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Giovedì, 05 Dicembre 2019 15:56

Topo d'auto "incastrato" dall'impronta

Un’impronta incastra topo d’auto: denunciato dalla Polizia di Stato un cittadino tunisino pluripregiudicato

Il 28 settembre scorso un equipaggio della Squadra Volante del Commissariato di P.S. di Carpi era intervenuto in via Ugo da Carpi, dove era stata segnalata una persona sospetta che si aggirava tra le auto in sosta.

Sul posto gli agenti avevano rintracciato un cittadino tunisino, già noto alle Forze dell’ordine in quanto pluripregiudicato, che si trovava accovacciato dietro una autovettura posteggiata.

Lo straniero aveva con sé alcuni attrezzi da scasso e un coltello a serramanico, debitamente sequestrati, motivo per il quale era stato denunciato per possesso ingiustificato di strumenti di effrazione e di strumenti atti ad offendere.

Il veicolo al momento del controllo si presentava chiuso senza segni di effrazione, ma con il vetro di una portiera abbassato, sul quale nella parte interna gli operatori hanno individuato alcune impronte digitali parziali.

Tali frammenti papillari sono stati rilevati, repertati ed analizzati dalla Polizia Scientifica di Carpi, che è riuscita ad associarli al dito medio della mano destra del tunisino, il quale è stato pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato.

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Oltre 2300 persone identificate, 23 persone denunciate in stato di libertà per vari reati, 88 veicoli controllati e 29 sanzioni amministrative elevate.

Questi i risultati conseguiti dalla Polizia Ferroviaria dell'Emilia Romagna nella settimana appena trascorsa, che ha visto impegnati sull'intero territorio regionale oltre 580 operatori della Specialità Polizia Ferroviaria, sia in uniforme che in abiti civili, che hanno vigilato sulla sicurezza dei viaggiatori presenti nelle principali stazioni ed a bordo dei convogli.

In particolare, nella giornata di giovedì 28 novembre personale della Polizia di Stato in servizio presso il posto di Polizia Ferroviaria di Modena, coadiuvato da operatori della specialità appositamente inviati dalla sede di Bologna, ha effettuato un'operazione straordinaria di controllo nella stazione di Modena, finalizzata al contrasto generale delle attività illecite e alla prevenzione dei reati in ambito ferroviario.

Nel corso dell'operazione che ha visto l'impiego anche di una unità cinofila della Guardia di Finanza ed il concorso di militari impegnati nell'operazione Strade Sicure, sono state controllate decine di persone e bagagli, sequestrati 15 grammi di sostanza stupefacente ed un cittadino italiano minorenne è stato segnalato all'Autorità amministrativa per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Controlli congiunti Polizia di Stato e Polizia Municipale: denunciati i titolari di due aziende nel carpigiano per impiego di manodopera clandestina

Il 28 novembre scorso, personale del Commissariato di P.S. di Carpi, unitamente a uomini del locale Comando Polizia Municipale, nell’ambito del Controllo Integrato del Territorio, ha effettuato verifiche, al fine di contrastare il fenomeno dello sfruttamento di manodopera clandestina, presso due laboratori artigianali di confezione di abbigliamento, gestiti da cittadini di nazionalità cinese.

Sono state controllate complessivamente 18 persone, di cui tre prive di regolare permesso di soggiorno, intente a lavorare.

I titolari delle due aziende sono stati denunciati in stato di libertà ai sensi di quanto disposto dal Testo unico sull’immigrazione, perché al fine di trarre profitto dalla condizione di illegalità hanno occupato, alle proprie dipendenze, lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.

 

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Perché anche in vacanza, non smettiamo mai di essere poliziotti con il cuore e nelle azioni!

Ne è dimostrazione un agente della Squadra Volante del Commissariato di P.S. di Carpi, libero dal servizio, che il mese scorso ha salvato la vita ad un signore di 70 anni in arresto cardiocircolatorio.
I fatti sono avvenuti ad Antrodoco, in provincia di Rieti, paese natale del poliziotto, che si trovava in quella località per trascorre qualche giorno di vacanza. Udite delle urla di una donna provenire dalla casa di fronte, l’agente si immediatamente precipitato a casa della signora, dove sdraiato sul divano il marito respirava con estrema difficoltà.


