Se il fenomeno Spumante in Italia è riuscito a svincolarsi dall'idea di bollicine unicamente legato alle ricorrenze, è merito sicuramente alle Regioni Italiane nelle quali la tradizione della spumantizzazione cresce diventando motore principale dell'economia enologica. Franciacorta su tutte per capacità imprenditoriale, Trento per la sua grande tradizione, Alta Langa e Oltrepòpavese per vocazione.
da L'Equilibrista - Reggio Emilia 30 giugno 2018 -
Quattro aree produttive del nord dell'Appennino, che piano piano, hanno saputo
farsi conoscere ed imporsi come validissime alternative alla bollicina per antonomasia francese e che sempre più, sono divenute sinonimo di Aperitivo o di Bolla a Tutto Pasto, in ogni ordine e grado di rivendita del vino, sia a mescita che asporto.
Una rivoluzione che ha visto regioni, da sempre caratterizzati da grandi rossi o profumati bianchi, abbracciare a tutto tondo la tradizione del metodo classico e vedere una nuova vita, approntare nuovi mercati e magari clienti mai conquistati prima.
Il fenomeno ha preso forma, proiettando l'Italia nel Mondo delle bollicine, proprio dall'ingresso sul mercato della bolla Metodo Martinotti per la verità, a rifermentazione in autoclave quindi, a base principalmente di uve Glera, denominata Prosecco. I comuni Trevigiani di Valdobbiadene e Conegliano forgiano bollicine che hanno permesso ad ogni angolo del nostro Paese di apprezzare un vino da aperitivo più facile e conviviale, alla portata di tutte le tasche e adatto a tutte le occasioni ed ecco il decollo.
Il fermento è stato travolgente ed immediato, tanto che la parola "Prosecco" ha soppiantato il termine stesso di vino Spumante, creando notevole confusione nel consumatore, generando difficoltà di comprensione riguardo gli stili produttivi e le aree di derivazione.
La bellezza dello spumante italiano metodo classico invece è la sua duttilità e la multiforme fragranza che ogni calice sprigiona caratterizzando zone per zona il nostro Paese, culla indiscussa della biodiversità. Pensiamo infatti alla Sicilia che nelle terre dell'Etna sta forgiando veri e propri campioni di potenza con personalità olfattiva mai visti prima per quelle zone, oppure la Campania da sempre vocata a magnifici vini bianchi di struttura e grande sensazioni saline e minerali che si è dimostrata all'altezza di una produzione oculata che va ad esaltare l'Avellinese, il Beneventano o le zone dei Campi Flegrei solo per citarne alcuni. Ma possiamo andare in una qualsiasi Regione del Bel Paese e trovare una proposta interessante che possa solleticare anche le papille più esigenti in modo inaspettato.
Non è quindi un caso se tutti i vignaioli italiani a poco a poco abbiano deciso di sposare l'orientamento alla rifermentazione in bottiglia, dedicandosi ad una evoluzione radicale sia nel pensiero che nella tecnica. Una delle attività più complesse e altamente rischiose che ci siano è proprio quella del produttore di vino, che viene esaltata e portata ai massimi quando si decide di dedicarsi alla spumantizzazione di qualità che solitamente prevede un prodotto mai pronto prima dei canonici 24 mesi almeno, aumentando la soglia di criticità.
Da questa necessità di approfondimento, basata sulla cernita di prodotti qualitativamente ineccepibili, sul soddisfacimento della curiosità del pubblico, la voglia di fare divulgazione di cultura della rifermentazione in bottiglia e della qualità che ne deriva, è nato un locale a Reggio Emilia che prende il nome di Spumanteria Classica Italiana, che già dal nome evoca il fulcro centrale dell'impegno e del lavoro, incentrato su prodotti nazionali, da tutte le regioni d'Italia, principalmente a Metodo di elaborazione Classico, con rifermentazione in bottiglia, stile Champagne, ma rigorosamente italiani.
Anche la location, curata nel dettaglio, enfatizza lo stile classico del vino, con richiami al Liberty, quale forma d'arte pittorica espressiva, che nella sua leggerezza meglio descrive il carattere del Vino Spumante, creando quella stessa atmosfera di inizio millenovecento, quando soprattutto le Bollicine Francesi cominciavano a farsi conoscere in Europa.
La forza di questo tipo di locale è far accrescere la curiosità nel cliente che soprattutto grazie al confronto con professionisti e vignaioli, ben coadiuvati dai gestori, tutti per altro sommelier professionisti, possono trasferire conoscenza nel consumatore che cresce di livello e diventa interlocutore esperto.
