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La relazione quotidiana con la realtà che ci circonda è la fonte principale alla quale l'uomo si accosta per ampliare la propria conoscenza.

Di Guido Zaccarelli 21 gennaio 2018 - Non sempre l'uomo concede al mondo tutto ciò che riceve e laboriosamente ottiene con la forza del proprio impegno. Spesso trattiene buona parte delle proprie conoscenze per sé liberandole solamente quando percepisce intorno a sé la presenza di un clima sereno e di fiducia reciproca in grado di generare un diffuso stato di benessere psicofisico.

In una azienda dove il clima organizzativo è freddo e le relazioni umane sono frammentate, viene a meno da parte dell'uomo la disponibilità a concedere all'organizzazione la conoscenza, soprattutto quella invisibile. Solo la parte visibile viene accordata in virtù di un vincolo retributivo o in presenza di obblighi di altra natura.

È difficile fornire una definizione univoca di conoscenza, in quanto propria dell'uomo che si nutre e trova giovamento ogni giorno grazie alla relazione con il mondo.

Conoscenza visibile1I libri di testo riportano definizioni differenti agenti tutti nella direzione di offrire al lettore un variegato insieme di prospettive da rendere coerenti con l'interesse e le circostanze del momento. Com'è difficile definire la conoscenza altrettanto difficoltoso è attribuire un valore economico alla conoscenza, per via della sua natura immateriale.

È possibile rappresentarla numericamente attraverso questionari realizzati all'occorrenza per assegnare un valore economico proprio al contesto da misurare, sapendo della presenza di forti scostamenti tra i risultati ottenuti e i valori presi come riferimento.

L'iceberg è l'immagine impiegata per raffigurare la conoscenza che rende netta la separazione tra ciò che si vede e la parte sommersa. La parte visibile è ciò che l'uomo mostra e condivide con gli altri, quella sommersa è ciò che trattiene e che mette a disposizione del prossimo quando le circostanze favorevoli lo consentono.

Le condizioni si verificano in coincidenza di un clima mite che riscalda l'intero blocco di ghiaccio. Il calore generato dal clima positivo riduce la distanza tra le persone favorendo la prossimità del dialogo e la nascita di un sistema di relazioni alla pari che confinano nella reciprocità. La parte sommersa dell'iceberg si scioglie contribuendo ad elevare il livello dell'acqua della conoscenza fino a raggiungere la prossimità dell'azienda. I confini periferici delimitano il perimetro entro il quale la conoscenza inizia a produrre i propri frutti. Le persone iniziano a dissetarsi alla fonte comune della "Conoscenza Condivisa" e anche chi era collocato in periferia riesce a godere dei benefici comuni. È l'inizio di una nuova era.

conoscenza visibile2-risorseL'azienda inizia a vedere in quesiti nuovi atteggiamenti la possibilità di impostare un nuovo modo d'intendere la relazione tra le persone e di intraprendere nuovi modelli di business orientati a fare crescere l'impresa nel medio e lungo periodo. I questionari contribuiscono a sostenere il management nel difficile compito di assegnare un valore attendibile alla conoscenza liquida che rappresenta una entità economica importante da massimizzare in investimenti umani e tecnologici. Una volta valorizzata partecipa a formare il bilancio dell'intangibile che le aziende dovrebbero redigere come fonte di analisi per intraprendere azioni collettive di buon governo organizzativo.

La conoscenza liquida partecipa attivamente alla formazione del MOL, Margine Operativo Lordo, quale importante indicatore di redditività di una azienda che non tiene conto degli interessi, delle imposte, del deprezzamento dei beni e degli ammortamenti. Il dialogo franco e spontaneo tra le persone e la disponibilità a condividere la conoscenza invisibile, consente all'azienda di contenere i costi dei dipendenti, l'accesso a soluzioni esterne e la presenza di una elevata burocrazia che rallenta tutte le fasi operative e strategiche.

È in corso un cambio culturale nelle aziende, complice un mondo che muta il contesto in ogni momento.

La conoscenza invisibile è un patrimonio importante per l'uomo, per l'azienda e per la società civile. Lasciarla sommersa significa non comprendere il vero significato, la portata e il contributo che potrebbe fornire per accrescere la redditività di una impresa e la sua capacità di competere in una scala sempre più ampia di valori etici, morali ed economici: non si vede bene che col cuore.

"L'essenziale è invisibile agli occhi". Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry

 

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GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

Curriculum: Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

 

Pubblicato in Economia Emilia

La Conoscenza Condivisa entra in azienda e le persone sono felici. Avvertono dentro di sé che qualcosa è cambiato, respirano un'aria nuova, sentono di lavorare sereni e immersi in un diffuso stato di benessere che li gratifica e li rende partecipi di un disegno organizzativo collettivo nel quale si ritrovano per identità e senso di appartenenza.

di Guido Zaccarelli Modena 14 gennaio 2018 - Il senso di appartenenza è una dimensione fondamentale per l'uomo che lo riporta alle sue origini sociali, di vita di relazione, vissute all'interno delle comunità dove regnava la cooperazione prima che la dominazione prendesse il sopravvento. Luoghi sereni e sicuri in cui ritrovare se stessi in ogni circostanza per affrontare le difficoltà del momento.

