Ora, l'obbligo di darne seguito (che non fa venir meno il principio di presunzione di innocenza) non discende dal punto di vista del Ministro o del Governo della Repubblica nel suo complesso, ma unicamente dalla legge ordinaria dello Stato 22 luglio 1999, n. 232 contente l'ordine di esecuzione e l'autorizzazione alla ratifica dello Statuto istitutivo della Corte penale internazionale in vigore, per il nostro Paese, dal 01 luglio 2002.
Si è replicato che il Primo Ministro di Israele godrebbe, anche nel nostro Paese, delle immunità (personale e funzionale) contemplate in primo luogo dalle consuetudini internazionali.
Tuttavia, lo stesso Statuto di Roma del 1998 relativo alla Corte dell'Aja precisa, all'art. 27, primo paragrafo, che non solo la qualifica di Capo di Stato o di Governo non esonera una persona dalla responsabilità (presunta ovviamente) per i crimini di competenza della Corte, ma, nell'art. 27, secondo paragrafo, stabilisce anche che le immunità previste non impediscono alla CPI di esercitare la propria giurisdizione.
Del resto, non trattandosi di norme consuetudinarie di "jus cogens" quelle relative alle immunità, nulla vieta ad un Trattato internazionale di potervi derogare.
É evidente, comunque, come in queste situazioni prevalga sempre la Ragion di Stato...
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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