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Tre nuovi indirizzi a Zanelli e Motti (professionali) e Gobetti (tecnico). Ridisegnata l’offerta formativa a Correggio, nasce un Istituto professionale autonomo con annesso convitto. Ilenia Malavasi e Silvia Menabue: “Non tagliamo servizi, ma li ampliamo e potenziamo”-

Reggio Emilia, 5 dicembre 2013 -

L’istituzione di nuovi indirizzi allo Zanelli, al Motti di Reggio Emilia, al Gobetti di Scandiano e al nuovo Istituto professionale autonomo che sarà istituito a Correggio, con convitto annesso, cui saranno trasferiti gli indirizzi professionali, compresi i corsi serali e le qualifiche triennali, finora attivi presso le scuole annesse al Convitto nazionale “Corso” di Correggio. Queste le principali novità dell’offerta formativa delle scuole superiori reggiane per il prossimo anno scolastico 2014-2015, approvate dalla Provincia e illustrate questa mattina dall’assessore provinciale all’Istruzione  Ilenia Malavasi, e da Silvia Menabue, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale - Ambito Territoriale per la provincia di Reggio Emilia (l’ex Provveditorato agli studi).
Nel dettaglio il Gobetti di Scandiano – se riuscirà ad attivare almeno due prime, come richiesto dagli indirizzi regionali – avrà un nuovo indirizzo tecnico “Informatico”, molto richiesto da ragazzi e famiglie ma oggi presente solo al Bus Pascal di Reggio al D’Arzo di Montecchio, mentre lo Zanelli e il Motti di Reggio attiveranno rispettivamente due corsi professionali: “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” e “Prodotti dolciari artigianali e industriali”, quest’ultimo grazie anche ad un nuovo laboratorio realizzato appositamente per pasticceria, gelateria e arte bianca che sarà inaugurato a breve.
Ridisegnata completamente l’offerta formativa professionale a Correggio, con la creazione di un nuovo Istituto autonomo, con convitto annesso, nel quale confluiranno indirizzi, corsi serali e qualifiche triennali del “Corso” e che, in più, attiverà due nuove opzioni:  “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” e “Manutenzione dei mezzi di trasporto”. Sempre al nuovo Istituto professionale di Correggio debutteranno due nuove qualifiche triennali: “Operatore dell’autoriparazione e “Operatore agro-alimentare”, che sarà attivato dal prossimo anno anche al professionale di Castelnovo Monti.  Il Convitto, di fatto, perde l’autonomia, ma non scompare: il “Rinaldo Corso” non sarà più uno dei 50 Convitti statali (in tutta l’Emilia-Romagna rimarrà dunque il solo “Maria Luigia”), ma uno dei circa cento convitti annessi presenti in Italia. E questo garantirà anche un maggiore coinvolgimento nella gestione di tutte le componenti scolastiche (sarà infatti gestito non più da un rettore e da un Consiglio d’amministrazione, ma dal dirigente scolastico e dal Consiglio d’istituto), nonché maggiore trasparenza e rigore grazie a un Collegio dei revisori dei conti.  
“La valorizzazione degli istituti tecnici e professionali rappresenta da sempre una priorità per la Provincia, in coerenza con la vocazione produttiva del territorio reggiano” ha detto l’assessore Ilenia Malavasi, sottolineando come “questa scelta abbia consentito un’equa distribuzione della popolazione scolastica reggiana delle scuole superiori tra licei, tecnici e professionali, con percentuali che, lo scorso anno scolastico erano del 33,5% per gli iscritti alle prime classi dei licei, del 33,2% per i tecnici e del 33,3% per i professionali”.
Per quanto riguarda Correggio, il progetto di riorganizzazione del Convitto “Corso” si pone lo scopo prioritario di riqualificare l’offerta formativa dell’istituzione scolastica, mantenendo e ampliando i servizi presenti sul territorio e al servizio dei cittadini.  L’offerta formativa della scuola secondaria di secondo grado verrà ampliata e continuerà ad offrire il servizio di convitto e semi-convitto, anche per studenti di altre scuole superiori. Rispetto alla media provinciale, la percentuale degli iscritti agli indirizzi professionali attualmente annessi al Convitto è inferiore, assestandosi al 29% della popolazione scolastica complessiva che frequenta gli istituti correggesi, dove il 42% frequenta invece l’Istituto Tecnico “Einaudi”. “Un investimento necessario per rilanciare anche il segmento dell’istruzione professionale nel distretto correggese, in coerenza con la vocazione produttiva del territorio e gli sbocchi occupazionali in loco, come fatto negli ultimi anni, attivando il liceo linguistico al liceo “Corso” e l’indirizzo Tecnico-plastico all’Istituto Einaudi, nonché adeguando le scuole di nuovi laboratori, quali ad esempio le nuove cucine dell’alberghiero inaugurate solo un anno fa”, ha aggiunto l’assessore.
Elementari e medie saranno invece inglobate dall’Istituto comprensivo Correggio 2, rispettivamente con tempo pieno e tempo prolungato. “Per i bambini e i ragazzi che frequentavano il semi-convitto, non ci saranno dunque problemi in quanto il servizio scelto dalle famiglie verrà coperto con un’attività di dopo-scuola - ha chiarito la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Silvia Menabue - Parlare di servizi che vengono meno all’utenza di Correggio è, dunque, non vero e inutilmente allarmistico. Lavorando di concerto con gli enti locali, abbiamo anzi lavorato per qualificare i servizi alla famiglie. Non abbiamo chiuso il Convitto, lo abbiamo trasformato per rilanciarlo: se avessimo voluto chiuderlo, lo avremmo fatto due anni fa, in occasione dello scioglimento del Consiglio d’amministrazione, del conseguente  commissariamento e dell’intervento dell’autorità giudiziaria a fronte di una situazione economico-finanziaria pesantissima e assolutamente non più  sostenibile”.
 
