La Casa di Fausta ospiterà i bambini curati dall'Oncoematologia pediatrica e i loro familiari. Testimonial d'eccezione la showgirl Lorella Cuccarini. Si punta a inaugurarla entro la fine del 2015. Per il completamento servono ancora 800mila euro -
Modena, 30 marzo 2015 -
"Un nuovo passo verso la realizzazione di un sogno coltivato da anni" si legge nella nota dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena. Sabato infatti, è stata posata la prima pietra de La Casa di Fausta, la struttura voluta da ASEOP (Associazione per il Sostegno dell'Oncoematologia Pediatrica) che sorgerà nei pressi del Policlinico, in via Campi, destinata ad accogliere i piccoli ricoverati in Oncoematologia pediatrica e i loro familiari, durante i periodi di Day Hospital e di controllo. La struttura sarà realizzata dalla Wolf Haus di Vipiteno (BZ), azienda leader nella costruzione di edifici in bioedilizia. La cerimonia è stata trasmessa in diretta nelle televisioni interne dell'ospedale.
Madrina della giornata è stata Lorella Cuccarini in rappresentanza della Fondazione Trenta Ore per la Vita che anche per l'anno 2015 sarà partner di ASEOP nella realizzazione del progetto. Si sono succeduti sul palco Luca Sabattini, Consigliere Regionale, Kyriacoula Petropulacos, Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali – Assessorato alla Salute – Regione Emilia Romagna, Giuliana Urbelli Assessore alla Salute del comune di Modena, Ivan Trenti Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Lorenzo Iughetti in rappresentanza del Dipartimento Materno Infantile del Policlinico di Modena, Monica Cellini del Reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena, Marco Vinceti, Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica Igiene in rappresentanza del Rettore, Erio Bagni, Presidente di ASEOP, Massimo Ravera a memoria della madre Fausta Massolo, Kurt Schöpfer amministratore delegato di Wolf Haus, Rita Salci Presidente della Fondazione Trenta Ore per la Vita, oltre a genitori che hanno vissuto il dramma della malattia dei propri figli ed il conforto di una casa lontano da casa.
A marzo c'è stato il rogito tra ASEOP e Comune di Modena e sabato, in linea con le previsioni, è stata posta la prima pietra che, idealmente ha dato avvio al cantiere. "Se tutto andrà bene anche sul fronte del reperimento dei fondi, l'obiettivo è quello di inaugurare la Casa di Fausta il prossimo Natale. Per questo ringrazio tutti i volontari, i donatori e le istituzioni che hanno collaborato in questi mesi perché il cantiere partisse. Per ottenere il risultato, però, occorre ancora uno sforzo. Mancano 800mila euro per realizzare questo sogno" ha ricordato Erio Bagni.
"La Casa di Fausta è un dono per la città, un luogo di incontro tra l'Ospedale e il mondo esterno – commenta Ivan Trenti – Sono quindi molto felice di partecipare a questa cerimonia e voglio esprimere il mio ringraziamento ad ASEOP per tutto quello che ha fatto in questi anni per l'Oncoematologia pediatrica del Policlinico. Un grazie va anche a tutti gli operatori del reparto che in questi anni, nel solco tracciato proprio dalla professoressa Fausta Massolo, hanno saputo costruire una delle più belle realtà del nostro Policlinico, che unisce professionalità e grande umanità a beneficio di tutti."
