Nell'ambito del programma dei "servizi straordinari antidroga" disposti dal Questore di Parma, nella giornata di ieri 12 settembre 2017, è stata effettuata un'accurata attività di prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi di piazzale Carlo Alberto Dalla Chiesa, via San Leonardo e viale dei mille.
Il servizio antidroga ha visto l'impiego di un articolato contingente composto da personale della Squadra Mobile e delle Volanti, due unità cinofile antidroga della Questura di Bologna, una pattuglia della Polfer di Parma, due pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, una squadra del Reparto Mobile di Milano ed una pattuglia della Polizia Municipale.
Durante i controlli effettuati nella zona antistante la stazione e nei pressi di via San Leonardo, sono stati controllati 41 cittadini stranieri e sequestrati, a cari di ignoti, circa 66 grammi di marijuana; in zona viale dei mille sono stati intercettati e controllati 5 stranieri e, grazie all'intervento dei cani antidroga, sono stati recuperati altri 240 grammi di marijuana sequestrata a carico di ignoti.
Nel corso del servizio svolto, inoltre, 3 persone prive di documenti sono state accompagnate in Questura per accertamenti al termine dei quali, a carico di un cittadino nigeriano irregolare sul territorio Nazionale, veniva emesso decreto di espulsione.
Nella giornata di ieri, personale della Squadra Volante e della Squadra Mobile, nel corso di due distinte operazioni, ha proceduto all'arresto di tre nigeriani per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nel corso di un mirato servizio finalizzato al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone di via Gramsci, del Parco XXII aprile e di quelle limitrofe, agenti in servizio presso la Squadra Mobile hanno fermato un cittadino nigeriano O.H., di anni 21, sedicente, clandestino e censurato, gravato da numerosi precedenti di Polizia, che, accortosi della presenza della Polizia, aveva cercato invano di darsi alla fuga a bordo di una bicicletta.
Trovato in possesso di grammi 20,2 di marijuana, O.H. è stato accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti e ivi trattenuto in stato di arresto in attesa del processo con rito direttissimo.
Intorno alle 23.00, una pattuglia della Squadra Volante ha fermato in via Rangoni all'altezza del parco pubblico, una donna J.L., di anni 43 e E.F., di anni 31, entrambi nigeriani e censurati, sopresi a cedere una dose di sostanza stupefacente ad una ragazza.
La perquisizione dei due soggetti, estesa anche all'abitazione, ha dato esito positivo; sono state sequestrate banconote per un totale di euro 1580,00, sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina per un peso complessivo di circa 30 grammi, suddivisa in dose preconfezionate, nonché materiale per il confezionamento della droga.
I due nigeriani sono stati trattenuti presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di Turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
In data 07.09.2017, verso le ore 21.40, la volante stava pattugliando la zona di viale vittoria / viale dei Mille, al fine di prevenire lo spaccio di sostanza stupefacente.
Durante il pattugliamento, giunti in via Don Giovanni Minzoni, notavano un cittadino nigeriano a bordo di una bicicletta. Lo straniero, accortosi della presenza della volante, lanciava in terra un involucro di colore nero e tentava di scappare in sella alla sua bicicletta ma veniva prontamente bloccato dagli agenti.
Gli operatori accertavano quindi che il fermato, A.E. nigeriano classe 1992, aveva lanciato a terra un involucro contenente circa 4 grammi di sostanza stupefacente.
Lo straniero veniva quindi accompagnato in Questura dove veniva sottoposto a rilievi segnaletici, in quanto privo di documenti identificativi, e denunciato in stato di libertà per il reato di possesso di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre la sostanza veniva appositamente sequestrata.
