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Punti nascita. Il ministero della Salute accoglie la richiesta di deroga presentata dalla Regione per gli ospedali di Scandiano (Re) e Mirandola (Mo) e Cento (Fe) nel cratere. 

Bologna, 5 ottobre 2017

La risposta è arrivata da Roma nel pomeriggio di ieri, e configura un destino diverso per i 6 punti nascita dell'Emilia-Romagna dove si registrano meno di 500 parti l'anno. Il ministero della Salute concede la deroga, chiesta lo scorso luglio dalla Regione per evitare la sospensione dell'attività di assistenza al parto, solo per gli ospedali di Scandiano (Re) e per i due del cratere sismico: Mirandola (Mo) e Cento (Fe).

La richiesta di deroga, invece, non viene concessa per le strutture di Castelnovo ne' Monti (Re), Pavullo nel Frignano (Mo) e Borgo Val di Taro (Pr). Di conseguenza, l'attività in questi ultimi punti nascita dovrà essere sospesa. Per il ministero, infatti, non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie per tutelare mamme e neonati in una delle fasi più delicate della vita.

"Abbiamo percorso tutte le strade possibili senza lasciare nulla di intentato- afferma l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Come Giunta avevamo deciso di chiedere la deroga per tutte e sei le strutture, non solo per Scandiano, Mirandola e Cento, anche considerando l'importanza che rivestono per il territorio, soprattutto quello montano, e dopo un lungo confronto portato avanti con le istituzioni e le comunità locali. Avevamo anche dato rassicurazioni sul fatto di voler e poter adeguare strutture e organizzazione rispetto ai parametri di sicurezza, a partire dal potenziamento degli organici, ma il pronunciamento del ministero è chiaro e adesso occorre attenersi a questa decisione, consapevoli che la sicurezza, quando si parla di sanità, deve sempre venire al primo posto. A maggior ragione se si tratta di donne che devono partorire e di neonati, perché uno dei momenti più belli della vita non debba trasformarsi in tragedia".

"Abbiamo il dovere- aggiunge Venturi- di assicurare la stessa tutela indipendentemente dal luogo in cui un bambino viene alla luce, ed è questo l'unico obiettivo che ha sempre guidato le nostre decisioni. In campo non c'è mai stata la benché minima idea di risparmiare; e sospendere l'attività, come la decisione ministeriale stabilisce, non vuol dire certamente lasciare sole le future mamme e i loro bambini, tantomeno abbandonare le aree montane, come qualcuno afferma in maniera strumentale. Gli investimenti messi in campo dalla Regione per potenziare gli ospedali dell'Appennino, migliorare i Pronto soccorso e le sale operatorie, ampliare gli organici e i servizi, a partire da quelli pre e post parto, non si fermano- chiude Venturi- anzi, a maggior ragione saranno rafforzati. Sono già disponibili 13 milioni di euro da destinare a Castelnovo, Pavullo e Borgo Val di Taro, con progetti definiti e tempi decisi per la realizzazione degli interventi e delle misure previste".

Il percorso sui Punti nascita

La risposta del ministero giunge dopo un lungo percorso di ascolto e confronto con le comunità e le istituzioni locali condotto dalla Regione e un approfondito studio svolto dalla Commissione regionale tecnico consultiva sullarete 'Percorso nascita' dell'Emilia-Romagna, che conta 26 punti nascita attivi sul territorio.
Lo scorso luglio, la stessa Commissione aveva presentato in una relazione i risultati di quell'analisi, concentrata in particolare sull'attività dei centri periferici 'Spoke', rispetto ai grandi ospedali delle città. L'indicazione della Commissione tecnica era di chiedere al ministero la deroga per i due punti nascita del cratere sismico di Pavullo e Mirandola, dove il volume di attività, negli anni precedenti al terremoto, era superiore ai 500 parti l'anno e dove non è ancora possibile valutarne stabilmente il trend perché le strutture non hanno ancora riacquistato la piena funzionalità. Stessa richiesta di deroga era stata proposta anche per l'ospedale di Scandiano - dove soltanto nell'ultimo anno e per la prima volta il numero di parti è stato di poco inferiore a 500 (490) - per il quale la Commissione prevedeva un periodo di "osservazione" in attesa di valutare l'evolversi dell'attività.
La stessa Commissione aveva invece evidenziato la necessità di sospendere il servizio nelle altre tre strutture (Pavullo nel Frignano, Borgo Val di Taro e Castelnovo ne' Monti), perché non vi sono le condizioni di sicurezza sufficienti, visto il numero di parti largamente inferiore ai 500 l'anno.