La Nuova Casa di fausta
La nuova struttura sostituirà quella realizzata da ASEOP nel 2008, in occasione del proprio ventennale, intitolata alla fondatrice dell'Oncoematologia pediatrica modenese e cofondatrice di ASEOP Fausta Massolo e attualmente in funzione. Si tratta di sei appartamenti in via Campi che hanno ospitato i bambini e le loro famiglie non residenti in città che necessitano di cure a lungo termine presso la Struttura Complessa di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico. Si tratta di pazienti di diversa provenienza, alcuni da centri della provincia di Modena (Finale Emilia, Pievepelago, Pavullo, Rio Lunato, Marano, Sassuolo, Vignola), altri da fuori Regione (Brindisi, Crotone, Messina), e dall'estero (Albania, Cina, Burkina Faso, Eritrea, Marocco, India, Paraguay, Pakistan, Russia, Bielorussia, Ucraina). La nuova struttura verrà realizzata in via Campi, vicino al Policlinico di Modena. Avrà 12 appartamenti, una biblioteca, uno spazio ludico interno, un giardino, una palestra per la riabilitazione, due uffici, un magazzino. Gli alloggi potranno ospitare il bambino con uno o entrambi i genitori allo scopo di creare un ambiente famigliare che aiuti a trascorre nel modo migliore il lungo periodo di permanenza presso la nostra città. Negli alloggi, inoltre, le famiglie hanno a disposizione la propria cucina, un piccolo soggiorno e il bagno oltre ad una stanza da letto, il tutto ad uso individuale. L'idea dell'autonomia assoluta di ogni alloggio è maturata per limitare al massimo il contatto del bambino con persone potenzialmente infette. La struttura verrà dotata di sistemi informatici in rete con l'ospedale ed in particolare con lo Spazio scuola della Pediatria, per consentire al bambino di proseguire il proprio percorso scolastico in diretta relazione con le insegnanti.
Il direttore generale Luca Baldino ha confermato nel ruolo di direttore sanitario il dottor Guido Pedrazzini e ha scelto, per il ruolo di direttore amministrativo, la dottoressa Maria Gamberini. -
Piacenza, 9 marzo 2015 -
"Guido Pedrazzini e Maria Gamberini mi affiancheranno per i cinque anni di mandato alla guida dell'Azienda piacentina – spiega il direttore generale Luca Baldino – e apporteranno un contributo prezioso e necessario per gestire il percorso di innovazione che ci consentirà di affrontare al meglio le sfide che ci attendono. A partire da questa squadra, tramite il confronto con gli interlocutori istituzionali e il coinvolgimento dei professionisti, l'Azienda dovrà velocemente sviluppare un ampio ventaglio di proposte che consentano di progettare e costruire il futuro della sanità piacentina. Innovazione e capacità realizzativa sono quindi i principali impegni che chiedo ai direttori e a tutti gli operatori dell'Azienda. Il profilo di competenze ed esperienze maturato dai due professionisti è particolarmente adatto a interpretare al meglio tale contesto e a realizzare le linee di mandato che Regione e Conferenza territoriale sociale e sanitaria individueranno per il prossimo quinquennio".
Guido Pedrazzini e Maria Gamberini hanno già ricoperto ruoli importanti in Azienda e hanno una conoscenza specifica della sanità piacentina e della sua evoluzione nell'ultimo decennio.
Guido Pedrazzini, 58 anni, ha maturato una profonda esperienza di direzione sanitaria: a Piacenza dal 2003 per dirigere la rete ospedaliera aziendale, è stato nominato direttore sanitario nel febbraio del 2013, dopo due anni da direttore sanitario all'Ausl di Modena, dove, tra l'altro, ha gestito l'emergenza terremoto del 2012.
Maria Gamberini, 45 anni, è a Piacenza dal 2004. Oltre a vantare una solida esperienza di pianificazione, programmazione e controllo, è stata per cinque anni direttore del distretto Città di Piacenza e, dall'ottobre 2012, direttore delle attività sociosanitarie dell'Ausl.
"Alla soddisfazione per la scelta - prosegue il direttore generale - si affianca il piacere di nominare una donna a uno dei più importanti ruoli aziendali, in coincidenza con la festa dell'otto marzo. Sono riconoscente a tutti coloro che in questi anni hanno gestito con impegno e competenza l'Azienda, compreso il delicato periodo di transizione tra la direzione precedente e l'attuale. In particolare ringrazio il dottor Giuseppe Arcari, direttore amministrativo uscente, il cui apporto ha consentito di gestire una fase cruciale e di porre le basi per proseguire il percorso di sviluppo della sanità piacentina". Arcari dirigerà da oggi il dipartimento tecnico, struttura essenziale per realizzare i futuri progetti di sviluppo.