La Spumanteria classica italiana permette una vera e propria esperienza sensoriale a tutto tondo, con proposte di abbinamento perfetto, così come si è assistito durante la serata appena trascorsa in compagnia di Lia e Remo Falconieri che hanno presentato la loro Cantina e descritto il vitigno Erbaluce, unico vitigno italiano per il quale il disciplinare prevede la vinificazione nelle versioni spumante, fermo e passito, eccellendo a livello nazionale in tutte e tre le tipologie . "Gli acini assumono in autunno riflessi caldi e rosati che si fanno man mano più intensi e quasi color ambra nella parte superiore esposta al sole, in particolare nel momento in cui inizia a sorgere il sole che li colpisce obliquamente con i suoi raggi. Questa, molto probabilmente, è la ragione del suo nome che in origine era Alba Lux, ossia Luce dell'Aurora, poi trasformatosi in Erbaluce". La serata ha visto la degustazione di sei vini fra cui il primo MISOBOLO Erbaluce di Caluso Docg 2017, vino ricco di sensazioni floreali dal gusto deciso.
A seguire "T" 2015, da vendemmia tardiva (Novembre), certamente intenso e persistente, che precede SAN GIORGIO Erbaluce di Caluso Spumante millesimato 2015, forse il più storico della cantina perché prodotto dal 1951. Di gran nerbo e fine perlage poi CALLIOPE, da Erbaluce di Caluso Spumante millesimato 2013. Dal gusto secco ed asciutto è invece CIECK NATURE, Erbaluce di Caluso Spumante millesimato 2013.
A chiudere la serata è stato ALLADIUM Erbaluce di Caluso Doc Passito 2009 con un invecchiamento di 3 anni, vellutato e fresco. In abbinamento sono stati proposti 3 piatti tradizionali del Canavese, quali: trittico di frittate - asparagi, uova&cipolla, "Nodi"(uova&salame),battuta di Fassona all'Albesa e i formaggi erborinati - Blu di Morozzo, Blu del Monviso e Gorgonzola. Esempi come questi, portano L'Italia ad esprimere metodi classici di grande valore e struttura mantenendo personalità e distinzione, soprattutto nei confronti di mostri sacri della produzione francese che non vuole aggredire ma solo proposi come raffinata alternativa perché figlia del territorio locale, espressione massima della biodiversità italiana, qualcosa che la Francia e tutto il Mondo ci invidia davvero.
"Forme d'arte. Capriccio reggiano" è il titolo della prima edizione del concorso, promosso dal consorzio del Parmigiano Reggiano, Provincia, Liceo artistico statale Gaetano Chierici, con La collaborazione del consorzio di Bibbiano La Culla e l'associazione Linea Comunicazione. Il concorso è sfociato in una mostra e nel relativo catalogo, prodotto con i lavori di 32 studenti di della classe VD e VF del liceo Gaetano Chierici, indirizzo figurativo.
L'evento si è collocato all'interno della manifestazione Caseifici aperti e si è tenuto nella sede del consorzio del Parmigiano Reggiano da sabato 28 a ieri, domenica 29 aprile, e alle 11 c'è stata la premiazione dei migliori lavori prodotti dagli studenti.
I ragazzi del Chierici, coordinati dai docenti Savina Lombardo e Sergio Zancoghi hanno trasformato simil forme di Parmigiano Reggiano in prodotti che, pur ricordando la forma classica del re dei formaggi, rievocano la storia, le tradizioni, l'ambiente di questo prodotto, che è l'oro della nostra terra, con tecniche miste: collage polimaterico, acrilico, olio, pastello, acquerello, carboncino, matite colorate.
Lorenzo Pinetti (presidente della sezione reggiana del consorzio del Parmigiano Reggiano) afferma: "L'arte è bellezza e tecnica che parte dalle mani, come per la preparazione del re dei formaggi poi c'è il gusto, che lega la forma e l'arte: vogliamo creare una sinergia sempre più profonda e proficua tra le eccellenze del nostro territorio. Ogni forma di forma di Parmigiano Reggiano è una forma d'arte, l'una diversa dall'altra proprio come quelle artistiche realizzate dagli studenti di VD e VF, indirizzo Figurativo, del liceo artistico Chierici, per questa I edizione del concorso: Forme d'arte. Capriccio reggiano'. Sono tutte belle, ognuna meritevole di essere premiata. Si sono unite 2 forme d'arte, che creano un felice connubio che dovrà durare a lungo".
Michele Medici, curatore della mostra e del relativo catalogo, aggiunge: "Forme d'arte è frutto di un sogno realizzato con Linea di Comunicazione, il consorzio del Parmigiano Reggiano e, soprattutto, gli studenti che hanno sviluppato la loro creatività sul tema del capriccio, che nella storia dell'arte mostra i capolavori più intesi di diversi autori, da Tiepolo a Goya. Lo stesso hanno fatto i ragazzi del Chierici e le loro opere si innestano nella realtà unica dell'Italia per cultura e arte, che questo progetto promuove".
Negli interventi del catalogo anche quelli della dirigente Maria Grazia Diana, che scrive: "Gli studenti dell'indirizzo figurativo del Chierici hanno operato sul fronte della fascia circolare e sulla parte rotonda, e le forme colorate e rese con tecniche varie sono diventate un mezzo nuovo di comunicazione per evidenziare la reggianità e l'eccellenza di un prodotto grazie all'immaginazione ed allo sguardo nuovo degli studenti del liceo artistico".