La Giunta regionale, per evitare la sospensione delle attività di assistenza al parto in luoghi di particolare importanza per il territorio, aveva però deciso di chiedere la deroga al ministero della Salute, tramite la Commissione nascita nazionale, per tutti e sei i punti nascita, impegnandosi, qualora fosse stata concessa, a dotare le strutture del personale necessario a garantire gli standard di sicurezza richiesti.
Ieri, a conclusione della lunga vicenda, è giunta la risposta del ministero.

Gli investimenti sul territorio

Per i tre ospedali dell'Appennino interessati dalla sospensione dell'attività, la Regione ha già programmato un piano di investimenti di 13 milioni di euro; parte degli interventi previsti è già stata realizzata e in alcuni casi le Aziende sanitarie hanno già approvato documenti preliminari di progettazione. Le risorse serviranno in particolare a migliorare i Pronto soccorso, le sale operatorie e l'accessibilità delle strutture sanitarie. È previsto poi un ulteriore incremento degli organici, con l'assunzione di circa 44 medici e infermieri che consentiranno di aumentare l'attività chirurgica e di realizzare almeno 1.500 interventi in più ogni anno, garantendo un futuro stabile e di sviluppo agli ospedali montani; oltre alla disponibilità ventiquattro ore al giorno sette giorni su sette, del servizio di elisoccorso notturno. Tutto ciò viene realizzato, in condivisione con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie e con le Aziende sanitarie, proprio per preservare e migliorare ulteriormente la qualità e la sicurezza delle cure.

I dati sui Punti nascita in cui sarà sospesa l'attività

L'Organizzazione mondiale della sanità e l'Accordo Stato-Regioni del 2010 fissano il numero di almeno 1.000 nascite all'anno quale parametro standard a cui tendere per il mantenimento dei Punti nascita; 500 parti la soglia minima definita di sicurezza. Fermo restando che in discussione è solo il parto e non tutto ciò che attiene a gravidanza, puerperio e permanenza dei reparti, che comunque continueranno a essere confermati nelle sedi attuali, con un miglioramento dei servizi esistenti.
Nel 2016 il Punto nascita di Borgo Val di Taro (Parma) ha registrato 124 parti (nel 2015 erano 157), con una percentuale di tagli cesarei del 35,2% (la più alta di tutti i punti nascita attivi in regione). Sempre nel 2016, il Punto nascita di Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia) ha registrato 153 parti (159 nel 2015), con una percentuale cesarei del 29,5%. A Pavullo nel Frignano (Modena) l'anno scorso i parti sono stati 196 (261 nel 2015); 13,7% la percentuale dei tagli cesarei. / EC

In allegato, tre schede con gli investimenti previsti per Borgo Val di Taro, Castelnovo ne' Monti e Pavullo nel Frignano

(Fonte: Regione ER)

Il capo dello Stato a Mirandola (Mo) e a Pieve di Cento (Bo) nel giorno in cui il 29 maggio 2012 la seconda terribile scossa colpì le province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. Il presidente della Regione: "Il nostro primo pensiero va a coloro che persero la vita cinque anni fa e ai loro famigliari". Il grazie a Errani e Gabrielli.

Bologna, 30 maggio 2017

"Voglio dire grazie al Presidente della Repubblica per la presenza nei luoghi del cratere in questa giornata. Così come il nostro primo pensiero va a coloro che persero la vita cinque anni fa e ai loro famigliari". Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, interviene al convegno su "Fare scuola. Ricostruzione, innovazione e comunità", organizzato ieri mattina nell'Aula magna "Rita Levi Montalcini" del nuovo polo scolastico di Mirandola, nel modenese, appuntamento che vede la presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel giorno in cui il 29 maggio 2012 la seconda terribile scossa di terremoto, dopo quella del 20, colpì in maniera drammatica l'Emilia nelle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia.