(Fonte: Ufficio stampa Ausl Piacenza)
Dal 1 marzo 2015 la ricetta elettronica sarà estesa anche alle prescrizioni di visite specialistiche ed esami diagnostici. Il medico di famiglia, per prescrivere farmaci o visite, compone una ricetta elettronica e non consegna più al cittadino la ricetta rossa, ma solo un promemoria, da consegnare alla prenotazione, così come faceva con la ricetta rossa.-
Reggio Emilia, 27 febbraio 2015 -
La ricetta elettronica, in sostituzione della ricetta rossa per le prescrizioni dei farmaci, è stata introdotta nella provincia di Reggio Emilia dal luglio 2014. La ricetta elettronica, - informa la nota Ausl di Reggio Emilia - prevista dal Decreto Legislativo 179/2012 (Decreto Crescita), è obiettivo dell'agenda digitale del Governo insieme al Fascicolo Sanitario Elettronico e dal 1 marzo 2015 il suo utilizzo verrà esteso anche alle prescrizioni di visite specialistiche ed esami diagnostici. Obiettivo del progetto è quello di "dematerializzare" la ricetta rossa e sostituirla con un foglio bianco, che costituisce il promemoria della prescrizione.
Sul foglio bianco sono riportati con precisione dal proprio medico di famiglia i dati anagrafici, la fascia di reddito, eventuali esenzioni dal ticket e le prestazioni richieste. Il medico di famiglia, per prescrivere farmaci o visite, compone una ricetta elettronica e non consegna più al cittadino la ricetta rossa, ma un promemoria bianco.
Quando il cittadino deve prenotare una visita o un esame, o ritirare un farmaco, consegna il promemoria così come faceva con la ricetta rossa. Gli operatori dell'Azienda sanitaria e i farmacisti recuperano sul computer la ricetta elettronica prescritta dal medico e possono prenotare visite ed esami o consegnare i farmaci necessari.
Al momento solamente i medici di medicina generale sono coinvolti nel progetto - specifica l'Ausl. Successivamente saranno attivati anche gli specialisti ambulatoriali e ospedalieri nonché i pediatri di libera scelta e i medici di continuità assistenziale (ex Guardia medica).
Sarà necessaria la massima collaborazione del cittadino in particolare per: controllare sempre che il promemoria consegnato dal medico contenga tutti i dati anagrafici corretti, la fascia di reddito ed eventuali esenzioni, aggiornare, quando necessario, presso gli uffici SAUB la propria posizione rispetto a esenzioni e/o fasce di reddito.
Inoltre l'Ausl precisa che i cittadini residenti in provincia con scelta del medico di medicina generale in altre Aziende sanitarie della Regione devono dichiarare la fascia di reddito anche presso le anagrafi sanitarie dove hanno espresso la scelta del medico;
una ricetta elettronica, nella quale siano prescritte più prestazioni specialistiche, deve essere utilizzata prenotando esclusivamente all'interno delle strutture sanitarie di una sola provincia.
Non potranno essere accettate correzioni manuali del promemoria, in quanto farà fede il solo dato elettronico.
Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile rivolgersi all'Ufficio Relazioni con il Pubblico presente in ogni Distretto.
(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda Usl di Reggio Emilia)
La precisazione dell'Azienda Usl di Modena in merito alla condanna che ha interessato 73 infermieri -
Modena, 24 febbraio 2015 -
Sono ben 73 gli infermieri che sono stati condannati dal Tribunale di Modena per abuso di professione. I fatti risalgono ad accertamenti del 2011 e per fortuna non si riferiscono a un caso di malasanità, ma sono legati ad una pura questione formale: il mancato pagamento della quota annuale al Collegio degli infermieri.
