(Gmajo) – Abbiamo onorato la Coppa Italia. Chi? Ma noi! Noi chi? Ma noi di StadioTardini.it. Il nostro Dopo festival, che artigianalmente copre vuoti informativi di chi è più industriale, dotato e ricco di noi, iersera, martedì 24 settembre 2025, è durato ben tre ore. Si dirà: non conta la quantità (ossia la durata), ma la qualità. Ebbene, modestia a parte, credo e spero che anche da questo punto di vista il nostro sforzo sia stato apprezzabile da chi ha scelto di seguirci live, durante la maratona in diretta streaming, e da chi ha la bontà di seguirci, magari a rate, il giorno dopo.
1 V https://youtu.be/z8bHE3_BYKw
Perdonate l’autoreferenzialità, ma come mi aveva insegnato più di vent’anni fa Luca Baraldi, le cose bisogna farle, bisogna farle bene e soprattutto bisogna farlo sapere. E allora scusate se ne parlo diffusamente all’interno del Diario, che è un pout pourri di frammenti di vita e di emozioni correlati ad una partita di calcio, ma che vanno al di là, pur non trascurandolo, dell’evento stesso, che all’interno di quel caleidoscopio che è StadioTardini.it, viene già sviscerato dalla molteplicità di autori molto variegati, diversi, ma complementari tra loro, anche se non mancano le scintille, talora ingiustificate, che poi si risolvono sempre con una stretta di mano. Magari in diretta live (come nell’Anteprima di ieri). Magari anche quando uno dei protagonisti non sapeva di aver litigato con l’altro…
2 v https://youtu.be/Qbp_1CRm9fE
Sono situazioni guareschiane che solo nel mondo piccolo di StadioTardini.it possono accadere, per la gioia ed il divertimento di chi sceglie di vivere con noi la partita attraverso format old style (sono un omaggio alle nostre imprese radiofoniche di 40 anni fa) facilitate dalle tecnologie smart di oggi: in piena epoca di intelligenza artificiale, come mi ha sussurrato un autorevole graduato del Parma Calcio in Piazzale Risorgimento, mentre ero lì a documentare l’arrivo pullman, è bello che ci sia chi ancora valorizzi l’intelligenza umana. Il più bel complimento della giornata. Grazie di cuore.
3 v https://www.youtube.com/shorts/lCPZGxWrKQs?feature=share
Ad attendere i torpedoni non c’erano certo le folle oceaniche delle grandi occasioni: al di là degli steward in servizio, infatti, non c’era nessun altro. Del resto i Boys, dopo che per la gara con l’Atalanta avevano organizzato il bentornato a casa ai propri beniamini, invitando i fedeli a popolare il sagrato con due ore di anticipo sul kick off, stavolta, invece, hanno per metà boicottato la partita di Coppa Italia, decidendo di entrare solo a match iniziato, in aperta protesta sull’orario d’inizio di Parma-Spezia, ossia le 17 di un giorno feriale, mercoledì 24 settembre 2025. E così, pur essendo ancora formalmente orario lavorativo, durante l’intervallo la Nord, prima desolatamente vuota, ha iniziato a popolarsi e le bandiere a garrire…
4 v https://www.youtube.com/shorts/lHwyEsdH8xk?feature=share
Peccato che la carica dei tifosi (stando alla testimonianza di qualcuno dei partecipanti alla nostra maratona finaleavrebbero aderito alla protesta anche gli ultras spezzini – una volta amici, poi nemici – che nella prima parte del match, ad occhio, sembravano presenti in forze minori, rispetto alla conclusione) non abbia a dovere stimolato i blues (seconda gara in quattro giorni per la quarta casacca, quella che proprio noi di StadioTardini.it avevamo spoilerato in anticipo sulla presentazione), apparsi, nella ripresa, ancor più terrificanti di come li avesse visti e descritti il nostro Luca Tegoni nella prima frazione. Insomma, tutt’altro di quello che il tecnico, alla vigilia, aveva auspicato, per non dire promesso, e per questo apparso, alla fine, più scuro del solito, disapprovando lo spettacolo offerto.