Oltre a Bonaccini, commissario di Governo alla ricostruzione, ad accogliere Mattarella ci sono il prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba, il presidente della Provincia di Modena, Giancarlo Muzzarelli, e il sindaco di Mirandola, Maino Benatti.

Oltre che per riflettere sull'esperienza della ricostruzione delle scuole (quasi 350 milioni di euro destinati a 569 interventi, 417 strutture ricostruite o ripristinate, 118 edifici scolastici costruiti ex novo), l'incontro rappresenta anche l'occasione per presentare al presidente della Repubblica i risultati raggiunti finora con la ricostruzione, un bilancio di cinque anni tracciato dal presidente della Regione, che ha ringraziato il suo predecessore, Vasco Errani, "per il lavoro fatto negli anni scorsi, oltre che per l'impegno oggi nell'area del sisma in Centro Italia", e l'allora capo della Protezione civile, Franco Gabrielli.

"Sapete bene- spiega Bonaccini- che a me non piace la parola 'modello'. Noi siamo persone con i piedi per terra e non abbiamo niente da insegnare a nessuno. Oggi però abbiamo l'orgoglio di vedere i segni - le opere e i fatti - che dimostrano innanzitutto la forza della nostra regione e di chi la abita e che qui le cose hanno funzionato. E primo fra tutti ha funzionato il rapporto con le istituzioni, il rapporto costante con lo Stato centrale. C'è ancora da fare, penso ad esempio ai centri storici, cuore pulsante della nostra identità. Stiamo però parlando delle aree maggiormente vincolate, che richiedono quindi attenzioni e cure particolari".

"Questo è stato definito il primo terremoto economico e industriale nel nostro Paese, avendo colpito una striscia di terra che da sola produceva il 2% del Pil nazionale. Oggi è stato azzerato il monte ore di cassa integrazione che era stato previsto all'inizio e molte aziende hanno fatturati addirittura superiore a quelli antecedenti il sisma. Nove famiglie su dieci sono tornate nelle proprie case e nessuno abita più nei moduli abitativi provvisori. In un contesto, però, in cui la direttrice principale fu quella di pensare alle scuole, che rappresentano il filo rosso verso il futuro: è stato importante destinare da subito lì la nostra fatica, cioè verso il bene più prezioso che abbiamo, ovvero i nostri figli e i nostri nipoti".

"Come ho già avuto modo di dire quando mi viene chiesto il voto da dare a questa ricostruzione- prosegue il presidente della Regione-, io rispondo che guardo non ai voti ma ai volti. Ai volti delle persone a cui abbiamo dato risposta. Questo è il nostro lavoro e posso garantire che non ci fermeremo fino a quando l'ultima pietra non sarà ricollocata lì dove era caduta. Se avessimo sradicato le comunità da questi luoghi, il danno sarebbe stato incalcolabile. Il nostro obiettivo, infatti, è stato di riportare le persone a vivere, lavorare, pregare, e anche divertirsi, esattamente nei luoghi in cui lo facevano prima.

Un "grazie quindi a tutti quelli che ci hanno aiutato, all'enorme solidarietà di cui abbiamo beneficiato, un sostegno arrivato da ogni parte d'Italia e anche dall'estero. Un aiuto che ora ricambiamo nei luoghi colpiti dal sisma in Centro Italia: sappiano che noi non li abbandoneremo e che dopo la fase di prima emergenza sarà anche nella ricostruzione che intendiamo restituire il tanto che abbiamo ricevuto. E proprio l'altro giorno ho avuto modo di ringraziare gli oltre duemila volontari della Protezione civile regionale e gli oltre cinquecento tecnici e dipendenti comunali dell'Emilia-Romagna che hanno operato nelle aree del sisma".