 
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

A sette mesi dall’apertura dello sportello i primi dati testimoniano l’interesse della cittadinanza.  Assessore Malavasi: “Un ponte tra i cittadini che si sentono lesi e le istituzioni” -

Reggio Emilia, 4 dicembre 2013 -
 
Il Servizio di difesa civica per le persone con disabilità, aperto 7 mesi fa in collaborazione con il Difensore civico regionale e insieme a Provincia, Comune, Ausl, Ufficio Scolastico Territoriale di Reggio Emilia e DarVoce, ha riscosso un interesse concreto da parte della cittadinanza, delle associazioni e anche di alcuni servizi sociali dei Comuni della Provincia. I principali temi affrontati riguardano i rapporti con la ASL, sia per la richiesta di cure gratuite non riconosciute, sia per la difficoltà di interloquire con alcuni responsabili delle aree della disabilità infantile.
Uno degli aspetti più rilevanti di questo servizio è infatti la prossimità fisica ai cittadini: un luogo presente sul territorio e con personale dedicato che accoglie e raccoglie le loro richieste. Il punto di forza diventa pertanto per i cittadini la possibilità di parlare con altre persone che ascoltano il loro bisogno, aldilà della pura registrazione della richiesta per cui si richiede l’intervento del Difensore civico.
“In questa ottica la scelta della Provincia di sostenere l'apertura a Reggio Emilia del Servizio di Difesa Civica per le persone con disabilità è un atto rilevante ed è un ulteriore segnale di attenzione e di impegno che la Provincia porta avanti da anni, investendo ingenti risorse economiche per garantire pari opportunità di accesso e pari diritti a partire dal diritto allo studio – spiega l’assessore provinciale Ilenia Malavasi - Il Servizio vuole essere un “ponte” tra i cittadini disabili che si sentono in qualche modo lesi dalla Pubblica Amministrazione e gli stessi Enti Pubblici, cercando soluzioni mediate, stimolando il dialogo tra le parti, risolvendo conflitti di competenze tra enti che possono ledere i diritti delle persone con disabilità, al fine di costruire e far radicare una consapevole cultura dell'accoglienza e dell'integrazione come bene comune per tutta la comunità reggiana”.
L'intervento del difensore civico serve ad accorciare i tempi di risposta, permette di avere chiarimenti e individuare i percorsi più giusti per la risoluzione dei problemi. Il servizio di difesa civica è ovviamente gratuito e, nei casi di reati commessi contro persone disabili, può perfino costituirsi parte civile.
“Quella reggiana è un’esperienza pilota – ha spiegato il difensore civico Gianluca Gardini - un paio di anni fa una legge dello Stato ha tagliato i difensori civici comunali. Credo sia stato un grande errore, sia in termini di mancati risparmi, ma anche in termini di ascolto e dialogo tra il cittadino e l’ente pubblico. Per queste ragioni abbiamo fatto una proposta ai comuni per creare questo servizio attraverso una convenzione, come è successo a Reggio. Bologna dovrebbe essere uno dei primi comuni a convenzionarsi, e speriamo faccia da traino”. Stesse considerazioni da parte dell’assessore alla sicurezza sociale del comune di Reggio Emilia Matteo Sassi, che ha sottolineato come spesso le amministrazioni debbano gestire dei contenziosi che potrebbero tranquillamente essere risolti con la mediazione.
Enrica Brindisi, avvocato del Centro servizi “Dar Voce” e Marzia Benassi, coordinatrice del Centro servizi Integrazione della Provincia hanno invece sottolineato l’interesse riscosso da questo sportello nei suoi primi 7 mesi di attività.
Sono state 26 le persone accolte (almeno una per ogni giorno di apertura dello sportello),  8 le istanze tenute in carico dal servizio , 11 quelle inviate a Bologna e 3 al Garante per l’Infanzia. 4 non sono state prese in carico perché non attinenti alla difesa civica.
Delle 22 istanze 10 sono state risolte positivamente, 9 sono ancora nella fase di istruttoria. Gli enti coinvolti sono le ASL (per ausili e cure sanitarie), il Comune di Reggio Emilia e istituti scolastici (per ore sostegno scolastico e parcheggio disabili), la Regione Emilia Romagna  e  l’Ospedale Rizzoli di Bologna. I temi affrontati portano l’attenzione sulle conseguenze dei tagli alla spesa sociale: famiglie che lamentano una riduzione nelle ore di sostegno scolastico per il figlio disabile, o una riduzione degli assegni di cura o, ancora, la cancellazione di contributi economici assicurati fino a qualche tempo fa.
Il servizio è disponibile una volta alla settimana: tutti i lunedì dalle 9,30 alle 12,30 su appuntamento presso il Centro Servizi Integrazione in Via Franchetti 2/F, telefono 0255.444862 oppure  DarVoce 0522.791979 – 3928373414; email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Il difensore civico
Il Difensore civico regionale è Gianluca Gardini, nominato dall'Assemblea legislativa nella seduta del 16 luglio 2013.
Gianluca Gardini è Professore Straordinario di diritto amministrativo e diritto all'informazione presso la Facoltà di economia all' Università di Chieti-Pescara, dove è presidente del Corso di Laurea triennale in Servizi giuridici per l'impresa e  del biennio specialistico in Diritto e Economia; è docente di Diritto degli enti locali presso la scuola di specializzazione in Studi sull'amministrazione pubblica all'Università di Bologna; è Professore incaricato di Diritto dell'informazione e della comunicazione, presso la Facoltà di Lettere e filosofia, corso di laurea in Scienze delle Comunicazioni all'Università di Bologna.
Dal 2008 al 2013 ha ricoperto l'incarico di Presidente del Comitato regionale delle Comunicazioni (CORECOM) dell'Emilia Romagna.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Il 7 e il 14 dicembre torna l'iniziativa promossa dalla Provincia per accompagnare oltre 5.000 ragazzi e le loro famiglie nella scelta delle superiori. Pronte anche 6.000 guide di Polaris -

