Giovedì, 14 Settembre 2023 07:45

Per il 20° di Musica in Castello Sandro Pertini nel monologo di Pippo Santonastaso al Labirinto della Masone

Scritto da Gabriele Majo
Pippo Santonastaso durante la performance al Labirinto della Masone Pippo Santonastaso durante la performance al Labirinto della Masone Ph. credits Paolo Bevilacqua

Il 20° di Musica in Castello è stato, per chi Vi scrive, l’occasione di condividere, raccontandole, le belle esperienze vissute in occasione di questa estate 2023 – che ormai (pare anche meteorologicamente parlando) sta volgendo al termine (anche si gli esperti promettono una bella Ottobrata…) – grazie alla selezione di qualità degli eventi messi in cartellone dall’infaticabile direttore artistico Enrico Grignaffini e dal suo staff, un nome per tutti Nicoletta Simoncini.

Nella prima parte della stagione siamo stati abbastanza continui, grazie anche al relativo relax professionale, che ci consentiva non solo di presenziare con una certa frequenza agli spettacoli, ma anche di poterli raccontare alla nostra maniera, un po’ retrò se volete, ma piuttosto dettagliata, completa e talora personalizzata, consentendovi di immaginare di essere seduti lì, a fianco a noi a gustarli, grazie anche al supporto fotografico dei volontari in maglia rossa e con macchina fotografica di Piccola Orchestra Italiana: nel caso delle immagini a corredo di questo reportage della esibizione numero 45, andata in scena martedì 12 settembre 2023, al Labirinto della Masone, con protagonista Andrea Santonastaso, il nostro grazie va a Paolo Bevilacqua.

Chi, come me, in gioventù, ha avuto modo di lavorare con Pippo Santonastaso – quando assieme al fratello Mario (scomparso nel 2021), all’interno della trasmissione “Il Pallone nel 7” (progenitore de “Il Pallone Gonfiato” della bolognese Rete7, facevano sorridere i tifosi con il loro cabaret, che stemperava le tensioni delle discussioni calcistiche incrociate sulla via Emilia (Gianni Barone ed io curavamo i collegamenti sul Parma dagli studi Tv di Via Cecrope Barilli, all’epoca di Retemilia81 e poi successivamente di Teleducato, ove io sarei tornato più maturo per le indimenticabili stagioni di Calcio & Calcio con Angella e Boni) – non poteva disertare l’appuntamento con il suo figlio d’arte, Andrea, che ha tracciato (con un monologo, accompagnato da disegni, pure suoi, proiettati sul muro squarciato alle spalle, particolarmente significativo, nel ricordo della Strage alla Stazione di Bologna) la vita del Presidente della Repubblica più amato dagli italiani, ossia Sandro Pertini.

“Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente / E un partigiano come presidente…”, cantava Toto Cutugno, nel 1983, a proposito di Sandro Pertini, ma, nonostante l’inserimento di qualche brano degli anni ’80, tra cui Alberto Camerini, le note di questa sorta di inno nazionale all’estero (o all’est…) non sono risuonate nella colonna sonora della piece, e forse sono un po’ mancate, o per lo meno me le sarei aspettate, anche per il triste assist dell’attualità, ossia la recente scomparsa del cantautore-compositore…

Prima di arrivare al primo Pertini, quello in arrivo nel 1929 alla Stazione di Chiasso, con il passaporto falso intestato a Luigi Roncaglia dopo alcuni anni di esilio, buggerando il controllo della polizia fascista (salvo pochi giorni dopo esser riconosciuto nella sua Savona e di conseguenza ri-arrestato e condannato dal Tribunale Speciale per la Sicurezza dello Stato a dieci anni e nove mesi di prigione e a tre anni di vigilanza speciale per aver «svolto all’estero attività tali da recare nocumento agl’interessi nazionali», nonché per «contraffazione di passaporto straniero»), Santonastaso parte con un’invettiva contro i cinesi che subentrano agli esercenti italiani (monologhi dell’odiatore Nicola Bonazzi): con una serie di rapidi cambi di scena e passaggi temporali viene mixata la storia di “Sandro”, alle imprese social (contrappasso) degli hater di oggi, che se la prendono con tutto e tutti…

Anche con le donne. Mentre ogni giorno si cancella un numero (79) aggiornandolo con un altro (80), c’è chi cerca di dare un aiuto concreto, una opportunità alla vittime (scampate) di femminicidio: lo fa, ad esempio, la fondazione Pangea Onlus che offre rifugio a chi scappa da questa guerra e anche alle vittime più innocenti, ossia i bambini. Sono oltre 17.000 euro il frutto della generosità degli spettatori di Musica in Castello che con l’offerta libera prima e dopo ogni serata del 20° hanno raggiunto questo tesoretto di cui la dirigente Silvia Redigolo – presente in sala – saprà fare buon uso.

Santonastaso ricorda come Pertini si offese con sua madre quando lei chiese per lui la grazia (anche a causa delle sue precarie condizioni di salute), grazia che lui – sempre fedele ai suoi ideali – rifiutò. E poi i suoni e le voci che, come sulla macchina del tempo, ci han fatto rivivere i fatti di cronaca del suo settennato (la strage alla stazione di Bologna, la tragedia di Alfredino Rampi nel pozzo maledetto di Vermicino, il terremoto dell’Irpinia, l’Italia Mundial) e le sue esternazioni arrabbiate o felici, e sempre comunque, cariche di umanità.

In Pertini si riconoscevano tutti, dai bimbi che in lui vedevano il nonno ai più grandi che ne apprezzavano le doti, ahinoi non così diffuse nella politica, ossia la solidarietà, la vicinanza e l’attenzione – energica e sferzante – alle persone. Lui si auto definiva il primo degli impiegatiE sull’aereo di ritorno da Madrid dopo la conquista della Coppa del Mondo – chiosa Santonastaso – c’erano tre campioni del Mondo e il primo degli impiegati…”.


Il monologo “Sandro” (il secondo di Santonastaso, dopo “Mi chiamo Andrea, faccio fumetti”, dedicato al genio di Andrea Pazienza, mentre il prossimo, il terzo, come ha svelato in anteprima al pubblico del Labirinto, è quasi pronto e sarà dedicato a Federico Fellini) ha fatto parte dell’inedito spin off “Teatro in Castello”, eventi teatrali indoor: dopo Barbie Time di venerdì 8 settembre 2023 al Magnani di Fidenza (uno spettacolo sulla diversità, l’accettazione dell’altro, gli affetti familiari), chiuderà il trittico questa sera, giovedì 14 settembre 2023 (inizio ore 21.30), al Teatro Pallavicino di Zibello, “Vernissage”, quattro studi sull’opera d’arte di J. O. Antinori e A. Quaranta. 46sima ed ultima fatica del 20° Musica in Castello

Gabriele Majo 

www.stadiotardini.it

Foto di Paolo Bevilacqua

 

 

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.