All’improvviso, l’anziano - tra l’altro affetto da cardiopatia, edema polmonare e sofferenza renale – ha cessato di respirare andando in arresto cardiaco. Subito l’agente di Polizia, capendo che la situazione era disperata e che l’uomo lottava tra la vita e la morte, ha iniziato le manovre di rianimazione, acquisite durante i corsi di abilitazione BLSD in Questura, in attesa dell’arrivo dei sanitari.
Grazie al massaggio cardiaco e alla respirazione bocca a bocca effettuate per diversi minuti che sembravano interminabili, il cuore del 70enne ha ripreso a battere e contemporaneamente l’uomo ha ricominciato a respirare autonomamente se pur con molta fatica.


L’auto medica, giunta sul posto, ha poi proceduto al trasporto in ospedale dell’anziano.
Condividiamo di seguito le parole di ringraziamento pervenute al Dirigente del Commissariato di P.S. di Carpi da parte dei familiari:
“…volevamo esprimere in qualche modo il nostro infinito ringraziamento per l’operato del suo dipendente … che il 25 ottobre 2019, ha salvato la vita a mio padre, colpito da una crisi respiratoria. Noi Alberto lo conosciamo bene, abita a pochi passi da casa nostra quando torna in paese, ma quel giorno ringrazio il cielo che si trovasse qui, perché appena mia madre ha iniziato a gridare aiuto, lui si è precipitato a casa nostra eseguendo la respirazione bocca a bocca a mio padre salvandolo da morte certa. Ci perdoni se la disturbiamo con questa lettera ma ci sentivamo in dovere di farla, le porgiamo i nostri cordiali saluti e vi ringraziamo tutti per quello che fate ogni giorno sempre.”

 

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Sabato, 30 Novembre 2019 15:12

Sassuolo, droga e armi in un autolavaggio

Droga e armi in un autolavaggio a Sassuolo: arrestati dalla Polizia di Stato i due proprietari


Personale del Commissariato di P.S. di Sassuolo ha tratto in arresto due cittadini italiani, padre e figlio, rispettivamente di 57 e 29 anni, responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, nonché di detenzione illegale di arma da guerra e di pistola con matricola abrasa.


Nel corso di una attività di indagine, che ha preso avvio da segnalazioni di alcuni residenti che avevano notato un via vai sospetto nei pressi di un autolavaggio alle porte della città, gli agenti attraverso servizi di osservazione e appostamenti hanno potuto confermare la frequentazione dell’attività commerciale, particolarmente intensificata nei fine settimana, da parte di soggetti tossicodipendenti, noti alle Forze dell’ordine, anche in orari notturni, quando l’attività era chiusa al pubblico.
Confermati i sospetti, gli agenti con l’ausilio di due unità cinofile antidroga della Polizia di Stato, hanno proceduto alla perquisizione dell’autolavaggio, rinvenendo all’interno della roulotte posta nel cortile di pertinenza dell’esercizio commerciale, complessivi 158 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nascosti in vari contenitori di plastica; 126 grammi di hashish e 52 grammi di cocaina, parte in sasso e parte pronta per la vendita. Sotto un divanetto, inoltre, sono stati trovati tre caricatori da mitragliatore, privi di cartucce, rinvenimento che ha fatto sorgere negli agenti il sospetto che i due soggetti detenessero anche delle armi, nonostante avessero negato di possederne. In uno sgabuzzino interno su una scaffalatura, avvolto in un sacchetto di plastica, vi era una arma da guerra, nello specifico un mitragliatore marca Madsen, con accanto altri due caricatori, di cui uno rifornito di cartucce.


La perquisizione è stata estesa al locale ad uso ufficio dell’autolavaggio, dove gli operatori hanno rinvenuto una confezione termosaldata contenente 0,83 grammi di marijuana, quattro bilancini di precisione, un coltello a serramanico con lama di 12 cm, un pugnale con lama di 18 cm e quattro proiettili. Infine, in una scatola, posta accanto al computer, occultata sotto diversi fogli, si trovava una pistola marca FLL con matricola abrasa, dotata di caricatore rifornito con cinque cartucce.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale, unitamente alla somma di oltre 1000 euro in contanti di cui erano in possesso i due malviventi.


Al termine degli accertamenti, su disposizione del Magistrato di turno, padre e figlio sono stati tradotti presso la locale Casa Circondariale.

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Due rapine e un accoltellamento in poche ore. Una rumena di 26 anni arrestata per rapina  a un anziano, un 36enne italiano rapina un esercizio commerciale e un cittadino ucraino di 53 anni accoltella il coinquilino a Sassuolo.