"Tutti all'atto dell'assunzione avevano i requisiti per esercitare in modo legittimo la professione di infermiere." - specifica l'azienda Ausl di Modena. "La questione contestata, è ininfluente rispetto alla preparazione e capacità di svolgere l'attività di assistenza da parte delle persone interessate dal provvedimento." - continua la nota.
Ad intervenire sulla vicenda è direttamente la direzione dell'Azienda che intende in questo modo chiarire che non è mai stata in discussione la qualità dell'assistenza e la preparazione e competenza del personale che la eroga.
Si tratta, aggiunge l'Ausl, di un requisito, l'iscrizione all'IPASVI, la Federazione Nazionale Collegi Infermieri, che sembrerebbe essere venuto meno successivamente all'assunzione. Alla luce di quanto accaduto, i fatti risalgono al 2011, in collaborazione con gli infermieri e l'IPASVI, già in passato si sono poste in essere azioni volte ad eliminare queste incongruenze.
Borsa di studio per sostenere la lotta al tumore al seno, messa a disposizione dell'Azienda Usl di Piacenza assegnata al chirurgo senologo Evelina Begnini -
Piacenza, 12 febbraio 2015 -
Una borsa di studio per sostenere la lotta al tumore al seno. Armonia ha messo a disposizione dell'Azienda Usl di Piacenza 20mila euro, che sono state assegnate al chirurgo senologo Evelina Begnini. La professionista presta il suo servizio all'interno dell'equipe di Senologia, effettuando visite, sedute operatorie anche ricostruttive. "Il suo contributo – evidenzia il responsabile Giorgio Macellari – è prezioso, anche perché stiamo partecipando a uno studio sperimentale multicentrico europeo, denominato Sound, di cui è capofila l'Istituto europeo oncologico (Ieo) di Milano". La ricerca, che coinvolge una quindicina di centri italiani compreso il nostro, riguarda il linfonodo sentinella e mira a evitare le biopsie, nell'ottica di rendere meno invasiva possibile la chirurgia senologica.
L'ingresso della dottoressa Begnini nell'equipe segue quello di un'altra giovane specialista, Francesca Cattadori, che in passato aveva beneficiato di una borsa di studio finanziata da Armonia e che oggi è parte integrante della squadra di Macellari.
La finalità dell'iniziativa è quella di ridurre i tempi di attesa per intervento al seno; nella nostra provincia sono circa 300 ogni anno le donne cui vien diagnosticata una neoplasia alla mammella.
"Armonia prosegue nella sua opera di sensibilizzazione e di sostegno concreto – evidenzia la presidente dell'associazione Romina Cattivelli – alle esigenze delle piacentine".
I fondi destinati alla borsa di studio – che ha la durata di nove mesi - sono stati raccolti grazie a una serie di iniziative; l'ultima, in ordine di tempo, è stata quella natalizia, con i volontari impegnati a incartare i pacchetti acquistati in profumeria.
Piacentina originaria di Borgonovo, laureata e specializzata al'Università di Parma, la dottoressa Begnini è entusiasta dell'opportunità che le è stata offerta da Armonia. "Questo è un centro di alto livello, dove c'è molta attenzione da parte dell'equipe alla formazione delle nuove leve e questo è per me una condizione molto favorevole".
"Il tumore al seno – evidenzia il dottor Macellari – è in lieve aumento ma oggi siamo in grado di fronteggiarlo molto meglio rispetto al passato". Lo specialista raccomanda a tutte le donne di tenersi sotto controllo, sia con l'autopalpazione, sia attraverso visite periodiche. "Mi rivolgo anche alle giovani donne, sotto i 45 anni, che non sono ancora sollecitate dallo screening".
