Mercoledì, 14 Febbraio 2024 16:32

Vignali replica a Campanini In evidenza

Scritto da

Ma legge gli atti che approva? Sono la fotocopia degli anni precedenti. Non fosse per il PNRR ricadremmo nell’immobilismo della precedente giunta di sinistra

PARMA - “Mi fa molto strano che il consigliere del Pd, Sandro Campanini, spesso presente in consiglio comunale, non si sia accorto che il piano delle opere pubbliche non sta procedendo secondo programma ma al contrario ci parla di ben 54milioni traslati dal 2022 al 2023 e di 30.230.655,53 invece spostati poi dal 2023 al 2024”.

Inizia così la replica di Pietro Vignali a Sandro Campanini in merito alle opere pubbliche lumaca, lavori promessi ma mai avviati o che procedono a rilento.

"Delle due l’una: o il consigliere Campanini soffre di amnesie o non legge con attenzione gli atti che approva.

Sono gli stessi atti prodotti dagli uffici del Comune che ci dicono questo. Se il consigliere Campanini li leggesse con attenzione, noterebbe che il piano delle opere pubbliche che ha appena approvato , è, al netto del PNRR, l’esatta fotocopia di quello che ha approvato l’anno scorso. Che a sua volta era la fotocopia di quello dell’anno ancora precedente. Il che significa che non è stato fatto nulla di quanto annunciato.

Ciò che è emerso in questo anno e mezzo è una fiera delle promesse non mantenute, con annunci ripetuti che smentiscono quelle fatte in precedenza con garanzie di avvio di lavori che in realtà dovevano essere già finiti in passato. La stessa cosa che fa ancora oggi Campanini con le opere che cita: annunciare l’inizio di lavori di opere che dovevano già iniziare da tempo secondo dichiarazioni fatte l’anno scorso (come la rotonda di Via Mantova, la Biblioteca di Alice e il teatro dei dialetti).

Se le vada a riguardare per rinfrescarsi la memoria.

Il consigliere Campanini non ci dice nulla invece delle 36 opere annunciate e mai partite. Per essere “gentili” ne ricordiamo solo una parte: Piazzale Salsi, il Parco dei Vetrai, il Parco dei Vecchi Mulini, l’area verde dalla Scuola Micheli, il centro logistico di Via Del Taglio, le opere connesse all’accessibilità delle fiere, i box del canile, l’area verde di San Paolo.

Meno male che ci sono i tempi scanditi dal PNRR” - chiosa amaro Vignali - “che fortunatamente sono dettati da organi superiori e non sono trattabili, altrimenti la città rischierebbe di ricadere nell’immobilismo della precedente giunta di sinistra.

Un immobilismo che tutta Parma ricorda con terrore”.