Rapina un anziano: 26enne rumena arrestata dalla Polizia di Stato

Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Volante della Questura, ha tratto in arresto una ragazza romena di anni 26, resasi responsabile dei reati di rapina e di estorsione ai danni di una persona anziana.
Gli agenti su segnalazione di una lite in corso, sono intervenuti in via Corso Vittorio Emanuele, nei pressi del Parco Ducale, dove un uomo e la 26enne stavano litigando tra loro.
Gli operatori dopo aver placato gli animi, hanno ascoltato il racconto delle parti e di alcuni testimoni presenti durante le fasi della lite.
Nello specifico, l’anziano uomo, ha riferito che nella mattinata, transitando in auto in zona stazione, aveva notato una ragazza che gli aveva chiesto un passaggio per andare al centro stranieri, indicandogli invece la direzione per lo scalo merci della stazione, dove lo aveva fatto fermare sfilando le chiavi dal blocco accensione e pretendendo una somma di denaro in cambio della loro restituzione.
Non volendo assecondare la richiesta della ragazza, quest’ultima gli aveva sferrato un pugno al volto e dopo averlo morso sulla mano aveva preteso di farsi riaccompagnare da dove erano venuti.
L’uomo le aveva, quindi, consegnato prima la somma di 20 euro per riavere le chiavi e poi altri 20 euro per la restituzione del telefono cellulare, con cui lo stesso aveva cercato di chiamare la Polizia e che le era stato prontamente requisito dalla ragazza.
La 26enne è stata effettivamente trovata in possesso delle due banconote.
Accompagnata in Questura per accertamenti più approfonditi, è emerso che la stessa risultava gravata da numerosi precedenti di Polizia.
Su disposizione del Magistrato di turno la ragazza è stata tradotta presso la locale Casa Circondariale.
La vittima è stata refertata presso il locale Pronto Soccorso con prognosi di 10 giorni.

Rapina la titolare di un esercizio commerciale: 36enne italiano arrestato dalla Polizia di Stato
Nel tardo pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante della Questura di Modena ha proceduto all’arresto di un cittadino italiano, classe ‘83, resosi responsabile del reato di rapina ai danni della proprietaria di un esercizio commerciale in zona Madonnina.
Su segnalazione di una residente, gli operatori sono intervenuti sul posto e dopo aver raccolto le testimonianze della vittima e di alcuni passanti che avevano prima udito le grida della donna e poi visto scappare l’autore della rapina, sono riusciti ad individuare e bloccare, non lontano dal luogo del delitto, un uomo che corrispondeva perfettamente alla descrizione fornita dai testimoni, il quale alla vista degli operatori si è dato invano a precipitosa fuga.
La vittima, sentita in merito all’accaduto, ha riferito che il malfattore, dopo essere entrato nel suo negozio e averle chiesto informazioni su alcuni prodotti, l’aveva afferrata alle spalle e colpita, intimandole di consegnarli i soldi contenuti nel registratore di cassa, per poi rinchiuderla a chiavi in un deposito da cui la stessa era riuscita a scappare e a dare l’allarme.
Il rapinatore aveva asportato il registratore di cassa, contenente la somma di 130 euro circa, il portafoglio con documenti e la somma di 715 euro, oltre all’hard disk del sistema di videosorveglianza.
L’autore della rapina, pluripregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio, all’atto dell’arresto è stato trovato in possesso del denaro e dopo aver ammesso la sua colpevolezza ha permesso agli agenti di recuperare anche il registratore di cassa e l’hard disk.
L’uomo, dopo gli accertanti di rito, è stato trattenuto presso le camere si sicurezza della locale Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo

 

Accoltella il coinquilino: arrestato dalla Polizia di Stato per tentato omicidio.

