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Il corpo dell’uomo, di nazionalità italiana, è stato trovato nelle prime ore del mattino. Dalle prime verifiche potrebbe trattarsi di overdose

MODENA – Macabra scoperta questa mattina al parco XXII Aprile, tristemente noto per i ripetuti episodi di spaccio e altri reati legati alla droga. Il corpo di un uomo di nazionalità italiana è stato trovato su una panchina nella zona più prossima a via Due Canali Sud.

Erano da poco passate le 7 del mattino quando un passante ha notato il corpo esanime dell’uomo e ha immediatamente allertato il personale del 118. Una volta arrivati sul posto, tuttavia, i sanitari non hanno potuto fare altro che dichiararne il decesso.

Immediato anche l’intervento della Polizia di Stato che, insieme alla Scientifica, ha eseguito i primi rilievi. Il corpo dell’uomo non presenterebbe segni che facciano pensare a una morte violenta. L’ipotesi più accreditata, al momento, è che la causa della morte sia da attribuire a un’overdose da sostanze stupefacenti. Saranno tuttavia necessarie indagini più approfondite per ricostruire quanto accaduto. 

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Si è conclusa con l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare (una in carcere, l’altra ai domiciliari), l’indagine che la Stazione Carabinieri di Medesano e il Nucleo Operativo della Compagnia di Salsomaggiore Terme hanno avviato e condotto sotto la direzione della Procura della Repubblica di Parma (Dr. Ausiello) a seguito del decesso per overdose da eroina di un giovane 28enne del posto, avvenuto circa un anno fa.

L'attività investigativa, che ha preso le mosse dall’analisi degli ultimi contatti e frequentazioni della vittima, ha consentito di individuare due giovani “pusher” nigeriani, uno con ruolo di capo l’altro di aiutante, gravitanti nel comune di Parma, dediti in maniera assidua ed esclusiva all’attività di spaccio. I Carabinieri, sempre coordinati dal PM responsabile del fascicolo, sono riusciti, a seguito di complessi servizi di pedinamento e con l’aiuto delle indagini tecniche, a raccogliere nei confronti dei due indagati elementi indiziari circostanziati e decisivi per ricostruire decine di episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, anche di diverso tipo, nonostante le misure che gli stessi, abituati ad agire in un contesto di illegalità, prendevano per eludere i controlli delle forze di polizia, cambiando spesso telefono e spostandosi sempre in zone diverse per incontrare i propri clienti.

E’ stato accertato che i due, tra la fine del 2018 e il 2019 abbiano ceduto complessivamente centinaia di dosi di crack, eroina, cocaina e marijuana, con un giro di affari di alcune decine di migliaia di euro.
Aderendo alla prospettazione della Procura di Parma, il G.I.P. ha disposto pertanto le due misure cautelari che i Carabinieri hanno eseguito in due momenti diversi, la prima a dicembre e la seconda nei giorni scorsi dopo aver rintracciato, non senza difficoltà, i due soggetti.

Pubblicato in Cronaca Parma
Mercoledì, 14 Novembre 2018 05:51

In overdose si schianta con il TIR al casello

Guida un tir in autostrada in overdose e si schianta sul casello. È successo sabato mattina sull'A31, all'uscita autostradale di Thiene in provincia di Vicenza. Scattata la denuncia e il ritiro di patente. Linea dura dello Sportello dei Diritti: "I camionisti che si drogano non devono guidare piu'"

Poteva provocare una strage il camionista che sabato mattina alla guida di un tir da 11 tonnellate è finito contro il casello di Thiene sull'autostrada A31, in provincia di Vicenza. I poliziotti che sono intervenuti per soccorrere il camionista 38enne, residente nella zona, che era semi incosciente e con problemi respiratori, ha trovato nel tir anche due siringhe con residui di eroina. Dopo il ricovero in ospedale l'uomo è stato sottoposto al test antidroga, che ha dato esito positivo. Gli inquirenti hanno ricostruito che il camion è arrivato alla barriera autostradale alle 8.30, ha imboccato la corsia del Telepass ma, non avendolo montato a bordo, la sbarra non si è alzata.

La fiancata del mezzo pesante ha quindi danneggiato il box del casello. Al camionista è stata ritirata la licenza di condurre e nei suoi confronti è scattata una denuncia.

"Revoca definitiva della patente di guida" è la richiesta che inoltra Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti" al Ministro dei Trasporti e al Presidente del Consiglio nei confronti dei camionisti cui venga attestato lo stato di tossicodipendenza.