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Le iniezioni di filler e il botulino sono due trattamenti anti-age di chirurgia e medicina estetica che hanno lo scopo di ringiovanire l’aspetto della pelle, principalmente appianando e riempiendo le rughe.

I due metodi utilizzano sostanze differenti così come sono diverse le indicazioni per ricorrervi ed è fondamentale rivolgersi a un chirurgo estetico per sottoporsi a un intervento di filler o di botox.

Chiediamo al dottor Naser Jabbarpour, medico chirurgo estetico, quali sono le differenze tra questi due trattamenti e come vengono impiegati in medicina estetica.

“La tossina botulinica attenua ed elimina le rughe di espressione che sono causate da un uso continuo dei muscoli mimici della fronte, dal corrugare le sopracciglia o arricciare il naso. Si va ad agire sui muscoli ipercontratti paralizzandoli temporaneamente, in questo modo si va a riequilibrare l’armonia estetica e a togliere l’espressione di stanchezza dal viso. Il tempo di applicazione è di circa 15 minuti e ci vogliono 2-3 giorni per poter apprezzare il risultato finale.”

E per quando riguarda i filler?

“Il filler riassorbibile più utilizzato attualmente è l’acido ialuronico che è naturalmente presente nel corpo umano, ma che con l’avanzare di età, per un’eccessiva esposizione solare o per tabagismo, si riduce progressivamente. Tale sostanza che idrata e dà volume alla pelle, invecchiando si riduce, creando rughe e segni sul viso.

Il trattamento medico estetico con acido ialuronico riempie le rughe e restituisce vitalità alla pelle, dona un aspetto giovanile, sano e gradevole. Un’operazione questa che non deve sconvolgere l’espressione personale o modificare le linee naturali del viso. Il tempo per il trattamento facciale è di circa 15 minuti mentre l’effetto apprezzabile si nota immediatamente dopo l’intervento.”

Viene utilizzato anche per le labbra?

“Si. Serve per correggere inestetismi e volumizzare le labbra per renderle esteticamente più belle e proporzionate.”

Quando dura l’effetto?

“Mediamente 6 mesi. Questo dipende da molteplici fattori come l’alimentazione, l’idratazione, l’esposizione ai raggi solari e al fumo. Va ricordato che se non si decide di ripetere il trattamento periodicamente si torna allo stadio iniziale della cura.”

Sono trattamenti dolorosi?

“Assolutamente no, con il botulino si ha una leggera sensazione di bruciore che scompare immediatamente dopo l’iniezione . I piccoli segni delle punture svaniscono rapidamente e ogni parte interessata si omogenea in pochi minuti.”

A chi consiglia questo tipo di trattamenti?

“Non ci sono controindicazioni, quindi li possono fare tutte le persone in età adulta. E tenendo conto che dai 25 anni si inizia ad invecchiare, prima si comincia e più a lungo ci si mantiene giovani.”

 

 

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Il dott. Naser Jabbarpour è un medico chirurgo estetico di origine Iraniana, esperto in medicina estetica. Ha conseguito la laurea e la specializzazione in medicina e chirurgia presso l’Università di Parma, città dove risiede da più di 30 anni. Ha frequentato numerosi corsi di medicina e chirurgia estetica in Italia e all’estero ed è autore di diverse pubblicazioni. È iscritto all’ordine dei medici chirurghi di Parma n° 4925.

Giovedì, 11 Luglio 2019 12:37

Effetti Psicologici della chirurgia estetica

Spesso si indaga sugli effetti psicologici che un intervento estetico può avere su chi decide di affidarcisi. Nonostante non sia considerato un intervento volto a salvarci la vita o a sistemare problemi di salute, è comunque da considerare un'operazione vera e propria e i pazienti che l'hanno provato o hanno intenzione di farlo, potrebbero sentire esattamente gli stessi effetti psicologici che di norma si hanno per qualsiasi altro intervento; estetico o meno.

Ci saranno episodi di paura, seguiti da ansia, adrenalina, ci si pongono un milione di domande: "E se qualcosa dovesse andare storto? E se non dovessi ottenere i risultati sperati? E se dovessero sorgere complicazioni gravi?". Insomma, tutte domande lecite e comprensibili.

Ma non è tutto, per questo tipo di intervento esiste, alla base del paziente, una motivazione logica, uno stimolo, una visione migliore di sé stessi improntata nel futuro. Il paziente sentirà che finalmente andrà a migliorare tutte quelle parti di sé che ha sempre considerato come difetti, andrà a porre fine a tutte quelle imperfezioni che per una cosa o per l'altra, l'hanno sempre fatto sentire a disagio. Non importa se siano difetti evidenti o meno, non importa se i nostri amici o la nostra famiglia ci hanno sempre detto "Ma che ti importa? Sei bello/a così", noi siamo i peggior critici di noi stessi, e se i difetti li vediamo noi, allora non c'è persona che possa farci cambiare idea.

A proposito di questo, come riportato dal Dott. Juri Tassinari:

"Migliorare un inestetismo che ci "limita" nel nostro contesto sociale, ci permette di essere più forti e consapevoli delle nostre potenzialità.

Ci si deve voler bene e pensare che migliorando il nostro corpo, migliora anche la nostra mente, trovando equilibrio e rendendoci più forti e solari.

Più che mai, in quest'epoca, c'è bisogno di ottimismo ed energia."

E stare bene con il proprio corpo, sentirsi a proprio agio in ogni situazione, è l'arma migliore per fortificarsi, per smetterla di sentirsi sempre meno degli altri. Aiuterà ad affrontare le situazioni con maggior sicurezza, senza vergogna e senza paura.

Quello che c'è da sapere sulla chirurgia estetica

Come sopra accennato, sottoporsi a chirurgia estetica è un vero e proprio intervento, quindi è normale che nei primi giorni del post-operatorio, il paziente possa essere soggetto a piccoli episodi di depressione o di ansia. Tuttavia, non si tratta di una profonda depressione, si tratta di un insieme di sentimenti che combinandosi insieme possono generare malessere. Nella maggior parte dei casi, sono sensazioni passeggere, risolvibili nel giro di due o tre giorni. Infatti, questi primi giorni sono i peggiori dal momento che il paziente riscontra dolori fisici e si sente limitato nelle attività. A questo proposito, la cosa fondamentale è sentirsi supportati dalla propria famiglia o amici, una buona dose di compagnia e incoraggiamento è senza dubbio la chiave per potersi riprendere in fretta e senza strascichi. Il paziente va costantemente rassicurato in modo che lui stesso sia consapevole che l'intervento appena fatto sarà il cosiddetto "salvavita", in grado di fargli acquisire maggiore sicurezza, felicità e l'abbandono di tutti quei difetti che prima lo rendevano vulnerabile e insicuro.