Il senso di appartenenza, che potremo definire come «il significato vero che le persone attribuiscono all'unità di misura dello stare insieme.» Stare insieme nel benessere, ha un valore personale e sociale unico e inestimabile, consente di dare il meglio di sé in qualsiasi luogo, momento o circostanza, in modo naturale e spontaneo, senza pregiudizi di sorta.

"Lo scopo è lavorare in un ambiente felice". Anche le aziende devono dare prova di sé e dell'impegno assunto, non solo nei confronti del mondo che lo circonda ma anche di quello interno, scrivendo il curriculum nel quale riportare e rendere pubblico il contesto dove le persone lavorano e l'impegno assunto nel promuovere il valore delle persone.

"Il curriculum, non solo per le persone ma anche per le aziende: una relazione alla pari". Si profila in questo modo la nascita di una nuova linea di credito e di apertura verso un modo differente d'intendere la relazione di fiducia tra l'imprenditore e il lavoratore, "il protocollo della conoscenza condivisa", in grado di generare un sistema di credenze "senza linea di confine" aperto al dialogo e al confronto dialettico volto a rendere attrattiva la permanenza del lavoratore e favorire il grado di attrattività per l'inserimento di nuovi collaboratori.

Un cambiamento irrinunciabile a cui le aziende devono tendere nell'immediato futuro, per effetto dell'evoluzione dei tempi, che non premia solo la quantità in riferimento alla redditività d'impresa, ma sopra ogni cosa, il valore aggiunto associato alla qualità dei prodotti realizzati dai dipendenti che sostengono con la volontà del fare l'azienda nel loro difficile compito di fare impresa. Tutto questo nasce dalla consapevolezza dell'imprenditore che vede innanzi a se un futuro altamente tecnologico, dove l'attore principale non sarà solo la tecnologia, ma le persone senza le quali non sarà possibile raggiungere gli obiettivi predeterminati.

Sono imprenditori che si muovono sulla base dei risultati economici ed etici che desiderano raggiungere dalla propria comunità aziendale, come espressione di un bene sociale da coltivare e sviluppare nel tempo. Un modello di riferimento a cui ispirarsi per farlo rientrare nel linguaggio comune: "in questa azienda le persone sono felici, vieni a scoprire il perché", consolida la presenza del lavoratore e facilita l'inserimento di nuove entrate.

Per conseguire questo scopo serve la Conoscenza Condivisa.

Cos'è la Conoscenza Condivisa di cui tanto si parla?: "La Conoscenza Condivisa è il nome che identifica il comportamento delle aziende che mettono la persona al centro dell'organizzazione, é la presa cosciente dell'innesto di una nuova consapevolezza: per vincere le sfide offerte dalla globalizzazione le aziende devono creare al loro interno luoghi di lavoro felici dove le persone condividono in forma paritetica la conoscenza".

Come mai serve un nome per identificare il comportamento di una azienda, di un imprenditore che valorizza i suoi dipendenti?. Perché se diventa facile individuare un oggetto della realtà che ci circonda, un bicchiere, un gatto, è molto difficile definire e applicare un modello culturale e portarlo a fattore comune in modo che tutte le persone si possano identificare. Assegnare un nome e prescrivere delle regole facilita l'adesione collegiale e facilita la messa in pratica, una volta entrato nella dimensione quotidiana.

Il Protocollo della Conoscenza Condivisa è un insieme di regole condivise all'interno dell'azienda, a cui possono aderire al¬tre realtà aziendali per creare una rete di aziende che agiscono sulla base degli stessi valori. L'intento è di favorire la realizzazione di una rete della Conoscenza Condivisa per allargare e rendere comune il dialogo tra le persone dell'organizzazione per agevolare un confronto diretto e leale, sostenuto dalla fiducia reciproca e dal dono della gratuità. Il lavoro è lungo e difficoltoso. Se non partiamo non daremo mai a noi stessi la possibilità di tagliare il traguardo prima degli altri, per cambiare una realtà che ormai non ci appartiene perché espressione remota di un tempo passato.

Mettiamoci in marcia e affrontiamo insieme le avversità senza attendere che qualcuno raggiunga il traguardo prima di Noi per decidere del nostro futuro.

20180112-Conoscenza condivisa2

GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

Curriculum: Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

 

Pubblicato in Economia Emilia

Bancarotta e omesso versamento IVA. La Guardia di Finanza sequestra beni per il valore di circa 1 milione di euro. Al termine di articolate attività investigative, i Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno dato esecuzione nei giorni scorsi ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore stimato di circa un milione di euro nei confronti di un settantaduenne B.V., imprenditore del settore della vendita di automobili e ricambi, la cui società era stata dichiarata fallita nel 2015.

Le indagini di polizia economico-finanziaria svolte dai finanzieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Rimini, hanno consentito di accertare che i 4 indagati avevano posto in essere tra il 2014 e il 2015 una serie di condotte delittuose in danno dei creditori, ed in particolare anche dell'Erario, consistenti, in sostanza, nella falsificazione dei bilanci societari e nella dissimulazione dello stato di insolvenza della società, cosa che consentiva, nonostante lo stato di decozione della medesima, il ricorso abusivo al credito e quindi l'aggravamento di oltre 2 milioni del passivo della società, con una sopravvalutazione dell'attivo per circa 6 milioni di euro.

