Venerdì, 06 Giugno 2025 18:22

Quesiti referendari 8/9 Giugno: moralmente e istituzionalmente errato chiedere ai cittadini italiani di non recarsi a votare

Scritto da Peppe Raucci

Bologna, 6 giugno 2025 - Sulla questione voto, non voto riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di Giuseppe Raucci, sindacalista attivo in area sanitaria, per l'organizzazione Fials Bologna.

Il pensiero di  Raucci  (*)

Indipendentemente, da chi lo promuove e dai motivi che ci sono alla base dei quesiti, invitare i cittadini ad andare al mare, il prossimo 8/9 giugno, ritengo sia decisamente fuori luogo!

Non si può retoricamente, ad ogni consultazione elettorale, parlare "superficialmente" del partito del "no voto" ed ancora di un marcato - distacco dei cittadini dalla vita politica, nazionale.

È  sbagliato, a parere di chi scrive, invitarli a stare a casa, quando hanno certamente la possibilità, attraverso le urne, di fare sentire la propria idea e le proprie ritenute ragioni.

Sarebbe, altresì più funzionale e serio argomentare le ragioni di un SI o di un NO, ma invitare gli elettori a recarsi nei seggi per i referendum abrogativi.

In particolare per il sindacato della CGIL tra i promotori maggiori dei quesiti referendari in tema di diritti dei lavoratori (del prossimo 8/9 giugno) sarebbe lecito comprendere in questi 10 anni, dall'introduzione del Jobs Act, quale sono state le forme di lotta, messe in campo, avverso le modifiche introdotte dal governo Renzi.

Che il Sig. Landini venga a spiegare agli italiani il perché dell'immobilismo, inspiegabile, della sigla che rappresenta su questi temi.

10 anni di un lunghissimo letargo francamente sono una "miseria" per le ritenute aspettative anche dei loro iscritti, ma più in generale, per tutti i lavoratori ancora attivi nella complessa galassia lavorativa - italiana.

Votare è essenzialmente un dovere civico a cui non mi sottrarrò!!!

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(*) Giuseppe Raucci

Dirigente sindacale

Fials Bologna

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