Giovedì, 01 Dicembre 2022 06:14

Consulta: L’ora della verità In evidenza

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Da oltre due anni e mezzo ogni mattina ci svegliamo con la gran fanfara che il “siero magico” avrebbe riportato alla normalità tutti noi, liberandoci dalla piaga uscita da Wuhan.

Di Andrea Caldart Cagliari 30 novembre 2022 (Quotidianoweb.it) - In realtà è un continuo vedere persone normalissime, anche se prese dai dubbi a causa degli slogan di cui sono state fin qui infarcite, “spaccare la società” in cui viviamo.

È lo schema dell’odio di una “falsa guerra mondiale” tra un’élite e il popolo, il quale ha iniziato a riflettere domandandosi, ma tutta questa narrazione, sarà stata del tutto vera?

Purtroppo, no, perché ormai siamo in possesso di una marea di dati, prodotti da studi clinici universitari internazionali, che sconfessano il “sacro siero”, per via dell’enorme e gigantesco numero di persone colpite da reazioni avverse gravi, morti comprese.

È una realtà che non si può eliminare perché, fortunatamente, una parte della gente inizia a parlarne, ed è proprio quella che è stata colpita dalle reazioni avverse, per le quali, con ogni probabilità, ne porterà le conseguenze per tutta la vita.

Ecco allora che mentre tutto il mainstream tace sull’inganno, che peraltro ha sostenuto con i vari “slogan, nella nostra quotidianità è ormai diventato molto difficile non intercettare una persona che non conosca la brutalità con la quale milioni di persone saranno costrette a convivere.

Finiti i trionfali proclami dei media pro-vax rimane una grande desolazione perché ancora ci sono milioni di persone pronte a subire un regime autoritario, dittatoriale negazionista dei diritti umani conquistati, oppositore quindi della democrazia e della libertà.

Oggi è un giorno di attesa nel quale la Corte Costituzionale sarà chiamata a decidere se il nostro corpo potrà continuare ad appartenerci, o se dovremo cederlo allo Stato, diventando una sua proprietà.

La speranza è che si instaurino le condizioni giuste, sia per chi ha subito un così forte dolore e che si possa iniziare a riequilibrare la nostra società civile.

La Consulta ha davanti a sé un quesito più forte del linguaggio giuridico che, a seconda della decisione che prenderà, sarà quello di non scatenare la ribellione in coloro che si sono sentiti e si sentiranno ingiustamente privati dei loro diritti più fondamentali.

Allora sì, si potrebbe spaccare la società.

Forse è venuto il momento di avere il coraggio di dirci chiaramente che questi farmaci sperimentali, non funzionano e non proteggono e lo abbiamo visto anche per espressa ammissione di Pfizer, ed iniziare ad usare in modo sistemico, tutte quelle valide cure che già conoscevamo e che vennero negate.

Ma per fare questo oggi la Corte costituzionale, ha un importante altro peso sul quale dovrà confrontarsi, decidere se dare un grande dispiacere a Big Pharma, ai politicanti e ai loro porta veline, o esprimersi rispettando il giuramento fatto sulla Costituzione italiana.

A noi italiani invece rimane da capire se siamo un popolo prossimo alla fine, ma ci auguriamo che, vista la consapevolezza che ormai abbiamo maturato, dobbiamo davanti ai "carri armati dell'odio" resistere, imparando dal giovane studente di Tienanmen che ci ha fatto vedere cosa vuol dire lottare per la libertà!