E, sullo stesso tenore l'intervento scritto di Ilenia Malavsi (vicepresidente Provincia), che chiosa: "Gli studenti del Chierici si sono già cimentati nella promozione del Parmigiano Reggiano, il prodotto reggiano più conosciuto al mondo nel quale emergono le abilità del fare, ciò che ha consentito di produrre delle splendide forme, che è la stessa abilità che ritroviamo nei ragazzi del Chierici ai quali abbiamo chiesto di reinterpretare quelle stesse forme e loro, con i docenti, hanno fatto dei capolavori unici al mondo, che raccontano la tradizione e la cultura reggiana".
Ed ecco sfilare, fra le opere degli studenti del Chierici, una forma che rispecchia di sottinsù il Valli e la cattedrale, un antico casello di mattoni a gelosie e il ponte di Calatrava, il Tricolore con i cappelletti, il rito delle mungitura, forme a spirale con paesaggi abbozzati a matita, un diario di viaggio, Astolfo sulla luna, Orlando furioso, l'esagono della città di Reggio, una famiglia, un girasole, la pietra di Bismantova.
Presenti alla premiazione: tre giocatori della squadra di Rugby reggiana: Davide Farolini, Armand Du Preez, Enrico Manghi.
Ha premiato il presidente Pinetti che ha donato, a nome del consorzio, una forma interna di Parmigiano Reggiano come primo premio, una mezza al secondo classificato, un quarto al terzo e, rispettivamente, un ottavo l'uno alle due menzioni speciali.
Gli studenti che hanno vinto, I° premio Noemi Ferri con Scaglia reggiana (VF); II° Leonardo Crotti (il paesaggio del re dei formaggi, V D); III° Viola Tasselli ( Principio di realtà, VF); menzioni speciali: Angelo Cagnazzo, Alberto Gibertoni.
Gli studenti che hanno partecipato. VD: Chiara Bertelli, Giorgia Conte, Leonardo Crotti, Valeria Davoli, Stefano Gibertoni. Carmela Irrissito, Lisa Leoncini, Davide Pelullo, Francesca Saccardi, Alice Tosi, Fabio Sandrin.
VF: Arianna Aldrigo, Michele Armani, Nicole Bonori, Angelo Cagnazzo, Sara Caruso Sara, Alessia Clemente, Safia El Abdaoui, Elisa Fantesini, Noemi Ferri, Maicol Fontana, Maicol Franceschi, Laura Guzzi, Sara Lusetti, Antonio Marchese, Federica Minutoli, Sofia Parrinelli, Alessandro Pelullo, Francesco Rustichelli, Matteo Sandrin, Eleonora Saverino, Davide Storchi, Viola Tasselli.
Gli scavi della scorsa estate verranno presentati mercoledi prossimo. L'intervento proseguirà quest'anno, dopo il successo della prima campagna archeologica, che ha svelato preziose informazioni sulla storia del fortilizio scomparso e della chiesa romanica
Toano, 28 aprile 2018. "Castellum de Toano cum plebe" è il titolo della serata in programma per mercoledì prossimo (2 maggio), nella corte del Castello, in cui saranno presentati i risultati degli scavi archeologici eseguiti nella scorsa estate.
"L'intervento ha confermato l'importanza di questo luogo - spiega il sindaco Vincenzo Volpi - che ha conservato nei secoli, seppur tra tante vicissitudini, la pieve di Santa Maria Assunta, attorno alla quale sorgeva però il fortilizio, ora scomparso, ma di cui l'indagine condotta dal Dipartimento di storia, culture e civiltà dell'Alma mater studiorum di Bologna ha rinvenuto significative testimonianze".
All'incontro, che avrà inizio alle 20.30, interverranno l'archeologo ed esperto medievalista Nicola Mancassola, docente dell'ateneo felsineo, che ha coordinato le ricerche, gli archeologi Iames Tirabassi, Mattia Cantatore e Federico Zoni, monsignor Tiziano Ghirelli, direttore dell'Ufficio diocesano per i beni culturali e l'assessore alla cultura, Vittorina Canovi, che sottolinea: "La campagna di agosto 2017 ha costituito un punto di svolta nella ricostruzione della storia del castello toanese, che risale al decimo secolo e di cui la chiesa faceva parte. Siamo molto soddisfatti dei risultati sin qui ottenuti, perché quanto è emerso è di notevole interesse storico".
Prosegue l'assessore Canovi: "Del castello è oggi visibile solo la base di una torre adattata a campanile, ma in quei giorni l'indagine archeologica ha invece portato alla luce un complesso murario ben conservato, oltre a precedenti strutture della pieve, come l'antica apside e diverse sepolture, e interessanti reperti che vanno dal dodicesimo al sedicesimo secolo, appartenenti a entrambe le aree esaminate. L'iniziativa diretta dall'Università bolognese è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione, oltre che della nostra Amministrazione, della Diocesi, della Parrocchia, della Pro loco del capoluogo, della cooperativa Tecton di Reggio e di altre realtà del tessuto economico e del volontariato locale".
