Di Lamberto Colla Parma, 4 ottobre 2025 - I social e TG sono invasi di documenti visivi della marea che invaso le piazze per protestare a favore di una Palestina libera.
E sin qui è tutto onorevole e corretto.
Meno giusto e corretto è la violenza gratuita che è stata utilizzata in quasi tutte le piazze. Violenza fisica, violenza verbale e violenza verso i cittadini che per convinzione o per necessità non hanno potuto vivere liberamente, liberamente muoversi verso un familiare in difficoltà, verso un importante appuntamento o per altra personale e legittima ragione perché le vie di comunicazione, che fossero strade, ferrovie o aeroporti, sono state assaltate e bloccate.
Cortei inneggianti la Palestina e Gaza libera e al contempo ingiurie alla Meloni. Di fatto "due scioperi al prezzo di uno"
Lascio il commento riportando la dichiarazioni del Consigliere del Comune di Parma Giuseppe Tramuta e dell’ex Sindaco Federico Pizzarotti:
Giuseppe Tramuta: Le manifestazioni per la Palestina e la flotilla hanno visto episodi di violenza e vandalismo inaccettabili.
La popolazione di Gaza non sta meglio di ieri, ma in compenso abbiamo centinaia di forze dell'ordine al pronto soccorso, danni materiali ed economici, scenari di guerriglia urbana.
Mi aspetto la condanna senza appello di tutte le forze politiche per gli scontri di piazza durante le manifestazioni.
Manifestare pubblicamente il proprio pensiero è un diritto, ma non è un diritto usare violenza, danneggiare e creare gravi disagi agli altri.
A livello locale, abbiamo visto Assessori e Consiglieri di questa Giunta presenti alle manifestazioni illegali, dove occupavano una stazione ferroviaria. E la cosa ancora più grave è vedere un altro Consigliere comunale, sempre di questa Giunta, farsi fotografare vicino a un muro imbrattato da manifestanti con scritte che sostengono la cancellazione di Israele, e poi pubblicare la foto sulla sua pagina Facebook. Questo comportamento è inaccettabile e dimostra una mancanza di sensibilità verso la sicurezza e l'ordine pubblico.
Quello che abbiamo visto in molte città italiane è la ripetizione di vergognose dimostrazioni di violenza, criminalità e vandalismo.
La mia solidarietà va alle forze dell'ordine che rischiano la vita per garantire la sicurezza e l'ordine pubblico.
È inaccettabile che siano costrette a fronteggiare la violenza e l'aggressione senza alcuna protezione, rischiando oltretutto di essere indagati.
Ci deve essere l'arresto e pene esemplari per i responsabili della violenza e del vandalismo, compreso il risarcimento per i danni causati.
È tempo di fare giustizia e di ripristinare l'ordine pubblico.
Federico Pizzarotti: Lo sciopero è un’arma potente, ma proprio per questo non va usata a sproposito.
Capisco e rispetto pienamente lo strumento dello sciopero quando è utilizzato per il suo scopo originario: difendere salari, diritti, condizioni di lavoro, o impedire di perderli. In quei casi il disagio prodotto è funzionale, perché indirizzato verso le aziende o lo Stato, con l’obiettivo di “sbloccare” una trattativa o un problema reale che riguarda i lavoratori.
Ma uno sciopero proclamato “in difesa di Flotilla e per Gaza” lascia perplessi. Premessa la mia solidarietà piena e sincera nei confronti della popolazione palestinese, mi chiedo: cosa c’entra lo sciopero come strumento in questo contesto? Non sarebbe più coerente organizzare una manifestazione, magari di sabato, evitando di colpire lavoratori e pendolari che non possono nemmeno prendere il treno per andare a lavorare?
Se lo strumento dello sciopero viene usato solo per garantire la possibilità a più persone di partecipare, il rischio è che si trasformi in un boomerang: chi subisce il disagio non si sentirà più solidale, né con i lavoratori quando protestano per cause giuste, né con la popolazione palestinese. La rabbia per i disagi può facilmente sovrastare il messaggio di solidarietà.
Il punto è che lo sciopero non nasce per essere un gesto politico generico, ma per rappresentare un interesse concreto dei lavoratori. Se i sindacati continueranno a confondere il piano sindacale con quello politico – e la scarsa rappresentatività degli ultimi anni lo dimostra – rischiano di indebolire ancora di più il loro ruolo. Basterebbe guardare alla carriera di molti ex segretari sindacali, finiti in Parlamento: questo intreccio ha reso lo strumento sempre più distante dalle persone.
Lo sciopero ha senso e forza se rimane fedele alla sua funzione. Quando invece diventa un megafono di partiti o di campagne generiche, il danno è per tutti: per i lavoratori, per le cause internazionali che si vogliono sostenere e per la stessa credibilità sindacale.
Alcuni video raccolti in rete.
Video Bologna https://www.youtube.com/shorts/c6CBVmhQG_8?feature=share
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Video Parma Gabriele Majo https://www.youtube.com/shorts/VgPk3Ioz4Q4?feature=share
Video Roma Palestina libera https://www.youtube.com/shorts/87r9BCC-jRE?feature=share













































































