Venerdì, 17 Dicembre 2021 14:24

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Prigionieri, pecorelle smarrite e censura. Perché è una guerra a 360 gradi

Di Gloria Callarelli, 17 dicembre 2021 –

14 dicembre 2021 – La situazione sta peggiorando, giorno per giorno, gradualmente… ma buona parte dei viventi è ancora convinta che comunque ne usciremo. In realtà io so già che non ne usciremo mai. Lo stato d’emergenza verrà prolungato, (notizia di oggi ma per noi coraggiosi ribelli notizia già conosciuta da mesi)e con esso tutto il sistema di restrizioni che ne conseguiranno. Del resto come potremmo mai uscire da quello che è diventato un metodo di governo? Come potremmo mai uscire da una macchina ormai così oliata dai vari padroni del mondo? Oliata così bene dalla paura dei viventi, incapace di svegliarsi da un’ipnosi collettiva alimentata quotidianamente dai megafoni del regime? Qualche scienziato, nonché professore universitario, mi ha già parlato di un piano di psichiatrizzazione del dissenso attraverso il quale chi di noi, nonostante l’obbligo di farsi inoculare, cerchi ancora di ri-esistere, verrà  silenziato. Del resto un ex capo del governo ha fatto esplicito riferimento alla necessità di “un’informazione meno democratica”… Che parole soavi, sicuramente meno impattanti di “censura”. Per non parlare di qualcuno che fa esplicito riferimento a lager, o aree di contenimento, per non inoculati. Fantascienza? Lo scopriremo. La neolingua, in ogni caso, si è mangiata tutto e dopo aver fagocitato divorandolo, quello che le nostre parole potevano descrivere così bene, tutto il progetto verrà supinamente accettato e realizzato con l’aiuto dei viventi ipnotizzati da un lessico innocuo, per nulla impattante. Io non sono ancora ipnotizzato, conosco ancora il significato delle parole. Conosco il significato della parola lager. Quando l’ho raccontato l’altro giorno a un vivente mi ha guardato come stessi parlando di chissà quale follia. Già. Una follia… roba da complottisti, da persone fuori di senno. Del resto, i lager, i campi di detenzione, o aree di contenimento, sono mai esistiti?

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15 dicembre 2021 – Ne stanno cadendo molti. Occorre avere fede, non tutti ne abbiamo abbastanza e il nemico, visibile e invisibile, è scatenato. Un mio caro amico, guarito, va ora predicando ciecamente terapia emergenziale a tutti, ignorando come essa venga prodotta anche attraverso la sperimentazione con linee cellulari di feti abortiti e ignorando come centinaia siano i cosiddetti eventi avversi, morti sospette comprese. Mi ferisce questo suo atteggiamento. Gli parlerò. So che cambierà idea, che non sarà loro “prigioniero” per sempre. Vedremo se è diventato un vivente o se resta un ribelle. Sono tanti quelli che cadono: per paura, convenienza, follia. Come molti cadono tra le braccia del nemico, molti altri diventano dei nostri. Un altro amico, infatti, mi ha raccontato di un suo collega al lavoro, appena 38enne, che dopo la seconda dose di terapia emergenziale è stato trasportato di corsa al pronto soccorso. “Il cuore mi usciva dal petto”, ha raccontato, pensava di morire. Il dottore non ha escluso si trattasse di evento avverso ma, ovviamente, non lo può dire. L’argomento è tabù e comunque il ministero della Verità ha già deciso che non ci dovrà essere nessun’altra versione ufficiale se non quella di regime. Ma noi sappiamo. E resistiamo. E lui non ci pensa affatto a farsi un’altra dose. E’ una guerra con potenziali prigionieri sia da una parte che dall’altra. E ri-esistiamo in un mondo parallelo finché ce lo permetteranno. Ne stanno cadendo molti, ne stanno cadendo troppi in questa guerra: se i nostri valori non sono costruiti sulla roccia, sono destinati a crollare. Non dobbiamo essere uomini stolti che costruiscono le proprie fondamenta sulla sabbia. Dobbiamo fondare noi stessi, il nostro credo, la nostra vita sulla roccia. Solo così il Signore potrà operare e aiutarci a non cadere. Io  lo prego ogni giorno, e ogni notte stringo in mano il rosario. Mi dà forza. E, oggi, ne ho tanto bisogno.