Nell'occasione "sarà anche ufficialmente annunciata - concludono il primo cittadino e l'assessore alla cultura - la ripresa degli scavi nella prossima stagione estiva, con l'obiettivo di completare le ricerche e magari rendere visibili e fruibili a tutti, in modo permanente, alcuni dei ruderi scoperti. Ci sono poi molti altri aspetti da chiarire per fare ulteriore luce sul passato della pieve, una delle più suggestive chiese romaniche presenti in Appennino, cui siamo profondamente legati e che è parte costituente della nostra identità territoriale, e soprattutto sulle vicende del castello che un tempo la custodiva e proteggeva".
"Rivoluzioni - Ribellioni, cambiamenti, utopie": torna il festival Fotografia Europea a Reggio Emilia, dal 20 aprile al 17 giugno
L'assessore Mezzetti: "Iniziativa centrale in ambito culturale, che mette in campo sinergie a livello regionale e nazionale e indaga tematiche di attualità". In cartellone 22 mostre, 70 eventi in programma tra spettacoli, incontri, workshop, conferenze e visite guidate, più di 300 progetti espositivi del circuito off.
Bologna 7 marzo 2018 - Ventidue mostre, più di 300 progetti espositivi del circuito off, 70 eventi in 9 weekend tra spettacoli, incontri, workshop, conferenze e visite guidate.
Torna dal 20 aprile al 17 giugno 2018, a Reggio Emilia, Fotografia Europea, festival giunto alla XIII edizione, promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia e alla Regione Emilia-Romagna, interamente dedicato alla forma d'arte che più di altre comunica e interpreta la complessità della società contemporanea.Curato da Walter Guadagnini, il festival indaga il tema "Rivoluzioni – Ribellioni, cambiamenti, utopie", con un programmamai così ricco ed esteso, e con allestimenti ed eventi anche in luoghi difficilmente aperti al pubblico, coinvolgendo quasi 100 artisti nelle mostre del circuito ufficiale, tra personali e collettive.
L'iniziativa è stata presentata questa mattina nella sede della Regione.
"Fotografia Europea- ha detto l'assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, presentando l'iniziativa-, è un appuntamento centrale nel panorama culturale della regione: una vetrina delle ultime tendenze con tematiche di attualità, in questo caso dei grandi momenti di ribellione che dal '68 in poi hanno contraddistinto il nostro tempo. Il festival ha dimostrato, in particolare, una grande capacità di sviluppare sinergie, sia in ambito regionale che nazionale, muovendosi sul solco della campagna di comunicazione EnERgie Diffuse, lanciata dal nostro Assessorato nell'Anno europeo del patrimonio culturale. Una campagna di promozione che accompagnerà nel corso dell'anno tutte le iniziative tese a consolidare un sistema diffuso e articolato, segno della ricchezza e della produzione culturale dell'Emilia-Romagna. Il festival di Savignano sul Rubicone, piccola cittadina con una proposta culturale di qualità, è un esempio di questo. E va in questa direzione la proposta regionale che verrà presentata al paese dal 7 al 14 ottobre, in occasione della settimana della Cultura, sotto l'egida EnERgie Diffuse".
Fotografia Europea ha messo in campo una rete di sinergie che hanno portato Reggio Emilia a dialogare con le più importanti istituzioni culturali della regione, come la Fondazione Mast di Bologna, il Csac dell'Università di Parma, la Collezione Maramotti, la Fondazione Modena Arti Visive, cui si unisce l'Osservatorio Fotografico di Ravenna e Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea di Rubiera.
Si inoltre costruita una rete denominata Sistema Festival Fotografia, che vede uniti insieme Fotografia Europea di Reggio Emilia, FotoLux di Lucca, Cortona On the Move-Festival internazionale di fotografia, Festival della fotografia etica di Lodi e Sifest-Savignano Immagini Festival nello sviluppo di iniziative comuni, committenze fotografiche e molto altro, da realizzare in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo. In questa edizione saranno tra l'altro ospitati, per il secondo anno consecutivo, gli Stati generali della Fotografia promossi insieme al Mibact.
L' iniziativa dialoga sempre più anche a livello internazionale: a Monaco di Baviera si terrà una mostra del fotografo Tommaso Bonaventura dedicata al tema Behind Excellence, curata da Walter Guadagnini, direttore artistico di Fotografia Europea, e prodotta da Fondazione Palazzo Magnani insieme a Cortona On the Move e Air Dolomiti.
