Domenica, 14 Novembre 2021 09:30

NO, sui bambini non si può! In evidenza

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Il fatto che i bambini siano stati riassegnati alle famiglie originarie vuol dire che, quantomeno, un errore di valutazione venne commesso. In sintesi, lo psicoterapeuta Claudio Foti è stato condannato a quattro anni per lesioni gravissime e abuso d’ufficio (l’accusa aveva chiesto sei anni), mentre l’altra indagata che aveva chiesto il rito abbreviato, l’assistente sociale Beatrice Benati, è stata invece assolta. 

Di Lamberto Colla Parma, 14 novembre 2021 248° giorno dell'anno 2 dell'era  COVID-19 - domenica

 - Oltre ai due che avevano scelto il rito abbreviato per cui sono arrivate le prime sentenze, 5 degli indagati sono stati prosciolti, si è ridimensionata l’accusa nei confronti del Sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, che andrà a giudizio per abuso d’ufficio ma prosciolto dalle accuse di falso e infine altre 17 persone, che hanno optato per il rito ordinario, ci sarà il processo. Tutti gli imputati sono stati rinviati a giudizio per un totale di 97 capi d’imputazione. L’ex dirigente del Servizio sociale dell’Unione Val d’Enza, Federica Anghinolfi, è stata prosciolta da due capi d’accusa ma andrà a processo per altri 64. L’assistente sociale Francesco Monopoli, altra figura centrale nell’ipotesi di accusa, è stato assolto invece per un capo di imputazione e rinviato a giudizio per i restanti 31.

Questo il quadro accusatorio dell’indagine “Angeli e Demoni” di Bibbiano. 

Una cornice che racchiude un dipinto dell’orrore consumato ai danni di famiglie e soprattutto di bambini che non sapremo mai quando e se riusciranno a cancellare i segni di questo trauma.

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“NO Comment!” è quello che vien da dire.

 

La condanna a Claudio Foti nel processo Angeli e Demoni sui bambini sottratti alle famiglie a Bibbiano e in Val D’Enza, non è la fine, ma l’inizio di un processo che sarà compiuto solo al termine di tutti i gradi di giudizio.

Fino a quel momento, tutti gli imputati devono essere considerati innocenti.

La sentenza di oggi però dice cose molto importanti, soprattutto ai tanti che per ideologia o convenienza politica hanno cercato in questi anni di silenziare e a volte ridicolizzare una vicenda dai contorni gravissimi che ha distrutto intere famiglie.

20 anni fa, durante l’inchiesta sui Diavoli della Bassa modenese, resa famosa dall'inchiesta giornalistica di Pablo Trincia, a finire sotto processo e a doversi difendere furono le famiglie che poi ne uscirono distrutte, ma il sistema che le aveva distrutte, no.

Dopo 20 anni a finire sotto inchiesta è finalmente il 'sistema': un cambiamento decisivo.

Senza questo processo non ci sarebbe nemmeno la Commissione d’inchiesta che presiedo, grazie alla quale stanno emergendo gravi lacune e irregolarità in tutto il sistema degli affidi, non solo in Val d’Enza.

In attesa della fine del processo, il risultato più importante è già stato raggiunto: tutti i bambini sottratti alle famiglie sono tornati a casa. Nessuno potrà mai ripagare loro e le loro famiglie di ciò che hanno subito, ma l’incubo è finito.”

Così Laura Cavandoli, deputata parmigiana della Lega, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori.

Un commento migliore non si poteva fare

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Da un lato il garantismo dovuto agli imputati che sino all’ultimo grado di giudizio devono avere la serenità di difendersi al meglio e senza interferenze “ambientali” e / o politiche ma dall’altra parte sarà invece molto difficile rimarginare ferite psichiche così profonde e chissà se mai gli interessati riusciranno a riacquisire una sorta di serenità. 

Ma una considerazione sarà necessaria farla, soprattutto in seno alla politica, nazionale e locale, affinché si interrompa per sempre una strana modalità di assistenza e controllo familiare, affinché la storia italiana, purtroppo concentrata sull’area Tosco Emiliana, non debba mai più registrare episodi come quelli vergognosi d’attualità ma che affondano le radici già nel lontano 1977.

Angeli e Demoni è un neo vergognoso che l’Emilia non potrà mai dimenticare, ma non avrebbe dovuto nemmeno dimenticare l’inchiesta “Diavoli della Bassa modenese

Leggendo le carte sembra di leggere le sceneggiature di film dell’horror. 

Due macchie indelebili per la colta, laboriosa e “grassa” Emilia. Ma tra l’una e l’altra indagine, a poco più di 150 km, nella vicina Toscana, si è consumata un’altra tragedia inqualificabile. 

Il “Forteto, l’associazione che prese il nome dalla località dove prese origine il progetto di assistenza poi divenuto una sorta di “lager” dove si consumavano abusi indicibili su minori,  perpetrati per decenni senza che alcuno si accorgesse di nulla anzi ricevendo finanziamenti vari e consistenti pur in assenza di requisiti idonei. 

Le prime denunce datavano 1978 ma è solo a seguito di un secondo processo che il “Forteto” venne chiuso e pesanti condanne affibbiate ai gestori. 

“La sentenza di primo grado venne emessa il 17 giugno 2015 con la condanna di Fiesoli a 17 anni e sei mesi di reclusione, Goffredi a otto anni, Daniela Tardani a 7 anni e altre condanne meno pesanti per altri 14 coimputati con pene minori.  Vennero riconosciuti anche cospicui risarcimenti, cui era tenuto in solido anche la stessa cooperativa. Con la nuova inchiesta emerse il profilo di una “setta” governata da “regole maltrattanti, crudeli e incomprensibili”. Nella sentenza si parla di “un'esperienza drammatica, per molti aspetti criminale”, di “un martellante e sistematico lavaggio del cervello”. Per venti anni al Forteto non sono nati bambini perché i rapporti fra uomo e donna erano ritenuti impuri, mentre venivano promossi quelli omosessuali. Il Forteto – hanno scritto i giudici – era il “territorio di caccia di Rodolfo Fiesoli”, che ha avuto rapporti sessuali con quasi tutti gli uomini della comunità e con molti adolescenti, sostenendo che in tal modo gli “liberava la materialità”. Con le tecniche messe in pratica nella comunità, i minori erano costretti a rievocare pubblicamente gli abusi a cui erano stati sottoposti prima di essere affidati al Forteto e a volte a inventarseli insieme ad accusa ai propri genitori che venivano sistematicamente denigrati diversamente dalle finalità dell'affido, un istituto temporaneo, il quale dovrebbe aiutare a ricomporre il rapporto familiare (Fonte Wikipedia).”

Ed ora attendiamo che la giustizia faccia il suo percorso serio e equilibrato, che il tempo, con il contributo degli psicologi, aiuti a rimarginare le ferite e che presto torni la serenità all’interno delle famiglie ritrovate.

 

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https://it.wikipedia.org/wiki/Scandalo_Forteto

https://it.wikipedia.org/wiki/Diavoli_della_Bassa_modenese

https://www.ilpost.it/2021/11/12/bibbiano-sentenza-foti/ 

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