Dagli accertamenti contabili effettuati, relativamente alla dichiarazione dei redditi del 2013, emergeva che la società non aveva provveduto al previsto versamento dell'Iva dovuta per circa 900.000 euro, in violazione dell'art. 10 ter del Decreto Legislativo 74/2000, che per l'omesso versamento dell'imposta, superata la soglia dei 250.000 euro, prevede la reclusione da 6 mesi a 2 anni.

Pertanto, in presenza di tale ipotesi di reato tributario, condividendo le argomentazioni e sulla base delle relative risultanze investigative rappresentate dalle fiamme gialle la Procura della Repubblica di Rimini avanzava richiesta di sequestro preventivo "per equivalente" su disponibilità e beni di pari valore dell'imposta evasa.

Il G.I.P. presso il Tribunale di Rimini, ritenendo sussistere i presupposti che avevano portato ad avanzare la richiesta, ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo per equivalente che è stato operato dai Finanzieri riminesi apponendo il vincolo giudiziario su 3 immobili e 10 terreni, per un valore complessivo stimato pari a circa 1 milione di euro, riconducibili a B.V., nella sua qualità di liquidatore della fallita.

A margine si coglie l'opportunità di segnalare che il Reparto operante, denominato Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini, dal primo gennaio 2018 – in attuazione del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 - ha assunto la nuova denominazione di "Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria", al fine di meglio allineare la denominazione del Reparto con le funzioni di polizia economico – finanziaria a competenza generale attribuite alla Guardia di Finanza, restando tuttavia sul piano sostanziale ed ordinativo immutate le competenze e le attribuzioni.

(Rimini 6 gennaio 2018)

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Questa mattina presso Florim Gallery di Fiorano (Modena) la cerimonia di premiazione della 3a edizione del premio per la responsabilità sociale d'impresa. Si tratta di un riconoscimento della Regione alle aziende emiliano-romagnole impegnate sugli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

6 dicembre 2017 

Investire sul talento dei giovani, l'inclusione e il benessere delle persone, promuovere cibo di qualità e lotta allo spreco, comunicare il valore sociale dell'impresa. Sono questi i temi che emergono dai progetti vincitori di "ER.RSI innovatori responsabili", terza edizione del premio, voluto dalla Regione e finanziato con 60mila euro, per le migliori iniziative realizzate dalle imprese emiliano-romagnole che nei loro piani aziendali uniscono valori etici e sostenibilità. La premiazione si è tenuta questa mattina a Fiorano Modenese (Mo) all'interno dell'azienda Florim Ceramiche, impresa premiata nella passata edizione.

"Devo evidenziare con soddisfazione- commenta l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- che il numero dei partecipanti al premio si è ampliato di anno in anno, così come i settori di intervento e le partnership. Elementi questi che hanno fatto nascere nuove idee e moltiplicare le iniziative. E realizzare progetti legati al core business delle imprese. Un fermento che immette nel circuito dell'economia regionale energie, esperienze, risorse umane e finanziarie, creando opportunità di lavoro, generando innovazione, competitività e che dà conto di un sistema produttivo fatto di uomini e di donne che hanno una visione chiara: generare profitto, insieme ai loro dipendenti, mantenendo ben fermi i valori etici e l'attenzione alle persone. Con passione e amore per il proprio lavoro e per il proprio territorio che rende la sostenibilità una direzione obbligata".

Le imprese vincitrici avranno la possibilità di partecipare al programma Go-Global di promozione e internazionalizzazione della Regione Emilia-Romagna, come ambasciatori ER.Rsi in Italia e nel mondo.
Nato nel 2015, il premio intende valorizzare il contributo delle imprese per il raggiungimento dei 17 obiettivi di Sviluppo sostenibile (Global Goals) indicati dall'Onu con l'Agenda 2030, l'impegno sottoscritto da 193 nazioni per la creazione di un mondo più attento all'ambiente, all'equità sociale ed economica, all'educazione e al rispetto delle diversità.

I risultati

Startup innovative

Si è aggiudicata il primo premiola bolognese Local To You, una piattaforma di e-commerce per la vendita di prodotti agricoli biologici locali e di alta qualità, coltivati da realtà sociali che supportano inserimenti lavorativi di persone a bassa contrattualità.
Secondo classificato il progetto della piacentina By-entO, per l'allevamento di insetti a scopo alimentare attraverso il riutilizzo di serre dismesse e l'inserimento lavorativo di migranti. Terzo posto il modello per il contenimento dei consumi energetici condominiali, realizzato da Smart City and Buildings, sempre di Piacenza.

Imprese con meno di 20 dipendenti

 Vincitrice il Consorzio Rimini Mare, che col progetto "Marina C'entro" avviato in 8 stabilimenti balneari, promuove l'inserimento professionale di persone con disabilità nel mondo del turismo.
Secondo classificato "Pillole di Economia Circolare", un progetto di Regenesi e Alma Mater Studiorum di Bologna, in collaborazione con il Politecnico di Torino, per la creazione di oggetti di alta gamma provenienti dai materiali di scarto delle aziende.
Terza "White Energy Week" di Seaside di Bologna, un progetto di alternanza scuola-lavoro per avvicinare i giovani alle nuove figure professionali nel campo dell'energia.

