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Mercoledì, 04 Settembre 2019 11:21

Cabine elettriche rigenerate ad "Arte"

A Imola il Gruppo Hera riparte con T.A.G. per la rigenerazione artistica delle cabine elettriche e non solo.


Imola 4 settembre 2019 - Il progetto della multiutility, in collaborazione con l’Associazione Noi Giovani, trasformerà entro fine anno quattro cabine elettriche in altrettanti punti di riferimento per i cittadini. Si completerà così il percorso ciclopedonale lungo il tratto cittadino del fiume Santerno, iniziato con le 8 torri già realizzate nel 2018, prima edizione del progetto, creando così una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto senza interruzioni. Gli artisti saranno al lavoro anche su sette cabine del gas.

Macchie di colore che fanno capolino tra gli alberi, immagini evocative che appaiono improvvisamente mentre si percorrono le vie della città, rimandi alla storia dei luoghi che tracciano un legame nel tempo. Questo è il progetto T.A.G., Torre Arte e Graffiti, che riprende in questi giorni, per terminare entro l’anno, promosso da Inrete Distribuzione Energia - la società del Gruppo Hera che gestisce la distribuzione di gas ed energia elettrica in Emilia-Romagna. La trasformazione in opera d’arte urbana riguarderà questa volta quattro cabine elettriche, tre delle quali andranno a completare il percorso ciclopedonale cittadino lungo il fiume Santerno, iniziato lo scorso anno con le prime otto torri realizzate. A queste si aggiungeranno anche ulteriori sette cabine del gas. Prosegue quindi l’impegno di Inrete in questo progetto di rigenerazione urbana. Una scelta non scontata, per una società che opera nel campo dell’energia, ma che trova radici nel supporto che Hera da sempre fornisce alle attività di valorizzazione del territorio; radici ancora più forti in questo caso, perché il progetto è nato all’interno di Inrete stessa da un’idea di giovani tecnici, ha avuto l’assenso di Con.Ami. proprietario delle strutture, per poi svilupparsi e realizzarsi con la collaborazione dell’associazione culturale imolese Noi Giovani.

Una galleria d’arte all’aria aperta sta quindi prendendo forma gradualmente nella città, senza alcun consumo ulteriore di suolo: su ciascuna cabina del Gruppo Hera, come già fatto in precedenza, dipingeranno uno o più giovani artisti locali, nazionali o internazionali, che con i loro diversi stili regaleranno ai cittadini un itinerario artistico, con opere capaci di raccontare una storia legata al contesto in cui sono inserite.

Le cabine coinvolte
Le quattro cabine elettriche coinvolte in questa seconda edizione del progetto si trovano in via Pirandello (all’interno dell’area che ospita le giostre), in via San Pietro in Pitolo (nei pressi dell’incrocio tra via Santa Lucia e via Pirandello), in via S. Agostino (nei pressi della rotonda tra via Pirandello, via S. Benedetto e via S. Agostino) e in via 1° Maggio sulla rotonda con via Mattei.
Le 7 cabine del gas invece sono situate lungo via Oriani (vicino al palazzetto dello sport), in via Saffi (all’altezza dell’incrocio con via S. Agostino), in via Aspromonte di fronte allo Zoo Acquario, in via 1° Maggio (sulla rotonda con via Mattei), in via Cavour (all’incrocio con via D’Azeglio), in viale Rivalta (incrocio via Mazzini, nei pressi della scuola materna) e in via Marconi (di fronte civico 93 vicino al campo da calcio di via Pambera). 

Gli artisti al lavoro e tante storie da raccontare
Tanti gli artisti al lavoro, tra cui Tristan Vancini di Bologna, Zed1 di Firenze, la milanese Camilla Falsini, Mr Thoms di Roma, Andrea Buscaroli (Imola), Alessandro Suzzi (Trani), ExitEnter (toscano).
Anche in questa edizione, si alterneranno differenti stili e rappresentazioni. Alcune opere saranno, infatti, realizzate in chiave astratta (lettering, graffiti, etc), per altre invece sarà utilizzato un linguaggio più figurativo (di realismo, street art).
Per ogni cabina elettrica e del gas sono stati scelti un tema e un artista responsabile dell’intervento. Il direttore artistico del progetto, Cesare Bettini, ha fornito a ogni street artist una documentazione completa con informazioni, foto, video e testimonianze relative alla zona, garantendo al progetto completezza e uno stretto legame con il territorio e le sue tradizioni.