Reggio Emilia, 2 dicembre 2013 -

Scuola, scelta, lavoro e giovani: queste le parole chiave che caratterizzano l'iniziativa “La Provincia che orienta”, l’apprezzato Salone dell'orientamento organizzato ogni anno dalla Provincia di Reggio Emilia e giunto alla quarta edizione, con l'obiettivo di accompagnare i giovani e le loro famiglie nella scelta della scuola superiore. Una decisione delicata e importante,  che anche quest'anno  interessa circa 5.000la giovani dell’intero territorio provinciale. Il Salone dell’orientamento si terrà sabato   7 dicembre dalle 9 alle 18.30  negli spazi dell'Università di Modena e Reggio di viale Allegri, dove ogni scuola superiore e ogni ente  di formazione professionale avrà la possibilità di presentarsi agli studenti. Inoltre, alle ore 9,30 (con replica alle 14.30) tutti i dirigenti scolastici presenteranno i propri istituti nell'Aula magna dell'Università (alla presentazione del pomeriggio è previsto anche l'intervento dell'assessore provinciale all'Istruzione Ilenia Malavasi).
Sabato  14  dicembre le iniziative di orientamento faranno invece tappa in tutta la provincia, con il saluto dell'assessore all'Istruzione Ilenia Malavasi e la presentazione delle scuole a cura di dirigenti scolastici e docenti e con la presenza in ogni sede scolastica di un operatore del servizio Polaris della Provincia di Reggio Emilia. L'iniziativa si svolgerà alle ore  15 contemporaneamente a Montecchio (istituto D'Arzo, via per Sant'Ilario 28/c); Guastalla (istituti Russell e Carrara, via Sacco e Vanzetti 1); Scandiano (istituto Gobetti, via della Repubblica 41); Correggio (liceo Corso in via Roma 15; convitto Corso in via Bernieri 8; istituto Einaudi in via Prati 2; liceo paritario D'Aquino in via Contarelli 3/5). Alle ore 14.30 sarà la volta di Castelnovo Monti, dove le attività di presentazione per le scuole superiori sono previste al Teatro "Bismantova" in via Roma 75.
Per sostenere al meglio le attività di orientamento la Provincia di Reggio Emilia ha inoltre prodotto un opuscolo che presenta il calendario completo delle scuole aperte, con la collaborazione degli istituti superiori pubblici e paritari della provincia.
L'iniziativa proseguirà nella giornata del 16 gennaio (ore 17,30) nell'aula magna del Liceo Canossa di Reggio Emilia con un seminario sul tema "Quale futuro per i giovani? Saperi e competenze per l'occupazione” rivolto a genitori, studenti insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado e formatori. Interverranno Aviana Bulgarelli di Isfol , funzionari delle associazioni di categoria e della Camera di commercio di Reggio Emilia.
 