Nella foto i chirurghi Begnini e Macellari in sala operatoria
(Fonte: Ufficio stampa Ausl Piacenza)
Generosa donazione di 100.000 euro da parte dell'Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla destinata all'aggiornamento della Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) in dotazione al Servizio di Diagnostica per Immagini dell'Ospedale -
Reggio Emilia, 11 febbraio 2015 -
Lunedì 9 Febbraio 2015 l'Ospedale Civile di Guastalla ha ricevuto una generosa donazione di 100.000 euro da parte dell'Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla destinata all'aggiornamento della Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) in dotazione al Servizio di Diagnostica per Immagini dell'Ospedale. La donazione è frutto del contributo della ditta Padana Tubi di Guastalla, dimostratasi ancora una volta particolarmente sensibile alla qualificazione dei servizi dell'ospedale.
Alla consegna della donazione erano presenti il Presidente e alcuni rappresentanti dell'Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla, l'ing. Frigeri per la ditta Padana Tubi, il Direttore dell'Area Nord dell'Azienda Usl di Reggio Emilia, dr. Antonio Di Mare, il Direttore Sanitario dell'Ospedale di Guastalla, dr. Andrea Gigliobianco, il Direttore del Distretto di Guastalla, dr.ssa Giuliana Boschini, il Direttore della Radiologia, dr. Vladimiro Ginocchi, il Coordinatore Tecnico del Servizio, Mirko Boschini, e il Direttore della Ginecologia-Ostetricia, dr. Alessandro Ventura.
L'apparecchiatura di Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) in dotazione, donata all'Ospedale nel 2004, ha consentito in questi anni l'esecuzione di indagini specialistiche sia per pazienti esterni che pazienti ricoverati, non solo negli Ospedali di Guastalla e Correggio, ma di tutta la provincia. Nell'ultimo anno sono stati effettuati complessivamente oltre 4.300 esami con un apparecchiatura in funzione dal lunedì mattina al sabato sera.
Una quota importante degli esami eseguiti riguarda pazienti oncologici in fase diagnostica pre e post operatoria, per controlli e follow-up e per la ricerca di recidive.
Importante l'attività svolta anche in ambito cardiologico, che ha reso l'Ospedale di Guastalla il centro di riferimento provinciale per gli esami di RMN cardiaca grazie al lavoro congiunto delle équipe radiologiche e cardiologiche dell'Ospedale.
Un'ulteriore ambito di utilizzo della RMN a Guastalla sono gli studi di "spettroscopia del protone" in ambito oncologico cerebrale svolti anche per pazienti provenienti da fuori Regione.
L'aggiornamento della Risonanza Magnetica Nucleare si è reso necessario per prevenire l'obsolescenza tecnologica del sistema e poter allineare il funzionamento dell'importante apparecchiatura ai migliori standard operativi attualmente disponibili in grado di migliorare sempre di più la qualità delle prestazioni offerte e poter garantire la possibilità di sviluppo di nuove applicazioni.
Questa generosa donazione va a contribuire all'importante operazione di aggiornamento della piattaforma tecnologica della RMN dell'Ospedale di Guastalla, realizzata nel settembre 2014, che ha avuto per l'Azienda Usl un costo complessivo di oltre 325.000 euro.
La Direzione dell'Azienda Usl di Reggio Emilia coglie l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante obiettivo.
(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda Usl di Reggio Emilia)
Alcuni centralini dei Distretti e degli Ospedali funzionano in modo discontinuo e le attività di ripristino potrebbero richiedere alcuni giorni -
Reggio Emilia, 10 febbraio 2015
La Direzione dell'Azienda USL informa che, a causa di un problema tecnico e in seguito all'abbondante nevicata dei giorni scorsi, alcuni centralini dei Distretti e degli Ospedali funzionano in modo discontinuo e le attività di ripristino potrebbero richiedere alcuni giorni.
Normalmente operative le linee del 118 e del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia medica).
Ci scusiamo per i disagi, indipendenti dalla nostra volontà.
