Le Direzioni Generali di Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma informano di possibili disagi nella giornata di venerdì 14 novembre a causa dello sciopero -
Parma, 10 novembre 2014 -
Le Direzioni Generali di Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma informano i cittadini che, in occasione dello sciopero indetto dalle Associazioni sindacali COBAS, USI, CUB e dalle Organizzazioni sindacali ADL COBAS, USI-AIT, SLAI COBAS, Confederazione USB e SIAL COBAS, nella giornata del 14 novembre si potrebbero verificare disagi nella consueta attività.
Saranno, comunque, garantiti tutti i servizi sanitari urgenti.
(Fonte: Gli Uffici stampa Azienda USL di Parma Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma)
Politiche per la salute - Duecentoventi milioni di euro in più per attuare e completare la programmazione sanitaria regionale 2014: interventi di stabilizzazione del personale sanitario e tecnico, ammodernamento di strutture e tecnologie, miglioramento dei tempi d'attesa. Incrementato l'assegno di cura mensile per le persone con gravissima disabilità -
Parma, 4 novembre 2014 -
Duecentoventi milioni di euro in più: è la cifra aggiuntiva, rispetto al 2013, su cui può contare l'Emilia-Romagna per completare e attuare la programmazione sanitaria regionale 2014 (già definita con la delibera 217/2014). Ciò è possibile grazie alla conferma della stabilità dell'equilibrio economico-finanziario e all'efficienza nella gestione delle risorse. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale.
La quota, prevista dal Patto per la Salute 2014-2016 e dall'accordo fra le Regioni del 5 agosto scorso per il riparto del Fondo sanitario nazionale 2014, include anche le risorse stimate da Aifa (Agenzia italiana del farmaco) per le singole Regioni per la farmaceutica ospedaliera 2013 (pay back).
Per il 2014 le risorse in più (circa 180 milioni di euro dall'incremento del Fondo sanitario nazionale e 42,5 milioni dal pay back) consentiranno all'Emilia-Romagna di consolidare e stabilizzare personale sanitario e tecnico, investire nell'ammodernamento e manutenzione del patrimonio strutturale e tecnologico, migliorare i tempi d'attesa.
Investimenti, consolidamento e stabilizzazione del "capitale professionale"
Le risorse disponibili verranno destinate alle Aziende sanitarie e alle Aziende ospedaliere per finanziare progetti già previsti dai piani aziendali. Si tratta di investimenti per migliorare la sicurezza e l'accoglienza, ammodernare gli edifici e le attrezzature tecnologiche.
Per quanto riguarda il personale, già a partire dal mese di novembre le aziende sanitarie potranno procedere alla trasformazione dei contratti a tempo determinato in tempo indeterminato per un totale di circa 1.000 posti. La stabilizzazione riguarderà il personale del ruolo sanitario e tecnico destinato all'assistenza diretta alle persone (e dunque personale medico, infermieristico, tecnico sanitario e operatori tecnici addetti all'assistenza). E' inoltre intenzione avviare una ricognizione dei rapporti di lavoro atipico del personale di assistenza al fine di superare gradualmente le forme di precariato attualmente esistenti nella sanità regionale.
Nel dettaglio, queste le risorse disponibili azienda per azienda:
A Piacenza andranno 17 milioni e mezzo all'Azienda sanitaria
A Parma oltre 9 milioni all'Ausl e 11.8 milioni all'Azienda ospedaliera universitaria
A Reggio Emilia quasi 18 milioni all'Ausl e 12.3 milioni all'Azienda ospedaliera
A Modena quasi 31 milioni all'Ausl e 9 milioni e mezzo all'Azienda ospedaliera universitaria
A Bologna 26.6 milioni all'Ausl, 14.2 milioni all'Azienda ospedaliera universitaria e 758mila euro all'Irccs istituto ortopedico Rizzoli
A Imola 7.3 milioni all'Ausl
A Ferrara 5 milioni e mezzo all'Ausl e 13.6 all'Azienda ospedaliera universitaria
In Romagna 42.6 milioni all'Azienda sanitaria e 634mila euro per Irccs Irst di Meldola.
Con la delibera approvata oggi dalla Giunta, la Regione ha individuato anche alcuni interventi ritenuti di interesse prioritario, ad esempio: Day Hospital oncologico dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma (5 milioni di euro); cofinanziamento per il Dipartimento integrato materno infantile dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena (16 milioni di euro); adeguamento strutturale e ammodernamento tecnologico dell'Azienda Usl di Bologna (7 milioni di euro); riqualificazione padiglioni 4 e 5 dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna (7 milioni di euro) e un centro di alta formazione medica ("learning house") con tecnologie avanzate; ampliamento dell'Ospedale dell'Azienda Usl di Imola (3,5 milioni di euro); secondo stralcio del Piano di informatizzazione dell'Azienda Usl della Romagna (4 milioni di euro).
