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Anche per il mais la situazione non è rosea, sia in Argentina che in Brasile. A livello globale gli stock si sono ridotti ma non sono crollati.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 aprile 2018
Ecco i dati Usda di ieri sera. E' da segnalare il forte calo di produzione di seme di soya in Argentina: da quasi 58 milioni a 40 milioni di tonnellate. Anche per il mais la situazione non è rosea sia in Argentina che in Brasile. A livello globale però gli stock si sono ridotti ma non hanno subito collassi.

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Ma lo stato confusionale genera tensione sui mercati internazionali. Solo a titolo di esempio, questa mattina alle ore 11,00 gli importatori non avevano ancora dato i prezzi nonostante sia noto il fatto che i noli siano cresciuti ancora.

Sul mercato nazionale tensione per la poca fisicità della farina di soya e per i cereali. Orzo di difficile reperimento e grano ben tenuto mentre il mais è in netto rincaro. Stop improvviso per i cruscami anche se sarà per un periodo breve considerate le esportazioni impostate a partire dal fine mese.

Indicatori internazionali 4 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1016 punti, il petrolio è attorno a 63,50$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22680.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

A Parma, presso il Palacassa del Polo Fieristico, è in corso la 27° edizione del Campionato Mondiale della PizzaIl più grande evento al mondo sulla pizza, ha portato nella nostra città pizzaioli che provengono da tutto il mondo con una presenza di oltre 40 nazioni e più di 700 concorrenti in gara, che si divideranno nelle varie competizioni.

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia 

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Pubblicato in Cronaca Parma

Editoriale: - Chiuso per lutto - Lattiero caseari. L'andamento del primo trimestre 2018. - Buona la qualità delle acque per l'agricoltura parmense - Cereali e dintorni. Confusione sui mercati - Ecosostenibilità - un imperativo adatto non solo per l'agricoltura. - Il potere curativo nascosto dello zucchero. - sicurezza alimentare -

SOMMARIO Anno 17 - n° 14 8 aprile 2018
1.1 editoriale
Chiuso per lutto
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. L'andamento del primo trimestre 2018.
3.1 Bonifica elezioni Convocazione Elezioni Consortili Consorzio di Bonifica Emilia Centrale
3.2 Bracconaggio ittico Stop al bracconaggio ittico nel bacino del Po
4.1 acqua irrigazione Buona la qualità delle acque per l'agricoltura parmense
5.1 formazione e lavoro GREEN Green jobs: boom di richieste
5.2 sicurezza alimentare Migros richiama gli spaghettini di semola integrale bio
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Confusione sui mercati.
7.1 ecosostenibilità Ecosostenibilità - un imperativo adatto non solo per l'agricoltura.
7.2 scoperte Il potere curativo nascosto dello zucchero..
8.1 biodiversità educazione Nuovi appuntamenti con la biodiversità
9.1 export Vola la domanda giapponese di Italian food & Wine
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 08 Aprile 2018 06:51

Vola la domanda giapponese di Italian food & Wine

Ismea, vola nel 2017 la domanda di italian food&wine in Giappone.

Roma, 30 marzo 2018 - L'export agroalimentare italiano ha superato la soglia dei 41 miliardi di euro nel 2017 (+6,8% sull'anno precedente). Molto positiva la performance verso il Giappone (+42,3%) e verso la Russia (24,6%).

L'export agroalimentare italiano ha superato la soglia dei 41 miliardi di euro, in aumento del 6,8% sul 2016. Alla performance molto positiva delle spedizioni oltre frontiera ha contribuito in particolare l'industria alimentare, che esprime l'83% dell'export agroalimentare e ha mostrato un incremento annuo del 7,5%. Più contenuta la crescita della componente agricola che ha registrato un più 3,4% sul 2016.

Anche le importazioni sono aumentate, ma a un tasso inferiore rispetto alle esportazioni, arrivando a sfiorare i 45 miliardi di euro, con un miglioramento del deficit per complessivi 670 milioni di euro.

Guardando alle destinazioni del nostro export, l'Ue con 26,7 miliardi di euro nel 2017 (+6,0% sul 2016), concentra ancora il 65% del valore complessivo dei prodotti agroalimentari esportati.