(Fonte: Ufficio Comunicazione AUSL RE)
Un raffinato endoscopio si aggiunge alle dotazioni della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva: sarà utilizzato sia nella pratica clinica quotidiana che nell'attività di diagnosi precoce dei tumori. Il gastroscopio infatti consente di individuare, proprio grazie alla sua alta risoluzione, anche piccole lesioni tumorali in fase iniziale -
Parma, 5 febbraio 2015 -
Un video gastroscopio di ultimissima generazione è stato donato all'Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva della Casa della Salute di San Secondo P.se con il contributo di A.RI.M., Associazione di volontariato per la Ricerca e prevenzione delle Malattie gastrointestinali.
La nuova strumentazione, del costo di 18.000 euro, è caratterizzata da una elevata qualità di trasmissione delle immagini (10.000 pixels), un ampio angolo di visuale (sino a 120 gradi) ed ottiche aventi lunghezza sino a 300 centimetri, il che si traduce in una maggiore capacità di svelare anomalie all'interno dell'apparato digerente superiore, garantendo una precisione quasi microscopica.
Il nuovo endoscopio, che si integra perfettamente con le tecnologie già in dotazione al reparto diretto dal prof. Paolo Orsi, sarà utilizzato sia nella pratica clinica quotidiana che nell'attività di diagnosi precoce dei tumori: il gastroscopio infatti consente di individuare, proprio grazie alla sua alta risoluzione, anche piccole lesioni tumorali in fase iniziale.
I professionisti dell'U.O. di Endoscopia Digestiva e Gastroenterologia eseguono oltre 5.000 esami all'anno, di cui 1000 alla Casa della Salute di San Secondo.
Ieri la cerimonia di ringraziamento alla presenza di Massimo Fabi, direttore generale dell'AUSL, Bruno Bocchi, direttore della Casa della Salute di San Secondo P.se, Paolo Orsi, direttore dell'U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, Paolo Maria Rodelli, referente dei medici di medicina generale della Casa della Salute, professionisti della Casa della Salute e dell'Ospedale di Vaio, Lamberto Cervi, presidente di A.RI.M., Rappresentanti di Amministrazioni comunali e del Volontariato locale.
(Fonte: Ausl Parma)
Dal 1 febbraio si è chiuso il periodo transitorio: per disposizione della Regione Emilia Romagna ora è il medico a inserire il codice della fascia di reddito nella ricetta al momento della compilazione. Successivamente non potranno essere apportate modifiche -
Piacenza, 2 febbraio 2015
Occhio alla ricetta, paga l'importo corretto. È l'invito che l'Azienda Usl di Piacenza rivolge ai cittadini attraverso alcuni manifesti che sono stati posizionati in tutti i servizi ospedalieri e sanitari del territorio e presso gli studi dei medici e dei pediatri di famiglia. Per disposizione della Regione Emilia Romagna, la fascia di reddito indicata nelle ricette determina la partecipazione alla spesa sanitaria (ovvero il ticket): dal 1 febbraio si chiude il periodo transitorio, durante il quale il cittadino poteva correggere a mano (o inserire, se mancante) il codice corrispondente alla propria fascia di reddito.
Come si ricorderà, le fasce di reddito previste dalle disposizioni regionali sono tre: la fascia 1 (corrispondente al codice RE1) da 0 a 36.152 euro; la fascia 2 (codice RE2) da 36.153 a 70mila euro; la fascia 3 (codice RE3) da 70.001 a 100.000 euro.
È il medico a inserire il codice RE nella ricetta al momento della compilazione. L'invito al cittadino è quindi quello di controllare immediatamente, al momento del ritiro della prescrizione, per verificare che quanto indicato sia corretto. Successivamente non potranno essere apportate modifiche. Al momento della prenotazione, gli operatori di sportello Ausl applicheranno il ticket previsto per la fascia di reddito indicata nella ricetta. In assenza di dichiarazioni, si paga l'importo massimo.