Interventi per migliorare i tempi di attesa
Le aziende sanitarie, nell'ambito degli obiettivi annuali già assegnati, hanno previsto l'adozione di programmi per migliorare l'offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali basate sull'aumento della produzione (attraverso il potenziamento della produzione diretta e l'aumento delle prestazioni prodotte dal privato accreditato) e per ampliare l'accessibilità da parte dei cittadini (con l'allargamento delle fasce orarie e dei giorni di attività, prefestivi e festivi diurni, e la revisione degli ambiti territoriali di garanzia per assicurare la migliore prossimità possibile del punto di erogazione al domicilio del cittadino). Su base annua, si stima un valore degli interventi di circa 15 milioni di euro.
Incremento dell'assegno di cura
La giunta ha adottato anche un provvedimento a favore delle persone con gravissima disabilità assistite a domicilio. Attualmente sono oltre 240, di cui 70 affette da sclerosi laterale amiotrofica. L'assegno di cura giornaliero garantito al momento è pari a 34 euro. L'intervento programmato prevede di aumentare l'importo a 45 euro al giorno, per un assegno mensile che raggiungerebbe i 1.350 euro, fino a un massimo di 1.670 euro in presenza di due assistenti familiari. Importi, questi ultimi, che vanno a sommarsi senza decurtazioni all'indennità di accompagnamento garantito dallo Stato (504 euro per dodici mensilità). Si stima che il provvedimento interessi dalle 240 alle 270 persone in Emilia-Romagna, per un impatto annuo stimato in circa 1,1 milioni di euro.
In allegato: il dettaglio delle risorse suddivise per Aziende sanitarie e Aziende ospedaliere
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Quest'anno registrate già otto intossicazioni, due i casi i più gravi causati da Amanita phalloides e da Lepiota brunneoincarnata. L'Ispettorato Micologico del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione – presente con punti controllo a Modena, Carpi, Mirandola, Sassuolo, Montefiorino, Pavullo e Vignola – ricorda l'importanza di farli controllare prima di consumarli. In caso di ingestione di funghi velenosi è necessario recarsi sempre e il più presto possibile al pronto soccorso -
Modena, 1 novembre 2014 -
L'autunno è un'ottima stagione per la raccolta dei funghi, bisogna però ricordare che questi preziosi e ricercati prodotti del bosco possono nascondere insidie che non devono essere sottovalutate. Infatti, quest'anno, gli episodi di intossicazione registrati negli ospedali della provincia di Modena sono già stati sette e hanno coinvolto otto persone. Due i casi più gravi, anziani che hanno ingerito funghi che appartengono ai generi Amanita e Lepiota. I funghi velenosi sono stati scambiati per ovulo buono (Amanita caesarea), e cappelline (Marasmius oreades), funghi commestibili.
È quindi importante ricordare che prima di mangiare funghi spontanei raccolti nel sottobosco o nei prati in pianura è sempre opportuno verificarne la commestibilità presso uno dei centri dell'Ispettorato Micologico del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell'Azienda Usl che li controllerà gratuitamente. Va anche ribadito che in caso di sintomi insorti dopo l'ingestione di funghi è necessario recarsi sempre e il più presto possibile in pronto soccorso.
Per il controllo dei funghi non è necessaria la prenotazione ed è possibile contattare l'Ispettorato Micologico in caso di bisogno anche al di fuori degli orari prestabiliti. Il servizio – presente con punti controllo a Modena, Carpi, Mirandola, Sassuolo, Montefiorino, Pavullo e Vignola – è rivolto anche ai commercianti e ristoratori che possono accedere al controllo e alla certificazione obbligatoria dei funghi destinati alla vendita e alla somministrazione. Ulteriori informazioni possono essere richieste inviando una e-mail al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. È possibile consultare orari e sedi dei punti di controllo dell'Ispettorato micologico sul sito web www.ausl.mo.it/funghi
In allegato la scheda con la descrizione dei funghi che causano intossicazioni.
(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)
Il 3 novembre a causa dello sciopero del personale del Comparto del Servizio Sanitario Nazionale Policlinico e Azienda USL consigliano comunque di telefonare al reparto che eroga la prestazione prima di presentarsi -
Modena, 30 ottobre 2014 -
Verranno garantiti i servizi essenziali. Policlinico e Azienda USL consigliano comunque di telefonare al reparto che eroga la prestazione prima di presentarsi.
