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Domenica, 12 Settembre 2021 06:20

Che cos'è il rinvio pregiudiziale di interpretazione alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea? In evidenza

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Firma della Costituzione Italiana Firma della Costituzione Italiana

37esimo  appuntamento con la rubrica "Dentro la Costituzione". Ogni domenica, il Professor Daniele Trabucco, docente di diritto Costituzionale, entrerà tra le pieghe della nostra Costituzione per svelarne i contenuti noti e meno noti. Un'analisi critica spiegata con semplicità, e calata nei fatti di attualità.

Quest'oggi il professor Trabucco tratta in merito al rinvio pregiudiziale della Corte di Giustizia Europea.

Di Daniele Trabucco (*) Belluno, 12 settembre 2021 - In un breve intervento ho giá avuto occasione di spiegare come mai, a mio modo di vedere, non sussiste alcun contrasto tra il regolamento (UE) n. 953/2021, in materia di certificazione verde europea Covid-19, e la normativa interna.

Tuttavia, chi può dirimere indirettamente la questione della incompatibilità? La Corte di Giustizia dell'Unione Europea che ha sede a Lussemburgo attraverso lo strumento del rinvio pregiudiziale di interpretazione previsto dal Trattato di Lisbona del 2007.

L'istituto costituisce il meccanismo istituzionale fondamentale posto a presidio dell’effetto diretto e soprattutto del primato del diritto dell’Unione, essendo rimesso ai giudici nazionali il potere-dovere di sancire la prevalenza di quest’ultimo sulle norme di diritto interno incompatibili ricorrendo, ove necessario, all’intervento nomofilattico del giudice dell’Unione.

In linea di principio, è noto che il rapporto tra Corte di giustizia e giudici nazionali non è connotato da alcun tratto di tipo gerarchico, ma è basato su di una formale ripartizione di competenze: sono i secondi a essere deputati all’applicazione del diritto dell’Unione nell’ambito delle controversie sottoposte al loro esame, mentre è la prima a fornirne in via autoritativa un’interpretazione vincolante.

Nella prassi, tuttavia, com’è altrettanto noto, accade sovente che alla Corte di giustizia venga chiesto da parte del giudice nazionale di pronunciarsi sull’interpretazione della norma dell’Unione in modo tale da chiarire un dubbio di compatibilità con essa della normativa interna, affermando più o meno espressamente se vi sia un contrasto effettivo tra le norme dei due ordinamenti: con la conseguenza che, a seconda del margine di discrezionalità che rimane al giudice interno a seguito della pronuncia interpretativa della Corte, la sentenza di questa può di fatto risolversi in una decisione sulla legittimità comunitaria di una norma di diritto interno.

 

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(Prof. Daniele Trabucco)

Link: “Dentro la Costituzione

(Per accedere agli editoriali: clicca il link)

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(*) prof. Daniele Trabucco. Costituzionalista presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona/INDEF. 

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico. Professore a contratto in Diritto Internazionale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. 

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