Nel tardo pomeriggio di ieri, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sassuolo ha proceduto all’arresto di un cittadino ucraino di 53 anni, per il reato di tentato omicidio ai danni di un suo coinquilino di nazionalità italiana.
Gli operatori su segnalazione al numero di emergenza 112NUE sono intervenuti in un’abitazione sita nel Comune di Sassuolo, riuscendo con grande professionalità ad individuare e bloccare l’autore dell’accoltellamento immediatamente dopo la commissione del fatto.
Dagli accertamenti effettuati nell’appartamento in questione gli agenti sono riusciti altresì a trovare e sequestrare l’arma del delitto, un coltello da cucina riposto sul lavello, che era stato già lavato dall’uomo per eliminare i residui di sangue.
Dalle sommarie informazioni rese da altri coinquilini è emerso che lo straniero forse in preda ai fumi dell’alcool, dopo aver avuto una lite con il ragazzo italiano per motivi legati all’utilizzo del bagno in comune, aveva preso il coltello e dopo aver sfondato la porta del bagno aveva con un fendente il ragazzo.
Lo straniero, in Italia con regolare permesso di soggiorno, privo di precedenti penali o di Polizia, è stato tratto in arresto e su disposizione del Magistrato di turno, associato presso la locale Casa Circondariale.
Il giovane accoltellato è stato trasportato a bordo di un’ambulanza del 118 presso l’Ospedale di Baggiovara per le cure del caso.

 

 

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Nell’ambito della campagna permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore”, nella mattinata di oggi 25 novembre, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, verrà allestito in Largo San Giorgio a Modena, un punto d’ascolto ed informazione, ove personale della Divisione Polizia Anticrimine, della Squadra Mobile e dell’Ufficio Sanitario, coadiuvato dalla locale AUSL e dal Centro Antiviolenza, favorirà un approccio proattivo con l’utenza.


L’obiettivo della campagna di sensibilizzazione è quello di agevolare l’emersione del fenomeno della violenza di genere, garantire supporto ad eventuali vittime e fornire una corretta informazione in materia.
Verrà distribuito dagli operatori un opuscolo informativo, predisposto dalla Direzione Centrale Anticrimine, che analizza il fenomeno della violenza di genere e esplica i metodi di contrasto e prevenzione promossi dalla Polizia di Stato.

 

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Arresti domiciliari per uno stalker: eseguita dalla Polizia di Stato la misura cautelare. Ruba all’interno della Polisportiva “Villa d’Oro”: arrestato in flagranza dalla Polizia di Stato

Mirandola 18  novembre 2019 - Arresti domiciliari per uno stalker: eseguita dalla Polizia di Stato la misura cautelare
Gli agenti del Commissariato di P.S. di Mirandola hanno eseguito la misura cautelare coercitiva degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena l’8 novembre scorso, a carico di un cittadino italiano di 34 anni, indagato per il reato di stalking.
La misura si è resa necessaria per porre termine ad una condotta persecutoria che l’uomo da alcuni anni aveva posto in essere nei confronti della ex compagna e che negli ultimi mesi era diventata sempre più ossessiva tanto da costringere la vittima a modificare le proprie abitudini di vita ed addirittura a cambiare lavoro ed utenza telefonica.
La donna, sottoposta ad un pesante stress emotivo per le continue minacce, ha richiesto l’aiuto della Polizia di Stato, sporgendo denuncia nei confronti dell’ex compagno.
Gli investigatori del Commissariato di P.S. di Mirandola hanno, pertanto, avviato una scrupolosa attività di indagine che ha permesso di raccogliere le prove necessarie affinché la Procura della Repubblica di Modena potesse richiedere in via d’urgenza al G.I.P. l’emissione della misura coercitiva per il 34enne, tra l’altro già gravato da precedenti di Polizia.

 

Modena, 18 novembre 2019 - Ruba all’interno della Polisportiva “Villa d’Oro”: arrestato in flagranza dalla Polizia di Stato
Personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino italiano di 39 anni, per il reato di furto aggravato.
Intorno alla mezzanotte, gli agenti sono intervenuti presso la polisportiva “Villa d’Oro” in quanto era scattato l’allarme antintrusione della struttura.
Arrivati sul posto, gli operatori hanno notato la presenza all’interno del cortile di un uomo che cercava di nascondersi dietro una colonna. Non appena gli agenti hanno scavalcato la recinzione, il 39enne si è dato a precipitosa fuga in direzione di via Nonantolana, ma è stato raggiunto e bloccato immediatamente.
Prima di scappare, il ladro ha abbandonato a terra tre bottiglie di spumante, che - come si è potuto accertare successivamente anche attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza di cui è dotata la polisportiva – erano state sottratte da un frigorifero del bar della struttura.
Il malvivente era entrato nella polisportiva forzando con un chiave inglese una porta posta sul lato posteriore. Una volta all’interno dei locali, aveva cercato di rubare del denaro dal registratore di cassa, senza riuscirvi in quanto vuoto, quindi si era impossessato delle tre bottiglie di vino.
Nel corso della perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto oltre alla chiave inglese anche un paio di guanti neri in pelle.
Accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi è emerso che il 39enne è gravato da numerosi precedenti penali e di Polizia per i reati di rapina aggravata, furto, evasione, resistenza a P.U. ed oltraggio.
L’uomo è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