Imprese con meno di 250 dipendenti

Ha visto la vittoria del progetto di Stafer S.p.A., impresa metalmeccanica di Faenza (Ra), che con il suoReport Integrato propone uno strumento di rendicontazione rivolto agli stakeholder per comunicare il valore immateriale generato dall'impresa in relazione agli gli obiettivi dell'Agenda 2030. Al secondo posto il "Centro di recupero ambientale" di Edil Esterni di Meldola (Fc) per il recupero e la riqualificazione dei materiali di scarto dei cantieri edili. Terzo, il progetto del Consorzio Integra di Bologna che propone un sistema di gestione integrato qualità-ambiente-sicurezza-etica, che ha incluso la Certificazione anticorruzione ai sensi della norma ISO 37001/2016.

Imprese con più di 250 dipendenti

Si è aggiudicata la categoria Yoox Net-A-Porter Group (Bologna) con "Talent in the Net", un progetto alternanza scuola-lavoro fondato su un approccio didattico innovativo, realizzato in collaborazione con la Fondazione Golinelli. Un incubatore di talenti che accompagnerà 60 studenti degli Istituti Salvemini e Belluzzi di Bologna per il triennio 2017-2019.
Secondo il progetto "Barilla Sustainble Farming" (Parma) che promuove pratiche agronomiche sempre più efficienti e sostenibili presso gli agricoltori.
Terzo posto, "Il riciclo ti premia" di Coop Reno (Bologna), che attraverso l'installazione di compattatori per la plastica presso i propri punti vendita sensibilizza i consumatori sulla riduzione dei rifiuti.

Cooperative Sociali

Primo posto Work and Services (Comacchio, Ferarra), che con il progetto "I Marinati di Comacchio" unisce la riqualificazione produttiva della storica Manifattura dei Marinati all'inclusione lavorativa di persone in difficoltà, grazie al coinvolgimento delle Amministrazioni pubbliche e degli operatori sociali del territorio.
Secondo posto alla Cooperativa Tangram di Forlì per il progetto "Cavarei Lab", un laboratorio per la produzione di oggetti con tecnologie digitali, per la formazione di persone con fragilità sociale sulle nuove competenze.
Terzo posto per "Capacità in Slow Production" della bolognese Open Group, un progetto di produzione, promozione e vendita di manufatti artistici realizzati dagli ospiti delle strutture della cooperativa.

Associazioni

Premiato"RicibiAMO", un progetto presentatoda Confesercenti di Piacenza e coordinato dall'Associazione PiaceCiboSano, in collaborazione con l'Università Sacro Cuore di Piacenza e con enti ed associazioni organizzazioni dei territori di Parma e Piacenza, che coinvolge istituti scolastici e 60 aziende ristorative delle due provincie nella prevenzione e la riduzione dello spreco alimentare, attraverso pratiche virtuose condivise da ristoratori e avventori.
Seconda ConfCooperative di Forlì e Cesena con il progetto Workers Buy-Out, per la salvaguardia dei posti di lavoro in aziende in difficoltà attraverso la costituzione di nuove imprese cooperative da parte dei dipendenti.
Terza, Impronta Etica con il progetto "Laboratorio tra Imprese, un percorso di formazione e condivisione di buone pratiche per lo sviluppo di progetti di welfare aziendale.

Ulteriori menzioni sono state assegnate a 12 progetti che nelle diverse categorie si sono distinti per originalità e coerenza con gli obiettivi dell'Agenda 2030.

Assegnate 4 Menzioni speciali dall'Assemblea legislativa della Regione alle imprese che si sono distinte con azioni per il superamento dei differenziali di genere. I riconoscimenti, consegnati dalla consigliera Roberta Mori, presidente della Commissione regionale per la parità e diritti delle persone, sono andati a C.M. Sistemi informatici di Ravenna, per il progetto "Women for Women", a Marchesini Group di Bologna, per il progetto "Marchesini Wellness - Ci Pensa la Mensa & Local To You", a Co.L.SER Servizi di Parma per il progetto WEL#COME - Welfare cooperativo" e a CoopSelios di Reggio Emilia per il progetto "Promozione della figura del Fattorino Sociale".

 

(Fonte: Regione ER)

Il 27 novembre secondo appuntamento con UniCredit Talk: un incontro con le imprese per parlare di nuove sfide dell'export. 75 sedi in tutta Italia collegate in streaming, 9 in Emilia Romagna, per un confronto con esperti su nuovi scenari dell'export e impatti sui modelli organizzativi e di business. Per l'export emiliano romagnolo previsto un rafforzamento della crescita delle esportazioni:
+0,3% nel raffronto 2016/2017. Atteso un +1,5% nel 2018.

 

Nuovo appuntamento con gli UniCredit Talk, iniziativa che prevede conversazioni tra esperti e imprenditori con l'obiettivo di formare e informare le imprese sulle sfide strategiche e le tendenze che stanno rivoluzionando i loro business.

Per la prima volta in collegamento streaming dal nuovo Business Center UniCredit di Milano, saranno 75 le sedi in tutta Italia presso le quali, lunedì 27 novembre, a partire dalle 16, oltre 2.000 rappresentanti di Piccole e Medie Imprese dislocate sul territorio potranno seguire questo secondo Talk organizzato nel corso del 2017.

È ancora possibile iscriversi per gli ultimi posti disponibili, andando sul sito https://education.unicredit.it/it.html 

In Emilia Romagna saranno collegate 9 sedi (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Carpi, Ferrara, Bologna, Ravenna e Forlì).