Via Emilio Lepido, giovane nigeriano tratto in arresto per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
Parma: Ieri 25.08.2017 in Via Emilio Lepido una Volante della Questura di Parma procedeva al controllo di un giovane nigeriano. Lo stesso mentre transitava a bordo della sua bicicletta in Via Emilio Lepido direzione Centro Città, invitato a fermarsi dagli operatori di Polizia al fine di procedere all'identificazione, cercava di eludere il controllo invertendo repentinamente la direzione di marcia. I due agenti prontamente bloccavano ed immobilizzavano la persona sospetta che, sottoposta a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di 107.5 g di sostanza stupefacente del tipo MARIJUANA e di 0.4 g di ECSTASY.
Il soggetto A.M., classe 1991, pregiudicato, veniva tratto in arresto ed associato agli istituti Penitenziari di Via Burla, in attesa del rito direttissimo.
Bologna – Wuppertal, 24 agosto 2017 – Arrestata in Germania dalla Polizia tedesca una delle nigeriane coinvolte nell'operazione "Falsa speranza".
La Polizia tedesca ha eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di una ventisettenne nigeriana, destinataria del provvedimento emesso a seguito dell'operazione "Falsa speranza", un'indagine dei Carabinieri della Compagnia Bologna Centro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, tesa a smantellare un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione
In attesa dell'estradizione, la donna, individuata a Wuppertal (una città extra circondariale tedesca situata nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia), su indicazione degli stessi Carabinieri di Bologna, è stata rinchiusa in carcere.
Bologna, 25 luglio 2017 – Alimentavano tratta di giovani nigeriane per sfruttarle: "Operazione falsa speranza" smantellata dai Carabinieri della Compagnia Bologna Centro un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.
Un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione ed all'ingresso illegale sul territorio nazionale, avente base operativa a Bologna e composta da 11 soggetti nigeriani, è il risultato dell' "Operazione Falsa Speranza" del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro che questa notte ha eseguito un "Fermo di indiziato di delitto" nei confronti di tutti gli appartenenti all'agguerrito sodalizio criminale, interessando le Procure di Bologna, Modena, Bolzano e Crotone.
Il gruppo criminale investigato, cui vengono contestati numerosi reati ed interamente composto da nigeriani, aveva nel tempo creato un fiorente mercato degli schiavi in danno di ragazze nigeriane, minorenni e non, che venivano attirate in Italia attraverso la falsa speranza di un futuro migliore, salvo poi, attraverso ripetute violenze e minacce trovarsi ad essere sfruttate per esercitare il meretricio in varie città italiane ed estere. L'indagine è stata avviata nel luglio del 2016, a seguito della denuncia di una giovane donna nigeriana la quale, ingannata in patria da colei che è poi emerso essere la promotrice dell'organizzazione criminale investigata, giunta in Italia con la promessa di trovare una vita migliore, al rifiuto di esercitare il meretricio, era stata violentata da alcuni. Le violenze subite avevano cagionato alla giovane lesioni permanenti agli organi genitali, determinando l'asportazione di parte degli stessi, e la contrazione del virus del HIV.
L'attività investigativa dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Bologna, ha portato all'individuazione di un'organizzazione criminale dedita ai trasferimenti clandestini di giovani donne africane che una volta giunte in Italia venivano obbligate con violenza a prostituirsi per ricomprarsi la libertà.
All'interno dell'associazione al cui vertice vi era una donna, trentottenne nigeriana, residente a Bologna, vi era una netta ripartizione dei ruoli tra coloro i quali erano deputati all'individuazione in Nigeria delle potenziali vittime, all'organizzazione del viaggio in Italia via Libia, alla fuga dai centri di accoglienza fino al trasferimento a Bologna nonché sodali deputati all'attività contabile ed alle "punizioni" delle vittime in caso di resistenze a vendere il proprio corpo per ripagare il debito contratto. A supporto dell'organizzazione una struttura presente nel continente africano per alimentare il flusso delle nuove schiave. Le illecite finalità procuravano ingenti guadagni all'associazione criminale, proventi che venivano reinvestiti nell'acquisto di nuove schiave ed in parte illecitamente reintrodotti nelle nazioni di origine.
