapporti con Enti parco, Politiche per la montagna e aree interne, Pari opportunità e Diritti civili: “Far percorrere a tutti i sentieri delle nostre montagne è la sfida di oggi: sono itinerari bellissimi, è giusto che possano goderne tutti. Per questo l’intesa tra Cai e Anmic, con le quali mi sento a casa, è molto importante. Le esperienze che ho potuto vedere direttamente, in particolare con la Joëlette Kids per bambini, sono state straordinarie. Ho letto recentemente un libro, molto bello, su cosa ci rende felici: vivere all’aria aperta, il sole, corretti stili di vita e stare insieme aiutandosi gli uni e gli altri. Vuol dire che la felicità non è preclusa a nessuno e questo accordo tra le due associazioni mi fa pensare proprio alla felicità, a come renderla possibile anche alle persone con disabilità o difficoltà motoria. Anche nel territorio di Neviano degli Arduini, di cui sono sindaca, grazie alla spinta della palestra paralimpica e di queste attività inclusive, abbiamo, con pochi sforzi, abbattuto tante barriere architettoniche e anche tanti negozianti ci hanno seguito, mettendo una rampa per superare i gradini d’ingresso. È proprio vero: se un ambiente è accessibile alle persone con disabilità, è più bello e vivibile per tutti”.