Già al lavoro su due cabine del gas
Sono due le cabine del gas sulle quali si sta già lavorando. L’artista imolese Andrea Buscaroli si sta occupando della cabina in via Oriani, che si inserisce idealmente lungo il percorso ciclopedonale lungofiume della parallela Via Graziadei. Qui sono posti in primo piano gli elementi della vegetazione circostante. Alessandro Suzzi, invece, sulla cabina di Via Saffi è all’opera per simboleggiare l’amore del dare e del ricevere, tipico valore dell’Avis e del donare sangue.

Prosegue il connubio tra arte e tecnologia
“Il connubio tra arte e tecnologia a cui abbiamo dato vita lo scorso anno con il progetto T.a.g. ci è piaciuto molto – commenta Alessandro Baroncini, Amministratore Delegato di Inrete -, tanto che abbiamo deciso di estenderlo quest’anno anche alle cabine del gas. Una rivoluzione esterna che procede in parallelo all’ammodernamento e all’innovazione costante che caratterizza la gestione delle reti. Da segnalare in particolare l’evoluzione tecnologica che stiamo gradualmente implementando alle cabine elettriche di Imola che favorirà la riduzione dei tempi di intervento e di ripristino dell’alimentazione, migliorando il servizio ai clienti; le manovre sulle reti esercitabili anche da remoto, ad esempio dal polo di telecontrollo Hera di tutta la rete del gas e non solo, collocata a Forlì, che rappresenta un’eccellenza a livello europeo”.

La riscoperta dei luoghi e il coinvolgimento dei cittadini
"L'entusiasmo di proseguire la riqualificazione di luoghi simbolo della città e così ramificati nel territorio è forte nella nostra associazione - afferma il presidente dell’associazione Noi Giovani, Vincenzo Rossi -. Continuiamo a riscoprire luoghi e a far emergere racconti, storie, suscitando attenzioni e interesse dei passanti, provenienti anche da altre città, che ammirano le opere d'arte. Il progetto T.a.g sta creando un legame tra la città e la comunità proprio tramite l'arte, sperando sempre di più di animare quel dibattito culturale e valoriale utile alla crescita di tutti noi. Il progetto permette a Imola, già famosa per la sua cultura, di essere sempre di più una delle città italiane con più siti di street-art, aumentando l'interesse di tanti artisti da tutto il mondo che stanno iniziando a conoscerla come luogo nella quale la libertà artistica è di casa”.

 

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Fallimento "Mercatone Uno": le novità sulla società maltese e il timore di riciclaggio delle banche italiane. Nuovi dati recuperati a Malta fanno emergere una traccia della società Star Alliance Limited, compagnia maltese che controlla al 100% la società milanese Shernon Holding Srl, protagonista del fallimento di Mercatone Uno.

Nei giorni scorsi tutti i media hanno riportato l'eclatante notizia del fallimento di "Mercatone Uno" lo storico marchio della grande distribuzione non alimentare, nato ad Imola alla fine degli anni Settanta. Come si è potuto apprendere a seguito del tam tam mediatico a partire dal mese di agosto del 2018, il marchio e la stragrande maggioranza dei punti vendita erano finiti sotto controllo della Shernon Holding Srl, società milanese a sua volta controllata al 100% dalla maltese Star Alliace Ltd.

Proprio alla luce di quanto accaduto, anche a Malta un team di giornalisti ha cercato di appurare di cosa si occupa questa azienda registrata nell'isola al centro del Mediterraneo.

L'Associazione Fornitori Mercatone Uno A.S., nata a Bassano del Grappa (Vicenza) per tutelare le imprese vittime di insolvenze avrebbe, quindi, fornito l'indirizzo presso cui avrebbe sede legale la Star Alliance Limited. Ma oggi nuovi dati recuperati a Malta fanno emergere una traccia della società Star Alliance Limited, compagnia maltese che controlla al 100% la società milanese Shernon Holding Srl, protagonista del fallimento di Mercatone Uno. Dopo la sede "fantasma" di Gzira recuperata da fonti italiane (non aggiornate) e non rinvenuta fisicamente, un ulteriore approfondimento tramite l'archivio del Registro Imprese Maltese ha portato alla luce un altro indirizzo: la nuova sede di Star Alliance Limited è a Ta' Xbiex, presso il Blue Harour Business Centre Level 1 – Yacht Marina, dove è situato un noto complesso di uffici aziendali.

