Lunedì, 19 Ottobre 2015 13:38

Parma - Petizione "Città Sicura": dopo l'incontro con il Prefetto arriva la risposta di Vagozzi

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Cecilia Zanacca e Gianpaolo Lavagetto: "Risposta tardiva ed incompleta. Dal Consiglio Comunale mortificata l'iniziativa di oltre 2000 parmigiani." -

Parma, 19 ottobre 2015 -

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma Cecilia Zanacca e Gianpaolo Lavagetto -

"In merito alla mancata risposta alla petizione "Città Sicura", lunedì scorso abbiamo incontrato il Prefetto di Parma, che ringraziamo per la disponibilità ed attenzione, per esporre la nostra incredulità e le nostre preoccupazioni al riguardo.
Forse una semplice coincidenza, ma nei giorni successivi, dal presidente del Consiglio di Parma, dopo oltre un anno di attesa, è arrivata la risposta del Consiglio.
La risposta comunque, oltre che eccessivamente tardiva, appare non dare completa soddisfazione a quanto previsto dall' Art. 58 comma 4 dello Statuto Comunale; comma che, altra coincidenza, il presidente del consiglio, nella la sua lettera, omette di citare.
Tale comma, oltre che sancire il diritto dei firmatari ad ottenere una precisa risposta, ribadisce che nell'eventualità le petizioni non siano accolte, la relativa pronunzia deve essere adeguatamente motivata.
La risposta del presidente del Consiglio Comunale invece, non è altro che una cronistoria dell'iter amministrativo, tra l'altro proposto proprio dallo stesso Vagnozzi, con allegata copia della delibera di una mozione in cui i contenuti, così come si legge anche nel documento presente nel sito istituzionale, poco o nulla hanno a che vedere con quanto proposto dagli oltre 2000 parmigiani con la petizione "Città Sicura".
A questo punto non possiamo che stigmatizzare un comportamento dell'intero Consiglio Comunale che, in mancanza di una obbligatorietà di tempistica certa, ha atteso oltre un anno per poi assumere una posizione che riteniamo essere scarsamente gratificante per tutti coloro che hanno creduto in questa iniziativa. Che tale petizione potesse ricevere un simile trattamento da chi dovrebbe essere al servizio dei parmigiani, sinceramente non lo avevamo preventivato. Disattendere o peggio schernire, come qualche consigliere di minoranza ha fatto, una iniziativa di oltre 2000 cittadini, non solo mortifica i firmatari, ma soprattutto fa riflettere sull' impegno di chi dovrebbe rappresentarli nelle Istituzioni."