La Sanità Pubblica è interessata dallo sciopero generale proclamato per l'intera giornata di lunedì 3 novembre 2014 da NURSIND. Lo sciopero riguarda il personale del Comparto del Servizio Sanitario Nazionale, escluso il personale dirigente.
L'Azienda Ospedaliero - Universitaria di Modena e l'Azienda USL di Modena al fine di scongiurare disagi agli utenti consigliano di informarsi prima di presentarsi agli ambulatori, telefonando al reparto che eroga la prestazione.
Come prevedono le norme vigenti saranno garantiti i servizi minimi essenziali.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)
Un'evoluzione che ha come elemento guida la centralità del paziente. Previste aree omogenee organizzate in base al bisogno assistenziale del malato che consentiranno un utilizzo ottimale delle professionalità e delle tecnologie.
Modena, 29 ottobre 2014 -
L'Ospedale di Sassuolo si trasforma, evolve e si riorganizza adottando il modello per intensità di cura. Un'evoluzione importante che ha come elemento guida la centralità del paziente, attorno al quale si muoveranno i professionisti e si aggregheranno le tecnologie di cui la struttura dispone. L'ospedale per intensità di cura ha una chiara identità che si può riassumere in tre aspetti essenziali: una migliore appropriatezza degli interventi, maggiore interdisciplinarietà dell'atto medico dato che professionisti di diverse discipline lavoreranno insieme in un'unica area, aumento delle occasioni d'informazione nei confronti del paziente e dei suoi famigliari grazie alla presenza di un soggetto di riferimento facilmente identificabile. Infatti il paziente, nell'ambito di una equipe predefinita, avrà un unico interlocutore medico ed un unico interlocutore infermieristico.
Per dare concreta applicazione al nuovo modello, nell'ospedale organizzato per intensità di cura sono previsti tre differenti livelli assistenziali: uno ad intensità alta che comprende le degenze intensive e sub-intensive (ad esempio rianimazione, unità di terapia intensiva cardiologica, ecc...) collocato al primo piano; un secondo, ad intensità media, che comprende le degenze suddivise per aree funzionali (Area medica, chirurgica, materno-infantile ...) e infine uno a bassa intensità, dedicato ai pazienti post-acuti. I nuovi percorsi di ricovero saranno individuati partendo dalla valutazione di due parametri principali: l'instabilità clinica della persona assistita e il livello di bisogno assistenziale del paziente.
Giunge quindi a pieno compimento il percorso di avvicinamento avviato all'inizio del 2013 in coerenza con le indicazioni della Regione Emilia-Romagna e della direzione dell'Azienda Usl di Modena che porterà al superamento di un'organizzazione strutturata in Reparti o Unità operative in base alla patologia e alla disciplina medica per la sua cura. Queste ultime saranno sostituite da aree omogenee, chiamate "piattaforme logistiche di ricovero", che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente minore o maggiore livello di complessità assistenziale.
"Si tratta di un passaggio molto importante che andrà ad incidere positivamente sulla qualità della cura e sull'efficienza organizzativa. La parola chiave sarà l'integrazione. Potremo sviluppare ulteriormente il nostro lavoro che punta al miglioramento continuo dell'assistenza valorizzando i professionisti e le dotazioni tecnologiche delle quali disponiamo. Tutti insieme abbiamo lavorato per quasi due anni, per prepararci nel migliore dei modi a questa evoluzione. Il progetto è stato studiato, condiviso, verificato in tutti i suoi aspetti e grazie alla grande disponibilità e attenzione da parte di tutto il personale siamo pronti per rendere operativa la trasformazione" ha sottolineato il direttore generale dell'Ospedale di Sassuolo, Bruno Zanaroli.
"L'Azienda Usl di Modena ha aderito alla sperimentazione promossa dalla Regione, al fine promuovere l'adozione in tutti i nostri ospedali del nuovo modello organizzativo, che offre notevoli vantaggi sia per i pazienti, cui viene garantito il livello di intensità assistenziale adeguato, che per assicurare un utilizzo virtuoso delle competenze professionali e delle attrezzature a disposizione. Interventi di questa natura sono già stati posti in essere a Pavullo ed a Mirandola e sono in fase di avvio a Baggiovara, ma non vi è dubbio che l'Ospedale di Sassuolo rappresenta la struttura all'interno della quale ad oggi il cambiamento sarà più significativo. Ho seguito con attenzione il lavoro preparatorio svolto sino ad ora e sono convinta che il risultato sarà più che soddisfacente. Allargando l'orizzonte al contesto provinciale, vorrei sottolineare che questi interventi determineranno positive ricadute sull'organizzazione più complessiva dei servizi sanitari che potranno così trovare un equilibrio ancora più soddisfacente tra assistenza ospedaliera e servizi territoriali" ha evidenziato il direttore generale dell'Azienda Usl di Modena, Mariella Martini.