Il trasferimento sarebbe avvenuto all'inizio di quest'anno, tra gennaio e marzo.Un'altra informazione rilevante riguarda la storia di questa compagnia: non è stata creata appositamente per l'operazione di acquisizione della catena di supermercati dopo il suo primo fallimento, in quanto risulta essere stata registrata il 5 dicembre 2002. Vale a dire circa sedici anni fa. Anche se non si conosce la natura della sua attività, passata e presente. Spulciando il ridotto organico, la figura chiave dell'azienda resta l'italiano Valdero Rigoni, in qualità di direttore, rappresentante legale e proprietario insieme al socio svizzero Michael Charles Thalmann. Risulta inoltre che tra febbraio e aprile 2019 il controllo di Shernon Holding sia passato dalle mani di Star Alliance Limited a quelle dell'azienda Maiora Invest, di proprietà sempre del duo Rigoni-Thalmann, con sede a Padova nella residenza di quest'ultimo. Malta sarebbe quindi uscita di scena con la cessione di 100% del capitale sociale pari a un milione di euro, nonostante Star Alliance sia ancora in vita, anche se inattiva.Il trasferimento da Malta all'Italia, secondo una ricostruzione del Corriere del Veneto pubblicata lo scorso 29 maggio, è motivato in una lettera di Nicola Muner, avvocato di Rigoni, indirizzata a uno degli amministratori straordinari. In questa missiva Muner spiega che le banche italiane non aprirebbero i rubinetti del credito a Shernon Holding a causa di perplessità (o forse anche pregiudizi) nei confronti di una società di diritto maltese, in riferimento a quello che viene definito l'«ormai quasi insormontabile scoglio rappresentato dalla normativa antiriciclaggio così come interpretata dagli istituti bancari italiani».Ora la questione resta quasi tutta italiana, con gli occhi puntati in particolare sulle responsabilità del ministero dello Sviluppo Economico: da qui, a cavallo tra la guida dell'ex ministro Carlo Calenda e dell'attuale Luigi Di Maio, sono state gestite le operazioni di cessione (con clausole di salvaguardia) della Mercatone Uno a Shernon Holding, e sempre da qui sarebbero dovuti arrivare i necessari controlli sull'operato dei nuovi acquirenti in relazione al piano di rilancio annunciato.

Ad oggi l'unico drammatico risultato, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" sono i 90 milioni di euro di debiti accumulati da Mercatone Uno nell'ultimo anno, 67 dei quali verso fornitori, e 1.800 dipendenti rimasti da un giorno all'altro senza lavoro, e senza preavviso. Le accuse tra i due titolari del dicastero sono reciproche, come vuole la prassi, ma gli approfondimenti sul loro operato nelle varie puntate di questa vicenda, si spera, faranno chiarezza.

 

(12 giugno 2019)

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Altre operazioni di servizio in materia di droga da parte dei Carabinieri della Compagnia di Imola che per stroncare il traffico di sostanze stupefacenti lungo la via Emilia hanno arrestato altri due italiani, madre e figlio di 48 e 24 anni. E' successo durante un blitz in appartamento che i Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme hanno effettuato nell'abitazione dei due parenti. Marijuana, un bilancino elettronico di precisione, 2.200 euro in contanti e altri elementi utili per lo sviluppo delle indagini è quanto i Carabinieri hanno trovato e sottoposto a sequestro. La sostanza stupefacente è stata affidata ai tecnici del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Bologna e i due soggetti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna.

Proseguono costantemente i controlli anti droga dei Carabinieri della Compagnia di Imola lungo le strade del Nuovo Circondario Imolese. Così, dopo i recenti sviluppi investigativi ottenuti dai Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola e da quelli della Stazione di Dozza, è stata la volta dei colleghi di Medicina che hanno arrestato un 64enne del luogo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E' successo ieri pomeriggio, quando l'uomo, fermato in via Pietro Nenni da una pattuglia dei Carabinieri della Tenenza di Medicina, mentre si trovava al volante di un'auto, è stato trovato in possesso di un portamonete contenete alcuni grammi di hashish. Conoscendo l'indole criminale del soggetto, i Carabinieri gli hanno perquisito anche l'abitazione, trovando 83 grammi della stessa sostanza stupefacente. In attesa dell'udienza di convalida dell'arresto, il 64enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