Cattura
LEGENDA: 1) Nigeria – Benin City 2) Niger – Agadez 3) Libia – Sabha 4) Libia – Tripoli 5) Italia
Percorso totale di circa 6500 km
Le indagini hanno consentito altresì di dimostrare che la donna a capo dell'associazione oltre ad occuparsi di prostituzione, era una sorta di autorità parallela nella comunità nigeriana bolognese, a cui rivolgersi per entrare clandestinamente in Italia.
Verosimili attriti nella gestione delle illecite attività condotte, aveva portato il gruppo a dividersi in un'ulteriore cellula criminale dedita agli stessi traffici e gestita da un'altra nigeriana che si avvaleva a seconda delle necessità dell'associazione madre.
In sintesi, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno scoperto un vero e proprio racket milionario della tratta di esseri umani destinati alla prostituzione, i cui proventi illeciti permettevano di alimentare il circolo vizioso della sottomissione e della violenza. L'importo del debito contratto, incrementato a dismisura rispetto a quanto realmente investito, è compreso tra i 40.000 e i 70.000 euro. L'estinzione dello stesso, garantito da ancestrali e temutissimi rituali di vuduismo, poteva richiedere anche parecchi anni, dipendendo dall'esercizio dell'attività di meretricio per decine di ore al giorno, spesso condotta anche senza protezioni. Ad attendere le donne sfruttate, dopo ore da incubo a prostituirsi vi erano alloggi disumani che condividevano nel cuore di Bologna.
La fase esecutiva ha determinato l'esecuzione di n. 11 fermi d'iniziativa a carico di altrettanti soggetti. Le operazioni di Polizia giudiziaria hanno coinvolto n. 4 Procure della Repubblica:
- Bologna (n. 8 fermi eseguiti – disposte n. 4 custodie cautelare in carcere/3 arresti domiciliari);
- Modena (n. 1 fermo eseguito – n. 1 convalidato – disposta n. 1 custodia cautelare in carcere)
- Crotone (n. 1 fermo eseguito – n. 1 convalidato – disposta n. 1 custodia cautelare in carcere)
- Bolzano (misura cautelare della custodia cautelare in carcere disposta da parte del G.I.P. di Bologna).
Attualmente localizzate e tratte in salvo n. 6 giovani malcapitate vittime di tratta e/o attualmente sfruttate.
Attività di perquisizione, condotte su Bologna – Modena – Crotone – Bolzano - Cesena – Torino, hanno determinato il sequestro di circa 15.000 euro, di denaro contante nigeriano ed inglese, nonché di documentazione di interesse.
All: Foto conferenza stampa – Comando Provinciale Carabinieri Bologna.
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Marzabotto, 24 agosto 2017 – Ladri e ricettatori: coppia di coniugi denunciati dai Carabinieri.
I Carabinieri della Stazione di Marzabotto hanno denunciato una coppia di coniugi bolognesi, trentasettenni, per tentato furto aggravato e ricettazione in concorso. I due soggetti sono stati identificati durante un servizio di controllo finalizzato al contrasto dei reati predatori che i militari stavano effettuando in via dell'Industria, nei pressi dell'officina "Felci Gomme". All'arrivo dei Carabinieri, la coppia si trovava all'interno dell'azienda e stava caricando dei cerchi per auto nel vano di carico di un furgone in uso agli stessi. Dopo aver escluso che i due stessero lavorando onestamente, i militari hanno scoperto che si trattava di una coppia di ladri professionisti con precedenti di polizia per reati specifici. La donna era stata arrestata il 21 febbraio 2015 dai Carabinieri di Zola Predosa mentre stava rubando assieme al figlio di 8 anni (v. comunicato stampa del 23 febbraio 2015 – all'epoca trentacinquenne). I cerchi per auto, asportati da uno scaffale dell'azienda, sono stati restituiti al legittimo proprietario, mentre all'interno del furgone sono stati rinvenuti una trentina di kg di oggetti in rame ed ottone, la cui provenienza è sospetta.