Il nuovo modello organizzativo e le sue peculiarità sono state presentate questa mattina, 29 ottobre, durante una conferenza stampa tenutasi presso l'Ospedale di Sassuolo alla quale erano presenti oltre a Bruno Zanaroli e Mariella Martini, anche Maria Pia Biondi e Andrea Donati, rispettivamente presidente e direttore sanitario dell'Ospedale di Sassuolo, Massimiliano Morini, sindaco di Maranello e attuale presidente dell'Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e Maria Costi, sindaco di Formigine e vice-presidente della Provincia di Modena.
PER AIUTARE LE PERSONE AD ORIENTARSI
Un'attenzione particolare è stata posta anche agli aspetti legati alla comunicazione rivolta ai cittadini. Per facilitare l'orientamento all'interno della struttura ospedaliera, ad ogni posto letto è assegnato un numero composto da tre cifre ed una lettera: la prima cifra indica il piano in cui è ricoverata la persona assistita, la lettera la scala; gli ulteriori due numeri indicano il posto letto assegnato nell'area di degenza. Ad esempio il numero 1 B 02, indica il 1°piano Scala B letto 02.
Pazienti e loro familiari per orientarsi in modo semplice potranno contare anche su una segnaletica completamente rinnovata che abbina alle indicazioni delle varie aree sette differenti colorazioni. L'area rossa, ad esempio identifica quella ad alta intensità di cura, quella verde la degenza medica a media intensità di cura, quella arancione la degenza chirurgica a media intensità di cura. È stato inoltre realizzata una piccola guida stampata che sarà messa a disposizione dei visitatori. Infine per condividere nel modo più ampio possibile la filosofia e le finalità della riorganizzazione dell'ospedale per intensità di cura, presso tutti gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta verrà affissa una locandina appositamente creata.
ASSISTENZA OSPEDALIERA PER INTENSITÀ DI CURA:
Una scelta innovativa che parte dalla Regione Emilia-Romagna
Un ospedale non più strutturato come da tradizione in Reparti o Unità operative in base alla patologia e alla disciplina medica per la sua cura, ma organizzato in aree, chiamate "piattaforme logistiche di ricovero", che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente minore o maggiore livello di complessità assistenziale. E' questo il "nuovo" modello di ospedale che si sta realizzando anche in Emilia-Romagna per coniugare al meglio sicurezza, efficienza, efficacia ed economicità dell'assistenza mettendo al centro il paziente e il livello del suo bisogno di assistenza. L'ospedale "per intensità di cura" assicura la più completa integrazione delle diverse competenze professionali necessarie per trattare le diverse patologie di pazienti.
I criteri per la scelta dell'area di ricovero
I parametri sono essenzialmente due:
l'instabilità clinica della persona assistita e il livello di bisogno assistenziale del paziente. Inoltre, nella scelta può risultare rilevante la durata prevista del ricovero.
I tre livelli su cui si basa il nuovo assetto:
un livello di intensità alta che comprende le degenze intensive e sub-intensive (ad esempio rianimazione, unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC), ecc...);
un livello di intensità media che comprende le degenze suddivisi per aree funzionali (Area medica, chirurgica,materno-infantile ...);
un livello di intensità bassa dedicato ai pazienti post-acuti.
Rispetto ai percorsi che saranno predisposti per accogliere la persona assistita, è prevista la creazione di apposite cabine di regia, veri e propri luoghi fisici di coordinamento. In questo modo, che sia per chi segue un percorso programmato, sia per chi è invece inserito in un percorso legato ad un'emergenza può contare su una più ampia condivisione delle informazioni, una maggiore integrazione tra i professionisti che curano la stessa persona, e una maggiore appropriatezza del trattamento.
LE OPPORTUNITA' OFFERTE
Valorizzazione delle competenze
La nuova organizzazione consente al medico di concentrarsi sulle proprie competenze distintive e di esercitarle nelle diverse piattaforme logistiche di ricovero, ovunque siano i pazienti di cui ha la responsabilità clinica; al tempo stesso consente all'infermiere di valorizzare appieno le proprie competenze professionali e il proprio ruolo.
