Mercoledì, 07 Maggio 2025 15:53

Lavoro e referendum, Sesena: “Di salute e sicurezza bisogna iniziare a parlarne nelle scuole.”

Scritto da Guglielmo Mauti

Intervistato da Gazzetta Dell’Emilia, il segretario CGIL di Reggio Emilia, spiega il suo punto di vista su lavoro e sicurezza. 

Di Guglielmo Mauti Reggio Emilia, 6 maggio 2025 - Le recenti morti sul lavoro e un referendum che si svolgerà a breve (8-9 Giugno) che verterà anche su questi temi, rendono la sicurezza sul lavoro una questione purtroppo sempre di attualità, che necessita di misure urgenti per il contenimento del problema.

sesena_2.jpegNe abbiamo parlato con Cristian Sesena, Segretario generale Cgil Reggio Emilia a cui abbiamo posto tre domande:

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Dottor Sesena, Una media di tre morti sul lavoro al giorno in Italia, numeri sui quali incidono politiche sbagliate e leggi da abrogare".( Maurizio Landini

In cinque anni, dal 2020 al 2024, in Emilia-Romagna hanno perso la vita sul lavoro 576 lavoratrici e lavoratori: Nel 2024 crescono in Emilia-Romagna gli infortuni mortali delle lavoratrici donne (11, +57,1% rispetto al 2023), dei lavoratori nati all’estero (23, +21,1% rispetto al 2023) e dei lavoratori over 65 anni (15, +50% rispetto al 2023). (Fonte: Sito CGIL)

Partendo da questi numeri e da queste considerazioni, mi sembra quasi superfluo chiederle se la sicurezza sul lavoro sia un’ emergenza a tutti i livelli. Pero mi  piacerebbe sapere se dal suo punto di vista  ha visto dei miglioramenti, dei progressi rispetto al passato e che cosa è stato fatto in questi anni. 

“Il punto è che il mercato del lavoro si è progressivamente sbriciolato precarizzandosi sempre più. A questo si aggiunga la corsa all’appalto e al sub-appalto, anche quest’ultima facilitata da una progressivo peggioramento della normativa. Il risultato? La sicurezza e’ diventata un optional e un costo da abbattere per le imprese. In edilizia, ad esempio, assistiamo al fenomeno delle false partite iva, aziende individuali, composte da un singolo lavoratore che è facile intuire non dedicherà il giusto peso alla formazione, alla prevenzione, all’utilizzo di adeguati ausili.

Gli ispettori del lavoro non sono poi quasi mai sufficienti a garantire un adeguato presidio del territorio abitato da imprese spesso piccole o medie. 

Nelle singole province si lavora con le istituzioni locali, pensiamo alla felice esperienza del badge di cantiere in edilizia a Reggio Emilia o ai percorsi di confronto per gestire il fenomeno dei picchi di calore in fabbrica.

Nonostante ciò  e oltre lo sforzo propagandistico del nostro presidente del consiglio,  la situazione resta drammatica: 25 000 morti in Italia negli ultimi 20 anni ci dicono che siamo ben lontani dalla implementazione di una vera cultura della salute e sicurezza.

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Parliamo del referendum da voi promosso, la cui data si sta avvicinando.

Posto che è sempre importante andare a votare, aldi la delle proprie opinioni, il quarto quesitomira a rafforzare la responsabilità delle imprese e dei committenti negli appalti, chiedendo di abrogare alcune norme che, secondo i promotori, riducono le tutele dei lavoratori in caso di infortuni sul lavoro. Cosa porterebbe in concreto questa abrogazione?

 “E’ un diritto dovere imprescindibile andare a votare l’8 e 9 giugno perché una democrazia senza partecipazione democratica è una democrazia a rischio.  Il quarto quesito incide il bubbone infetto del sistema degli appalti. Attualmente l’azienda che appalta (il committente) non è chiamata a rispondere in caso di infortunio accaduto ad un dipendente dell’azienda a cui ha appaltato (appaltatore). Se vince il SÌ chi appalta risponderà in solido in caso di infortunio anche di un lavoratore non suo dipendente ma dipendente della impresa cui si è dato l’appalto.

Ciò avrebbe un importante effetto di deterrenza verso il committente che sarebbe chiamato a ponderare bene la scelta dell’appalto e dei soggetti imprenditoriali cui appaltare.”

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La sicurezza dipende da molteplici fattori, a mio avviso tutti "collegati" fra loro. La qualità dei prodotti che si offrono sul mercato, i prezzi applicati, Gli orari di lavoro, la criminalità organizzata, ma anche legge di bilancio e le scelte politiche.  Qual è la priorità da cui partirebbe lei se fosse al Governo? 

“Bisogna inasprire le sanzioni per chi viene dimostrato colpevole in caso di infortunio o morte di un lavoratore. L’introduzione del reato di omicidio colposo sul luogo di lavoro potrebbe essere una scelta forte ma utile.  Bisogna mappare il bisogno di ispettori e personale dedicato ai controlli per poi procedere a nuove assunzioni. Infine formazione, formazione, formazione per le lavoratrici e i lavoratori ma anche per gli imprenditori. Di salute e sicurezza bisogna iniziare a parlarne nelle scuole. 

 

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