I Carabinieri della Stazione di Dozza hanno denunciato due italiani, un 18enne e un 23enne, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E' successo ieri pomeriggio sulla via Emilia, all'altezza di Toscanella, quando i Carabinieri della Stazione di Dozza, impegnati in un servizio anti droga nel Nuovo Circondario Imolese, hanno sorpreso il 23enne con alcuni grammi di marijuana, 560 euro in contanti e una bilancina di precisione. La sostanza stupefacente si trovava all'interno di un marsupio che il giovane aveva nell'auto che stava guidando in compagnia di un passeggero, l'amico 18enne risultato negativo al controllo veicolare, ma non a quello domiciliare. I militari, infatti, sospettando qualcosa, hanno approfondito il controllo nell'abitazione dei due ragazzi. Negativa la perquisizione domiciliare a carico del 23enne, positiva, invece, quella a carico del 18enne trovato in possesso di un'ascia e altri grammi di marijuana.

I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola hanno arrestato un 25enne imolese ai sensi dell'Art. 73 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 "Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope". E' successo durante una perquisizione domiciliare che i Carabinieri hanno eseguito a casa del giovane, a seguito di un'attività info-investigativa tesa a stroncare il traffico di sostanze stupefacenti nel Nuovo Circondario Imolese. Le ipotesi investigative dei Carabinieri sono state confermate dal ritrovamento di piante e ramoscelli di cannabis in corso di essiccazione, un bilancino elettronico di precisione e una discreta quantità di attrezzatura (lampade al sodio, termostato digitale, ventilatore, aspiratore e deumidificatore) idonea a ricreare il clima adeguato per la crescita delle piante. La sostanza stupefacente è stata analizzata dai Carabinieri del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Bologna. Ieri mattina, in sede di giudizio direttissimo presso il Tribunale di Bologna, l'arresto è stato convalidato e il giovane è stato rimesso in libertà con l'obbligo di presentarsi tre volte a settimana presso gli uffici della Polizia Giudiziaria.

All: Foto - Comando Provinciale Carabinieri Bologna.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Giovedì, 10 Gennaio 2019 06:58

Rabbia al Parco, 58enne prende a pugni una signora

I Carabinieri della Stazione di Imola hanno individuato l'autore di un fatto accaduto qualche giorno fa all'interno di un parco pubblico situato in via Ottorino Respighi.

L'uomo, 58enne, domiciliato a Imola è stato denunciato per aver preso a pugni una 57enne imolese che gli aveva "rimproverato" i suoi due cani razza "Bull Terrier". In particolare, la donna, mentre stava passeggiando col suo cane al guinzaglio – come previsto dal regolamento comunale in merito alla conduzione dei cani nei luoghi pubblici – era stata improvvisamente raggiunta dai due "molossoidi" di colore bianco sprovvisti di guinzaglio che, dopo essersi fermati a breve distanza, avevano iniziato a ringhiare contro il suo "Shiba Inu", una razza canina di taglia media. Nel tentativo di allontanare i due "Bull Terrier" ed evitare ulteriori conseguenze, la donna era stata improvvisamente "attaccata", non dai due "temibili" cani, ma da loro padrone che trovandosi in zona e avendo assistito alla scena, non aveva gradito le sue rimostranze.

Così, dopo aver scansato i suoi due cani, il 58enne entrava in azione, mandando la donna al "tappeto" con un pugno al volto. Incredula da tanta cattiveria, la donna afferrava il cellulare e nel tentativo di chiedere aiuto al 112, si vedeva nuovamente attaccata, sempre dal padrone, che dopo averle strappato dalle mani il telefono glie lo scaraventava a terra. A quel punto, l'uomo si allontanava in compagnia dei suoi due cani che restavano liberi, senza guinzaglio, mentre la donna, dopo aver chiesto aiuto ai Carabinieri, si recava al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Imola per farsi medicare.

Il 58enne è stato individuato dai Carabinieri della Stazione di Imola e denunciato per lesioni personali, violenza privata e omessa custodia di animali.
All: Foto – Compagnia Carabinieri Imola.

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Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bologna ha disposto l'invio a Imola delle Squadre di Supporto Operativo del 5° Reggimento Carabinieri "Emilia Romagna" durante i giorni di festa.

L'iniziativa è stata presa dal Colonnello Solazzo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bologna, per adattare i servizi di controllo del territorio al maggiore afflusso di persone che sicuramente si verificherà nelle giornate a ridosso del Natale.