"Caro presidente- ha terminato Bonaccini rivolto al capo dello Stato- ai bambini piacciono gli aquiloni e gli aquiloni si alzano in volo quando il vento è contrario. La gente di qui ha saputo far volare quegli aquiloni".

Nel suo intervento, il presidente della Repubblica sottolinea "il risultato di grande rilievo che si registra qui in Emilia a cinque anni di distanza", la "vostra volontà e la vostra forza hanno scacciato le paure e avviato una ricostruzione di grande successo". Certo, "resta ancora molto da fare, i centri storici e gli edifici pubblici, ma parliamo dei punti di riferimento più pazienti delle comunità ed è stato giusto privilegiare scuole e aziende". La "ricostruzione in Emilia è un punto di riferimento", afferma Mattarella, e le "garanzie di sicurezza e gli standard di qualità raggiunti qui rappresentano condizioni che vanno estese ovunque". Certo è, chiude il capo dello Stato tornando all'Emilia e al lavoro che rimane, "che avete il sostegno di tutta l'Italia".

A seguire, il presidente Mattarella ha avuto modo di vedere alcune tra le opere pubbliche ricostruite simbolo del sapere: accanto all'Aula magna, insieme anche all'assessore regionale alla Scuola, formazione, università, Patrizio Bianchi, ha infatti visitato il Tpm, Technology park for medicine, la biblioteca comunale "Eugenio Garin" e le scuole elementari "Dante Alighieri".

Successivamente si è spostato a Pieve di Cento, nel bolognese, per l'inaugurazione della "Casa della musica", struttura realizzata con le risorse del fondo di solidarietà di imprese e lavoratori emiliano-romagnoli per la ricostruzione post-sisma. Qui è stato ricevuto dal sindaco di Pieve di Cento, Sergio Maccagnani, dal presidente Confindustria Emilia-Romagna, Maurizio Marchesini, e dai rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil dell'Emilia-Romagna.

Nel pomeriggio, infine, a Crevalcore (Bo) alle ore 15, il ministro Lorenzin visiterà la "Casa della salute Terre d'Acqua Barberini", struttura ricostruita dopo il terremoto del 2012. Con lei il presidente Bonaccini, gli assessori regionali alla Salute, Sergio Venturi, e alla ricostruzione post-sisma, Palma Costi, il direttore generale dall'Azienda Usl di Bologna, Chiara Gibertoni, e l'assessore del Comune di Bologna, Luca Rizzo Nervo.

(Fonte: Regione ER)

L'episodio è accaduto a Mirandola. La piccola stava attendendo la mamma fuori dalla sua abitazione con il cane di famiglia, un levriero, al guinzaglio. All'improvviso, il molosso dei vicini è riuscito a uscire e si è avventato sulla bimba che ha riportato ferite al volto e alle gambe.

Di Manuela Fiorini

Mirandola, 21 aprile 2017

È stata portata al Policlinico in stato di choc e con ferite al volto e alle gambe la bambina di 5 anni che ieri mattina a Mirandola, è stata aggredita da un dogo argentino di proprietà dei suoi vicini di casa.
Ieri mattina, erano circa le 9, la bambina, che abita con la famiglia in via Luosi, stava aspettando la mamma sul marciapiede davanti a casa per andare alla scuola materna. Con lei, al guinzaglio, c'era il suo cane, un levriero. All'improvviso, il dogo argentino, di proprietà dei vicini di casa della bambina, si è avventato su di lei, azzannandola al volto e alle gambe. Le urla hanno attirato l'attenzione della mamma e dei proprietari, che, accorsi, hanno visto il loro cane addosso alla bambina e hanno faticato non poco per fargli mollare la presa. Il cane, come si è appreso poco dopo, era riuscito a eludere la sorveglianza dei proprietari ed era uscito in strada, probabilmente attirato dalla presenza del levriero che la bimba aveva con sé, poi fuggito durante l'aggressione.
Oltre al personale del 118, allertato dagli stessi vicini, sul posto sono intervenuti anche gli agenti di Polizia della stazione locale, avvisati da alcuni passanti. Anche il personale dell'Ausl è stato chiamato a verificare le condizioni del dogo e a decidere del suo futuro. La piccola, che non è in pericolo di vita, è stata sottoposta a un delicato intervento al volto, dove i morsi del cane l'hanno raggiunta al labbro e agli zigomi. Nella tarda mattinata di ieri, anche il levriero fuggito durante l'aggressione del dogo, è stata ritrovato nell'area delle piscine e riconsegnato ai nonni della bambina grazie alla targhetta che aveva sul collare.