"Come rappresentare fotograficamente la rivoluzione oggi- si domanda Walter Guadagnini, direttore artistico del Festival- insieme e al di là del tradizionale reportage? E soprattutto, che significato può avere oggi il termine rivoluzione, in un mondo complesso, segnato da squilibri sociali sempre più marcati e dalle grandi migrazioni, fattori che minano la stabilità di intere aree geografiche e culturali? Chi è il rivoluzionario, oggi? A tutte queste possibili interpretazioni e suggestioni è dedicata la nuova edizione di "Fotografia Europea", un'edizione che può dunque porsi sotto l'egida della "rivoluzione dello sguardo e della visione" conseguente proprio alla nascita della fotografia, e che anche oggi segna le pratiche della fotografia all'epoca della rivoluzione digitale. Ma la rivoluzione digitale è una vera rivoluzione, o si tratta solo di un'evoluzione?"
"Fotografia Europea 2018- ha affermato Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia- cresce ancora, riconfermando Reggio Emilia capitale italiana con gli Stati Generali della fotografia che, per il secondo anno consecutivo, si celebreranno nella città del Tricolore. Lo fa nel segno della collaborazione con altri capoluoghi emiliano-romagnoli, con l'inaugurazione di nuovi spazi e nuove prestigiose collaborazioni, istituzionali e non, in città, con un programma di eventi che collegano Reggio ad altre città d'Europa e del mondo".
Davide Zanichelli, presidente della Fondazione Palazzo Magnani, ha evidenziato come "quest'anno sia stata particolarmente perseguita la coerenza al tema, in modo da offrire al visitatore spunti, suggestioni e riflessioni sull'idea di Rivoluzione, declinandola necessariamente al plurale".
Lo scorso anno il festival aveva venduto 11mila biglietti, raccolto 40mila presenze in mostre ed eventi e 140mila presenze nel circuito Off.
In allegato: le schede sulle mostre e immagini che saranno in esposizione
/CL
Allegato 1: foto di Elio Ciol.jpg -interno al testo
Allegato 2: foto di Umberto Coa.jpg- Copertina
Allegato 3: Fotografia Europea 2018_le mostre.pdf - in allegato
Allegato 4: Mstra sex & revolution.jpg - fondo articolo
da L'Equilibrista Ciano d'Enza - 22 novembre 2017 - I recenti movimenti a tutela del turismo sostenibile, soprattutto della salvaguardia del territorio che rappresenta la vera risorsa tangibile ed intangibile nel panorama italiano, appartiene al patrimonio locale e storico di ognuno di Noi. In quest' ottica si colloca la lodevole iniziativa promossa per la Fiera di San Martino che ho trovato davvero divertente.
La giornata è stata promossa dal COM.RE, Consorzio operatori mercato di Reggio Emilia che grazie al contributo di Amministrazione comunale di Ciano d'Enza, ha visto negli ultimi due anni il crescente interesse verso un evento che ormai è vissuta come parte integrante della fiera di San Martino e che a Ciano d'Enza viene citata comunemente come il Palio dei Lambruschi.
Un esempio di cosa si può fare concretamente ed in modo del tutto agile per promuovere un territorio così ricco come la collina baciata dal fiume Enza e quindi tutte la provincie Reggiana e quella Parmense in primis.
Prendiamo quindi un bel pomeriggio assolato di Novembre, tanta gente che vuole stare insieme per conoscere qualcosa in più del nostro territorio restando in Famiglia e abbiamo la ricetta di un evento ben riuscito e coinvolgente.
L'evento del Palio si articola ormai da due anni con una degustazione rigorosamente alla cieca dei Lambruschi proposti dalla Cantine locali e che vengono fatti assaggiare ad una Commissione preposta che ne decreta un voto attraverso una scala di punteggio.
La commissione quest'anno era nutrita e fra loro spiccavano il Sindaco Luca Bolondi, Gianni Pera per Confesercenti e Cristian Bezzi in qualità di Assessore al Commercio e politiche sociali che ben coadiuvati dalla Associazione Italiana Sommelier nella persona dal responsabile Romeo Catellani, ha decretato i vincitori ed il podio.
Le degustazioni hanno sancito la vittoria del Senza tempo di Cantine Riunite dal metodo ancestrale, secondo a poche lunghezze la cantina Rinaldini con il Vecchio Moro mentre al terzo posto si guadagna la piazza d'onore la Cantina di Canali con l'Ottocentonero.
Quarta piazza per il Concerto di Cantina Medici, a seguire Vigna di Tedola della Azienda agricola Reggiana e Cantina di Puianello con il suo Borgoleto. A seguire la Cantina Bertolani con il loro Lambrusco Oro, che anticipa di una posizione il 1077 tallonato subito dal Miglio Lungo sempre di Emilia Wine e dal Pra di Bosso di Casali. Ancora Bertolani con il rosso all'antica che scalza di alcuni decimi la cantina di Alyano con il suo Sette Filari. L'incontro di cantina Puianello, il Rosè di Cantina Rinaldini, il Vecchio Filare di Azienda Agricola Reggiana, insieme al Prato Solis di cantina Casali, chiudono il cerchio dei protagonisti della giornata.