L'andamento delle esportazioni è risultato di segno positivo per tutti i principali mercati di sbocco, mostrando tuttavia tassi di crescita più sostenuti verso Spagna (+13,3%, con 1,6 miliardi di euro esportati nel 2017), Polonia (+12,8% con 844 mila euro) e Francia (+8,1% con 4,5 miliardi di euro).
Più dinamiche sono state le esportazioni dirette verso i paesi extra-Ue, che nel 2017 sono cresciute dell'8,2% su base annua, attestandosi a 14,3 miliardi di euro; gli incrementi sono risultati particolarmente consistenti per Giappone (+42,3% con 1,3 miliardi di euro), Russia (+24,6% con 524 milioni di euro) e Cina (+14,9% con 448 milioni di euro).

Da evidenziare in particolare l'ottima performance commerciale italiana in Giappone, da ricondurre all'accordo di partenariato economico raggiunto a inizio luglio 2017 fra Ue e Giappone teso a eliminare le barriere commerciali.

Molto bene i flussi verso la Russia per i prodotti non soggetti a embargo, come i vini che hanno generato un fatturato di 71 milioni di euro nel 2017 (+50,1%).

Mercoledì, 04 Aprile 2018 16:07

Cereali e dintorni. Confusione sui mercati.

Il mercato in stato confusionale, fra dati USDA, aspettative meteo, danni e ritorsioni per i dazi. La dimostrazione sono i dati di sotto riportati a partire da mercoledi 28 marzo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 aprile 2018
Mercoledi 28 marzo 2018 e a seguire il 29/3 e il 3/4/2018

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Nel complesso la tendenza non è ribassista, perché al momento i fuochi che alimentano il mercato sono molteplici: i danni del raccolto in Argentina, (Cordonnier: ultima stima un altro milione in meno, quindi 40 milioni di tonnellate), dall'altra i prevedibili danni al grano negli Stati Uniti, "il "buono/eccellente" è stato stimato al 32% contro il 51% della scorsa campagna. La Reuter riportava che per trovare un così cattivo inizio di stagione per il grano, bisogna tornare indietro di 16 anni", ed infine le iniezioni di denaro fresco che dalle borse valori confluiscono sulle commodities.

Comunque tutte le ipotesi e gli scenari sono ancora in divenire; tra dazi e contro dazi, la guerra commerciale è solo all'inizio.

Sul mercato interno nulla di diverso da segnalare. Prosegue la difficile posizione della farina di soya sui porti, dove la merce scarseggia, quindi una tensione da prodotto fisico che inevitabilmente si riflette sugli altri proteici.

Il mais recupera qualche euro, tenuta per il grano, ricercatissimo l'orzo per il quale sono stati registrati valori oltre i 200 euro tonnellata. I cruscami sono ancora in rialzo seppure si inizi a vedere il fine corsa.

Per il settore delle bioenergie cresce la ricerca di alternative ai cruscami di grano e sottoprodotti dell'industria del riso, mentre è già partita la campagna acquisti / prenotazione degli areali a trinciato di mais.

Indicatori internazionali 4 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1016 punti, il petrolio è attorno a 63,50$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22680.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Vinitaly - Dal 15 al 18 aprile a Verona: 200 le cantine e i consorzi ospiti del padiglione di Enoteca regionale, oltre 500 etichette in degustazione. Emilia-Romagna al top per crescita dell'export: +11,8% nel 2017. 

Bologna, 4 aprile 2018

Oltre 500 etichette in degustazione, 200 cantine ospiti tra singole aziende e consorzi di produttori, 7 banchi di assaggio, 20 sommelier per dare consigli e suggerimenti agli avventori, 1 ristorante con menu legato al territorio per il miglior abbinamento cibo/vino.

E poi un fitto calendario di appuntamenti, tra convegni, incontri di lavoro e presentazioni varie, con l'obiettivo di promuovere il patrimonio vitivinicolo regionale, assieme alla cultura e alle tradizioni legate al territorio.

Il tutto all'interno del padiglione 1 di 4.000 metri quadrati, con allestimenti e veste grafica completamente rinnovati all'insegna della rigenerazione, anzi della 'REgeneration', come recita lo slogan coniato per l'occasione. Motto che accompagnerà per tutto l'anno le iniziative promozionali di Enoteca regionale Emilia-Romagna in giro per il mondo.