Zola Predosa, 23 febbraio 2015 – A 8 anni aiuta la madre a rubare. Trentacinquenne arrestata dai Carabinieri.
I Carabinieri della Stazione di Zola Predosa hanno arrestato una 35enne di Bologna per furto aggravato in concorso. Alle ore 19:00 di sabato, la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la segnalazione di un furto in atto all'interno dell'isola ecologica, per la raccolta differenziata dei rifiuti, situata in via Roma. Giunti sul posto, i militari hanno visto tre persone e un bambino allontanarsi da un mucchio di materiale elettrico accatastato all'esterno dell'isola ecologica e scappare in direzione dei campi. Dopo una decina di minuti, fallito il tentativo di rintracciare i soggetti, i Carabinieri sono tornati sulla scena del delitto e hanno trovato la 35enne che, aiutata dal figlio di 8 anni, era tornata sul posto per caricare la refurtiva nel furgone: due scatole di cartone contenenti 100 sacchi di immondizia nuovi e del materiale elettrico. Come disposto dall'Autorità Giudiziaria, la donna, gravata da numerosi precedenti di polizia, è stata accompagnata a casa unitamente al figlio, in attesa di essere tradotta in Tribunale per l'udienza di convalida dell'arresto prevista per questa mattina.
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Castel San Pietro Terme, 24 agosto 2017 – Fumare fa male: sei giovani segnalati alla Prefettura per droga.
I Carabinieri della Compagnia di Imola, durante un servizio antidroga eseguito per le strade di Castel di San Pietro Terme, hanno segnalato sei giovani alla Prefettura di Bologna per detenzione per uso personale di stupefacenti, perché trovati in possesso di alcuni grammi tra hashish e marijuana. Si tratta di un illecito di tipo amministrativo, quello che i militari hanno contestato ai ragazzi, in particolare a quattro di loro, perché nei confronti degli altri due, essendo minorenni, è stato necessario l'intervento dei genitori. La droga è stata sequestrata dai Carabinieri.
Di seguito, una nota informativa dei Carabinieri di Imola, in particolare rivolta ai giovani, sulle conseguenze provocate dall'uso delle sostanze stupefacenti:
Violazioni amministrative
Nel corso dei vari controlli antidroga si è chiaramente percepito che i giovani controllati, oltre ad ignorare gli effetti dannosi per la loro salute, solitamente non hanno neanche cognizione delle sanzioni amministrative conseguenti all'uso personale di sostanze stupefacenti. Il Testo unico sulla droga (D.Lgv.309/1990) prevede: "Chi, per uso personale, acquista, possiede riceve o comunque detiene stupefacenti è sottoposto, per un periodo da un mese ad un anno, secondo la tipologia dello stupefacente, alla sospensione della patente di guida o del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o al divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni; alla sospensione della licenza di porto d'armi o divieto di conseguirla; sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o divieto di conseguirli; sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario. Le sanzioni sono cumulabili tra loro.
Inoltre, qualora ricorrano i presupposti, il Prefetto invita la persona trovata in possesso di stupefacenti a seguire appositi programmi terapeutici e socio-riabilitativi.
Se l'interessato è persona minore di età, il Prefetto, qualora ciò non contrasti con le esigenze educative, convoca i genitori o chi ne esercita la potestà, li rende edotti delle circostanze di fatto e dà loro notizia circa le strutture per i programmi terapeutici. Se è straniero il questore ne tiene conto per le valutazioni di competenza in sede di rinnovo del permesso di soggiorno.
Particolare tenuità
Solo nei casi di particolare tenuità della violazione ed in presenza di elementi tali da far presumere che la persona si asterrà, per il futuro, dal commettere nuovamente la violazione, in luogo della sanzione, e limitatamente alla prima volta, il Prefetto può definire il procedimento con il formale invito a non fare più uso delle sostanze stesse, avvertendo il soggetto delle conseguenze a suo danno.
