"Ovh", il più grande server datacenter d'Europa, è down sin dalle prime ore di stamattina. Email e siti in tilt, disservizi in tutta Europa, Italia compresa. Stanno tornando alla "luce", da pochi minuti, i siti oscurati.
di LGC Parma 9 novembre 2017 - #ovhdown è l'hashtag più trendy della giornata. Alcuni guasti, non in correlazione tra essi, hanno abbattuto il più grade "server" europeo, il francese OVH. Un incidente che ha spento milioni di siti, anche molto importanti, e caselle mail in tutto il mondo.
Un inconveniente talmente grave da scomodare lo stesso di OVH. Octave Klaba, ceo dell'azienda di web hosting francese, spiega su Twitter che il problema elettrico nel data center di Strasburgo ha isolato tutta l'infrastruttura nella quale sono ospitati migliaia di siti italiani. In aggiunta a questo l'azienda con sede a Roubaix ha problemi su tutti i collegamenti in fibra ottica tra le varie sedi in tutta Europa, da Milano ad Amesterdam, da Parigi a Londra.
"Stiamo lavorando al loro ripristino – scrivono dalla società – Octave Klaba sta inviando aggiornamenti in tempo reale via Twitter e continuerà a farlo finché la situazione non sarò tornata alla normalità. I suoi aggiornamenti verranno man mano ripresi sulle pagine Twitter locali. Per avere un quadro in tempo reale della situazione potete seguirci su @ovh_it".
Solo in questo momento, stanno giungendo le prime informazioni sui ripristini dei vari siti incolpevolmente oscurati.
I siti web ospitati sull'infrastruttura OVH stanno quindi tornando visibili proprio in questi minuti.
Se il vostro sito non si dovesse visualizzare potrebbe essere necessario svuotare la cache del browser.
Sentenza Tribunale di Mantova: foto dei figli su Facebook solo con il consenso dell'altro genitore. "L'inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi"
Attenti a pubblicare su facebook le foto dei vostri figli.
Un genitore non può pubblicare sulle reti sociali foto dei figli minorenni senza il consenso dell'altro genitore, e le foto che sono già in rete vanno immediatamente rimosse.
Lo ha stabilito il Tribunale di Mantova con una sentenza del giudice Mauro Bernardi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", riguardante il caso di due coniugi separati in cui il padre aveva richiesto la revisione dell'accordo sull'affido dei bambini e la loro residenza con la madre.
Nel ricorso l'uomo ha sottolineato il fatto che la madre, a cui erano affidati i due figli (uno di tre anni e mezzo e un altro di un anno e mezzo) aveva deciso di pubblicare le loro foto sul web. Il padre si era opposto e, quando le ha viste ancora sui social network, è ricorso al giudice.
Il Tribunale, infatti, ha ritenuto che l'inserimento delle foto dei figli minori sui social network nonostante l'opposizione di uno dei genitori integri violazione dell'art. 10 c.c., che vieta la pubblicazione di foto e immagini senza il consenso dell'avente diritto, nonché degli artt. 4, 7, 8 e 145 del Dlgs. 196/2003, riguardante la tutela della riservatezza dei dati personali, nonché degli artt. 1 e 16, 1° comma, della Convenzione di New York sui Diritti del Fanciullo (Conv. NY 20.11.1989, ratificata dall'Italia con l. 27.5.1991 n. 176) che entrerà in vigore l'anno prossimo.
«L'inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi - scrive il giudice - in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini» non potendo, inoltre, trascurare il pericolo che qualcuno «con procedimenti di fotomontaggio», ne tragga «materiale pedopornografico da far circolare tra gli interessati».
Nonostante questo il giudice non ha ritenuto di modificare l'accordo sui figli.
Il nuovo device Apple vale effettivamente il prezzo? La recensione dell'iPhone X dopo pochi giorni di utilizzo.
6 novembre 2017
Dopo circa due mesi dal lancio, finalmente Apple rivela al mondo le piene potenzialità del suo iPhone X, in commercio dal 3 novembre, in 55 Paesi. Tante le persone in fila per acquistarlo, fra questi Raffaele, appassionato da anni del marchio della Mela e non nuovo ai "day one".
Pubblichiamo la sua recensione per i nostri lettori.
Dimensioni e display Super Retina
Sicuramente vincente è il form factor: iPhone X integra nelle dimensioni dei vecchi telefoni - non Plus - un display OLED full retina HDR ancora più grande di quello dei Plus a cui eravamo abituati, complice l'assenza delle cornici e del tasto home. Il display è nitido, i contrasti ottimi ed eccellente la resa, anche al sole.
design interamente in vetro e splendido display Super Retina da 5,8 pollici
Face ID
Straordinaria la presenza del sensore face ID che consente lo sblocco del dispositivo tramite tracciamento biometrico di 80.000 punti del volto, garantendo un riconoscimento nonostante barba baffi, capelli lunghi e accessori quali occhiali e capelli. Vi assicuro che funziona splendidamente.
Questo è sicuramente uno degli aspetti che colpisce di più e lascia spazio ad applicazioni della tecnologia biometrica anche in altri ambiti, quali quello della realtà aumentata.
Animoji
Stupende le Animoji: il vostro volto e la vostra voce saranno utilizzate per animare le classiche emoji in tempo reale e personalizzeranno i vostri video divertenti da inviare agli amici.
