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Mercoledì, 22 Maggio 2013 05:53

Nadal "Re di Roma" In evidenza

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Roma, 21 maggio 2013 -

Roma, 19 maggio 2013, Foro Italico. Il remake dell' incredibile finale del 2006 tra lo spagnolo Rafa Nadal e lo svizzero Roger Federer non c'è stato. Il mancino di Manacor ha annichilito il suo storico avversario con un perentorio 6-1, 6-3 in un'ora e nove minuti, quasi sorpreso e imbarazzato nel portarsi a casa il suo settimo trofeo qui a Roma( su otto finali!) con tale facilità.

Una volta in più, se ce n'era bisogna, si è visto che sul "rosso" non c'è partita e che per lo svizzero, plurititolato di Wimbledon, su questa superficie c'è davvero ben poco da fare. D'altronde, da quando esiste questa meravigliosa rivalità, è sempre stato così. Rafa Nadal si trova sulla terra rossa come nel salottino di casa e a nulla servono tattiche o piani per metterne in dubbio la supremazia. Il primo ad accorgersi di questo gap è lo stesso Federer che, fin dal primo gioco del primo set fa capire quale sarà la sua tattica del match: accorciare gli scambi il più possibile, cercare il colpo vincente prendendo rischi e usare il serve-n-volley se necessario. Ma la capacità del mancino spagnolo di giocare ad oltranza con il suo gancio, i suoi recuperi, la palla alta e lavorata sul back di rovescio dello svizzero, vanificano ogni buona intenzione di Federer. Ogni qualvolta si entra nello scambio lungo viene infatti perennemente sconfitto e ogni tentativo di prendersi quei rischi che accennavo prima, cade miseramente nel vuoto. La sua tattica, ineccepibile sulla carta, si dimostra più controproducente che mai. Lo svizzero sbaglia tanto, troppo e il primo set finisce 6-1 e il secondo va sulla falsa riga di quello precedente. A nulla servono le urla e gli incitamenti del pubblico incredulo sul Campo Centrale per lo svizzero. Il re della terra rossa Nadal trionfa di nuovo e accresce la sua condizione in vista del prossimo torneo di Parigi (casa sua al pari di Roma) mentre Federer con la sua immensa signorilità non ha potuto fare altro che ammettere la netta superiorità dell'amico rivale e dargli appuntamento al prossimo entusiasmante match.

Luca Gabrielli

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