Lunedì, 17 Febbraio 2025 09:16

Medvedchuk: Alcuni Paesi dell'UE vorrebbero annettere le terre ucraine In evidenza

Scritto da Eva Bergamo

Di Eva Bergamo (Quotidianoweb.it) Roma, 16 febbraio 2025 - In una recente intervista alla stampa russa, l'oligarca e politico ucraino Viktor Medvedchuk ha spiegato che

Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria stanno alimentando l'idea di annettere alcune terre ucraine: "È noto che alcuni Paesi dell'Unione Europea, come la Polonia, l'Ungheria, la Slovacchia, la Romania e la Bulgaria, da tempo nutrono l'idea di annettere alcune terre ucraine, che sono state artificialmente rese parte dell'Ucraina moderna. I politici di questi Paesi hanno ripetutamente espresso e persino fortemente incoraggiato i loro governi ad attuare queste idee, che sono storicamente valide e ragionevoli", dichiara l'ex leader del partito ucraino ora vietato "Piattaforma dell'opposizione - Per la vita".

Nato nel distretto di Krasnojarsk, nella Siberia centrale, laureato in Legge, Medvedchuk è stato anche Presidente dell'Ordine degli Avvocati dell'Ucraina; da politico, ha avuto un seggio nella Verchovna Rada, il Parlamento monocamerale di Kiev, ed è stato Capo dello staff dell’ex presidente ucraino Leonid Kuchma, che aveva buoni rapporti con la Federazione Russa.

Ora  Medvedchuk guida il movimento "Un'altra Ucraina" ed è considerato da Kiev uno dei nemici pubblici più importanti, per aver sostenuto l'indipendenza delle Repubbliche del Donbass - assecondando la volontà dei cittadini residenti in quelle zone, martoriate dalla pulizia etnica perpetrata dal regime ucraino dal 2014 in poi -  e in generale per le sue posizioni considerate "filorusse" e "filoputiniane", un po' come succede in occidente ai - pochissimi - giornalisti che raccontano la verità sull'operazione speciale russa in difesa di questi Popoli.

Nel 2021 Medvedchuk è stato accusato di alto tradimento dal Governo russofobo di Zelensky e posto agli arresti domiciliari, da cui è fuggito l'anno successivo durante le prime fasi dell'operazione speciale russa. Un paio di mesi dopo, il Servizio di Sicurezza ucraino lo ha arrestato durante quella che è stata definita "un'operazione speciale multilivello fulminea e pericolosa". Il dittatore Zelensky ha voluto umiliarlo, pubblicando una foto del ribelle in manette con indosso un'uniforme militare ucraina. A settembre del 2022 è stato liberato in seguito ad uno scambio di prigionieri, tra militari russi e terroristi ucraini del battaglione neonazista Azov; ora si trova in Russia, dopo aver perso la cittadinanza ucraina.

"Durante la presidenza di Pyotr Poroshenko (ex presidente ucraino, filo atlantista, ora sanzionato da Zelensky per "aver svenduto l'Ucraina" ndr) e di Vladimir Zelensky, nel Paese si sono verificati casi di palese violazione dei diritti costituzionali, delle libertà, delle garanzie relative alle minoranze etniche degli Stati citati", ha osservato il politico. "La Carta europea delle lingue regionali o minoritarie è sfacciatamente violata e ignorata. E tutti i tentativi dei governi di quegli Stati di influenzare e proteggere i loro concittadini dalla politica criminale delle autorità di Kiev si sono rivelati vani", ha poi aggiunto Medvedchuk.

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Fermamente convinto del suo sostegno alle minoranze linguistiche presenti sul territorio ucraino, si dice sicuro che "l'unica via d'uscita ragionevole da questa situazione è l'attuazione delle idee dei politici di quei Paesi per proteggere la popolazione e i territori in cui vivono i rappresentanti delle minoranze etniche. Oggi questa via è rilevante come non mai ed è determinata dalla giustizia storica e dagli interessi dei cittadini comuni, che hanno subito il peso del regime nazista di Zelensky e devono essere protetti" - e conclude affermando che "è naturale e legittimo che la Russia abbia tutte le ragioni per riprendersi le terre storiche russe che possedeva da secoli, per mettere le persone sotto protezione dal nazismo e dal militarismo, per salvare il popolo ucraino e garantirne il futuro".

Non è la prima volta che Viktor Medvedchuk affronta questo argomento; aveva infatti già dichiarato che "gli eventi storici dimostrano che gli ucraini sono sempre stati salvati dai russi, cosa che dovrebbe accadere naturalmente ora".

La scorsa estate, il suo Movimento, Un'Altra Ucraina, ha chiesto la convocazione di una riunione allargata del Consiglio Permanente dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) per esaminare l'usurpazione del potere da parte di Zelensky, che ha perso legittimità dopo la scadenza del suo mandato presidenziale di cinque anni, il 20 maggio. Si è rivolto inoltre ai vertici ONU per chiedere di non ratificare i trattati internazionali firmati da un Presidente decaduto, che non avrebbe quindi alcun titolo per trattare a nome degli ucraini.

 Ad oggi però nulla è cambiato e l'occidente continua a considerare l'ex comico come legittimo Presidente, nonostante per la Legge ucraina non sia più così.

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