Sicuramente l'appuntamento continua a destare interesse anche perché le impressioni alla cieca sono sempre molto personali e riservano risultati a volte inaspettati soprattutto laddove, al di la dei tecnici ed esperti del settore vitivinicolo, confermano il giudizio sovrano di un pubblico che si orienta periodicamente nella vasta offerta che il mercato propone. Iniziative ed eventi a carattere vitivinicolo che come questo, saranno sempre più utili a sostenere un turismo consapevole per uno sviluppo economico che, anche a livello internazionale, può fare da volano per chi dall'estero non aspetta altro che fare un tuffo nella genuinità e nella sorprendente ospitalità che questi luoghi hanno da offrire da sempre.
Collaborazioni che le Cantine stanno cogliendo e che le vedono protagoniste grazie ad eventi che in un' ottica di collaborazione e lavoro di equipe, mai come oggi rappresenta una leva fondamentale.
Complice la grande passione o come citato dall'illustrissimo professor Attilio Scienza, "La curiosità deve essere il motore per dare vita alle grandi imprese", l'esperienza di lavoro che ha portato alla creazione del Convengo sul vitigno Spergola ha tracciato un Concept, una metodologia di lavoro per far dialogare tutti gli attori che operano in viticoltura ogni giorno.
da L'Equilibrista - Scandiano, (Reggio Nell'Emilia), 02 Ottobre 2017 – Rocca del Boiardo - Lo scorso Sabato 30 Ottobre si è tenuto il tanto sospirato ed atteso "Convegno RE e Regina Spergola" nella cornice storica della Rocca del Boiardo in Scandiano.
Dall'impulso della delegazione di Associazione Sommelier di Reggio Emilia si è dato inizio ad un percorso di riscoperta ed approfondimento dedicato proprio alla Spergola, antichissimo vitigno autoctono reggiano.
Guidati dal Delegato provinciale Palombella Gaetano e coordinati in modo impeccabile dalla responsabile del progetto, sommelier Giulia Bianco, il gruppo reggiano ed i degustatori selezionati hanno lavorato compatti per andare a tirare le fila di un progetto che potesse esaltare ed incentivare la divulgazione della cultura del vino, soprattutto quando questa è di interesse locale, evidenziando il concetto che sta alla base dell' attività associativa che L'Associazione Italiana Sommelier inspira quotidianamente con la sua azione.
Individuare e credere nelle potenzialità di questo vitigno infatti è stata la premessa per cogliere opportunità ed aiutare concretamente i produttori, il Territorio locale e garantire ad una nostra storia italiana lasciata all'angolo per anni di avere ancora ampio splendore.
Il lavoro dei sommelier reggiani ha spronato cantine, relatori, degustatori, giornalisti ed operatori del settore ad un lavoro di squadra che concretamente ha impegnato Tutti per diversi mesi, partendo dalle singole professionalità e capacità e portando qualcosa agli altri, soprattutto facendo crescere gli intervenuti sia professionalmente che emotivamente. Vedere infatti le Cantine impegnate a collaborare con sommelier e degustatori, affrontando panel di degustazione alla cieca, ricreando sinergie fra chi produce e chi è sul campo e può dare consigli concreti senza malizia e senza pregiudizi è un grande passo avanti anche nella creazione di una catena del valore che non ha precedenti e che può aprire scenari inattesi ad un Mondo vitivinicolo moderno che fonda le sue radici nella storia e che ha un futuro concreto davanti a se. La storia si è fusa all'innovazione assistendo a veterani della viticultura reggiana cimentarsi con degustazioni e ricordi del passato, trovando un dialogo concreto con sommelier provenienti da diverse specializzazioni per dare vita ad un approfondimento senza eguali atto non solo alla comprensione dell'universo Spergola ma alla condivisione ed alla sinergia con le aziende viticoltrici. Partendo dalla vite infatti e dalla loro genetica, toccando con mano quelli che sono tutti i Terroirs e le ampelografie in tutte le zone dove la Spergola viene coltivata, si è proseguito con diverse e meticolose visite nelle 8 Aziende che aderiscono alla "Compagnia della spergola".
L'evento quindi è stato il culmine di questo grande lavoro ma durante lo stesso sono emersi come determinanti anche altri aspetti, fra cui il fattore umano e l'interpretazione del vitigno, fondamentali per la condivisione di approcci sul mercato nazionale ed internazionale o di riflesso legati alla sfera del marketing mix sempre più citato ed indispensabile nelle Aziende produttrici moderne siano esse grandi gruppi o piccole realtà.