“Per aiutare gli studenti e le famiglie nella difficile scelta della scuola superiore abbiamo inoltre stampato una guida che verrà prodotta in 6.ooo copie e che sarà consegnata nel mese di dicembre a tutti i 5.042 studenti che usciranno dalle scuole medie. Si tratta di un momento importante che la Provincia supporta con tutti gli strumenti a sua disposizione, a partire dal nostro servizio Polaris e la competenza delle nostre esperte formatrici per consulenze individuali” , sottolinea l’assessore provinciale all’Istruzione Ilenia Malavasi. La progettazione  grafica dell'iniziativa è stata  realizzata dagli studenti dell'indirizzo "Grafico" del Pascal di Reggio mentre la stampa è stata curata dai ragazzi dell'indirizzo "Grafico" del  D'Arzo di Montecchio-Sant’Ilario.
 “Un ringraziamento particolare va a questi studenti che hanno progettato la grafica e la stampa di tutti i materiali della iniziativa “La Provincia che orienta”, che hanno espresso il loro talento, nonché la preparazione e le abilità nel loro percorso scolastico, contribuendo a valorizzare il ricco patrimonio educativo che abbiamo nelle nostre scuole”, conclude l’assessore Malavasi.
Per informazioni è possibile visitare il sito della Provincia di Reggio Emilia www.provincia.re.it  oppure contattare il servizio Polaris, telefono 0522.444.855 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
 
 (Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Sabato prossimo alle 16 riapertura al culto di S.Giorgio e inaugurazione del complesso rurale, recuperato grazie ai finanziamenti dalla Provincia di Reggio Emilia. Presenti il vescovo Camisasca, la presidente Masini e il sindaco Garofani -
 
Vetto, 28 novembre 2013 -

Torna a splendere Crovara, uno dei più piccoli borghi del comune di Vetto, ma probabilmente il più ricco di storia. Questo grazie agli interventi di recupero che hanno interessato l'antica chiesa di San Giorgio e il complesso rurale restaurato con i fondi, 368 mila euro, stanziati dalla Provincia di Reggio Emilia. Il costo complessivo dell'intervento ammonta a 600 mila euro.

Sabato prossimo, 30 novembre, alle 16, alla presenza del Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla Massimo Camisasca sarà riaperta al culto la chiesa e, successivamente, si procederà all'inaugurazione degli edifici del complesso rurale. Saranno presenti la presidente della Provincia Sonia Masini, il sindaco di Vetto Sara Garofani, il presidente del Gal Luciano Correggi, la soprintendente ai Beni architettonici Paola Grifoni e il progettista, l'architetto Giuliano Cervi.

Il recupero del borgo di Crovara rappresenta un importante risultato raggiunto grazie all'impegno congiunto del Comune di Vetto, della Provincia di Reggio Emilia, della Fondazione Manodori e della parrocchia di San Giorgio. L'intervento si è reso necessario con l'abbandono del borgo che portò, nel 2006, a un primo crollo delle strutture di un vecchio fabbricato contadino, seguito, nel 2008, dalla chiusura al culto della chiesa a causa di cedimenti strutturali.

Il Comune di Vetto è riuscito, con il supporto dell'architetto Giuliano Cervi, a far riconoscere tutta l'area come sito di importanza comunitaria (SIC), attivando una strategia generale di recupero e salvaguardia di questo grande patrimonio storico ed ambientale. In particolare, grazie ai contributi erogati dalla Provincia di Reggio Emilia al Comune di Vetto, nell'ambito della Misura 322 del Piano di Sviluppo Rurale, è stato possibile intervenire per ricostruire e restaurare i fabbricati del borgo, destinandoli a struttura ricettiva con finalità di foresteria per la promozione del turismo culturale, escursionistico e naturalistico.

I lavori sono durati circa 4 anni ed hanno interessato inizialmente i fabbricati rurali e successivamente le canoniche, che sono state ristrutturate al fine di farne un centro di ospitalità rurale, nonché centro visite/museo.

Il Gal, dal canto suo, è già intervenuto per realizzare a Crovara una postazione di audioguide e ha finanziato un nuovo progetto di tutela ambientale. Nel 2012, infine, grazie ai contributi dell'8x1000 della Chiesa cattolica, sono state attivate altre risorse che hanno permesso anche la riapertura al culto dell'antica chiesa.

In occasione della presentazione dei restauri, su iniziativa dello stesso architetto Cervi, sarà presentata una pubblicazione che, grazie al contributo del Comitato scientifico regionale del Club alpino italiano, fornirà per la prima volta un quadro esaustivo degli aspetti storici, ambientali, naturalistici, paesaggistici ed etnografici della val Tassaro e di Crovara, in modo da testimoniare l'importanza di questo luogo.

