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Pier Paolo Pasolini: un viaggio tra poesia, cinema e polemiche In evidenza

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Di Nicola Comparato Felino (PR), 28 novembre 2023 -

Pochi giorni fa, la Procura di Roma ha respinto l'istanza di riapertura delle indagini sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto nel 1975 a Ostia. La richiesta, presentata da David Grieco, Giovanni Giovannetti e l'Ordine dei giornalisti del Lazio, mirava a chiarire la provenienza di tre campioni di DNA rinvenuti nel 2010.

Il pm Francesco Minisci ha dichiarato che tali elementi non sono sufficienti per riaprire il caso, definendoli "eterogenei e generici". Tra gli spunti scartati figura anche il movente legato alle 'pizze' del film 'Salò e le 120 giornate di Sodoma', sottratte a Pasolini. Pino Pelosi, (28 giugno 1958 Roma-20 luglio 2017 Roma) condannato in passato, è l'unico riconosciuto colpevole. L'avvocato Maccioni esprime amarezza per la decisione, definendola una sconfitta per chi crede nell'importanza della giustizia in questa vicenda. 

Nato a Bologna il 5 marzo 1922, e morto assassinato il 2 novembre 1975 presso Ostia a Roma, Pier Paolo Pasolini, intellettuale e omosessuale dichiarato quindi scomodo al sistema, ha segnato il panorama culturale italiano con la sua vita e le sue opere. Dopo gli anni friulani e la fondazione dell'Academiuta de lenga friulana, il suo percorso poetico e culturale è stato turbato dalla tragica morte del fratello Guido, partigiano della brigata Osoppo, nel 1945. La sua carriera prende slancio a Roma nel 1950, dove si trasferisce con la madre. Pasolini, laureato in lettere a Bologna nel '45, si avvicina al cinema e pubblica opere critiche come "Ragazzi di vita" (1955), un romanzo sui giovani delle borgate romane. Non privo di controversie, nel '55 affronta un processo per oscenità legato al tema della prostituzione maschile in "Ragazzi di vita". Assolto grazie alle testimonianze di intellettuali dell'epoca, Pasolini continua a contribuire al dibattito culturale fondando la rivista "Officina" nel medesimo anno. Gli anni '60 lo vedono debuttare come regista con "Accattone" (1961), seguito da opere significative come "Il vangelo secondo Matteo" (1964) e "Teorema" (1968). Nei primi '70, si dedica al "trittico della vita", producendo film come "Il Decameron" (1971) e "Il fiore delle Mille e una notte" (1974). Parallelamente, Pasolini inizia a scrivere per il "Corriere della Sera", affrontando temi politici e sociali. Nel 1975, il suo controverso capolavoro, "Salò o le 120 giornate di Sodoma", suscita scalpore per le sue rappresentazioni provocatorie. La sua vita giunge a una tragica fine nel novembre 1975 all'Idroscalo di Ostia, in circostanze ancora oscure. Riassumendo, Pino Pelosi, un "ragazzo di vita", lo uccide travolgendolo con la sua auto in seguito ad una brutale aggressione, almeno secondo le testimonianze giunte fino ai giorni nostri. Tutto questo dopo aver cenato insieme a Pasolini ed essersi appartato con quest'ultimo per consumare un rapporto sessuale. Postumo, nel 1992 viene pubblicato il romanzo "Petrolio", ideato nel '72.

La figura di Pierpaolo Pasolini ancora oggi continua a suscitare riflessioni e polemiche, testimoniando un'eredità complessa e indelebile nell'arte, nel cinema, nella poesia, nella letteratura e nella cultura italiana, ma anche nella semplice vita di tutti i giorni.

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