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Giovedì, 31 Ottobre 2019 09:00

Gli amici pelosi a scuola per diventare coterapeuti

Nei giorni scorsi, presso la sede di Parma del centro di formazione professionale IRECOOP, si è svolta un’inusuale cerimonia di consegna degli attestati di fine corso.

Di LGC Parma 30 ottobre 2019 – “Come ti formo l'amico pelosetto per diventare coterapeuta”, potrebbe essere il titolo "giornalistico" per descrivere sinteticamente l'attività formativa realizzata da IRECOOP Parma e che ha visto la partecipazione di allievi anche dalla Romagna e che ha come obiettivo di preparare gli operatori e i loro fedeli amici a quattro zampe agli interventi assistiti con animali, attività comunemente nota come "Pet Therapy".

"I dati raccolti - scriveva il sottosegretario alla salute Vito De Filippo in prefazione alle linee guida per gli IAA (Interventi Assistiti con Animali) 2015 - dimostrano che la relazione con l’animale riaccende l’interesse verso gli altri, attraverso stimoli sensoriali tattili e visivi creando un’empatia che induce anche pazienti depressi e in isolamento sociale a reagire e a sentirsi utili. I benefici della relazione sono evidenti soprattutto nei bambini nei quali l’animale, oltre a catturare l’attenzione, stimola l’accettazione di sé, e negli anziani nei quali si registra anche un effetto positivo sul piano fisico, oltre che psichico, in quanto i pazienti vengono stimolati a compiere attività motorie (accudimento dell’animale, passeggiate ecc.).
L’impiego degli animali in vari ambiti terapeutici determina non solo una migliore risposta del paziente ma spesso concorre alla riduzione dell’uso dei farmaci, con ulteriori vantaggi sia per la qualità della vita che in termini di costi per la collettività."

La corretta applicazione degli IAA richiede il coinvolgimento di una équipe multidisciplinare in grado di gestire la complessità della relazione uomo-animale ed è composta, a seconda del tipo di intervento, da figure sanitarie, pedagogiche e tecniche con diversi compiti e responsabilità.
Ed è proprio sulla base di questa rigida regolamentazione che IRECOOP ha realizzato il ciclo di corsi, da quello propedeutico di 21 ore a quello base di 56 per completare con l'avanzato di 120 che consente di aderire alle equipe multidisciplinari che intervengono nei percorsi di assistenza con animali.

Alla consegna degli attestati, lo scorso 22 ottobre, erano presenti quasi tutti i nuovi "coterapeuti" pelosetti, in prevalenza cani, ma anche un coniglio e assenti giustificati i gatti, i cavalli e gli asini.

Già perché a differenza di quanto comunemente noto, la "Pet Therapy" la si realizza non solo con i cani ma con diverse specie, sfruttando le loro innate attitudini da preda piuttosto che da cacciatore, come spiega Carminio Gambacorta, docente e medico veterinario, oltre a essere presidente della Coop. Sociale Laboratorio Lesignola di Canossa (RE) e sottolinea come siano molte le specie utilizzate all'estero per gli interventi assistiti mentre in Italia ci si ferma a cinque, il cane, il gatto, il coniglio, l'asino e il cavallo.