È inoltre opportuno portare con sé copia della propria autocerficazione quando si va dal medico, in modo che il professionista possa indicare sulla ricetta la fascia corretta.
Ricordiamo che la fascia di reddito visualizzata dal medico, e che quindi viene inserita sulla ricetta, è quella registrata negli archivi Ausl a fronte di una autocertificazione presentata dal cittadino dal 2011. Eventuali cambi di reddito possono quindi essere comunicati agli sportelli Ausl tramite una nuova autocertificazione e non al proprio medico.
Per qualsiasi ulteriore informazione o per chiarimenti, i cittadini possono rivolgersi agli Uffici relazione con il pubblico ww.ausl.pc.it
(Fonte: Ufficio stampa Ausl Piacenza)
Ospiti della popolare trasmissione di Rai 2 I fatti vostri, i due fratelli, Linda e Andrea, che nel dicembre scorso sono stati protagonisti di un caso di trapianto di rene da vivente al Policlinico di Modena. Linda, 56 anni, ha donato con successo il proprio rene ad Andrea, 43enne affetto da una grave insufficienza renale -
Modena, 29 gennaio 2015 -
Continua a suscitare tanta attenzione la storia dei due fratelli di Bomporto, Linda e Andrea, che nel dicembre scorso sono stati protagonisti di un caso di trapianto di rene da vivente al Policlinico di Modena. Linda, 56 anni, ha donato con successo il proprio rene ad Andrea, 43enne affetto da una grave insufficienza renale. Linda e Andrea parteciperanno domani, venerdì 30 gennaio 2015 alla trasmissione di Rai 2 I fatti vostri, condotta da Giancarlo Magalli. Assieme a loro sarà presente la dottoressa Elisabetta Rubbiani, medico della Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi del Policlinico, diretta dal prof. Gianni Cappelli, che gestisce le liste di attesa e gli aspetti clinici del trapianto di rene, in stretta collaborazione con gli urologi e i chirurghi vascolari.
Nel corso del 2014 al Policlinico, sono stati eseguiti 27 trapianti di rene, di cui 5 da donatore da vivente e 1 combinato rene-fegato. Il totale della attività dalla apertura del Centro nel 1998 è di 518 trapianti di cui 52 da donatore vivente, una metodica possibile dal 2003 e 29 combinati, cominciati nel 2004. "I vantaggi del trapianto da vivente – spiega il prof. Gianni Cappelli – si riferiscono sia a un minor tempo di attesa che permette di programmare il trapianto prima dell'inizio del trattamento dialitico sostitutivo sia dal punto di vista della sopravvivenza del rene e del ricevente che sono nettamente migliori rispetto a quelle derivate dal trapianto da cadavere. È una metodica da incoraggiare sicura sia per il donatore sia per il ricevente. Il potenziale donatore viene selezionato dopo un'attenta valutazione delle sue condizioni psico-fisiche. Tra i più frequenti motivi di esclusione ci sono l'ipertensione, una funzionalità renale non ottimale e nefropatie ereditarie. Alla fine della procedura di selezione è comunque il Presidente del Tribunale ad autorizzare il trapianto, dopo aver sentito gli interessati. Il donatore, infine, non viene abbandonato a sé stesso ma viene seguito per tutta la vita con visite di controllo periodiche."
La bella storia di Linda e Andrea è l'occasione per ricordare l'importanza della donazione degli organi nel suo complesso. I cittadini modenesi possono esprimere il proprio assenso o diniego alla donazione di organi e tessuti al momento del rilascio o del rinnovo della carta d'identità, attraverso il progetto "Una scelta in Comune". Possono esprimere l'assenso o il diniego alla donazione di organi e tessuti al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità i cittadini maggiorenni iscritti nel registro della popolazione residente di Modena. Le persone saranno informate della possibilità attraverso materiale divulgativo, presente agli sportelli di via Santi 40, oltre che dall'operatore d'anagrafe.
(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)