Le S.O.S. sono squadre composte da quattro militari, a bordo di veicoli a blindatura leggera, il cui compito specifico è il controllo del territorio e la risposta rapida a situazioni che richiedono un intervento risolutivo. L'addestramento particolare e l'armamento specifico li rendono ideali anche per fornire un supporto tattico in caso di eventi particolarmente violenti. Nel caso di Imola, però, il loro compito sarà di affiancare i servizi già disposti dalla locale Compagnia Carabinieri, nell'ambito di una campagna di prevenzione dei reati, soprattutto di tipo predatorio, che è stata programmata in questo periodo particolare dell'anno, e che vedrà una maggiore presenza sul territorio imolese, anche in orari notturni, al fine di contrastare il fenomeno dei furti.

 

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Bologna hanno eseguito, su tutto il territorio nazionale, un provvedimento di sequestro emesso dal G.I.P. del capoluogo felsineo, dott. Alberto Ziroldi, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Bologna, dott.ssa Manuela Cavallo, di beni mobili, immobili (tra cui una villa sui colli bolognesi del valore di circa 2 milioni di euro), autovetture, quote societarie, polizze assicurative e conti correnti, per quasi 25 milioni di euro.

Ai 16 indagati – tra cui 4 bolognesi - è contestata, a vario titolo, "l'associazione per delinquere" finalizzata alla commissione di numerosi crimini tra cui "l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti", "l'omessa dichiarazione fiscale", "l'occultamento o la distruzione delle scritture contabili", la "simulazione di reato", il tutto con l'aggravante della transnazionalità in relazione al fatto che le varie condotte criminali sarebbero state commesse in più stati.

L'esito delle indagini di polizia economico-finanziaria, svolte dai militari della Compagnia di Imola, ha permesso di risalire ai vertici dell'associazione criminale i quali, dagli uffici bolognesi, avrebbero utilizzato compiacenti "prestanomi" per strutturare e gestire varie catene societarie – costituite da società italiane, società esterovestite (ossia con sede fittizia in Gran Bretagna ma realmente operanti presso la sede bolognese) e società ubicate, tramite l'interposizione di fiduciarie estere, in Paesi off shore (in particolare nei "paradisi fiscali" tra i quali le Isole Vergini Britanniche e di Panama) al plurimo scopo di pervenire, da un lato, al completo camuffamento della reale allocazione reddituale e degli effettivi soci/amministratori e, dall'altro, di impedire la ricostruzione delle "tracce contabili" dei movimenti di denaro.

Il sofisticato sistema di frode, attuato per anni dal sodalizio criminale, ha condotto alla scoperta di un giro di fatture false e/o "gonfiate" per oltre 75 milioni di euro, aventi ad oggetto prestazioni di sponsorizzazione in favore di due note società di basket di livello nazionale, di cui una imolese e l'altra, femminile, con sede in Parma.
Al pagamento della fattura (da parte dello sponsor alla società inglese), seguiva la retro-restituzione di parte del corrispettivo nuovamente allo sponsor, attraverso una preventiva serie di transazioni di valuta in più stati esteri attuata con l'obiettivo di dissimularne l'illecita provenienza.

Tali fatture false venivano emesse da società appositamente costituite a Londra (ove esisteva solamente un mero recapito), ma di fatto organizzate, gestite e dirette a Bologna, le quali avevano acquistato, ad un corrispettivo irrisorio e senza "esclusiva", i diritti di sfruttamento dell'immagine e degli spazi pubblicitari delle due società di basket.

Queste società "fittiziamente straniere", giovando della propria esterovestizione, emettevano fatture senza applicazione dell'IVA e non presentavano in Italia alcuna dichiarazione fiscale conseguendo, in tal modo, una milionaria evasione d'imposta.

A loro volta, gli sponsor, ricevuta la fattura, effettuavano i relativi pagamenti attraverso bonifici bancari su conti correnti accesi presso istituti di credito londinesi da cui, l'organizzazione criminale, li dirottava immediatamente con successive transazioni valutarie su conti correnti bancari aperti nel Principato di Monaco e, con ulteriori transazioni, infine, nella Repubblica di San Marino su conti accesi a nome di varie società di comodo e con l'interposizione di vari soggetti "prestanome".