Durante gli approfondimenti della mattinata, si sono avvicendati diversi relatori come Il sommelier Mario Gherpelli che attraverso un attento e preciso contributo storico ha riportato alle origini della presenza del vitigno Spergola sul territorio Reggiano o il sommelier Flavio Spotti che ha introdotto i Terroirs e le zone maggiormente vocate e dove si sono insediati i vigneti con un coinvolgente percorso fotografico. Ha poi proseguito l'analisi la dott.ssa Marisa Fontana parlando della genetica e dei cloni legati al vitigno, la quale ha introdotto alla conclusione lo straordinario intervento dall'accademico professore Attilio Scienza che è riuscito a coniugare aspetti filosofici a dati scientifici legandoli alla preservazione ed all'unicità del vitigno Spergola entusiasmando la platea.
I lavori si sono conclusi con una serie di degustazioni sulle diverse tipologie di Spergola guidate dal sommelier Romeo Catellani e dalla sua squadra di degustazione, sommelier degustatori che partecipando dall'inizio del progetto, iniziato già circa nove mesi prima e che hanno potuto concretizzare quanto di buono era stato fatto sinora, descrivendo le peculiarità dei vini in degustazione ed il buon lavoro svolto in cantina di ogni produttore.
Il tutto si è concluso con un buffet offerto e degustato nella più totale atmosfera di condivisione e convivialità fra tutte le compagini partecipanti, confermando la grande professionalità e voglia di fare che tutti hanno dimostrato in questa occasione.
Grazie a questo Convegno, si è assistito ad un progetto comunicativo nuovo, ad una diversa prospettiva di lavoro che si basa sulla condivisione e sulla ricchezza delle esperienze personali messe a frutto per un valore comune, attivando attestati di stima e consensi da più parti conciliando il lavoro scientifico e normativo per proiettare il lavoro fatto sulla Spergola forse come un nuovo modello di business per il futuro anche di altri che vi si cimenteranno. Infatti a prescindere dai vitigni, dalle zone ed attori sempre diversi, questo modello potrebbe essere replicabile e ottimizzato per far emergere e fondere insieme tradizione e futuro sostenibile.
Non credo quindi quest'ultima citazione sia troppo forte o fuori luogo, credo che come ha detto il professor Attilio Scienza, ogni giorno si debba spingersi oltre perché mossi da sana e viva curiosità.
Al Castello di Bianello, Quattro Castella (RE), una giornata dedicata ai vitigni e ai vini delle Terre di Matilde con incontri, racconti e degustazioni L'evento, organizzato dal Comune di Quattro Castella (RE) con la collaborazione di ONAV Reggio Emilia, rappresenta una vera e propria kermesse dedicata al mondo del vino delle Terre di Matilde.
L'appuntamento, giunto alla sua seconda edizione, si svolge in una delle più affascinati cornici architettoniche e paesaggistiche locali, coinvolgendo studiosi, addetti ai lavori ma anche chi il vino lo produce, lo racconta e chi lo "assaggia" per passione.
ONAV è l'Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, fondata ad Asti nel 1951.
Il suo compito è promuovere una corretta cultura del vino, attraverso la sensibilizzazione all'assaggio, la divulgazione dei principi e la formazione, tramite corsi organizzati localmente, eventi ed iniziative come questa di "Bacco al Castello".
L'evento si articola in vari momenti che abbracciano l'arco dell'intera giornata.
Al mattino è fissato il convegno tematico su cultura e coltura del vino con la partecipazione di autorità e addetti ai lavori.
Nel pomeriggio, appuntamento con il vino e la narrazione delle bollicine ancestrali reggiane con la presentazione del libro "Effervescenze" di Massimo Zanichelli. Sarà presente l'autore.
Seguiranno i banchi di assaggio con la presentazione delle eccellenze delle cantine del territorio di Matilde (costo di 5 euro compreso sacca e calice).
E' a cura di ONAV la selezione di tutti i vini proposti e la loro presentazione presso i banchi di assaggio grazie alla presenza appassionata dei suoi assaggiatori (ricordiamo che assaggiatore è titolo con riconoscimento giuridico D.P.R. 8/7/1981 n. 563).
PROGRAMMA 17 settembre 2017 - Castello di Bianello - Quattro Castella (RE)
Ore 10:30 – 12:30 Salone da Ballo del Castello di Bianello
Convegno "Cultura e Coltura del vino: tradizione, biodiversità e innovazione"
Saluti:
Ivens Chiesi (Assessore all'Agricoltura Comune di Quattro Castella) - Danilo Morini (Assessore alla Cultura Comune di Quattro Castella)
Intervengono:
Antonella Incerti (Componente Commissione Lavoro della Camera dei Deputati)
Luciana Serri (Presidente Comm.ne Politiche Economiche della Regione Emilia Romagna)
David Panciroli (DINAMICA - Reggio Emilia)
Gianni Leoncini (Istituto d'Istruzione Superiore "A. Zanelli" Reggio Emilia)
Modera:
Mirko Olmi (Consigliere provinciale Onav Reggio Emilia e Presidente della Commissione Cultura Comune di Quattro Castella)
Ore 13:00 – 14:00 Corte degli Ulivi
Pranzo a buffet con specialità del territorio e selezione di vini a cura di Onav Reggio Emilia
Ore 14:30 – 15:30 Salone da Ballo del Castello di Bianello
Presentazione del libro "Effervescenze " di Massimo Zanichelli, con degustazione
Intervengono:
Massimo Zanichelli (Giornalista ed autore del libro)
Marco Simonazzi (Delegato provinciale Onav Reggio Emilia)
Danilo Morini (Assessore alla Cultura Comune di Quattro Castella)
Ore 16:00 – 19:00 Giardino del Castello di Bianello
Banchi di assaggio alla scoperta dei più interessanti esempi enologici del nostro territorio a cura di ONAV Reggio Emilia
Costo degustazione: €5,00 (comprensivo di sacca e calice)
Sarà attivo il servizio di bus-navetta gratuito dal sagrato della chiesa di Quattro Castella dalle ore 9:00.