"Dalle linee guide degli interventi assistiti dagli animali, dichiara Carminio Gambacorta, le specie animali contemplate sono asino, cavallo, cane, gatto e coniglio. E' importante sapere che ogni specie possiede una caratteristica specifica per lavorare con diverse tipologie di persone. A seconda degli obiettivi educativi o terapeutici ci si orienta verso una particolare specie e all’interno di ogni specie anche una particolare razza.
Il cavallo per esempio è un animale preda, è grande, intimidatorio e offre la possibilità , quasi lo “impone“, di dover lavorare su te stesso per poter interagire con lui.
Relazionarsi con un cavallo o andare sopra un cavallo è bello ed emozionante, ma nello stesso tempo, poiché è una preda e noi siamo predatori, dobbiamo avere la capacità di modulare la nostra energia per entrare in relazione con esso.
Il gatto è un animale predatore ma ha una sensibilità tale per cui è fondamentale lavorare su di noi per potersi relazionare bene. Il gatto è un animale che non si può coccolare o abbracciare come per esempio si può fare con un coniglio, ma ha bisogno di una sua libertà e di un suo spazio personale. Il gatto ha unghie affilate e saper leggere attentamente il suo linguaggio è fondamentale per evitare pericolosi inconvenienti.
Il cane ovviamente è un animale che tutti conosciamo e, a seconda anche della razza si può lavorare con diversi obiettivi .
L’asino è un animale molto interessante perché si può lavorare, per esempio, sul concetto di stupidità. Nell’immaginario collettivo l’asino è sempre stato considerato un animale stupido e nel momento in cui un ragazzo (che anche lui probabilmente è considerato allo stesso modo…), si relaziona con un asino e si rende conto che quest'animale è tutt’altro che stupido ma anzi è molto riflessivo, immediatamente gli fa da specchio e inizia a prendere in considerazione se stesso in altre modalità.
Il coniglio, infine, è un animale preda ma rispetto al cavallo è molto piccolo e dallo scheletro fragile e quindi richiede una delicatezza ulteriore per potersi relazionare con lui."

Francesca Pezzilli, accompagnata dalla sua fedele cagnolina Sally, è la prima a rompere il ghiaccio tra gli allievi e a offrire la propria testimonianza. "Ho iniziato questo corso perché ho una passione fortissima per gli animali e lavorare nella "Pet Therapy" è sempre stato un mio sogno. In aggiunta ho un cane che proprio mi ha espresso la volontà di fare questo tipo di attività, sia con bambini sia con anziani e quindi mi sono iscritta a questo corso che ho intercettato quasi per caso ma dalla prima lezione sono rimasta folgorata e ho immaginato quello che sarebbe successo. La preparazione, anche molto pratica, è andata ben oltre le mie iniziali aspettative. Grazie a un po' di iniziativa privata sono anche riuscita a fare diversi e qualificanti tirocini che alla fine mi hanno consentiti già di lavorare in questo campo. Insomma un sogno che diventa passione!".

Il Racconto di Francesca è un esempio rappresentativo dell'indiscutibile e diffuso apprezzamento verso il percorso didattico svolto e, ovviamente, per gli organizzatori e i docenti con i quali si è instaurato un rapporto anche professionale sin dai primi momenti. Un affiatamento che ha di fatto consentito di realizzare un primo nucleo di aggregazione, un vero e proprio network di specialisti di settore, che andrà a arricchirsi con i prossimi che usciranno dai percorsi didattici di IRECOOP Parma.

"Infatti, sottolinea Marta Viappiani, docente e psicoterapeuta, all'interno del corso si è creato un team in modo naturale. Una rete che sta già operando dando ciascuno la disponibilità e la propria specialità. La cosa fantastica, oltre all'entusiasmo che tutti hanno esposto è che, adesso, loro già lavorano, ai vari progetti su Parma, in base agli abbinamenti che hanno cercato e si sono costruiti, proprio attraverso animali diversi." La dottoressa Viappiani, in qualità di psicologa, all'interno del corso si è particolarmente dedicata alla gestione dei conflitti, la leadership, la squadra e come si forma, il team e come si gestisce un team.

Se Francesca Pezzilli si è formata con il cane, Marina Ghiretti il percorso l'ha realizzato con il cavallo. "Io sono coadiutore con il cavallo e ho già fatto esperienza e faccio esperienza ludica con il cavallo nell'ambito della disabilità psichica. Abbiamo in corso un progetto con quattro ragazzi con disabilità cognitiva con i quali stiamo ottenendo grandi risultati. Quello che da soli non farebbero, come ad esempio infilare delle forme in altrettanti buchi e quant'altro, con il gioco invece lo fanno e aumentano la loro autostima grazie alla presenza del cavallo. Riuscire a rapportarsi, prendersi cura di un animale così grosso, di cui molti possono aver paura, accresce enormemente il loro tasso di autostima. Sono animali con una sensibilità ancestrale, in grado di relazionarsi con chiunque e perciò molto adatti a quel tipo di disabilità."