Anche quest'anno il meglio dell'enologia emiliano-romagnola sarà protagonista al 52^ Vinitaly, uno dei più importanti saloni internazionali di settore, in programma a Verona dal 15 al 18 aprile prossimi. Le cantine presenti, le novità e gli eventi che animeranno lo spazio espositivo gestito dall'ente che ha il compito di valorizzare i vini regionali sono stati presentati in una conferenza stampa a Bologna, con la partecipazione dell'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, del presidente e del direttore di Enoteca regionale, rispettivamente Pierluigi Sciolette e Ambrogio Manzi e del presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi.

"I nostri vini– sottolinea l'assessore Caselli- sono sempre più apprezzati sia in Italia, che all'estero, grazie all'impegno e alla professionalità degli imprenditori. Siamo fortemente impegnati per migliorare l'immagine presso i consumatori delle nostre produzioni, che hanno ben poco da invidiare sotto il profilo qualitativo alle più blasonate etichette nazionali. Stiamo accelerando sulla promozione, con particolare attenzione ai mercati emergenti del sud asiatico, in testa Cina e Giappone, senza dimenticare Russia, Canada e Usa, che resta il principale mercato di sbocco per il made in Italy. Anche quest'anno- prosegue l'assessore- metteremo a disposizione delle imprese circa 25,7 milioni di euro dell'Ocm vino sotto forma di contributi alle imprese per investimenti, azioni promozionali all'estero, riconversione e ristrutturazione dei vigneti, più 600.000 euro di finanziamenti regionali. Altri 2,6 milioni del Psr 2014-2020 sono stati poi destinati ai Goi, partnership tra aziende agricole e enti di ricerca per dare una spinta ai progetti di innovazione, in particolare in tema di salvaguardia della biodiversità, tecniche di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici e sostenibilità delle produzioni".

"L'Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia per valore dell'export agroalimentare. Per quanto riguarda in particolare il settore vinicolo la nostra regione è al top per performance nei primi nove mesi del 2017, in cui le vendite sono cresciute dell'11,8% rispetto all'anno precedente- sottolinea Zambianchi-. Cina, Russia e Stati Uniti sono tra le aree extraeuropee più interessanti e di prospettiva per le nostre etichette. Un'ulteriore conferma di come stia cambiando la geografia dei consumi del vino, orientata sempre di più oltre i confini europei, arriva dalla recente ricerca Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che ribadisce come il vero elemento in grado di fare la differenza sui mercati sarà sempre di più la qualità rispetto al prezzo. Proprio per questo- conclude il presidente di Unioncamere ER- è necessario agire 'come sistema' e, in questo senso, 'Deliziando', il progetto di promozione all'estero dei prodotti enogastronomici avviato da anni dall'assessorato regionale all'Agricoltura e dalle Camere di Commercio, attraverso la loro Unione regionale, è un modello di collaborazione per lo sviluppo di un agroalimentare sostenibile, competitivo e internazionalizzato, in cui la qualità è la carta vincente".

'REgeneration', filo conduttore della presenza di Enoteca regionale alla rassegna scaligera, rimanda a un'idea di rinnovamento e trasformazione legata all'ambiente e trae spunto da una serie di importanti iniziative all'insegna della sostenibilità della vitivinicoltura.

"In collaborazione con le principali università regionali- rimarca Sciolette- da oltre un anno abbiamo avviato un progetto per la messa a punto di tecniche colturali idonee per la salvaguardia dei nostri vitigni autoctoni, anche a fronte dei mutamenti climatici. L'obiettivo è arrivare alla certificazione di sostenibilità sociale, economica e ambientalenon di un singolo prodotto o di una singola azienda, bensì di un intero territorio. Sarebbe una novità assoluta per l'Italia, da spendere anche in termini di marketing".

Altro importante tema sul quale Enoteca regionale Emilia-Romagna punta è la promozione turistica della regione, unendo la valorizzazione del patrimonio territoriale a quello gastronomico ed enologico. Le aziende vitivinicole emiliano-romagnole, negli ultimi anni, hanno fatto grandi investimenti e sono in grado di accogliere i tanti turisti che arrivano nella nostra regione con numeri sempre in crescita nell'ultimo quinquennio. Enoteca ha avviato un progetto, in collaborazione con tutti gli enti e le associazioni territoriali, per creare dei percorsi che conducano i turisti/visitatori direttamente nelle aziende.

"Sono già molte- aggiunge il direttore Manzi- le aziende viticole in grado di accogliere i turisti che arrivano in Emilia-Romagna, provenienti soprattutto dall'estero, alla ricerca di un 'buon' stile di vita. Stiamo studiando percorsi ad hoc che abbracciano l'intera regione per cogliere questa interessante opportunità legata alla crescente domanda di turismo cultural-enogastronomico".