Si procederà poi alla pubblica sottoscrizione di un "patto di adozione" tra la Sezione reggiana del Cai e il Comune di Vetto per la promozione, la tutela e la valorizzazione della val Tassaro, compreso quell'autentico "piccolo scrigno" di bellezza che è Crovara.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 27 novembre 2013 -
 
Forse non sanno che nella nostra Provincia esistono già migliaia di metri quadrati di terreno edificabile non utilizzato e centinaia di edifici produttivi in stato abbandono; forse non sanno che la nostra terra è già abbondantemente urbanizzata, con conseguenze note a tutti noi, ma che in questa occasione molti fingono di non vedere.
Veramente c'è qualcuno che in questa fase pensa occorra nuovo terreno per insediamenti produttivi?
Anche nello stesso comune di San Martino esistono aree inutilizzate o da riconvertire, magari costano qualcosa in più del semplice terreno agricolo, ma è sostenibile che fare impresa oggi sia possibile soltanto consumando ulteriore suolo agricolo e/o contando sulle plusvalenze della trasformazione urbanistica?
Non sappiamo ancora quale sia l'effettivo fabbisogno di posti forma da stagionare, ma sappiamo benissimo che abbiamo ampie disponibilità di superficie immediatamente edificabili, senza alcun iter burocratico, senza alcuna autorizzazione della Provincia.
Se invece parliamo della tutela della filiera del Parmigiano Reggiano e della salvaguardia del reddito dei produttori, ci pare che molti interrogativi siano ancora senza risposta.
Ne provo a citare alcuni.
· Abbiamo bisogno di nuovi spazi per la stagionatura e se si quanti e come li calcoliamo? Che fine fanno gli attuali spazi di stagionatura?
· Siamo certi che sia un vantaggio per l'intera filiera, e non solo per chi commercializza, mescolare altri formaggi, di minor pregio e di provenienza estera, al Parmigiano Reggiano? Siamo certi che non produrrà confusione e svilimento del "valore"?
 
Fabrizio Allegretti
Capogruppo Pd in Consiglio provinciale
 
(Fonte: ufficio stampa Provincia Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 27 novembre 2013 -
 
Comunicato della Provincia -
La Provincia di Reggio Emilia, visto il perdurare della copertura nevosa in montagna, con una nuova ordinanza ha deciso di sospendere l'attività venatoria per tutelare alcune specie di fauna selvatica a partire da domani, giovedì 28 novembre, fino a successiva revoca, in tutto il territorio dell'Atc RE 4. Viene fatto salvo il prelievo venatorio degli ungulati che, comunque, rimane sottoposto al divieto imposto dalla Legge 157/92 che vieta la caccia sui terreni in tutto o in parte coperti di neve.
 
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 26 novembre 2013 -
 
Il provvedimento di limitazione del traffico dovuto ai lavori di adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione -
La Provincia informa che sulla provinciale 52 "Bagno - Arceto - Scandiano", nel comune di Scandiano, in corrispondenza delle rotatorie poste all'incrocio tra la Sp 52 con via Molinazza, via per Reggio e via per Marmirolo, il comune di Scandiano deve effettuare lavori di adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione.

Per questa ragione è necessario porre alcune limitazioni al traffico con l'istituzione di un senso unico alternato, con restringimento della carreggiata, e una limitazione di velocità a 30 Km/h. Il provvedimento entra in vigore da venerdì 29 novembre, fino alla fine dei lavori, nella fascia orario che va dalle 07.00 alle 18.00.

Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il Comunicato della Provincia sul progetto del magazzino di stagionatura del Parmigiano Reggiano a San Martino in Rio -
 
Reggio Emilia, 23 novembre 2013 -
 
 OCCUPAZIONE - La Provincia di Reggio Emilia è molto attenta alla creazione di nuova occupazione: ha avviato start up che hanno portato alla nascita di un centinaio di posti di lavoro; ha sostenuto imprese attraverso l'erogazione di fondi dedicati e molte altre misure; nel difficile passaggio delle crisi aziendali, comprese quelle che hanno interessato le aziende del Comune di San Martino come la Cormo, sostiene i diritti dei lavoratori e le casse integrazioni.
La presidente Sonia Masini, il vicepresidente Pierluigi Saccardi, l'assessore provinciale alla Formazione professionale Ilenia Malavasi, hanno incontrato i rappresentanti dei lavoratori e il sindaco di San Martino in Rio con i quali hanno discusso della possibilità di rioccupare le persone che verranno messe in cassa integrazione o avranno problemi occupazionali.
Negli incontri è stata evidenziata la disponibilità di 25 posti di lavoro nel settore socio-assistenziale e c'è un impegno congiunto per trovare anche altre soluzioni nell'ambito del lavoro che la Provincia svolge con i propri Centri per l'Impiego e attraverso tutte le iniziative volte a creare nuova occupazione, come Re Up.
Quanto al magazzino non è ancora chiaro quanti posti di lavoro sarebbero eventualmente a disposizione, perché si è passati da una ipotesi di 20 persone ad una di 200. Chiediamo pertanto maggiore chiarezza perché le regole del diritto del lavoro non contemplano alcun automatismo nel passaggio di un lavoratore da una azienda in crisi ad una nuova impresa del territorio. Non c'è pertanto di per sé alcuna garanzia per i lavoratori della Cormo di essere eventualmente impiegati nella nuova struttura.
Inoltre, un magazzino altamente automatizzato genererebbe, come hanno dichiarato fin dall'inizio gli stessi proponenti, una modesta quantità di posti di lavoro, perché strutture di questo tipo non richiedono un alto numero di dipendenti.
Chiediamo dunque sia valutata la reale opportunità di lavoro che si produrrebbe.
 