Francesca Ronchetti invece è una coadiutrice che opera con il cane e con l'asino . "Sono una pedagogista clinico - sottolinea Francesca Ronchetti - e ho una associazione che si occupa di fare interventi assistiti con asini. L'asino cosa è che offre alle persone? E' innanzitutto un animale che va conosciuto e permette di scoprire che in realtà i pregiudizi che girano attorno all'asino non sono veri. Gli asini sono animali molto intelligenti e valutano le situazioni con molta calma a differenza del cavallo. L'asino ad esempio non ha mai uno scatto, rimane fermo e valuta la situazione prima di agire. Un comportamento che gi deriva dal fatto che non possiede una velocità di fuga elevata, come invece ha il cavallo. Gli asini quindi permettono di rilassarci e ci portano a diventare calmi e pazienti . Per stare a loro vicini dobbiamo accettare il loro ritmo e così ci permettono di esplorare il nostro "Io". Oltre a questo, c'è tutto il lavoro di cura da poter mettere in atto con l'asino. Il grooming (pulizia del mantello ndr), il toccare, il prendersi cura, strigliarlo e portarlo alla lunghina ad esempio. Quindi, per una persona condurre un asino, che ha dimensioni maggiori di un cane, vuol dire sentirsi capace e la sua autostima ne trae beneficio e gli asini ti rispettano con la loro pacatezza e riflessività. Sono modi di comportarsi, atteggiamenti che aiutano le persone in difficoltà con disabilità, i bambini e gli anziani, tutti possono trarre beneficio dalle relazioni che s’instaurano con l'asino."

E' quindi Carmela Augelli a farsi avanti per rilasciare la propria opinione. "Il coniglio, l'animale con il quale svolgo da poco l'attività di coadiutore, è un animale sociale di piccole dimensioni, molto docile e tranquillo. Non include paura o disagio ma trasmette calma, interesse, curiosità portando un senso di benessere all’utenza.
E’ una preda. Proprio per questo, è molto timoroso e necessita di delicatezza e tranquillità per poter interagire con lui.  E’ un animale che può interagire con tutti: bambini, adolescenti, ragazzi, persone con disabilità sia fisica che psichica e anziani.
Le attività di interazione fisica uomo-coniglio che si possono svolgere, sono adatte ad ogni tipologia di utenza: fare le coccole, accarezzarlo, dargli da mangiare, farsi annusare, pettinarlo, si possono fare anche giochi di ricerca olfattiva.
Si possono organizzare sia attività di gruppo sia attività rivolte a una sola persona.
Le mie esperienze riguardano l’attività di Pet Therapy con i bambini. Attraverso attività di lettura, ludiche e ricreative si portano i bambini ad avere una conoscenza di base riguardante le caratteristiche comportamentali e le diversità di specie (uomo-animale).
Imparano qual è il modo corretto di avvicinarsi ed interagire con il coniglio lavorando anche sui tempi di attesa da rispettare e sull’autocontrollo (essendo una preda, ha paura, quindi bisogna essere tranquilli, delicati, non bisogna urlare, ne fare movimenti bruschi, aspettare che il coniglio si avvicini per poter interagire con lui).  Si sviluppano nel bambino capacità di interazione e collaborazione di gruppo, il mettersi nei panni dell’altro, del più debole e svantaggiato (che in questo caso è il coniglio, ma, nella vita di tutti i giorni può essere, ad esempio, un compagno), il prendersi cura dell’altro. Tutto questo finalizzato al benessere dell’utenza, rafforzando il senso di empatia, di autostima e, involontariamente, porta la persona a fare un lavoro su di sé, se vuole interagire con lui."


Francesca Pozzi è invece la "testimonial" dell'attività svolta con il gatto. "Le attività che si svolgono con il gatto - sottolinea Francesca, differiscono molto da quelle realizzate con i cani. La interrelazione che si instaura con il gatto è molto più fine e passa per l’osservazione ed il rispetto della natura meno addomesticata e più selvaggia del gatto. Questo tipo di intervento apre delle vie di comunicazione diverse, più silenziose e introspettive dove la relazione si instaura attraverso gesti cauti perché la fiducia del gatto non è data per scontata ma va costruita (parallelismo con le relazioni umane)."