A Vinitaly lunedì 16 aprile ci sarà un appuntamento proprio per parlare di questa iniziativa in collaborazione con Regione, Movimento del turismo del vino. Unioncamere Emilia-Romagna e Apt Servizi Er.

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Un itinerario tra profumi e sapori: export +11,8% per 230 milioni di euro. In Emilia-Romagna la crescita più alta d'Italia.

Un itinerario alla scoperta dei profumi e dei sapori del "vigneto Emilia-Romagna" che viene a cadere in un momento particolarmente favorevole per la viticoltura regionale. A confortare sono soprattutto le statistiche sull'andamento dell'export, che nei primi nove mesi del 2017 (gennaio-settembre, ultimo aggiornamento disponibile, fonte Unioncamere ER), mettono in evidenza un incremento delle vendite oltreconfine di +11,8% in valore sullo stesso periodo dell'anno precedente, per un importo di oltre 230 milioni di euro.

Una performance migliore del corrispondente trend nazionale, ancorato a un pur brillante +6,6%, che colloca l'Emilia-Romagna sul gradino più alto del podio per crescita tra le cinque regioni che esportano di più, davanti al Veneto e prima anche di Piemonte, Toscana e Trentino-Alto Adige.

 

Gli appuntamenti tra gare, premi e musica fuori salone

Venendo agli aspetti più conviviali del programma di appuntamenti organizzati da Enoteca regionale, domenica 15 aprile saranno svelate le squadre che partecipano a "Emilia-Romagna a tutto campo", innovativo format ispirato alla metafora del calcio lanciato in collaborazione con il noto comunicatore e pluristellato sommelier, il romagnolo Luca Gardini: 11 professionisti degustatori di vino, giornalisti, comunicatori italiani e stranieri hanno selezionato ciascuno 11 vini monovarietali, andando così a comporre le squadre dei vini regionali.

Tra gli altri appuntamenti in calendario la cerimonia di consegna del titolo di 'Ambasciatore dei vini dell'Emilia-Romagna', per premiare giornalisti e opinion leader che per la loro storia e attraverso il loro lavoro si sono contraddistinti per la valorizzazione dei vini regionali. Sarà premiato dagli organizzatori di Vinitaly come 'benemerito della viticoltura emiliano-romagnola' pure Luciano Zeoli, titolare dell'azienda Monticino Rosso di Imola e produttore di una delle migliori espressioni di Albana, il più prestigioso 'bianco' autoctono di Romagna.

Il padiglione dell'Enoteca ospiterà inoltre un'iniziativa organizzata dall'associazione nazionale 'Le Donne del vino', capitanate dalla delegata regionale Antonietta Mazzeo. Infine, nell'ambito di 'Vinitaly and the city', il fuori salone che coinvolge le vie e le piazze più suggestive della città scaligera, Enoteca regionale gestirà per quattro serate piazza San Zeno, dove si esibiranno, tra gli altri, l'orchestra Casadei e i Modena City Ramblers.

Infine, nel padiglione 1 sarà possibile avere informazioni per scaricare la app 'Via Emilia Wine&Food', la prima 'dispensa' tascabile dell'Emilia-Romagna in italiano e inglese (gratis sui market Ios e Google Play): un vademecum a portata di smartphone e tablet che, con un click, porta alla scoperta delle 21 denominazioni enologiche regionali con oltre 300 cantine e mille etichette. Promossa a Vinitaly dall'assessorato Agricoltura con Ais (Associazione italiana sommelier Emilia-Romagna), regalerà una bottiglia di vino offerta dall'Enoteca regionale ai tre fortunati che saranno sorteggiati tra chi scaricherà l'applicazione.

 

Il settore in cifre: 51.700 ettari di vigneti. Lambrusco il vino più acquistato nel 2017, oltre 47 milioni di euro

Il vino è uno dei settori di punta dell'agricoltura dell'Emilia-Romagna, con una produzione lorda vendibile (plv) 2016 di 315 milioni di euro, il7,3% sul totale di oltre 4,3 miliardi).