Da tali conti, il denaro veniva prelevato in contanti per essere poi materialmente riconsegnato agli sponsor i quali, oltre a fruire dell'illecita deduzione fiscale della fattura "gonfiata" conseguivano l'ulteriore vantaggio di rientrare in possesso di gran parte delle somme inizialmente corrisposte alla società estera per la sponsorizzazione.

Ad entrambi i presidenti delle due società di basket viene contestato un ruolo determinante all'interno dell'associazione criminale poiché erano loro stessi a procacciare direttamente gli sponsor (tra l'altro, non per conto delle società di basket bensì a favore della società inglese) provvedendo, inoltre, alla materiale consegna delle fatture false e dei relativi contratti simulati di sponsorizzazione.

L'attività condotta dalle Fiamme Gialle bolognesi s'inquadra nelle rinnovate linee strategiche dell'azione del Corpo, volto a rafforzare il contrasto e la reale aggressione patrimoniale ai più complessi fenomeni di frode – anche internazionale - ed alla tutela della collettività.

L'evasione, di fatto, non solo comporta un ingente danno all'Erario per le imposte non versate, ma incide anche sull'intero circuito economico in virtù della distorsione dovuta dalla vendita di beni/servizi ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello di mercato, proprio in ragione del mancato versamento delle imposte dovute.

Infatti, tali comportamenti fraudolenti, pervadono la struttura economica del Paese, generando illeciti benefici patrimoniali in danno agli imprenditori onesti, che subiscono lo svantaggio concorrenziale fraudolento.

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(Bologna 24 settembre 2018)

 

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Nei giorni scorsi i Finanzieri del Comando Provinciale di Bologna, nell'ambito delle ordinarie attività di controllo economico del territorio, hanno scoperto 24 lavoratori "in nero", impiegati all'interno di un'associazione sportiva dilettantistica di Imola che si occupa dell'organizzazione di eventi sportivi e del noleggio degli impianti.

In particolare, in sede di accesso, le fiamme gialle della locale Compagnia hanno rilevato come tale personale (molti dei quali in posizione irregolare da anni) venisse utilizzato con diverse mansioni quali barista, addetto alla manutenzione dei campi sportivi o ai servizi di pulizia.

Ai responsabili dell'associazione sono state contestate le sanzioni previste in materia giuslavoristica tra cui l'applicazione della c.d. "Maxi-sanzione per lavoro nero" che viene comminata "a scaglioni", in relazione alla durata del rapporto irregolare di lavoro.

Nello specifico, complessivamente, le sanzioni irrogabili dal competente Ispettorato del Lavoro potranno andare da un minimo di 127 mila euro ad un massimo di 765 mila.

Tenuto conto della grave situazione di irregolarità constatata i finanzieri imolesi effettueranno altresì i necessari approfondimenti per verificare che l'associazione sportiva dilettantistica disponga, in concreto, dei requisiti previsti dalla legge per poter usufruire dei benefici di carattere fiscale riservati dalla specifica normativa di settore.

L'operazione costituisce un'ulteriore testimonianza del costante presidio del Corpo a tutela della Legalità socio-economica ed, in particolare, del lavoro la cui difesa passa anche dalla lotta dei fenomeni di sfruttamento della manodopera.

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GDF Bologna: Imola - operazione congiunta Guardia di Finanza e Polizia di Stato. Confiscati immobili e autovetture per un valore di oltre 400.000 euro a un ex dipendente infedele dell'INPS.

Nei giorni scorsi la Squadra Mobile della Questura di Bologna e la Compagnia della Guardia di Finanza di Imola, in prosecuzione di attività congiunte già svolte nel 2013, hanno dato esecuzione a un provvedimento del Tribunale di Bologna con cui è stata disposta la confisca di due immobili e due autovetture, per un valore complessivo di oltre 400.000 euro.

In particolare i finanzieri Imolesi e il personale della Squadra Mobile della Questura felsinea, avevano portato a termine una complessa indagine di polizia giudiziaria che aveva permesso di smascherare un infedele dipendente dell'I.N.P.S., che, abusando della propria funzione di addetto al pagamento delle pensioni, con la complicità di altri due soggetti, si era indebitamente appropriato di ratei di pensione non riscossi dai familiari di persone decedute, per circa 400 mila euro.

Nello specifico, i responsabili, tutti condannati per "Frode informatica" con pene che variano da un anno e due mesi a due anni e 8 mesi di reclusione, si fingevano eredi legittimi di persone defunte e, in tal modo, intascavano, in maniera truffaldina, i ratei pensionistici non dovuti.