Disponibilità dei veicoli a motore
Ove, al momento dell'accertamento, la persona trovata in possesso di stupefacente per uso personale abbia la diretta e immediata disponibilità di veicoli a motore (quindi, anche nel caso in cui non sta guidando ed il mezzo è parcheggiato), gli organi di polizia procedono altresì all'immediato ritiro della patente di guida. Qualora la disponibilità sia riferita ad un ciclomotore, gli organi accertatori ritirano anche il certificato di idoneità tecnica, sottoponendo il veicolo a fermo amministrativo. Il ritiro della patente di guida, nonché del certificato di idoneità tecnica e il fermo amministrativo del ciclomotore hanno durata di giorni trenta.
Potenziale pericolo per la sicurezza pubblica
Inoltre "qualora in relazione alle modalità od alle circostanze dell'uso" si ritenga che dall'uso personale "possa derivare pericolo per la sicurezza pubblica", qualora l'interessato risulti già condannato, anche non definitivamente, per reati contro la persona, contro il patrimonio, per fatti inerenti gli stupefacenti o per violazione alle norme sulla circolazione stradale, può essere inoltre sottoposto ad una o più delle seguenti misure (per una durata massima di due anni):
- obbligo di presentarsi almeno due volte a settimana presso il locale ufficio della Polizia di Stato o presso il comando dell'Arma dei carabinieri territorialmente competente;
- obbligo di rientrare nella propria abitazione, o in altro luogo di privata dimora, entro una determinata ora e di non uscirne prima di altra ora prefissata;
- divieto di frequentare determinati locali pubblici;
- divieto di allontanarsi dal comune di residenza;
- obbligo di comparire in un ufficio o comando di polizia specificamente indicato, negli orari di entrata ed uscita dagli istituti scolastici;
- divieto di condurre qualsiasi veicolo a motore (questa per una durata massima di anni quattro).
La Volante della Questura di Modena ha notato l'uomo mentre si aggirava furtivo nel cortile di un palazzo. Nell'appartamento dell'uomo trovato un vero e proprio magazzino della droga.
Modena, 24 novembre 2016
E' nato tutto da un'attività di controllo del territorio l'operazione di polizia giudiziaria condotta dalla Squadra Volante della Questura che la notte di martedì 23 novembre, ha notato un uomo che tentava di defilarsi in un cortile condominiale.
Bloccato è stato trovato in possesso di alcune dosi di cocaina, ma le successive attività di perquisizione hanno consentito di sequestrare, all'interno dell'abitazione ben 44 kg di marijuana confezionata in balle; 92 grammi di cocaina; 44 grammi di hashish, un bilancino di precisione; un barattolo di sostanza da taglio: creatina monoidrata e una pistola Beretta cal. 7,65 rifornita di 8 munizioni. Rinvenute anche banconote false.
Si tratta di M.D., albanese, clandestino, di 29 anni, già destinatario di provvedimenti di contrasto all'immigrazione clandestina dimorante a Modena in zona Morane. L'uomo è stato sottoposto al fermo del P.M. convalidato dal Tribunale di Modena. Lo stupefacente, rinvenuto nell'abitazione, era destinato a rifornire giovani del capoluogo.
Panetto di hashish davanti alla scuola, i genitori lo consegnano alla Polizia Municipale: probabilmente abbandonato da un frequentatore abituale della zona.
Piacenza, 18 ottobre 2016
Questa mattina, durante il consueto servizio di viabilità davanti al plesso scolastico di via Alberoni, un'agente della Polizia Municipale è stata avvicinata da alcuni genitori che avevano notato un piccolo involucro sospetto vicino all'ingresso dell'edificio.
L'agente della neonata sezione Servizi specifici ha recuperato il pacchetto, contenente una sostanza resinosa, consegnandolo alla sezione di Polizia Giudiziaria del Comando di via Rogerio per la pesatura – circa 12.5 grammi – e gli esami del caso, che hanno confermato l'ipotesi che si trattasse di uno stupefacente, in particolare hashish.