"L'export Italiano vale circa 395 miliardi di euro con un tasso di variazione tendenziale per l'anno in corso del 4,5% (dati Prometeia) - ha ricordato Roberto Cassanelli, Responsabile Corporate Sales Italy UniCredit - Tale risultato è conseguito grazie al contributo di moltissime aziende grandi e piccole che si sono negli anni attrezzate per affrontare la sfida dei mercati, localizzate in prevalenza nel Nord e Centro Italia". "L'export è un'attività centrale, sia per la Banca, sia per la valorizzazione del Made in Italy nei mercati esteri – sottolinea Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products Italy UniCredit – per la quale è stato studiato un nuovo approccio dedicato alle piccole e medie imprese: gestori specializzati a livello nazionale, attività di formazione e consulenza a 360° per essere sempre più un partner vicino alle loro esigenze".

Su scala nazionale, il primo semestre dell'anno ha fatto registrare un incremento nelle vendite dei principali settori di esportazione del made in Italy, come la meccanica, l'alimentare, i mezzi di trasporto e la metallurgia, e in misura minore anche il tessile/abbigliamento. L'area euro (per 87,2 miliardi di euro), gli Stati Uniti (per 19,9 miliardi di euro) e il Regno Unito (per 11,4 miliardi di euro) guidano la classifica dei principali mercati di destinazione per i prodotti made in Italy.

In questo scenario, l'export dell'Emilia Romagna si distingue in positivo. Nel corso del 2016 la regione ha esportato per 54 miliardi di euro, con una previsione di consolidamento per il 2017 (+0,3%) e di crescita per il 2018 (+1,5%).

L'analisi del Retail Value Management & Research UniCredit sull'Emilia Romagna stima infatti per il 2017 un andamento ancora positivo, ma a due velocità per il commercio estero della regione. A fronte di una lieve attenuazione per l'import, si potrebbe assistere ad un modesto rafforzamento della crescita delle esportazioni: che sale dal +2,6% del 2016 al +2,9% per l'anno in corso. Per il 2018 è previsto un incremento superiore: +4,4%.

Nei primi sei mesi dell'anno in corso si è registrato il segno più per i principali settori di esportazione dell'Emilia Romagna (macchinari e apparecchi, +7,3% per 8,7 miliardi di euro; mezzi di trasporto +5,4% per 3,6 miliardi di euro; articoli in gomma e materie plastiche, +4,5% per 3,1 miliardi di euro; prodotti tessili +2,4% per 3,1 miliardi di euro; prodotti alimentari, +8,2% per 2,6 miliardi di euro). In merito ai mercati di destinazione, l'Area Euro (con in testa Germania e Francia) costituisce il principale sbocco per le produzioni emiliano-romagnole e registra un +6,7% per un giro d'affari di 11,6 miliardi di euro. Cresce in maniera significativa anche l'export verso gli USA +5,1% per 2,9 miliardi di euro; Polonia +22,2 per 1 miliardo; Cina +18,5 per 900 milioni e Russia +21,3 per 700 milioni.

Il tema "export", con i punti di forza e le aree di miglioramento delle imprese, sarà quindi al centro del nuovo UniCredit Talk, moderato dal conduttore televisivo Patrizio Roversi che introdurrà i diversi speakers e faciliterà il confronto interattivo con gli imprenditori anche attraverso l'utilizzo di una piattaforma di instant feedback.

Dopo l'introduzione di Roberto Cassanelli e Massimo Macchitella, ad alternarsi sul palco saranno Giuliano Noci, Prorettore del Politecnico di Milano, che parlerà dei nuovi paradigmi dell'export e del loro impatto sui modelli organizzativi e di business; Miriam Bertoli, docente e consulente di Digital Marketing, accompagnerà i partecipanti nella sperimentazione di strumenti digitali utili a conoscere i mercati potenziali su cui puntare per il posizionamento dei loro prodotti, utilizzando l'analisi dell'audience per targetizzare le campagne social e la più ampia strategia di web marketing; Gualtiero Carraro, titolare della CarraroLab, spiegherà come le Nuove Tecnologie (IOT, Intelligenza artificiale, Virtual e Augmented Reality) possano realmente supportare il business nelle attività di web e social media marketing come leve nei processi di vendita.
Attraverso la piattaforma di instant feedback le imprese potranno inoltre confrontarsi con Alfredo Bresciani, Co-Responsabile Global Transaction Banking Italy UniCredit, per dialogare dei nuovi scenari geografici che risultano essere oggi a maggior potenziale di crescita per il Made in Italy.

Al termine della diretta streaming, le imprese potranno continuare il dibattito con i manager della banca presenti nelle sedi collegate, approfondendo insieme i servizi che UniCredit mette a disposizione per accompagnare le imprese in tutto il ciclo di vita dei loro progetti di business all'estero: grazie alla tecnologia del Digital B2B e alla Partnership E-Marco Polo con Alibaba, UniCredit è costantemente impegnata nel mettere in atto strategie per 'avvicinare' i mercati esteri alle aziende italiane, riducendo la complessità organizzativa e i costi di accesso ai mercati esteri per tutte le imprese, anche di piccole e medie dimensioni. Per le aziende che vogliano creare una propria presenza commerciale, distributiva o produttiva all'estero, UniCredit International Center è in grado di fornire un supporto concreto dalla fase di progettazione strategica all'assistenza, finanziaria e non, nei mercati esteri in cui UniCredit è presente, aiutando l'azienda a semplificare i processi e facilitando il dialogo con gli interlocutori locali.