Pubblicato in Cronaca Parma

Anima del Principato di Francia Corta, si è spento a Verona il 28 marzo all'età di 68 anni dopo un malore. I funerali si terranno il 31 marzo, alle ore 10.30, nella Chiesa di via Posta a Mirandola.

Mirandola, 30 marzo 2017

Doti da manager e spirito da fanciullo, Enrico Castellazzi, 68 anni, era l'"anima" della Società Principato di Francia Corta, di cui era tesoriere, amministratore e organizzatore dei numerosi eventi che ogni anno, si tenevano a Mirandola, come la Festa di Primavera, in programma il prossimo 23 aprile, la Fiera Mercato di novembre, la Festa di Fine anno, spettacoli e sfilate storiche che Castellazzi portava in trasferta in tutta Italia. Regalava sogni e faceva sentire un po' tutti principi e principesse, ma anche dame, nobili e cavalieri, vestendo il suo "popolo" con sottogonne, parrucche e crinoline. Compreso lui, il cui sguardo si accendeva di una luce speciale ogni volta che si calava nei panni di un uomo d'altri tempi. Se ne è andato all'improvviso, a 68 anni, lo scorso 28 marzo, a Verona, dove era ricoverato dopo essere essersi sentito male durante la partecipazione al Carnevale di Lugagnano. I funerali di Enrico Castellazzi si terranno domani 31 marzo, alle 10.30 presso la Chiesa in via Posta 55 (Parrocchia di Santa Maria Maggiore) con partenza da Terracielo Funeral Home.

Pubblicato in Cronaca Modena

Brutta avventura per un dipendente del corriere espresso GLS, che durante una consegna in via Bastiglia si è visto puntare addosso una Glock 21 per un alterco sui tempi di consegna di un pacco. In casa del 63 enne, le forze dell'ordine hanno trovato 4 pistole e 12 fucili detenuti legalmente e che ora, probabilmente, saranno sequestrati.

Di Manuela Fiorini

Mirandola, 25 gennaio 2017

L'attesa di un pacco può essere infinita, ma prendersela con l'addetto alle consegne del corriere espresso, minacciandolo con una pistola Glock 21 ha fatto finire nei guai un 63 enne di Mirandola che ieri ha puntato l'arma contro un dipendente di GLS per un alterco nato a causa dei tempi di consegna. Fortunatamente, non è stato esploso nessun colpo e i toni si sono calmati. Inevitabilmente, però, è partita la denuncia alla Polizia di Stato, che si è presentata sul posto poco dopo con una pattuglia. Da qui la scoperta che il 63 enne deteneva in casa un piccolo arsenale: altre 4 pistole e 12 fucili di diverso calibro, tutte detenute con regolare porto d'armi.
La ricostruzione dei fatti, tuttavia, ha fatto presumere che non ci fossero più le condizioni per detenerle. Il 63 enne è stato denunciato per minacce e le armi sottoposte a sequestro preventivo.

Pubblicato in Cronaca Modena

Fermati gli autori della brutta rapina avvenuta a Mirandola il 12 novembre scorso, presso la tabaccheria "Rivendita 28", tramite l'analisi delle immagini dell'impianto di videosorveglianza e grazie all'ausilio di intercettazioni e servizi di localizzazione. 

Modena, 30 dicembre 2016

Sono stati individuati dal personale del Commissariato di P.S. di Mirandola gli autori della brutta rapina avvenuta, il 12 novembre scorso, presso la tabaccheria "Rivendita 28" sita in viale Anagnini a Mirandola.