I vigneti si estendono in regione su circa 51.700 ettari. Ravenna è la provincia con la più ampia superfice coltivata (29,9%), seguita da Modena (15,5%), Reggio Emilia (15,4%), Forlì-Cesena (11,6%), Bologna (11,4%), Piacenza (10,2%), Rimini (3,7%), Parma (1,1%) e Ferrara (1%).

I cinque vitigni più diffusi sono Trebbiano (29,1% delle superfici), Sangiovese (13,2%), Lambrusco Salamino (9,8%), Ancelotta (8%) e Lambrusco Grasparossa (circa 4%).

Tra i primati che vanta la vitivinicoltura dell'Emilia-Romagna spicca la riconferma del Lambrusco come vino più acquistato nel 2017 nei supermercati e discount italiani, il principale canale distributivo. Le vendite, ha certificato un'indagine Iri per Vinitaly, hanno superato i 13,1 milioni di ettolitri in bottiglie da 0,75 litri (0,1%), per un valore di oltre 47 milioni di euro (+2,9%).

Da segnalare tra le etichette regionali in ascesa l'ottima performance dell'Ortrugo, il bianco autoctono del piacentino in fase di grande rilancio che l'anno scorso si è piazzato al terzo posto per incremento delle vendite (+18,8%), alle spalle di Grillo (Sicilia) e Primitivo (Puglia). /G.Ma.

 

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Editoriale: - Buona Pasqua. - Lattiero caseari. Listini stabili per Parmigiano e Grana Padano - Mai abbassare la guardia. Sottoscritto il tavolo permanente della crisi idrica - Rischio vongole veraci. Ecco i lotti. - Lotta al dissesto idrogeologico: monitoraggio, pianificazione e interventi mirati - Parmigiano Reggiano: approvato il bilancio 2017 e il nuovo piano di regolamentazione dell'offerta -

SOMMARIO Anno 17 - n° 13 1 aprile 2018
1.1 editoriale
Buona Pasqua.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Listini stabili per Parmigiano e Grana Padano
3.1 acqua - Crisi idrica Mai abbassare la guardia. Sottoscritto il tavolo permanente della crisi idrica
5.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: fusione tra i caseifici di Spilamberto e Vignola
5.2 sicurezza alimentare Rischio vongole veraci. Ecco i lotti.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Chiusure al rialzo nella settimana appena conclusa.
7.1 ambiente difesa idraulica Lotta al dissesto idrogeologico: monitoraggio, pianificazione e interventi mirati
8.1 danni da gelo killer Gelo killer: con punte di -5 gradi a rischio albicocche, susine e kiwi
8.2 agevolazioni montagna Montagna e Collina - Dalla Regione 15 milioni di euro per le indennità compensative.
9.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: approvato il bilancio 2017 e il nuovo piano di regolamentazione dell'offerta
10.1 Finanziamenti giovani Ismea, 70 milioni di euro per l'accesso alla terra da parte dei giovani
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Venerdi segnato da mercati in fibrillazione. Fortemente ribassisti nella mattinata e poi improvvisamente in controtendenza nel pomeriggio. Il 29 marzo usciranno i dati USDA sulle semine primaverili.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 marzo 2018
Nella scorsa settimana si è assistito a un lieve aumento del mais e dell'orzo nazionale, mentre erano rimasti fermi sulle loro posizioni ill frumento duro e tenero. I semi di soia in calo nonostante di merce nazionale ne fosse rimasta poca e i mercati esteri si erano raffreddati registrando cali più o meno significativi per tutte le commodities.

Nella giornata di venerdì scorso si è assistito assistito ad un terremoto sui mercati delle materie prime, con ribassi ripetuti per arrivare invece alle chiusure mediamente miste ma non certo all'insegna del ribasso come si sarebbe potuto ipotizzare.

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Da segnalare infatti che il seme era arrivato a -17 e la farina a -8 registrando un differenziale di 15,60 punti sul seme e di 17,90 di variazione sulla farina.
In un primo momento i mercati si attendevano ritorsioni Cinesi su beni di prima necessità, cosa che poi non è ancora avvenuta. In finale di settimana le condizioni meteo in Argentina e nelle grandi pianure statunitensi erano tornate alla ribalta, in attesa dei dati USDA su seminativi del seme, del corn e del grano primaverili che verranno pubblicati il prossimo venerdi 29/3.

Nella giornata odierna il mercato telematico segnava ancora positivo.

Da supporre che, in condizioni di normalità, saranno ben tenuti i proteici e fermi i cereali.