Ottimizzazione organizzativa e dell'utilizzo delle risorse
Un altro aspetto di grande rilevanza è l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse tecnologiche e strutturali (gli ambienti di degenza, le sale operatorie, gli ambulatori, i servizi di diagnosi, in una parola tutte le strutture assistenziali sono utilizzabili da più professionisti) e delle risorse umane (i diversi professionisti sono chiamati a un confronto quotidiano). Permette inoltre di diminuire i posti letto non utilizzati in modo ottimale.
L'OSPEDALE DI SASSUOLO, DALLA SPERIMENTAZIONE ALL'ATTUAZIONE
A livello regionale, la sperimentazione per introdurre l'organizzazione per intensità di cura è stata avviata nel 2012 e riguarda 9 Aziende sanitarie che hanno risposto a un bando del Fondo per la modernizzazione (uno dei quattro programmi di ricerca e innovazione del Servizio Sanitario Regionale), promosso dall'Agenzia sanitaria e sociale regionale. Si tratta di: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Azienda Usl di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Azienda Usl di Imola, Azienda Usl di Forlì, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Azienda Usl di Reggio Emilia, Azienda Usl di Piacenza. La sperimentazione è stata accompagnata da uno specifico supporto formativo.
Le fasi di avvicinamento
Erano in tutto sei le fasi previste per arrivare alla piena attuazione del modello organizzativo per intensità di cura all'interno dell'Ospedale di Sassuolo. Avviato il percorso all'inizio del 2013, ed ormai esaurite le prime cinque – analisi della situazione esistente, definizione degli scenari, condivisione interna del progetto, studio piano di fattibilità, progettazione operativa – ora si è pronti per l'adozione delle soluzioni che porteranno la struttura di Via Ruini ad essere la prima in provincia di Modena a mettere in atto un piano così articolato e strutturato rispetto alla sperimentazione indicata dalla Regione. In particolare l'avvio ufficiale è previsto a partire dai primi giorni di novembre.
Un accurato percorso di formazione per il personale
Per arrivare preparati all'evoluzione verso l'ospedale per intensità di cure, tutto il personale è da tempo stato coinvolto attraverso diversi momenti formativi volti a far conoscere e condividere il progetto.
Percorsi facilmente riconoscibili grazie anche ai colori
Sono previste sette aree di ricovero, adeguatamente indicate da una nuova segnaletica, facilmente identificabili grazie anche ai colori:
AREA ROSSA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura cardiologica, pneumologica, di medicina d'urgenza e post intervento chirurgico
AREA VERDE A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura medico internistica o di medicina
d'urgenza
AREA BLU A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura medico internistica cardiologica e
pneumologica
AREA ROSA
area di degenza di ostetricia e pediatria
AREA LILLA A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura chirurgica ed urologica
AREA ARANCIONE A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di
salute di natura ortopedica e di chirurgia plastica
AREA GIALLA A MEDIA INTENSITA' DI CURA
area di degenza per persone con problemi di salute di natura ginecologica, proctologica, otorinolaringoiatrica e degenze brevi di ogni specialità chirurgica
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)
Donazione all'Associazione Gli amici della Valle del Sole: tre ragazzine hanno messo a frutto la loro creatività per l'Hospice di Borgotaro -
Parma, 28 ottobre 2014 -
Si chiamano Emma Agazzi, Antonia e Maria Andrea Gabelli hanno tra i 9 e gli 11. Sono tre ragazzine come tante, la scuola, gli amici... e un'esperienza che le accomuna: hanno conosciuto da vicino l'hospice La Valle del Sole, sono entrate nelle stanze di questa struttura un po' speciale, avendo avuto ricoverati Emma la nonna e Antonia e Maria Andrea il nonno.
Pur essendosi dovute confrontare con la malattia e con l'esperienza della separazione, le tre amiche hanno saputo trasformare i momenti di fragilità in opportunità.
Insieme, hanno fatto un bel progetto. Hanno messo a frutto capacità manuale e creatività e hanno realizzato braccialetti e oggetti vari, venduti in occasione della fiera di San Terenziano, a Isola di Compiano, lo scorso 31 agosto.
Il ricavato della vendita è stato donato all'Associazione Gli amici della Valle del Sole: il loro contributo consentirà di migliorare ulteriormente il servizio offerto e di rispondere in maniera sempre più adeguata ai bisogni delle persone assistite in hospice.
Emma, Antonia e Maria Andrea insegnano che ognuno può fare tanto per gli altri, anche con gesti semplici. Il lutto vissuto non è stato subito, ma affrontato e trasformato in una occasione di crescita e di sostegno.
