La nomina, in quanto atto del Romano Pontefice esercitato in forza della sua potestà suprema, piena, immediata e universale (can. 331 Codex iuris canonici del 1983), configurava un incarico "ad nutum", soggetto cioè alla libera disposizione del Papa. In assenza di una durata "ad tempus", e in conformità alla prassi consolidata della Curia Romana, la permanenza di un ecclesiastico in uffici di governo oltre il settantacinquesimo anno di età non costituisce di per sé un’eccezione, essendo prevista dal canone 186 del Codice vigente la continuazione dell’esercizio dell’ufficio fino all’accettazione della rinuncia da parte dell’autorità competente.
Tale rinuncia, per produrre effetti giuridici, deve essere presentata formalmente (canone 189, paragrafo 1) e accolta espressamente (can. 189, paragrafo 3).
Con l’elezione di Papa Leone XIV in data 08 maggio 2025, il nuovo Pontefice ha disposto la conferma provvisoria "donec aliter provideatur" di tutti i titolari di incarichi curiali. In tale contesto, in data 19 maggio 2025, si è avuta la cessazione di Monsignor Paglia dall’incarico di Gran Cancelliere e la contemporanea nomina del cardinale Baldassare Reina quale suo successore.
Va precisato che nel comunicato ufficiale non si fa alcun riferimento a dimissioni o rinunce presentate da Monsignor Paglia, né alla loro eventuale accettazione.
Diversamente dalla prassi canonica che, in caso di dimissioni volontarie, utilizza espressioni del tipo «Il Santo Padre ha accettato la rinuncia presentata da…», la comunicazione si limita a segnalare la conclusione dell’incarico e la nuova nomina.
Tale formulazione lascia intendere che non si sia trattato di una rinuncia canonica, bensì di una decisione sovrana del Pontefice, esercitata motu proprio nel pieno della sua potestà di governo (can. 333, paragrafi 1 e 3, del Codex), volta alla sostituzione del titolare in carica.
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