URBANISTICA - Per quanto riguarda la questione urbanistica, i programmi elettorali votati dai cittadini, i piani approvati dalla Provincia di Reggio Emilia dettano indirizzi chiari e precisi: basta consumare suolo agricolo in modo indiscriminato, i nuovi investimenti vanno realizzati nelle apposite aree sovracomunali individuate. Inoltre il periodo di crisi che colpisce anche il nostro territorio sta purtroppo svuotando milioni di metri quadri di capannoni, così come di edilizia residenziale. Non può essere certo questo il periodo di nuove espansioni urbanistiche. Sono molte le strutture disponibili che potrebbero essere ristrutturate e adibite a magazzino del Parmigiano Reggiano e questo anche in comune di San Martino in Rio.
A questo proposito servono conti e numeri chiari. Girano troppe cifre tra loro differenti.
Il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, in una recente intervista ha dichiarato che nei magazzini esistenti a Reggio Emilia solo per il 64% viene stagionato il Parmigiano Reggiano. Perché non utilizzare anche il restante 36%?
Perché favorire con nuovi investimenti la concentrazione in poche mani di produzione, trasformazione, stagionatura, commercializzazione di un prodotto straordinario come il Parmigiano Reggiano, che ha valore anche perché mantiene a presidio del territorio e della sua salvaguardia migliaia di piccole aziende agricole che costituiscono un elemento imprescindibile del paesaggio tipico della Pianura Padana e del suo Appennino?
 
TRASPARENZA - Al momento non abbiamo del tutto chiaro chi realizzerebbe l'intervento e chi gestirebbe la filiera. Non abbiamo chiaro se sia vero, come riportato da organi di stampa, che Nuova Castelli spa sia in vendita a gruppi stranieri. Non abbiamo chiaro se a investire siano gruppi cooperativi o aziende familiari private. Rileviamo che dagli intrecci societari Itaca, già presieduta dal presidente di Confcooperative, del Consorzio del Parmigiano Reggiano nonché di Banco Emiliano Giuseppe Alai, confluisce in una azienda ungherese che produce un formaggio simile a Parmesan, denominato Majar. Tale formaggio è molto simile al Parmigiano Reggiano, pur di qualità infinitamente inferiore.
Il Parmigiano Reggiano stesso può trarne danno se venduto nella stessa filiera?
 
MADE IN ITALY - Il made in Italy è un grande tesoro per un Paese in recessione economica che perde posti di lavoro. Esso va tutelato con ogni mezzo, anche modificando norme e disciplinari che ora consentono di importare prodotti di scarsa qualità che possono essere lavorati o stagionati in Italia e rimessi sul mercato col marchio made in Italy. Pensiamo a quanti nuovi posti di lavoro si potrebbero creare se nell'agroalimentare si tutelasse davvero e fin dall'inizio la qualità e l'originalità dei prodotti italiani partendo dalle materie prime e proteggendoli effettivamente dalla concorrenza. Mescolare nella commercializzazione prodotti certificati da ottocento anni di lavorazione artigianale reggiana e italiana con prodotti esteri di qualità inferiore non aiuterà né a difendere le aziende agricole né a dare prestigio ai prodotti tipici certificati e all'Italia complessivamente.
 
(Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 21 novembre 2013 -
 
Interessante giornata di confronto al Centro Impiego su staffetta generazionale, cassintegrati che si comprano (e rilanciano) l'azienda e disoccupati che si inventano un nuovo lavoro -

Ancora un momento di confronto ad alto livello con le aziende del territorio, questa mattina al Centro per l'Impiego della Provincia di Reggio Emilia, grazie al nuovo appuntamento proposto dalla Provincia di Reggio Emilia per riflettere sulla crisi ed elaborare strategie ed azioni comuni. "Vogliamo che i servizi pubblici per l'Impiego siano anche luogo di incontro e di confronto di esperienze significative del territorio, sia per allargare e migliorare la qualità delle nostre relazioni con cittadini e imprese, sia per favorire e stimolare l'innovazione e la crescita a livello locale - ha detto il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi, in apertura di lavori - Queste occasioni di confronto, che la Provincia promuove periodicamente, sono di ancora maggiore utilità nei momenti di crisi economica, produttiva e sociale, come il periodo che purtroppo stiamo oggi vivendo".