Nel corso della violenta rapina furono asportati 4000,00 euro in contanti e 1000,00 euro in gratta e vinci.
Dall'analisi delle immagini dell'impianto di videosorveglianza e grazie all'ausilio di intercettazioni e servizi di localizzazione sono stati individuati e deferiti alla Procura della Repubblica di Modena due cittadini italiani dimoranti nell'area mirandolese.
Le indagini sono state coordinate dal dott. Imperato della Procura della Repubblica di Modena, nella giornata di ieri i due responsabili sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Pubblicato in Cronaca Modena

Taglio del nastro per il nuovo ufficio postale di Mortizzuolo dopo i lavori di recupero e ripristino conseguenti ai gravi danni causati dai terremoti del 2012. Alla cerimonia erano presenti il Sindaco di Mirandola Maino Benatti e il responsabile della Filiale di Modena Maurizio Cianciarelli.

Modena, 1 dicembre 2016

E' stato inaugurato oggi l'ufficio postale di Mortizzuolo, in via Mazzone 182, dopo i lavori di recupero e ripristino conseguenti ai gravi danni causati dai terremoti del 2012.
Alla cerimonia erano presenti il Sindaco di Mirandola Maino Benatti e il responsabile della Filiale di Modena Maurizio Cianciarelli.
La nuova struttura, più accogliente e sicura, è stata pensata per coniugare qualità del servizio e vivibilità: spazi più ampi, maggiore luminosità all'interno, arredi più funzionali e nuovi impianti di sicurezza e climatizzazione.
Nella realizzazione dell'ufficio, caratterizzato da nuovi arredi e dall'eliminazione delle barriere tra impiegati e clienti (secondo il modello lay out), particolare attenzione è stata riservata alla sicurezza e all'abbattimento delle barriere architettoniche dell'intera struttura con la realizzazione inoltre di uno sportello con il piano di lavoro ribassato per permetterne la fruizione ai diversamente abili.
"Siamo molto soddisfatti – commenta il sindaco di Mirandola, Maino Benatti – di questa rinascita in una frazione che sta molto crescendo. A scongiurare il pericolo di perdere un servizio così utile e apprezzato dalla cittadinanza è stata la grande collaborazione che si è instaurata tra Regione, ufficio tecnico comunale e Poste Italiane".
Il nuovo ufficio postale di Mortizzuolo sarà aperto al pubblico: martedì e giovedì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato dalle 8.20 alle 12.45.

(Fonte: Poste Italiane)

Inserire almeno un piatto equosolidale nel menu di ristoranti e trattorie modenesi. La proposta della Bottega del Sole viene presentata oggi - venerdì 13 maggio – alle 20.30 alla Lanterna di Diogene a Bomporto. 

Modena, 13 maggio 2016

La proposta è della Bottega del Sole, la cooperativa sociale di promozione del commercio equosolidale presente a Carpi e Mirandola, e viene presentata oggi - venerdì 13 maggio – alle 20.30 alla Lanterna di Diogene a Bomporto. Il locale di via Argine Panaro 20, gestito da una cooperativa sociale, propone una cena con piatti equosolidali (per prenotazioni tel. 059.801101). I commensali sono invitati a votare il piatto preferito, che sarà inserito nel menu della Lanterna di Diogene.

L'iniziativa, organizzata in collaborazione con Slow Food Modena, è finalizzata ad abbinare i prodotti tipici del territorio con quelli equosolidali e sarà ripetuta in altri ristoranti e trattorie modenesi che hanno manifestato l'interesse a inserire piatti equosolidali nei propri menu.

Ricordiamo che la Bottega del Sole commercializza i prodotti – non solo alimentari, ma anche di artigianato - realizzati secondo progetti equosolidali provenienti dal Sud del mondo, dai terreni confiscati alla criminalità organizzata, nelle carceri italiane o da cooperative sociali. La Bottega del Sole promuove dal 2000 la cultura della solidarietà internazionale, i valori della finanza etica, del consumo critico, della salvaguardia dell'ambiente e della salute, favorendo l'emancipazione e la valorizzazione delle persone e dei popoli più svantaggiati.
La cooperativa gestisce, con l'apporto quasi esclusivo del volontariato, due negozi dedicati al commercio equosolidale a Carpi e Mirandola. I volontari diffondono i valori del commercio equo e solidale raccontando, con incontri nelle scuole e serate rivolte alla cittadinanza, cosa c'è dietro al semplice acquisto di un prodotto.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena
Venerdì, 26 Febbraio 2016 12:21