"Una serie di argomenti molto eterogenei, - è il commento di Stefano Cattabriga l'allievo proveniente dal ravennate, ma che proprio per questo motivo forniscono al discente un panorama completo dell'enorme ventaglio di competenze e informazioni che non possono mancare a chi si avvicina a questo tipo di attività con ambizioni serie e professionali. Da qui la consapevolezza che la "fine" del corso altro non sarà che l' "inizio" di un percorso di crescita personale e professionale che non avrà mai fine. Per me ciò ha giustificato anche l'onere e l'impegno derivante dal fatto di risiedere e lavorare ad oltre 150 km. dalla sede di Irecoop Parma.
Anche per questo motivo ogni minima, inevitabile (pur se perfezionabile) variazione di programma o imprevisto nel mio caso ha impattato più fortemente sull'organizzazione di viaggi, permessi dal lavoro, gestione famigliare. Lo rifarei? Si! Farò altri corsi di perfezionamento? Si."

In conclusione Angela Piacente, coordinatrice dell'attività per conto di IRECOOP Parma, dichiara la grande soddisfazione del corso avanzato che è la parte conclusiva dell'intero ciclo formativo. "Il corso svolto rappresenta il completamento e la conclusione di un percorso articolato, che ha consentito il raggiungimento di una pluralità di obiettivi per gli allievi e non solo. Grazie alla frequenza al corso, e superamento della verifica finale, gli allievi potranno esercitare l’attività di Coadiutore dell’animale e essere inseriti tra gli operatori IAA presenti nell’albo nazionale di DIGITAL PET, sezione digitale nata da un progetto condiviso da Centro di Referenza Nazionale e Ministero della Salute. I risultati ottenuti da questo corso, rappresentano per IRECOOP, il punto di partenza per una nuova progettazione di questi percorsi che risulterà sicuramente più ricca grazie alle esperienze e ai suggerimenti raccolti dagli allievi e soprattutto grazie al validissimo corpo docenti costituito e sperimentato per la prima volta durante questo corso."

E' Il primo corso che IRECOOP ha realizzato in quest’ambito e attualmente IRECOOP è l'unico ente che al momento garantisce questo tipo di percorso d'apprendimento. "Sono particolarmente felice - conclude Angela Piacente, per aver conosciuto delle persone splendide e con una spiccata sensibilità a partire dai docenti, infine ancor più soddisfatta perché ho di fronte persone che della loro passione e hobby ne hanno fatto un lavoro".

Di docenti ed esperti nel ciclo se ne sono alternati diversi e altamente qualificati. Oltre ai già citati Carminio Gambacorta, veterinario e presidente della Cooperativa sociale Laboratorio LESIGNOLA, che accoglie ragazzi preadolescenti e adolescenti e supporta tutte le figure adulte che vengono a contatto con questi e con le loro difficoltà di gestire un periodo così delicato di crescita e Marta Viappiani, psicologa psicoterapeuta in ambito cognitivo comportamentale. Vanta nella sua carriera numerose esperienze lavorative nell’ambito della psicologia dell’Emergenza, nonché Past President dell’Associazione IMPRONTE NELL’ANIMA, e oggi operatrice IAA in numerose realtà, tra cui L’ospedale dei Bambini di Parma, dove opera con differenti tipologie animali, tra cui l’asino, si sono avvicendati alla cattedra:
- Caterina Solinas – psicologa
- Marco Baracchi – Vicepresidente dell’associazione ABOUT DOG
- Marco Begarani – Presidente della Comunità “CASA DI LODESANA”
- Paolo Pediri – coordinatore referente Progetti Salute Mentale c/o Centro Polifunzionale P. Corsini DI Pellegrino Parmense (Cooperativa AURORADOMUS)
- Giovanna Mazzotta – Neuropsichiatra infantile

Un'esperienza ben riuscita dal punto di vista didattico che ha avuto il merito di premiare gli allievi con un’immediata immersione nel mondo lavorativo dando seguito alle aspettative di ciascuno. Un risultato probabilmente inatteso ma che conferma l'importanza della formazione dedicata alle competenze spesso meno evidenti e inespresse, ma assolutamente apprezzate dal mercato del lavoro.

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