Ad aprire la giornata è stato Vincenzo Ricciari dell'Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione Èupolis Lombardia, che ha proposto una interessante riflessione sui giovani e l'innovazione. Dopo aver tra l'altro ricordato come nei tempi di crisi i parasubordinati e gli atipici abbiano una probabilità di perdere il lavoro rispettivamente superiore di 9 e di 5 volte rispetto agli altri lavoratori, Ricciari ha espresso forti perplessità sia sul funzionamento dell'apprendistato, sia sui risultati delle riforme del lavoro succedutesi dal 1997 ad oggi, invitando i territori a investire sui settori innovativi, "perché una assunzione qui ne crea altre 5 nei servizi, mentre una assunzione nel manifatturiero solo altre 2".

Ancora più drastico è stato Andrea Gandini, docente di Economia aziendale dell'Università di Ferrara, chiamato a parlare di staffetta generazionale e buone pratiche per aumentare l'efficienza nell'impresa. Addirittura impietoso il raffronto con la Germania e in generale in Paesi del Nord Europa dipinto attraverso una serie di dati che davvero parlano da soli. Dalla percezione dei nostri adolescenti sul lavoro che li attende (solo il 5% lo prevede di tipo manuale, anche se il 40% finirà per farlo, contro un 40% di tedeschi che se lo immagina così, e nel 42% dei casi lo farà davvero) al tipo di scuole professionali: 4 anni passati a lavorare per 3 giorni e studiare per 2 in Germania, 5 anni a studiare e basta (e con sempre meno ore di laboratorio) da noi, "ma se tu passi quattro anni a lavorare 3 giorni la settimana come orafo, e a studiare da orafo per due, ci sono molte probabilità che alla fine tu l'orafo lo sappia fare davvero...".

Per non parlare di pensioni (in Germania, dove certamente non si guadagna meno, solo il 7% delle pensioni supera i 3.500 euro netti mensili, in Italia ben il 17%) e di politiche del lavoro, da noi fondamentalmente passive più che attive: "Noi abbiamo questo baraccone della cassa integrazione che ci è costata 80 miliardi dal 2008, in Germania se cala il lavoro, riducono magari l'orario di 6 ore, 2 ore le paga l'azienda, 2 il lavoratore, solo 2 lo Stato che così ha molte più risorse per le politiche attive", ha detto Gandini giudicando molto negativamente "certe contrattazioni sindacali degli anni Ottanta e Novanta che chissà per quanto tempo ancora pagheremo...".
 
Venendo alla staffetta generazionale , "ora possibile anche in Emilia-Romagna dopo che la Regione ha finalmente provveduto", può essere una soluzione: "Prevede che se un lavoratore over 55 passa per gli ultimi due anni al part-time, e l'azienda contestualmente assume un under 30, l'Inps paga ugualmente i due anni di oneri contributivi e questo può in effetti aiutare a portare innovazione nelle imprese e risolvere il problema di esuberi e personale obsoleto meglio che con la cassa integrazione o i prepensionamenti - ha aggiunto - E poi a oltre i 60 anni la gente cambia, sul lavoro dovrebbe avere un ruolo essenzialmente formativo, occuparsi di quello che sa fare bene e non dell'ordinaria amministrazione...".

Simona Caselli, presidente di Legacoop, ha quindi illustrato il fenomeno dell' acquisizione di aziende in crisi da parte dei dipendenti e di quanto sia efficace per creare e mantenere la rete d'impresa locale. Il workers buyout - in pratica il riacquisto da parte di dipendenti in cassa integrazione di aziende per lo più in procedura concorsuale – proprio grazie alla cooperazione, e dunque proprio a Reggio Emilia, sta diventando oggetto di studio un po' in tutta Europa. Già quattro le esperienze positive: dall'azienda di nicchia che lavora il legno in montagna, al cravattificio di Sant'Ilario per griffes famose rilevato dalle donne dipendenti, all'impresa che rischiava di saltare non tanto per la crisi, ma per la morte del titolare, fino al caso più emblematico, l'ex ceramica Magica oggi Greslab di Scandiano. "Era una ceramica in fallimento che da 60 lavoratori era scesa a 33 e ora, grazie all'impegno degli ex dipendenti e alle innovazioni introdotte, nonostante la crisi del settore è arrivata a dare lavoro a 66 persone, ma con una fatica incredibile", ha sottolineato Caselli. "Perché se non ci fosse stato il sistema cooperativo ad affiancarli nella fase iniziale, così come avviene per tutte le start-up, e se non ci fosse stata la Banca etica a credere in loro, questa impresa meravigliosa non sarebbe mai nata – ha detto – Ancora oggi un sistema bancario atavico e privo di una cultura di startup, stenta a dare fiducia a questa azienda che pure ha fatto tutto quello che i testi di economia insegnano si debba fare: ha innovato il prodotto, comprato un nuovo forno, ha cambiato mercati e raddoppiato il fatturato. Ma non ottengono nessun aumento del fido bancario a breve, perché ancora non producono utili...".