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Le aziende moderne vivono le loro esperienze quotidiane all'interno di un mercato dinamico e altamente competitivo che chiede ogni giorno la messa in pratica di strategie innovative per crescere in competitività ed eccellenza.

di Guido Zaccarelli

15 novembre 2017 

Il valore di una azienda e il modo con il quale viene comunicato all'esterno consente all'impresa di accrescere il posizionamento nei mercati di riferimento e godere di attrattività in relazione ad altri competitor che adottano al proprio interno strategie comunicative mirate a promuovere emozioni in chi le riceve.

Per molti anni, il valore di una impresa è sempre stato valutato osservando due grandezze importanti e fondamentali, la dimensione tangibile, ciò che si vede, e quella intangibile, ciò che non si vede.

Se diventa intuitivo per tutti comprendere la parte visibile dell'impresa, ai più potrebbe risultare più difficile individuare quella che non appare ai proprio occhi.

I brevetti, il capitale intellettuale, il capitale umano sono alcuni tra gli ambiti maggiormente coinvolti nel completare il valore dell'azienda.

Gli sforzi imprenditoriali sono sempre stati orientati a incrementare le due dimensioni con approcci sistemici differenti in ragione del core business nel quale l'impresa aveva indirizzato le proprie strategie.

Il tempo ha cambiato le linee guida che da sempre gli imprenditori e il management in generale hanno adottato nel tempo frutto di una impennata della crisi che negli anni 2000 ha spiazzato gli analisti economici e spazzato come un urgano le imprese che avevano fatto della sola produzione il loro riferimento.

La parola cambiamento, significativa di ciò che cambia di stato in forma stabile, è stata sostituita dalla parola mutamento che impone un continuo miglioramento dei prodotti e dei servizi offerti.

Le imprese devono comunicare ai mercati in una modalità adeguata nei modi e nelle forme affinché nasca in tutti la consapevolezza che l'azienda ha saputo cogliere il momento come una opportunità di crescita, virando in modo deciso verso una nuova direzione di marcia.

In quel momento, nel quale la decisione è stata assunta, l'imprenditore e il management avevano colto che la frase: "abbiamo sempre fatto in questo modo" era superata.

Era necessario impostare una nuova rotta laddove l'animo comune guidava l'equipaggio verso la scoperta di nuovi mari sapendo di essere nel cuore di una tempesta senza precedenti. Il modo con il quale si veicolano i valori dell'azienda, effetto framing, determina una differente percezione nelle persone che vivono in senso positivo o negativo l'esperienza d'ascolto.

La comunicazione cambia quindi i paradigmi di riferimento con la quale le persone assegnano il valore all'azienda.

Un passo in avanti fondamentale, che le aziende dovrebbero iniziare ad applicare e a condividere, è stato compiuto dall'UNI, Ente Italiano di Normazione, che il 14 luglio 2016 ha emanato un documento tecnico UNI T/R 11642 dal titolo "la Conoscenza Condivisa" dove si fa riferimento specifico al valore della persona in ambito aziendale.

Le imprese che desiderano rimanere sul mercato e crescere in termini numerici di prodotto e di servizio ed eccellere nella qualità devono necessariamente esplicitare che l'azienda valorizza le persone e, come dimostrazione di un impegno assunto, adotta al proprio interno il T/R 11642.

Questo consente di dimostrare non solo a parole, ma con un documento formale, la responsabilità dell'azienda nel porre le persone al centro dell'organizzazione.

Il mercato, innanzi ad un impegno formale molto forte e dovendo preferire tra differenti clienti / fornitori sceglie, chi oltre ad eccellere nello specifico ramo di attività, eccelle anche nel valorizzare le maestranze.

Il capitale umano accresce il proprio valore contribuendo ad elevare il valore complessivo dell'azienda agevolando il mercato che, nell'era digitale, sanziona e premia molto rapidamente le imprese.

Scegliere di investire sulle persone è un punto unico a favore delle aziende nel legittimare il proprio dovere nel generare valore e benessere sociale.

Pubblicato in Economia Emilia

SETTIMANA DELLA CULTURA D'IMPRESA - XVI EDIZIONE - I linguaggi della crescita: impresa, cultura, territorio
Dal 10 al 24 novembre 2017 un ricco calendario di iniziative per leggere, attraverso il patrimonio culturale delle imprese, la Storia del nostro Paese.

Il concetto di cultura spesso si associa alla storia e all'unicità del patrimonio artistico italiano, ma esistono anche molti altri elementi che contribuiscono alla costruzione dell'immaginario collettivo: ingegno, creatività, innovazione, lavoro, persone.

Museimpresa si impegna a valorizzare questo straordinario patrimonio storico-culturale perché la cultura non è solo passato, è anche presente, progresso, sostenibilità: è linguaggio della crescita. Per condividere questo racconto, in occasione dalla sedicesima edizione della Settimana della Cultura d'impresa promossa da Confindustria, Museimpresa organizza dal 10 al 24 novembre un articolato calendario di eventi su tutto il territorio nazionale.

