Lunedì, 29 Aprile 2024 06:24

Papa San Pio X ed il Tomismo Integrale In evidenza

Scritto da Daniele Trabucco

Di Daniele Trabucco Belluno, 29 aprile 2024 - Il grande Papa san Pio X, pontefice dal 1903 al 1914, caduto nel dimenticatoio se non addirittura avversato da una certa storiografia soprattutto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), è stato non solo colui che ha combattuto con fermezza l'eresia modernista, ma anche colui che ha indicato, da vero Pastore, la strada da seguire per difendere i "diritti della Verità", la sola "Verità che salva":

Gesú Cristo vero Dio e vero uomo. Attraverso l'attenta lettura della nota Lettera Enciclica "Pascendi Dominici Gregis" del 1907, integrata dalla Lettera apostolica "Notre charge apostolique" del 25 agosto 1910 di condanna del movimento francese di stampo socialista "Le Sillon" che propugnava un cristianesimo laicizzato (oggi diremo pastorale), Papa Sarto non si limita a condannare solo il modernismo dogmatico, bensì  anche quello sociale.

Se, da una parte, l'affermazione del principio moderno di immanenza favoriva e favorisce la coincidenza della Rivelazione divina con l'esperienza e la coscienza dell'uomo che vive il sentimento religioso (e, dunque, lo interpreta a seconda delle proprie posizioni soggettive), dall'altra il primato dell' "action" blondeliana sulla ragione contemplativa porta al primato della prassi sulla conoscenza dell'essere.

Di fronte, allora, al tentativo di "deellenizare" il cristianesimo e privarlo del suo impianto metafisico, Papa Sarto propone (nella "Pascendi") il ritorno ad un "tomismo autentico ed integrale", oggi completamente assente nella formazione del clero e dei religiosi in quanto soppiantato da una prospettiva fenomenologica-esistenziale che ha condotto a vere e proprie aberrazioni.

É stata la graduale rinuncia al tomismo, ad esempio, che ha consentito il pantesimo cosmico di Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) o la "svolta antropologica" di Karl Rahner (1900-1984) di matrice razionalistica. In san Pio X, modello di autentico "Pastor bonus", emerge una costante e strenua difesa della Verità, tacciata erroneamente di intransigentismo (Menozzi), consapevole che i "veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti" (cit. san Pio X, Lettera apostolica "Notre charge apostolique, 1910).

(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.

Sito web personale www.danieletrabucco.it