"L'involucro – commenta il comandante Stefano Poma – è stato probabilmente abbandonato da un frequentatore abituale della zona, a seguito dell'intensificarsi dei controlli da parte delle Forze dell'Ordine. Quanto accaduto stamani conferma anche l'importanza del servizio che la Polizia Municipale svolge nei pressi delle scuole, come fondamentale momento di contatto con i cittadini: laddove, come dimostra il caso odierno, si instaura un rapporto di fiducia che favorisce il dialogo, la collaborazione reciproca rende ancor più efficace e capillare la tutela della sicurezza. Colgo l'occasione, a questo proposito, per ringraziare i genitori che prontamente si sono rivolti alla nostra agente".
Gli agenti del Commissariato di P.S. di Carpi hanno individuato nei giorni scorsi un impianto di coltivazione di marijuana, realizzato nel giardino retrostante un'abitazione singola ubicata in zona Osteriola di Carpi, sottoponendo a sequestro circa 25 piante di cannabis indica in fase di piena fioritura, oltre a numerose foglie già essiccate, circa 35 grammi di marijuana già pronta e confezionata per lo spaccio.
Il ritrovamento dell'impianto è avvenuto nel corso di un servizio mirato alla repressione ed al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, dopo la segnalazione di alcuni residenti che avevano notato uno strano andirivieni di giovani, soprattutto in ore pomeridiane e serali.
I poliziotti giunti sul posto si sono trovati di fronte ad una vera e propria serra, con tanto di impianto di irrigazione, concime e tutto l'occorrente per coltivare nel modo adeguato le piante di marijuana, coperta da reti mimetiche e pannelli per proteggerla da sguardi indiscreti.
Il controllo, che ha visto coinvolto una mezza dozzina di agenti dell'Ufficio Controllo del Territorio e dell'Ufficio Anticrimine, ha permesso di rinvenire 25 piante di marijuana, con altezze comprese tra i 50 e 150 cm, ancora nei vasi, varie piante in fase di essicazione all'interno dell'abitazione, e circa 35 grammi di marijuana pronta per essere smerciata, nonché materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.
Il giovane spacciatore, E.L. di anni 32, di origine albanese, già noto alle forze dell'ordine per piccoli reati, è stato dichiarato in stato di arresto.
Nel corso della perquisizione, in un appartamento in uso ad un connazionale dell'arrestato, sono stati rinvenuti numerosi oggetti rubati in galleria immagini le foto della refurtiva recuperata).
Nascosti sotto il letto e all'interno di una intercapedine dell'armadio, infatti, gli agenti hanno rinvenuto circa 5 kg di argenteria, soprattutto posateria di pregio, tablet, una ventina di orologi, alcuni in oro, e vari utensili da lavoro, come trapani, seghe circolari e levigatrici.
Le successive indagini hanno permesso di appurare che parte dell'argenteria era stata rubata in una appartamento a Carpi, l'8 luglio scorso, un notebook era stato asportato all'interno di un'abitazione in via III Febbraio il 17 luglio, mentre una decina di orologi erano compendio di furto in villa commesso in zona Santa Croce il giorno di ferragosto.
L'albanese, di anni 55, con precedenti di polizia, è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per ricettazione. Sono in corso indagini al fine identificare eventuali complici.
La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari che hanno ringraziato i poliziotti. (in galleria immagini le foto della refurtiva recuperata)
Nigeriani sorpresi a consegnare droga ai ragazzi. In pieno giorno, nelle piazze più frequentate di Parma. I Carabinieri sono riusciti a bloccarne uno grazie al sequestro del cellulare. Fermato un secondo colto in flagranza di reato.
Parma, 18 maggio 2016
Un cellulare, una bici, roba da spacciare, un 'pacchetto clienti' niente male.