 

 

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Un 31enne rumeno è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: custodiva più di 1 chilo di cocaina nella presa d’aria del vano motore dell’autovettura e, all’interno della propria abitazione, materiale verosimilmente utilizzato per il confezionamento della droga, oltre a quasi 1500 euro nascosti nell’anta di un armadio.


La cattura è avvenuta lo scorso lunedì, a seguito di un attento servizio di appostamento messo in atto dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Verona che ha operato insieme a personale della Polizia Stradale di Modena in servizio presso la Sottosezione di Modena Nord.


Durante l’attività di indagine, i poliziotti sono riusciti ad individuare i movimenti dell’uomo che è stato intercettato a bordo di una BMW sulla carreggiata sud della A/22 MODENA BRENNERO; avendo il sospetto che il 31enne si fosse, nel frattempo, rifornito di un considerevole quantitativo di cocaina, gli uomini della squadra mobile scaligera hanno chiesto la collaborazione di alcune pattuglie della Polizia Autostradale di Modena Nord che, dopo aver fermato l’uomo, hanno effettuato gli accertamenti anche sull’autovettura.


A seguito di approfonditi controlli, hanno rinvenuto, occultato in un incavo appositamente predisposto nel vano motore del veicolo, oltre 1 chilo di cocaina, 4 telefoni cellulari e due targhe di autovetture verosimilmente false.
Le circostanze accertate hanno indotto, poi, i poliziotti della sezione antidroga ad estendere la perquisizione nell’abitazione del 31enne, in provincia di Mantova; ciò ha permesso di sequestrare anche la somma di 1500 euro circa, rinvenuta all’interno di un’anta di un mobile, e un macchinario per il sottovuoto, corredato da involucri in cellophane.


Tali macchinari sono verosimilmente riconducibili all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, in considerazione anche del fatto che il soggetto in parola non risulta svolgere alcuna attività lavorativa.


Il rumeno è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Modena “Sant’Anna”, in attesa della convalida del provvedimento.
Nella tarda mattinata di mercoledi, il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.

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Modena, 13 novembre 2019 - La Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare del “divieto di avvicinamento alla persona offesa”, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena il 6 novembre scorso a carico di un cittadino tunisino, regolare sul territorio nazionale, indagato per i reati di atti persecutori nei confronti della ex moglie e del nuovo compagno.


Per motivi da ricondursi alla fine della loro relazione sentimentale, l’uomo ha posto in essere una serie di comportamenti molesti e minacciosi nei confronti della ex coniuge, attraverso condotte assillanti ed invasive ripetute nel tempo quali telefonate, appostamenti, pedinamenti.


La relazione, durata all’incirca 13 anni, era stata incrinata dal marito proprio a causa dei suoi atteggiamenti dispotici e tirannici; a seguito dell’ennesima lite, avvenuta nel novembre del 2015, alla presenza dei figli, la moglie aveva richiesto l’intervento della Polizia e dopo quest’ultimo episodio i coniugi aveva instaurato la causa di separazione.


Con il passare del tempo l’atteggiamento ossessivo dell’uomo si era manifestato anche nei confronti del nuovo compagno della ex moglie, al punto di arrivare a denunciarlo alla Polizia imputandogli di averlo minacciato di morte con una pistola. Accuse risultate assolutamente infondate a seguito delle indagini effettuate dalla Squadra Mobile.
Tali atteggiamenti avevano portato la donna e il nuovo compagnano a vivere in un profondo stato di ansia e paura, costringendoli a modificare le loro abitudini di vita e a temere per la propria incolumità.
La scrupolosa attività di indagine, svolta dagli investigatori della Squadra Mobile, specializzati nei reati contro la persona, ha consentito di raccogliere una serie di fonti di prova che hanno permesso alla Procura della Repubblica di Modena di richiedere in via d’urgenza al G.I.P., in attesa degli sviluppi processuali, l’emissione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese, quantificato in 200 metri.

 

 

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