Per conoscere e avvicinarsi a questo straordinario patrimonio, la XVI edizione della Settimana affronta il tema "I linguaggi della crescita: impresa, cultura, territorio", un viaggio nel capitale culturale delle imprese attraverso le eccellenze imprenditoriali che sono protagoniste dello sviluppo economico, ma anche motori di conoscenza e creatività. Territori, imprese, persone: è qui che la cultura affonda le sue radici, è da qui che si sviluppa la linfa dell'innovazione.

Molte le città coinvolte nella Settimana: Milano, Monza, Benevento, Savona, Ancona, Torino, Venezia, Vicenza, Firenze, Pistoia, Parma, Roma, Andria, Rossano, oltre a città storiche e distretti dell'impresa italiana come Bergamo e Biella.
Convegni, incontri, workshop, rassegne di cinema industriale, mostre, dibattiti e visite guidate: un programma con oltre sessanta iniziative per scoprire, attraverso i Musei e Archivi aziendali, la storia del nostro Paese
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L'appuntamento di Museimpresa si terrà domenica 12 novembre alle ore 17.00 presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci con la rassegna cinematografica "Un Miracolo per il Sud? Territorio e industrializzazione raccontati dal cinema industriale"
Una rassegna di documentari industriali (anni 1950-70) che raccontano lo sviluppo del Sud Italia negli anni del Boom, portando sullo schermo il rapporto tra impresa-territorio e impresa-comunità.
In questa occasione sarà proiettato in anteprima il filmato vincitore del concorso "Cinema d'impresa", indetto da Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza.

Il programma dettagliato dell'intera manifestazione è pubblicato sul sito di Museimpresa al seguente link, www.museimpresa.com  e gli hashtag ufficiali della Settimana della Cultura d'Impresa 2017 per condividere le iniziative di quest'anno sono #linguaggidellacrescita #SettimanaCulturaImpresa.

 

il prossimo 16 novembre:
Convegno/Incontro - GLI ARCHIVI STORICI: UN'OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE - Esperienze e Prospettive
- Archivio Storico Barilla

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Giovedì, 09 Novembre 2017 09:54

C'è crescita, ma più lenta

Sono diventate 46.750 le imprese straniere, con un aumento del 2,5 per cento in un anno (+1.131 unità), in linea con il dato nazionale.

Il trend riflette anche la lieve flessione della popolazione straniera residente in regione. Si affievolisce l'aumento delle ditte individuali (+578 unità), mentre la normativa favorevole alle società a responsabilità limitata semplificata continua a fare volare le società di capitale (+14,4 per cento). Trainano i servizi (+914 imprese, +3,9 per cento), in particolare commercio (+223), alloggio e ristorazione (+193), Forte l'aumento per altri servizi (+8,6 per cento), alla persona e di riparazione.

Bologna 9 novembre 2017 - Decelera la crescita della base imprenditoriale estera regionale, con un ritmo analogo a quello nazionale.

Al 30 settembre le imprese attive straniere salgono a quota 46.750 (l'11,5 per cento del totale) con un aumento annuale di 1.131 unità, (pari al +2,5 per cento). A livello nazionale la crescita delle imprese straniere risulta analoga (+2,5 per cento), e porta oltre quota 524 mila, pari al 10,2 per cento del totale. Questi sono i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. La tendenza riflette anche la lieve flessione della popolazione straniera residente in regione (al primo gennaio 2017 pari a 529.337 persone, -0,8 per cento) per il secondo anno consecutivo, mentre gli stranieri residenti in Italia aumentano lievemente (+0,4 per cento). Le imprese straniere diminuiscono solo in Sicilia, Sardegna e Umbria. L'incremento è più rapido in Campania (+6,3 per cento). L'Emilia-Romagna è ottava per il dato di crescita che risulta superiore in Lombardia (+3,5, per cento) e più contenuto in Veneto (1,9 per cento).

Settori di attività economica. La tendenza domina in tutti i macro settori di attività economica. La crescita nei servizi (+914 imprese, +3,9 per cento), traina quella complessiva e origina soprattutto dall'aumento delle imprese del commercio (+223 unità, +1,9 per cento), dei servizi di alloggio e ristorazione (+193 unità, +4,6 per cento) e degli altri servizi (+146 unità, 8,6 per cento), per la persona e di riparazione. Accelera l'aumento della base imprenditoriale estera dell'industria (+2,9 per cento, +140 unità), mentre si accentua la flessione delle altre. Le imprese straniere nelle costruzioni crescono solo lievemente (+0,3 per cento, 43 unità).

La forma giuridica. Performance delle ditte individuali (+578 unità, +1,5 per cento), pari l'82,3 per cento delle imprese straniere, nonostante gli effetti della crisi passata e l'evoluzione demografica. Rapido l'aumento delle società di capitale (+538 unità, +14,4 per cento), sostenuto dall'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata che ha contribuito però alla lieve riduzione delle società di persone (-0,2 per cento). L'aumento di cooperative e consorzi è invece più contenuto (+5,1 per cento).

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Pubblicato in Economia Emilia

UniCredit Start Lab: 37 giovani imprese italiane sui banchi della quarta Startup Academy.