Le indagini avevano portato all'esecuzione di numerose perquisizioni e di un'ordinanza di arresti domiciliari nei confronti del dipendente dell'ente pubblico.

Dando esecuzione alla sentenza definitiva di condanna, emessa dal Tribunale di Bologna, i beni in precedenza sequestrati sono stati confiscati, sottraendoli definitivamente alla disponibilità dei soggetti condannati.

L'attività condotta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, costituisce un'ulteriore testimonianza del costante presidio esercitato dalle Forze dell'Ordine felsinee volto alla "Tutela dei Cittadini" ed alla "Tutela dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica".

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GDF RAVENNA: SCOPERTO GIRO DI FATTURE FALSE PER 14 MILIONI DI EURO. DENUNCIATI 23 RESPONSABILI DI FRODI FISCALI E SEQUESTRATI BENI E DISPONIBILITA' FINANZIARIE PER OLTRE 2,3 MILIONI DI EURO.

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura della Repubblica felsinea, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro di disponibilità finanziarie e beni per oltre 2,3 milioni di euro nei confronti di un imprenditore imolese, ex pilota di motociclismo, indagato per frode fiscale.

L'indagine della Guardia di Finanza è scaturita da un controllo fiscale eseguito dalla Compagnia di Faenza nei confronti di un imprenditore locale, nel corso del quale è stato accertato come questi, al fine di frodare il fisco, avesse utilizzato svariate fatture relative ad operazioni inesistenti emesse da diverse società di Roma risultate essere mere "cartiere", cioè semplici scatole vuote del tutto prive di reale consistenza economica ed aziendale.

Gli sviluppi investigativi condotti dai Finanzieri faentini sulla base di quelle prime evidenze hanno permesso di accertare che le "cartiere" romane erano in realtà gestite da un soggetto di Imola che, controllando anche altre imprese "fantasma", alcune delle quali con sede dichiarata in Ucraina e Slovenia, aveva organizzato un ramificato sistema di frodi fiscali consistente nella sistematica emissione di false fatturazioni nel settore delle sponsorizzazioni sportive, delle ricerche di mercato e delle consulenze aziendali per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro.

Grazie alle minuziose indagini svolte dalle Fiamme Gialle, è stato possibile accertare che le "cartiere" erano formalmente intestate a teste di legno che si prestavano a tale ruolo dietro pagamento di piccole somme di denaro e che l'intera gestione delle entità fittizie era condotta dall'ex pilota direttamente dalla propria abitazione, nella quale aveva creato un apposito ufficio dotato di utenze telefoniche dedicate, pc, server, fax, ecc.

Le prestazioni fittiziamente fatturate riguardavano sponsorizzazioni di team motociclistici in realtà mai effettuate o realizzate solo in minima parte nonché ricerche di mercato, consulenze commerciali ed aziendali che, in realtà, replicavano pubblicazioni, tesi di laurea ed altri documenti scaricati da internet ed opportunamente modificati.

A fronte delle false fatturazioni, l'ex pilota garantiva agli utilizzatori delle fatture fittizie la retrocessione in denaro contante di una percentuale del pagamento effettuato, pattuita sulla base di un vero e proprio tariffario che prevedeva il trattenimento di una quota a titolo di provvigione per il "servizio" reso attraverso le illecite transazioni.

L'attività di polizia economico-finanziaria complessivamente svolta dalla Guardia di Finanza di Faenza ha consentito di segnalare all'Autorità Giudiziaria 23 soggetti per reati di frode fiscale e di constatare imponibili sottratti a tassazione per oltre 16 milioni di euro e violazioni all'IVA per circa 3 milioni.

Sulla base delle evidenze investigative raccolte dalle Fiamme Gialle, la Procura della Repubblica di Bologna, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Flavio Lazzarini, ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. l'emissione di un decreto di sequestro nei confronti dell'ex pilota imolese per un valore di oltre 2,3 milioni di euro.

Il provvedimento è stato eseguito nei giorni scorsi dai Finanzieri di Faenza, che hanno così posto sotto sequestro, oltre a disponibilità finanziarie, anche uno yacht da diporto, un'auto sportiva, una villa con piscina, un'abitazione e 2 garage risultati nella disponibilità dell'organizzatore del giro di fatture false portato alla luce dalle indagini delle Fiamme Gialle.

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