L'équipe curante dell'hospice e i volontari dell'Associazione Gli amici della Valle del Sole sono profondamente riconoscenti ad Emma, Antonia, Maria Andrea e alle loro famiglie.
(Fonte: Ufficio stampa AUSL di Parma)
Gestione della ventilazione essenziale per la sicurezza del paziente in 20mila interventi e centinaia di soccorsi in emergenza -
Piacenza, 28 ottobre 2014 -
Ventimila interventi ogni anno, nelle sale operatorie piacentine, e centinaia di interventi sulle strade o in emergenza: la gestione della ventilazione è un elemento fondamentale e pregnante della sicurezza del paziente. L'accesso alle vie aeree è una delle manovre più complesse e delicate che un anestesista rianimatore si trova ad affrontare quotidianamente, tanto con un paziente chirurgico quanto con un paziente critico. Per questo, l'aggiornamento costante dei professionisti è essenziale. Assicurare l'ossigenazione durante gli interventi chirurgici o durante gli interventi sulla strada e nei reparti è un aspetto irrinunciabile per la sicurezza della persona.
Piacenza svolge, in questa cornice, un ruolo di primo piano ormai riconosciuto. Nei giorni scorsi la nostra città ha ospitato i massimi esponenti italiani del settore, che si sono dati appuntamento per un evento scientifico di respiro nazionale. Il convegno ha coronato un anno caratterizzato da incontri di formazione trimestrale in cui prove di macro e microsimulazione hanno permesso a 60 colleghi provenienti da tutte le parti d'Italia di cimentarsi con scenari clinici critici e tutti i più aggiornati strumenti per l'intubazione e la visualizzazione della trachea.
Il seminario, promosso dal Dipartimento di Terapia intensiva, Anestesiologia e Terapia del dolore dell'Ausl di Piacenza, si è svolto al Campus Cariparma Crédit Agricole di via San Bartolomeo, centro di formazione del Gruppo.
"Per la seconda volta – sottolinea Massimo Nolli, direttore del Dipartimento – abbiamo riunito i più illustri esperti italiani per un corso di aggiornamento. Questo ha consentito di affrontare la tematica in modo organico e completo e, al contempo, ha permesso a tutti i colleghi intervenuti di provare e partecipare a workshop dedicati agli strumenti più importanti per la gestione delle vie aeree. L'obiettivo dell'evento scientifico è stato quello di fornire ai partecipanti (oltre 150, provenienti da tutta la penisola) elementi teorico pratici di gestione delle vie aeree, analizzando gli ambiti clinici e i pazienti in cui questo problema di presenta con maggior forza e pericolo (trauma della strada, in Pronto soccorso, in sala operatoria sul paziente obeso e sulla donna gravida).
"La necessità di garantire a tutti gli operatori del settore un approccio sicuro al problema delle vie aeree – continua il dottor Nolli – deve essere raggiunta attraverso chiare indicazioni comportamentali, in modo da poter rendere le procedure sempre più precise e sicure per il paziente".
L'obiettivo finale del meeting è la creazione di un vero e proprio percorso terapeutico che faciliti, negli ambiti dell'Emergenza, delle Aree critiche e dei comparti operatori, la previsione delle difficoltà di intubazione, la condivisione di un processo e la scelta adeguata di strumenti di lavoro.
È quindi facile intuire come la formazione dei professionisti diventi basilare per raggiungere livelli di performance di gruppo sempre più alti e sicuri per il pazienti. In questo senso, preziosa è la collaborazione con Cariparma Crédit Agricole, che apre le porte del suo Centro di Formazione alle iniziative che promuovono lo scambio di esperienze culturali e professionali.
"Il convegno dedicato al delicato tema delle "Vie aeree difficili" – ha dichiarato Maurizio Crepaldi, direttore territoriale Piacenza Pavia di Cariparma Crédit Agricole – è stato un ulteriore tassello nel programma più ampio che il nostro Gruppo sta portando avanti per incrementare le iniziative di carattere sociale di cui tutti sentiamo il bisogno perché riguardano il nostro territorio e le persone a noi vicine. Siamo infatti impegnati con l'Ausl di Piacenza anche con il progetto "L'ospedale cresce con noi" che, in collaborazione con l'Associazione Il Pellicano Piacenza Onlus, ha coinvolto gli studenti piacentini per rendere più confortevoli le stanze e gli spazi comuni della Pediatria a favore dei piccoli degenti e delle loro famiglie. Un'occasione progettuale dunque che coniuga idealità e concretezza e che tutti possono sostenere grazie a CartaConto Il Pellicano, studiata ad hoc per effettuare le donazioni necessarie".