Tutto quello che serviva a un nigeriano di trent'anni, con piccoli precedenti per droga, per alimentare quotidianamente il suo redditizio traffico di stupefacenti.
Chi cercava hashish e marijuana in pronta consegna sapeva dove trovarla. Una telefona a quel numero sempre raggiungibile e l'africano partiva dalla sua postazione in Piazzale della Pace per raggiungere, velocemente in bicicletta, altri punti strategici, come il Barilla Center o piazzale della Croce o ancora, per i più esigenti, un domicilio.
Lo spaccio avveniva anche in pieno giorno nei giardini di Piazzale della Pace, in pieno centro, proprio dove i bambini giocano e gli anziani si intrattengono sulle panchine.
Ai controlli, alla gente, il pusher era abituato. Era già stato fermato e rilasciato perché trovato in possesso di piccoli quantitativi di droga: troppo pochi per poterlo incastrare. Eppure i carabinieri sono riusciti a bloccarlo grazie al sequestro del cellulare al quale giungevano centinaia di telefonate di richiesta di droga.
Dalle chiamate è partita l'indagine dei militari dell'Arma che, mettendo alle strette i titolari dei numeri telefonici, si sono fatti spiegare come avvenivano le consegne.
Con il trentenne è stato anche fermato, sempre per spaccio, un altro nigeriano di 26 anni colto in flagranza di reato mentre consegnava fumo a una ragazza, sempre in Piazzale della Pace. AK
Grazie a un'operazione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Municipale sono stati fermati due coinquilini 32 enni, entrambi non in regola con il permesso di soggiorno. Al dettaglio, la droga sequestrata, pari a 1300 gr, avrebbe fruttato più di 500 mila euro.
Di Manuela Fiorini
MODENA – A pochi giorni dall'arresto dello spacciatore marocchino, che dalla sua abitazione di via Rua Frati Minori riforniva la movida del centro storico, un altro duro colpo al mercato dello spaccio arriva da un'altra operazione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Municipale che, questa volta, hanno assicurato alla giustizia due coinquilini nigeriani, entrambi 32 enni e non in regola con il permesso di soggiorno.
Le indagini hanno preso il via da un pattugliamento della Volante, che due giorni fa aveva sorpreso uno dei due nigeriani confabulare con un giovane italiano nella zona dietro all'Hotel Real Fini, nei pressi del Policlinico. Lo spacciatore, vistosi scoperto, si era subito dato alla fuga. Al contrario, l'acquirente italiano, fermato dagli agenti, ha invece "cantato", rivelando particolari sul suo fornitore. Grazie alla collaborazione con la Polizia di Stato sono poi messi in atto gli appostamenti per coglierlo sul fatto.
Nel pomeriggio di ieri, la svolta. Gli agenti in borghese hanno atteso lo straniero sotto alla sua abitazione e poco dopo lo hanno notato salire in auto insieme a un connazionale, poi risultato suo coinquilino. E' iniziato così il pedinamento, che ha portato al fermo dei due al casello di Modena Nord, prima che potessero entrare in autostrada, dopo una breve fuga. Da una prima perquisizione dell'auto non è emerso nulla di strano. Tuttavia, gli agenti non si sono persi d'animo e hanno accompagnato i due nigeriani alla loro abitazione. Qui è stato rinvenuto il loro "tesoretto" che comprendeva 20 mila euro in contanti, mentre, nel garage, erano custoditi 109 ovuli tra cocaina ed eroina del tipo brown sugar. Secondo le stime delle Forze dell'Ordine, la "merce" al dettaglio avrebbe fruttato ai due una cifra superiore ai 500 mila euro. Per i due, coinquilini e spacciatori, sono così scattate le manette, mentre il denaro contante e la droga sono stati sequestrati. E' poi emerso che uno dei due nigeriani non era nuovo ai reati legati allo spaccio di droga: nel 2014 il soggetto era stato denunciato per ben due volte.
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