Si rinnova per il quarto anno consecutivo l'appuntamento con la Startup Academy di UniCredit Start Lab, una settimana di training manageriale avanzato appositamente dedicata alle startup che nei mesi scorsi hanno superato le selezioni delle commissioni composte da aziende Corporate specializzate nell'analisi dei migliori business plan presentati alla banca in ambito Life Science, Clean Tech, Digital e Innovative Made in Italy.

37 le startup presenti tra i banchi dell'UniCredit Tower, provenienti da tutta Italia. Tra queste 6 sono emiliane: da Bologna la Stem Sel e la Bettery; da Reggio Emilia Sun Gen, Indio Thech e Freedom Wawes; e da Modena, la Innovamol.

A salire in cattedra, nel ruolo di docenti per un giorno, i rappresentanti di oltre trenta partner nazionali e internazionali di UniCredit Start Lab, tra cui Accenture Strategy, Amazon, Google, Cisco, Electrolux e Bla Bla Car e di startup consolidate che portano la loro testimonianza come ScuolaZoo, Genenta, Brandon Ferrari e D-Orbit.

I temi trattati nel corso della Startup Academy di UniCredit Start Lab sono i trend globali e gli ecosistemi internazionali di startup; come creare la struttura di business; come sviluppare il progetto imprenditoriale; come presentare in maniera efficace la propria idea e i dati finanziari chiave.

Venerdì 27 ottobre, giornata conclusiva, un focus su come finanziare la propria startup.

UniCredit Start Lab è il programma di accelerazione per startupper promosso da UniCredit, che dal momento del lancio nel 2014 ha analizzato oltre 3.400 business plan di startup e PMI innovative italiane, supportandone oltre 190 con attività di mentoring, sviluppo del network, training manageriale avanzato e servizi bancari ad hoc, anche grazie alla costante collaborazione con oltre 110 stakeholder coinvolti sul territorio tra incubatori, acceleratori, università, associazioni di categoria e parchi scientifici.

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Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
Martedì, 24 Ottobre 2017 16:16

A Modena l'"International Forum – Focus on USA"

Crescita economica e opportunità per le imprese del territorio. Prosegue l'impegno di UniCredit per sostenere le aziende locali interessate ad avviare o espandere il proprio business all'estero. Esperti a confronto per un focus sul mercato statunitense.

Modena, 24 ottobre 2017

Nei primi sei mesi del 2017 giro d'affari dell'Emilia-Romagna con gli Stati Uniti ha riguardato oltre 2,9 miliardi di euro di esportazioni. Rispetto al primo semestre 2016 le vendite hanno fatto registrare un +5%, gli acquisti sono invece diminuiti del 9%.

Secondo quanto emerso dalle elaborazioni del Retail Value Management & Research UniCredit su dati ISTAT, nel primo semestre del 2017 i settori trainanti per le esportazioni dell'Emilia Romagna verso gli States sono stati in particolare quelli relativi a macchinari e apparecchi per quasi 900 milioni di euro +3% rispetto al primo semestre 2016; mezzi di trasporto per circa 820 milioni di euro (+7% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno); articoli in gomma e materie plastiche per quasi 360 milioni di euro (+7% rispetto al pari periodo del 2016); prodotti alimentari, bevande e tabacco per oltre 200 milioni di euro (+7% rispetto al primo semestre 2016); prodotti tessili e abbigliamento per più di 170 milioni di euro (+2% rispetto al corrispondente periodo 2016).

Questa la fotografia dei rapporti commerciali tra il territorio emiliano romagnolo e gli Stati Uniti. Quello statunitense si conferma un mercato dalle prospettive interessanti per lo sviluppo del business delle imprese locali, un "trampolino di lancio" ideale per avviare o intensificare l'export. Con questa finalità è stato pensato e sviluppato l'International Forum "Focus on USA", che si è svolto martedì 24 ottobre a Modena, ospitato dal Museo Enzo Ferrari. Un'iniziativa realizzata da UniCredit per illustrare agli imprenditori presenti come sviluppare la propria attività verso un mercato strategico per dimensioni, collocazione geografica e interesse per il Made in Italy.

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L'incontro è stato preceduto dai saluti introduttivi di Fabrizio Corsini, Presidente Fondazione Casa di Enzo Ferrari Museo e di Giuseppe Zanardi, Area Manager Corporate Modena UniCredit. Subito dopo, gli interventi di Gianluca Settepani, Rappresentante Locale AmCham Italy in Emilia Romagna; Luca Balestra, Managing Director UniCredit New York; Alessandro Paoli, Head of UniCredit International Center Italy; Giovanni Spinelli, Managing Partner, Pavia Harcourt, New York; Sarre Baldassarri, Tax Principal, Grassi & Co Accountants, New York; Tim Larson, International Tax partner, Grassi & Co Accountants, New York. Le conclusioni sono state affidate ad Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit.

UniCredit è un Gruppo paneuropeo con un modello commerciale lineare e un segmento Corporate & Investment Banking perfettamente integrato che mette a disposizione degli oltre 25 milioni di clienti un'unica rete in Europa Occidentale, Centrale e Orientale. UniCredit offre competenze locali nonché una rete internazionale in grado di accompagnare e supportare a livello globale la propria ampia base di clientela, fornendo un accesso senza precedenti alle banche leader presenti nei propri 14 mercati strategici e in altri 18 Paesi in tutto il mondo, con desk operativi anche a New York. Il network del Gruppo comprende Italia, Germania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Turchia.

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