A chiudere l'interessante mattina, il caso della cooperativa sociale "Tutte le porte", fondata da un gruppo di persone iscritte al collocamento mirato dopo un'azione di formazione professionale co-finanziata dalla Provincia di Reggio Emilia. "Abbiamo deciso di crearci da soli quel lavoro che all'esterno non riuscivamo a trovare, mettendoci insieme e offrendo qualcosa che sul mercato non c'era - ha spiegato il presidente Daniele Cavalchi - Dopo aver bussato appunto a tutte le porte per rientrare nel mondo del lavoro, abbiamo deciso di unirci in una cooperativa in modo da valorizzare le loro professionalità e oggi offriamo ai privati, alle aziende ed agli enti servizi accurati, professionali ed a prezzi concorrenziali per quanto riguarda tutti i cosiddetti lavori di casa, dal'idraulico al muratore all'elettricista".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 20 novembre 2013 -

Battesimo ufficiale oggi pomeriggio a Palazzo Allende per il progetto di educazione alla legalità nelle scuole. La presidente Masini agli studenti: "La freschezza delle vostre idee e il vostro impegno potranno cambiare tante cose" -

"Vi diamo il benvenuto in questo luogo, dove si lavora anche per affermare la cultura della legalità". Con queste parole la presidente della Provincia Sonia Masini ha aperto il suo saluto ai giovani riuniti oggi pomeriggio a palazzo Allende per l'incontro di inizio del progetto didattico nelle scuole superiori "I talent i per la legalità democratica".

"Molto è stato fatto, ma tanto resta da fare in un Paese, dove l'illegalità pare allargare il proprio raggio d'azione – ha aggiunto la Presidente - Dobbiamo mettere in campo una "resistenza", tutti, adulti e ragazzi. Anche dal fronte del giornalismo si può e si deve combattere la mafia, denunciando e informando. A Reggio Emilia in questi anni sono nati tanti gruppi per contrastare le infiltrazioni mafiose. Sono convinta che con la freschezza delle vostre idee e del vostro impegno si potranno cambiare tante cose".

Rosa Frammartino, curatrice del progetto, ha quindi ringraziato "la Provincia per la sensibilità che ha dimostrato e che ci ha consentito di portare avanti questo percorso sulla cultura della legalità".

"Mi piace ricordare oggi che in questa città nulla e più come prima, sono sette anni che lavoriamo a questo progetto – ha proseguito - e negli ultimi quattro abbiamo lavorato in modo strutturato e riconoscibile, coinvolgendo 10 scuole. Grazie anche agli insegnanti, alle scuole che hanno aderito al percorso educativo. C'è sempre più interesse a capire e a leggere con i propri occhi il contesto sociale in cui viviamo".

Il progetto vedrà quest'anno, oltre alla partecipazione di numerosi esperti, due novità significative: un corso di teatro civile contro le mafie in sei lezioni, "Fuori dal silenzio", organizzato in collaborazione con Alessandro Gallo di Caracò, e un laboratorio di giornalismo d'inchiesta "Sulle tracce della notizia", sempre in sei lezioni, in collaborazione con i ragazzi di Cortocircuito.

"Il teatro di impegno civile – ha spiegato Alessandro Gallo, nella presentazione del laboratorio "Fuori dal silenzio" – è un fenomeno che nasce negli anni '90 per denunciare e raccontare cosa succede in questo paese. Da allora questa ondata non si è mai fermata, pur con tutte le difficoltà. Il teatro di impegno civile è uno strumento che cambia la vita ai ragazzi. Il tema su cui lavoreremo è quel lo del la maf ia e del l'antimafia. Insieme individueremo chi ha denunciato le mafie, racconteremo la storia dei testimoni di giust izia".

"Il laboratorio di giornalismo – ha spiegato Elia Minari di Cortocircuito - nasce dal bisogno di rispondere a una crisi del giornalismo, legata, spesso, anche alla mancanza di tempo e quindi di approfondimento. Insieme cercheremo di imparare a capire e interpretare documenti, le sentenze, usciremo anche a fare delle interviste. Il giornalismo di inchiesta spesso si occupa di temi sgraditi – ha aggiunto - quindi occorre essere disposti a correre qualche piccolo rischio. Si vanno a toccare poteri forti, occorre quindi essere consapevoli anche delle responsabilità che gravano sui giornalisti".
Agli interventi di presentazione è seguita la prima lezione del laboratorio di giornalismo con lo scrittore e giornalista Antonio Nicaso, che da anni collabora con la Provincia, con una relazione su "Le 5 W: la bussola del giornalista".

Al progetto nelle scuole "I talenti per la legalità democratica", che proseguirà nel corso di tutto l'anno scolastico, partecipano l'Associazione nazionale Test imoni di giustizia, l'Associazione "Giorgio Ambrosoli" di Milano, Solidaria Onlus di Palermo, Associazione Cortocircuito, Giovani reggiani contro le mafie, Caracò Bologna, Comitato Addiopizzo junior e young (Palermo), Associazione "Padre Puglisi. Sì, ma verso dove?" di Palermo.
 
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
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