Lunedì, 05 Luglio 2021 10:07

L’eutanasia legale per essere liberi fino alla fine

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Di Raffaele Crispo ed Elvis Ronzoni Parma,  4 luglio 2021 - Da metà giugno è partita in tutta Italia la raccolta di firme per il referendum sull’eutanasia legale, azione promossa in particolar modo dall’Associazione Luca Coscioni.

Serviranno almeno 500.000 firme da raccogliere entro il 30 settembre e per raggiungere tale obbiettivo sono stati allestiti in tutta Italia tanti banchetti, che grazie ai volontari, raccolgono le firme ed invitano a riflettere su una tematica tanto importante quanto delicata. Il testo depositato il 20 aprile scorso in Corte di Cassazione prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 c.p ( circa l’omicidio del consenziente) che impedisce il compimento della cosiddetta “eutanasia attiva”. Sono in tanti ormai gli italiani che vorrebbero scegliere circa la possibilità di porre fine alla propria vita e per tale motivo questo referendum rientra appieno nel principio costituzionale dell’autodeterminazione individuale. Sempre in più occasioni si discute dell’aver o meno la disponibilità della propria vita e sono tante le persone malate che vorrebbero poter avere il pieno ed unico comando della propria sorte. La campagna referendaria lanciata dall’Associazione Luca Coscioni ha anche il sostegno di alcuni esponenti politici del Partito Radicale, del PD, del Movimento 5 stelle, di Italia Viva, di LEU e +Europa. Per tali ragioni abbiamo incontrato sotto i portici di Via Mazzini alcuni dei promotori di tale referendum. A Marco Maria Freddi, consigliere comunale ed esponente del Partito Radicale da sempre impegnato e conosciuto per il suo attivismo circa le tematiche dei diritti umani abbiamo chiesto :

Per quale motivo sostiene questa campagna di raccolta firme?’

Nonostante siano passati circa 37 anni da quando nel 1984 è stata presentata la prima proposta di iniziativa parlamentare, grazie a Loris Fortuna, purtroppo il Parlamento non ne ha mai parlato, nonostante le pronunce della Corte Costituzionale, nonostante il fatto che nel 2013 avessimo presentato una proposta di iniziativa popolare appoggiata da tantissimi italiani e, soprattutto, nonostante la stragrande maggioranza dei cittadini che sono d’accordo con noi circa l’idea di legalizzare il suicidio assistito e l’eutanasia.

Dove possono venire a firmare, come e in quali giorni?

Noi abbiamo iniziato a fine Giugno e saremo sempre in via Mazzini. Se avremo più volontari allestiremo anche un banchetto in via D’Azeglio nei pressi della chiesa dell’Annunziata tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 18. Sulla pagina Facebook “Eutanasia Legale Parma”, attiva sin dal 2013 , i cittadini potranno trovare tutte le informazioni circa la nostra attività.

Sempre nei pressi del banchetto di via Mazzini abbiamo incontrato Andrea Donninotti, esponente di +Europa che è anche un attivista dell’Associazione Luca Coscioni. A lui abbiamo chiesto ;

Come sta andando questa raccolta di firme? Incontrate tanta disponibilità?

Vediamo tanta gente e tanta disponibilità, questa non è una battaglia per la quale ci si divide tra partiti politici, ma è un impegno trasversale perché è qualcosa che riguarda la vita di tutti noi.
È una scelta che ci deve accompagnare negli ultimi giorni e noi vorremmo essere liberi di scegliere fino alla fine. La prima settimana abbiamo raccolto 320 firme ed anche quest’ultimo fine settimana sta andando molto bene. Sono molto contento e soddisfatto perché se continua così l’obiettivo di 500.000 firme sarà sicuramente raggiungibile.

Nonostante l’argomento sia dibattuto da tanti anni trovate ancora ostacoli e resistenze tra le persone che invitate a firmare?

Il problema più che altro è la poca informazione, perché parlandone con le persone, queste capiscono tutto e bene. Molto spesso i firmatari raccontano le loro esperienze circa le sofferenze patite da persone a loro care, in tanti hanno visto familiari ed amici soffrire fino all’ultimo secondo della propria vita. Per tali ragioni e per interrompere tali sofferenze vorremmo istituire più banchetti perché tutti hanno diritto a poter scegliere come morire.

L’invito è ad ascoltare l’urlo di tanta gente, la quale pensa che questa è una battaglia di libertà ma anche di rispetto per chi soffre inutilmente e non ha la facoltà di disporre della propria vita.