(Fonte: Ufficio stampa Ausl Piacenza)
Federfarma: i tempi d'attesa per il ritiro dei medicinali presso le farmacie ospedaliere si riducono restituendo alle farmacie territoriali le loro funzioni. Il presidente di Federfarma "Auspichiamo che la trattativa in corso con l'Azienda Usl possa positivamente concludersi con l'accettazione della nostra proposta di valorizzare la rete esistente che renderebbe più semplice l'accesso ai servizi da parte dei cittadini" -
Modena, 24 ottobre 2014 -
"Il ricorso massiccio alla distribuzione diretta di medicinali, vale a dire attraverso le farmacie ospedaliere, anche in casi in cui non ci sono motivi legati alla cura o all'applicazione di quanto previsto dalla normativa, può creare ai cittadini forti disagi, come file, tempi d'attesa, spostamenti, che potrebbero essere facilmente evitati valorizzando la rete delle farmacie già esistente." A sottolinearlo è il presidente di Federfarma Modena, Silvana Casale, che, prendendo spunto da un episodio verificatosi presso la farmacia ospedaliera attiva al Ramazzini di Carpi, lancia un appello all'Azienda Usl affinché ai farmacisti territoriali sia restituito a pieno il proprio ruolo chiave di professionisti del farmaco che assicurano, in modo capillare, in tutti i Comuni e con orari molto ampi e flessibili un servizio essenziale per la salute.
La presa di posizione di Federfarma ha lo scopo di ricreare, nell'interesse della popolazione, un equilibrio nella distribuzione dei medicinali che assicuri equità e sostenibilità e dare quindi concretezza alla volontà di avvicinare i servizi sanitari ai cittadini.
Siamo consapevoli - spiega l'Associazione dei titolari di farmacia - che c'è in atto da parte dell'Azienda Usl un impegno volto al contenimento della spesa. Si tratta di un obiettivo, che con senso di responsabilità, da tempo abbiamo fatto anche nostro e che, nell'interesse generale deve essere perseguito dall'intero sistema sanitario del quale le farmacie sono parte integrante, ma al tempo stesso non si può penalizzare il cittadino quando ciò può essere evitato.
"Proprio in questi giorni è in corso una trattativa con l'Azienda Usl di Modena che ha anche lo scopo di ripristinare un maggiore equilibrio nella distribuzione dei medicinali. Da parte nostra c'è la piena disponibilità a potenziare la cosiddetta distribuzione per conto, che consente ai cittadini di trovare in farmacia, quindi vicino casa, i medicinali di cui hanno bisogno, senza aggravi di costi. Crediamo che in questo momento unire le competenze e le forze, anziché creare doppi canali di distribuzione, sia particolarmente importante ed anche per questo con l'Azienda Usl di Modena siamo disponibili a sviluppare progetti che vedano le farmacie territoriali parte attiva nella gestione e nel monitoraggio del paziente affetto da patologie croniche" conclude Silvana Casale.
(Fonte: ufficio stampa Federfarma)
La Regione Emilia-Romagna ha disposto l'esenzioni del ticket per le visite, per gli esami specialistici e per i farmaci, per le persone che hanno subito danni dall'alluvione nei quartieri di Parma e nei Comuni della provincia. Ecco cosa occorre fare.
Parma, 22 ottobre 2014 -
La Regione Emilia-Romagna ha disposto l'esenzione dal pagamento del ticket per le visite, per gli esami specialistici e per i farmaci a favore dei residenti in alcuni quartieri di Parma e nei comuni parmensi colpiti dalle inondazioni del mese di ottobre.
Le esenzioni riguardano le prestazioni sanitarie (visite ed esami) erogate nelle strutture pubbliche e private convenzionate di tutta l'Emilia-Romagna e l'assistenza farmaceutica, sia per quanto riguarda i farmaci di fascia A, sia i farmaci di fascia C in distribuzione diretta da parte delle Aziende Usl.
Il provvedimento, per il momento, ha effetto fino al 31 dicembre 2014, ma potrà essere prorogato.
I beneficiari sono tutti i cittadini che abbiano subito un danno dall'alluvione, residenti nei comuni di Bedonia, Berceto, Calestano, Collecchio, Colorno, Compiano, Corniglio, Felino, Fornovo di Taro, Langhirano, Lesignano de' Bagni, Monchio delle Corti, Montechiarugolo, Palanzano, Sala Baganza, Terenzo, Tizzano val Parma, Torrile, Traversetolo e nel comune di Parma, nelle vie e civici indicati nel sito www.ausl.pr.it.