Il passaggio del turno, solo dopo i tiri di rigore con una squadra non benissimo in arnese della cadetteria, sebbene poi festeggiato, stando al racconto di Plicco, con gioia da tutti, non può essere oggettivamente soddisfacente per una squadra di categoria superiore: ma al di là dell’evidenza fattuale ed oggettiva del punteggio dopo i tempi regolamentari (direi forse persino stretto per lo Spezia), non possono passare sott’ordine i lunghi minuti di predominio territoriale (neppure troppo sterile) imposto dagli ospiti. Insomma, se una vittoria larga ed indiscutibile nella Coppetta, sovente snobbata (nelle fasi iniziali), avrebbe potuto far crescere morale ed autostima dei cuestanti, ad andamento lento in campionato, in vista della sfida, già preponderante, del prossimo monday night con il Torino, viceversa dopo la prova di iersera non c’è da stare allegri… Alegher, come da tormentone piovaniano di qualche anno fa…
Plicco l’ha fatta grossa, scatenando i calembour non solo del solito Cristian Salzano (nella sua rubrica sulle nostre colonne), ma anche di Vincenzo Bellino durante la nostra pluri-citata diretta live con i commenti post gara (da lui impreziosita, peccato, anzi, che presto ci saluterà per trasferirsi a Torino, pur avendo sottoscritto un patto di sangue con StadioTardini.it che asserisce non abbandonerà, tempo e nuove occupazioni permettendo): Plicco non ha fatto una cosa da Plicco, per come lo conosco io, ragazzo giudizioso, intelligente, e capace sul campo, che non a caso, oltre ad approdare in prima squadra nel prestigioso club della sua provincia, ha scalato le varie categorie giovanili azzurre, ed io sono orgoglioso di averlo accompagnato in questo tragitto, documentandone le gesta.

Colpa delle emozioni e dei fari spenti, come manda alla storia Gianni Barone, il quale, durante la live si è retoricamente domandato, se l’arbitro avrebbe avuto il medesimo coraggio ad estrarre il rosso se anziché un esordiente (si, vabbè era già entrato al 90′ del primo tempo col Pescara, nel precedente turno di Coppa Italia) classe 2007 ci fosse stato un calciatore esperto e famoso… Complimenti, comunque, al coraggio del dipartimento comunicazione per la scelta non semplice e poco usuale di mandare in sala stampa il protagonista dell’episodio che avrebbe potuto cagionare il patatrac.

Il super direttone di ieri sera ho voluto dedicarlo, in conclusione, a Vito Copelli, lo scomparso presidente del Parma Club di Mezzani intitolato a Gigi Apolloni, il quale, attraverso StadioTardini.it aveva ripercorso, subito dopo le esequie, le tappe di un rapporto umano cresciuto nel tempo, oltre ai campi da calcio. Vorrei qui riproporre il suo ricordo, per chi se lo fosse perso, tracimante umanità e buoni sentimenti. Merce rara.
5 V https://youtu.be/XV6aJciy5JI
Vito Copelli, giustamente, è stato ricordato anche dalla Curva Nord, con uno striscione, poi affisso anche sulla balconata del Petitot dalla quale stavamo trasmettendo grazie alla squisita accoglienza di Mind fot Music, che ha in gestione i locali e che in contemporanea alla nostra kermesse esterna, ospitava, all’interno una frequentata serata karaoke…

Peccato non ci fossero le due fette promesse dal Gallo di Castione, ma, sono certo, si rifarà… Del resto, a fatica conclusa, ci saremmo recati, non certo di buonora (onore al merito di chi tiene la cucina aperta ed in funzione anche attorno alle 23, come ieri sera ad Un posto al Sole, non la longeva soap di cui cerco di non perdermi le puntate, quanto il ristorante pizzeria in zona barriera d’Azeglio) a rifocillarci, pescando, stavolta, davvero bene. Merito di Lorenzo Fava, avventore ultra decennale del locale aperto temporibus illis da Fabio Cannavaro con altra insegna. E visto che ormai è ora di pranzo, non mi dilungherà oltre, tanto sono sufficienti le eloquenti immagini che seguono, spedite in anteprima ad Ale Pongonazzo, preoccupato che facessi saltare il dolce al goloso giornalista di Sport Parma: ormai il servizio, a differenza di Cremona, quando doveva iniziare, era concluso (per loro: io no, impaginavo pezzi, incluso il suo, anche da tavola, pur rovesciando ben due volte il limoncello gentilmente offerto sulla tavola, pc e smartphone inclusi: spreco per il quale non sarò mai perdonato), sicché nessuna fretta di scappare… Buon appetito. Gabriele Majo
LEGGETE E DIFFONDETE

Laprimaradiolibera.it, sito un-official, indipendente dall’attuale proprietà, dedicato a Radio Parma, la prima emittente libera italiana, nata il 1º Gennaio 1975. Supplemento di Stadiotardini.it, testata giornalistica registrata c/o tribunale di Parma nr 10/2011, direttore responsabile Gabriele Majo
__________________
Gabriele Majo
Gabriele Majo, 61 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".












































