ALLEGATI: programma e locandina in pdf scaricabile
INCONTRO CON L'AUTORE, SANTA MESSA IN PIAZZA E CAMMINATA UISP PER CHIUDERE LA STAGIONE IN BELLEZZA DA NON PERDERE GLI ULTIMI APPUNTAMENTI IN CALENDARIO
CARPINETI. Sarà il binomio sport e cultura ad allietare il fine settimana di Marola, a partire dall'Incontro con l'autore in programma per le 21 di domani, venerdì 18 agosto, nella sede della ProLoco promosso da Consulta Libri e Progetti. Lo scrittore Antonio Casoli presenterà i libri "Contavamo i cavalli bianchi" e "Altri Cavalli" con personaggi e vicende ambientate nella periferia sud di Reggio Emilia. La serata sarà preceduta dall'assemblea annuale dei soci prevista per le 16 sempre nella sede ProLoco.
Sabato 19 agosto alle 18.30 poi ci sarà la tradizionale Messa prefestiva in piazza Giovanni da Marola, davanti alla fontana.
Domenica 20 agosto alle 9.30 c'è la 27ª Camminata attraverso Marola – Trofeo ArtiGrafiche DePietri, gara competitiva e non competitiva realizzata in collaborazione con Uisp, Sport per tutti e con il sostegno di Maxent Sport World, Cabrioni e Osteria al Portico. La gara competitiva è valida come terza prova di campionato provinciale di corsa in montagna ed è riservata agli iscritti Gran Prix Uisp Re 2017 con premiazioni al termine della manifestazione. La corsa è omologata dalla Lega Atletica Uisp, campionato provinciale Usip categoria B, e porterà tutti i partecipanti a percorrere la strada principale del paese scoprendo poi alcuni preziosi angoli dei dintorni.
Martedì 22 agosto infine alle 16 c'è l'ultimo appuntamento del ciclo "Marola a passo di bambino" organizzato in collaborazione con IdeaNatura con laboratori, favole animate e giochi di una volta.
Venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 agosto alle ore 21.30, nella splendida cornice del Cortile della Rocca di Novellara (RE) arriva dalla Francia, nell'ambito della rassegna TUTTI MATTI IN EMILIA, lo straordinario COLLECTIF DE LA BASCULE con lo spettacolo QUAND QUELQU'UN BOUGE, ovvero, "quando qualcuno si muove".
Cinque talentuosi acrobati si esibiscono in evoluzioni mozzafiato sulla bascula ungherese, indagando cosa accade quando i corpi si spostano, fendono l'aria, si incontrano. Ed è così che il mondo si mette a girare più in fretta, si moltiplicano gli incontri, l'entropia accellera...
Lo spettacolo unisce la preziosa tradizione circense francese all'estetica contemporanea: il pubblico assisterà ad acrobazie vertiginose, al limite dell'impossibile, salti altissimi, rapidissimi volteggi, immerso in un'atmosfera poetica e onirica.
Il Collectif de la Bascule è un gruppo artistico composto da giovanissimi acrobati formatisi al Centre National des Arts du Cirque / CNAC, una delle più importanti scuole di circo a livello internazionale. Posto unico: 12 € intero, 8 € ridotto (fino a 12 anni).
Biglietti disponibili su www.vivaticket.it o alla biglietteria sul posto da un'ora prima dell'inizio dello spettacolo.
IL CANTIERE DELLA GNOCCATA da domenica 25 giugno a domenica 27 agosto 2017. Guastalla - Palazzo Ducale
Domenica 25 giugno, presso la Sala del Camino di Palazzo Ducale, è stata inaugurata la mostra "Il Cantiere della Gnoccata": una presentazione sui lavori e sulla ricerca svolta per la realizzazione dei carri allegorici e storici della Gnoccata 2017, con l'impegno di tutta la comunità e dei giovani in particolare.
Aperture:
sabato e domenica
dalle 10.00 alle 12.30
dalle 15.30 alle 18.30
Mercoledì
solo su prenotazione al n° 334 2345364
per ulteriori informazioni:
Ufficio Cultura 0522/839756-7
Ufficio Turistico 0522/839763
(segue galleria immagini)