L'esenzione è valida, oltre che per il richiedente, anche per i familiari a carico.
Per avere il diritto all'esenzione, occorre compilare e firmare una autocertificazione con i propri dati anagrafici e la dichiarazione di aver subito un danno dall'alluvione del mese di ottobre. Il modulo di autocertificazione è disponibile agli sportelli CUP e scaricabile dal sito www.ausl.pr.it, in home page.
Ecco dove presentare l'autocertificazione per ottenere l'esenzione.
Per visite ed esami già prenotati ma non ancora usufruiti, l'autocertificazione va presentata al momento della visita/esame.
Per visite ed esami non ancora prenotati, l'autocertificazione va presentata agli sportelli CUP dell'Azienda USL (sedi e orari sul sito www.ausl.pr.it).
Per ottenere i farmaci di fascia A: chi è in possesso della ricetta presenta l'autocertificazione alla farmacia, mentre per chi non ha ancora la prescrizione, l'autocertificazione va presentata al CUP. L'operatore CUP provvederà ad inserire il codice d'esenzione nel sistema informativo, in modo che ogni prescrizione del Medico di famiglia risulterà essere esente.
I farmaci di fascia C (presenti nel prontuario dell'AUSL) sono forniti gratuitamente nei centri di distribuzione diretta farmaci dell'AUSL al Polo Unico Farmaceutico Distribuzione Diretta Parma (presso Azienda Ospedaliero-Universitaria): dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 17 e il sabato dalle 8,30 alle 12,30; Farmacia Ospedale Vaio: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 17 e il sabato dalle 8,30 alle 12,30; Farmacia Ospedale Borgo Taro: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 14 e dalle 14,30 alle 17, il sabato dalle 8,30 alle 12,30. Come per i farmaci di fascia A, chi è in possesso della ricetta presenta l'autocertificazione nei punti sopra citati, mentre per chi non ha ancora la prescrizione, l'autocertificazione va presentata al CUP.
Chi non è in grado di presentarsi personalmente a chiedere l'esenzione, può avvalersi della delega (modulo disponibile sul sito www.ausl.pr.it).
Per informazioni chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 attivo nei giorni feriali dalle 8,30 alle 17,30 e il sabato dalle 8,30 alle 13,30.
(Fonte: Ufficio stampa Ausl Parma)
"Primi tempi...dopo la nascita" al via un ciclo di incontri per neo genitori. Un'iniziativa di Comune di Parma e Azienda USL. Iscrizione obbligatoria e gratuita entro il 3 novembre -
Parma, 21 ottobre 2014 -
Iniziano a novembre i tre corsi per neo genitori organizzati dal Centro per le Famiglie del Comune di Parma in collaborazione con l'Azienda USL.
Ogni incontro affronta un tema specifico ed è coordinato da due psicologhe e un'ostetrica che, mettendo a disposizione le loro specifiche competenze, forniscono informazioni e strumenti utili, oltre a favorire lo scambio e il confronto tra le esperienze genitoriali.
Il tema del primo appuntamento è "Mamma, Papà...eccomi qua!", per riflettere su come saper riconoscere e gestire i pianti del bambino e sintonizzarsi con lui per regolare il ciclo sonno-veglia, la nutrizione, il gioco.
"Tenerlo stretto per lasciarlo andare: crescere tra limiti e autonomie" è il titolo del secondo incontro che si propone di descrivere la relazione di attaccamento. Si riflette su come la famiglia può diventare un contesto relazionale capace di favorire la crescita dei propri figli e di gestire l'uso dei limiti per sostenere lo sviluppo delle autonomie.
Infine, "Nonni, genitori e bambini", per parlare del ruolo dei nonni oggi.
La partecipazione è gratuita, occorre iscriversi entro il 3 novembre, contattando il Centro per le Famiglie ai numeri 0521-235693 oppure 0521-386056 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; lunedì e giovedì anche dalle 14 alle 17) o tramite e-mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Questo il calendario degli incontri, tutti con inizio alle 17.45 e termine alle 20. Al Laboratorio Famiglia Al Portico, in Strada Quarta, 23 (Quartiere San Lazzaro) il 14, 21 e 28 novembre. Al Laboratorio Famiglia In Oltretorrente, in Piazzale San Giacomo, 7 (di fianco al Cinema D'Azeglio bus 3-4-5-7-23), il 7, 14 e 28 novembre.
(Fonte: Ufficio stampa Ausl Parma)