Scossa di terremoto nella Bassa modenese

Il sisma di magnitudo 3 con epicentro nel mantovano è stato chiaramente avvertito fra le province di Modena e Mantova. E' stato registrato dall'INGV alcuni minuti prima delle 22 di ieri sera.

Modena, 26 febbraio 2016

Nuovo episodio sismico nella Bassa modenese. Ieri sera, alle 21,55, l' INGV ha rilevato una scossa di magnitudo MI. 3.0 ad una profondità di 5 km con epicentro nel territorio di Poggio Rusco, nel mantovano, che è stata chiaramente avvertita tra le province di Modena e Mantova, in particolare nel Comune di Mirandola. Per fortuna data la lieve intensità non si segnalato danni a cose o persone.

Pubblicato in Cronaca Modena

Addobbi, piccoli doni e biglietti augurali allietano i luoghi di assistenza e cura di tutta la provincia di Modena. Semplici gesti che aiutano adulti e piccoli ad alimentare la cultura della donazione e far riflettere su temi delicati come quelli di malattia e disabilità. -

Modena, 17 dicembre 2015 -

Il clima natalizio arriva negli ospedali e nelle strutture per anziani della provincia di Modena grazie alla solidarietà dei bambini che porteranno a pazienti, ospiti e personale delle strutture sanitarie l'allegria delle iniziative di "Natale a colori". Dalle scuole d'infanzia alle primarie, i bambini allieteranno chi trascorre il periodo delle feste, o quello che le precede, lontano dalla propria casa e dai propri affetti. Addobbi natalizi, presepi, doni e biglietti di auguri preparati in classe per regalare un momento di felicità a utenti e pazienti. Semplici gesti che aiutano adulti e piccoli ad alimentare la cultura della donazione e far riflettere su temi delicati come quelli della malattia e della disabilità.

"Natale a colori" è promosso dalle Aziende sanitarie di Modena, dall'Ufficio Scolastico e dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Modena e rientra nel Programma "Promozione della salute" e conta anche sul coinvolgimento di diversi Comuni, soggetti privati e associazioni di volontariato.

Le iniziative

Tantissime le iniziative in programma, che arriveranno a toccare tutti i confini della provincia di Modena. I prossimi appuntamenti sono in programma il 18 dicembre a Carpi con uno spettacolo realizzato dalla scuola "M. Saltini" durante il quale i volontari AVIS consegneranno doni ai bambini. Lo stesso giorno i bambini faranno visita ai degenti dell'Ospedale di Mirandola. Il 21 dicembre ci sarà uno scambio di doni, addobbi natalizi e auguri con gli alunni della Scuola dell'Infanzia di Riolunato presso la Casa Protetta per anziani "Casa Carani" di Pievepelago. Il 18 dicembre il Centro Diurno Nonantola ospiterà la classe prima della scuola secondaria di primo grado "Dante Alighieri" di Nonantola per uno scambio di auguri natalizi e doni agli anziani. Gli ospiti della Casa residenza per anziani "Carlo Alberto dalla Chiesa" di Ravarino si recheranno presso la Scuola dell'Infanzia "S. Caiumi" di Bomporto per raccontare il Natale di una volta ai bambini. Presso il Centro socio-aggregativo "I Saggi" di San Cesario sul Panaro ci sarà uno scambio di auguri con gli anziani della struttura. Presso la Casa Protetta "Coccapani" di Fiorano è in programma una merenda e la consegna di lavoretti a cura degli alunni della Scuola Primaria "E.Ferrari" Fiorano.

Per il programma completo degli appuntamenti di "Natale a colori" 2015 è possibile visitare l'indirizzo internet: www.ppsmodena.it 

In allegato la locandina dell'iniziativa scaricabile

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)