Indicatori internazionali 19 marzo 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1143 punti, il petrolio è attorno a 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23127.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - La gran farsa della "privacy" - Lattiero caseari. Diffusa stabilità. - Labirinto d'acque: il programma - Meuccio Berselli: Occorre il sapere per trattenere l'acqua e utilizzarla in tutti gli usi possibili. - Cereali e dintorni. In Argentina, precipitazioni insufficienti. - Maxi sequestro di Parmigiano - Accordo CETA, Cia: bene export (+9%), crolla import di grano (-35%).

SOMMARIO Anno 17 - n° 12 25 marzo 2018
1.1 editoriale
La gran farsa della "privacy"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Diffusa stabilità.
3.1 acqua Labirinto d'acque: il programma
3.2 acqua Meuccio Berselli: Occorre il sapere per trattenere l'acqua e utilizzarla in tutti gli usi possibili.
4.1 acqua L'impegno della Regione su acqua e cambiamenti climatici.
4.2 parmigiano reggiano Caseifici Aperti: il Parmigiano Reggiano spalanca le sue porte
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In Argentina, precipitazioni insufficienti.
6.1 allerte alimentari Allerte alimentari - richiamo in via precauzionale: per il salamino piccante
7.1 ambiente difesa idraulica Bonifica Parmense: difesa idraulica straordinaria.
7.2 petrolio Petrolio nigeriano. Shell-Eni accusate di corruzione, bloccati alcuni conti anche a Lugano.
7.3 CETA Accordo CETA, Cia: bene export (+9%), crolla import di grano (-35%).

8.1 Sequestro Parmigiano Reggiano I NAS operano un maxi sequestro nel mantovano
9.1 nomine UE - AREPO Nuovo importante incarico per Nicola Bertinelli
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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A tre mesi dall'applicazione dell'intesa commerciale Ue-Canada, l'analisi dei primi dati ed effetti.

Buone notizie. I primi segnali indicano che l'accordo CETA è favorevole per l'Italia: nessuna invasione di grano e buone performance dell'export agroalimentare verso il Canada. Sono trascorsi tre mesi dall'avvio dell'applicazione provvisoria dell'accordo commerciale e la Cia-Agricoltori Italiani fa il punto della situazione, sulla base degli ultimi dati sul commercio estero pubblicati dall'Istat.

Tra ottobre e dicembre -segnala la Cia- l'approvvigionamento di grano canadese è diminuito del 35%. Si conferma, così, la tendenza che ha caratterizzato gli arrivi negli ultimi anni: nel triennio 2014-2017, le importazioni di frumento sono passate da 1,6 milioni (2014) a 795 mila ton. (2017). Sul fronte dell'export, il mercato canadese si conferma importante sbocco commerciale del Made in Italy agroalimentare: dall'applicazione provvisoria del CETA, l'export tricolore verso il Canada segna, infatti, un'ottima performance (+9%).

Nel 2017 - evidenzia l'analisi dell'Ufficio studi Cia- tra prodotti agricoli, cibi e bevande sono stati venduti in Canada oltre 811 milioni di euro. Negli ultimi tre anni il Made in Italy agroalimentare sulle tavole canadesi è cresciuto del 23%.

Il mercato canadese è particolarmente strategico per alcuni comparti chiave del Made in Italy. Il vino, cresciuto del 9% in un anno, rappresenta il quinto sbocco commerciale dell'export agroalimentare nazionale. Questo primo trend -prosegue la Cia- indica la strada da perseguire per le scelte del nostro Paese: puntare sull'importanza di sostenere l'internazionalizzazione e le trattative commerciali internazionali, soprattutto in risposta alla minaccia (ormai reale) di protezionismo avanzata dagli Stati Uniti.

Per questo motivo, è necessario fornire il sostegno alle imprese agricole nel processo di valorizzazione del Made in Italy a livello globale, affinché l'orientamento all'export sia una strategia per tutte le produzioni di eccellenza. In quest'ottica, è indispensabile aiutare le imprese agricole attraverso la riduzione delle barriere doganali, al fine di aumentare l'accesso ai mercati per tutti i comparti agricoli. Ovviamente, i negoziati bilaterali devono includere il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali.

Così come -conclude la Cia- bisogna garantire la trasparenza alimentare sui mercati, affiancando ai sistemi di etichettatura dei piani di filiera che assicurino qualità, reddito e competitività al sistema.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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