L’evento è stato giustamente intitolato “nuove radici” e l’invito è stato quello di ascoltare racconti di cittadinanza su tematiche inerenti ai quesiti referendari.
Luca Amadasi esponente di +Europa e da sempre attivista per le campagne di promozione di diritti e di valori ha introdotto la serata spiegando brevemente il perché dell’evento e le ragioni del Sì. Amadasi è partito dalla raccolta di firme per arrivare fino alla necessità di riformare la legge 91 del 1992 che delinea i requisiti necessari per ottenere la cittadinanza italiana.
L'incontro, molto partecipato si è tenuto in un clima ed un ambiente piacevole ed accogliente e ha coinvolto e interessato persone di diverse età e di differenti provenienze.
È intervenuta anche Victoria Olubojo consigliera comunale sempre impegnata nelle battaglie per i diritti ed anche in questa a favore delle aspettative delle persone immigrate. La Olubojo sostiene che dal 1992 ad oggi la società italiana e profondamente cambiata ma non si è riusciti ad adeguare la legge. Secondo la battagliera esponente consigliere del PD ci sono ancora tante complicazioni e il percorso è ancora molto lungo affinché si possa dare piena dignità a quei cittadini che da anni vivono, lavorano e pagano le tasse in Italia.
A dare man forte a questo appello del comitato Referendum-Cittadinanza ci sono state anche delle belle testimonianze che hanno emozionato e convinto le numerose persone presenti nel patio di Villa Ester.
La prima è stata quella di un’attivista dell’associazione Al-Amal che ha parlato dei tanti tentativi fatti per ottenere la cittadinanza che è stata ottenuta, solo da poco, pur abitando in Italia dal 1996. Addirittura, il marito risiede in Italia da 42 anni e, solo per dar maggior riconoscibilità ai propri figli, ha portato a termine con successo questo lungo percorso.
Di carattere più politico è stato l’intervento dell’iraniano Ashkan Rostami molto conosciuto ed apprezzato in città per il suo impegno e per il suo supporto a tante associazioni e a tante campagne politiche. Ashkan è da circa 10 anni in Italia ma ancora non ha la cittadinanza e ha ricordato tutti i passaggi fatti per giungere a tale agognata meta. Ashkan non ha ancora diritto al voto nonostante il suo impegno politico e nonostante il fatto che da diversi anni mobilita persone e coscienze all’attivismo.
Breve ma molto efficace è stato l’intervento di Serkan Sultan proveniente dalla Turchia il quale ha parlato della necessità di vivere una “democrazia” vera e concreta. Al suo intervento hanno fatto seguito le parole toccanti di Joy di origine nigeriana, la quale ha raccontato non la sua storia ma quella della sua mamma che pur essendo da 30 anni impegnata attivamente nella comunità locale, solo da due, ha ottenuto la cittadinanza italiana. Joy è fiera ed orgogliosa della mamma e crede che l’aver conseguito tale status è un riconoscimento ai valori per i quali si è sempre battuta.
Forti e sentite le parole di Serena Brandini consigliera comunale a Parma in quota ad Azione, la quale si è compiaciuta per l’iniziativa e ha spronato tutti i presenti a coinvolgere quante più persone possibili per raggiungere il necessario quorum.
A conclusione dell’evento le parole di due esponenti del Centro Interculturale di Parma le quali hanno invitato tutti a riflettere sul fatto che in Italia non c’è ancora una piena integrazione e che tutti, proprio tutti, abbiamo bisogno che questi referendum sortiscano l’effetto desiderato perché questa è una battaglia culturale, sociale ed occorre poter far sentire a casa circa due milioni di persone che da anni bussano alla porta dei diritti ma non ottengono risposta.
La serata si è conclusa con un gradito rinfresco ed un ancora più piacevole DJ Set.