Fotocamere anteriore e posteriore con funzione "illuminazione ritratto"
Sensibili miglioramenti nella fotocamera posteriore da 12 megapixel con design innovativo e doppia stabilizzazione ottica dell'immagine. La fotocamera anteriore guadagna in termini di nitidezza e acquisisce la possibilità di avvalersi della profondità di campo per selfie davvero artistici.
fotocamera anteriore TrueDepth da 7MP e fotocamera posteriore da 12MP riprogettata con doppia OIS
Design all-screen
Impareggiabile la cura dei materiali e del design. Splendido il display all screen che segue esattamente le curve del dispositivo fin negli eleganti angoli smussati.
Batteria
Non ho ancora sperimentato a sufficienza sul campo la durata della batteria ma la sensazione è che si possa attestare ai livelli standard per gli smartphone odierni, arrivando tranquillamente a fine giornata con residuo di carica. Bisogna ricordare che molto spesso è il tipo di utilizzo che si fa del telefono ad essere problematico, non tanto la performance della batteria.
Difetti
Il prezzo - parte da 1.189 euro - non è un vero e proprio difetto se consideriamo che già agli albori della telefonia cellulare i telefoni più quotati si aggiravano intorno al milione di lire.
In definitiva iPhone X, più costoso di qualche centinaio di euro dei rivali più quotati, fa pagare senza dubbio il blasone che l'azienda di Cupertino porta con sé.
ALBUM. Questo tipo di messaggio truffaldino nasconde un'insidia. Fate attenzione. #essercisempre
Sms truffaldini per carpire i dati dei nostri dispositivi. Dietro falsi messaggi per la condivisione di album fotografici con Google Foto si nasconde l'insidia. L'allarme lanciato da Commissariato di PS On Line della Polizia Postale.
Lo "Sportello dei Diritti": cancellate i messaggi in questione e non cliccate sul link
Un'altra allerta in materia di tentativi di truffa attraverso messaggi apparentemente innocui sui nostri dispositivi è stata segnalata con un post sulla pagina Facebook della Polizia Postale "Commissariato di PS On Line – Italia" che ha evidenziato come attraverso questi sms che possono pervenire dai nostri contatti, del tutto ignari, possa nascondersi l'insidia di un hacker che tenta di accedere sul nostro dispositivo, con tutte le conseguenze del caso in termini di rischio di sottrazione di dati sensibili e credenziali bancarie.
In particolare, con l'allerta in questione vengono posti all'attenzione del pubblico i falsi messaggi per la condivisione di album fotografici con Google Foto. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è sufficiente prestare attenzione quando ci giungono sms di questo tipo o messaggi tramite messaggerie istantanee, cestinarli immediatamente, non rispondere e non cliccare mai sui link. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
Dall'Agente Lisa una allerta con consiglio - La Polizia postale ha messo a segno un bel colpo nella lotta al recentissimo malware che viene letteralmente inoculato nei Pc delle vittime grazie alle false mail che sono inviate a nome dell'Agenzia delle Entrate.
All'interno della mail c'è un file F24 opportunamente infettato dall'ideatore di questo phishing (e chi è abituato a pagare le tasse in banca con questi moduli è facilmente ingannabile) che serve appunto per carpire credenziali bancarie e indirizzi e-mail tra i quali quelli dei domini più noti e degli indirizzi pec usati da professionisti e uffici pubblici. La finalità infatti è anche quella di controllare un pc per utilizzarlo come testa di ponte per infettarne progressivamente altri.
Ovviamente il fatto che come mittente figuri falsamente l'Agenzia delle Entrate e che il veicolo del virus sia un modulo F24 serve apposta per ingannare anche quelli un pochino più attenti, sebbene ricordo sempre che l'Agenzia delle Entrate NON utilizza le e-mail per le comunicazioni se non quella certificata.
La Polizia postale, che sta ancora analizzando a fondo il virus, ha scoperto che si tratta di una evoluzione del precedente e mettendo in campo i suoi specialisti tecnici si è frapposta fra il pc infetto che doveva comunicare ai malfattori il buon fine dell'installazione del virus e appunto il centro di comando informatico della frode.
In questo modo i miei colleghi riescono a rintracciare le macchine infette, perché appunto sono loro a manifestarsi, e man mano avvisano i gestori di rete delle grandi aziende, o uffici pubblici, che ripuliscono dal virus l'installazione e in caso si tratti di privati attraverso l'IP contattano i provider. Immaginate la mole di lavoro.
Queste informazioni sono sicuramente interessanti per quelli di voi più pratici ma per tutti gli altri, dato che gli antivirus più usuali ancora potrebbero non essere aggiornati per questo recentissimo malware, a scanso di equivoci mi raccomando NON aprite mail che hanno come mittente quello segnalato dalla Polizia postale Chiaro?
Gli Emirati Arabi Uniti si dimostrano ancora una volta una nazione che, pur beneficiando di immense ricchezze derivanti dai suoi numerosi giacimenti petroliferi, non dorme sugli allori ma si proietta convinta verso il futuro, un domani che non potrà essere legato indefinitamente e in maniera esclusiva al benessere e all'economia basate sull'oro nero.
Come riportato da business.it, la piccola nazione araba punta con decisione sull'innovazione e sulla tecnologia e, per meglio seguire le trasformazioni del mondo che cambia e gli orizzonti di opportunità che presto potrebbero aprirsi, ha da poco nominato un ministro dell'Intelligenza Artificiale.
Si tratta del giovane ventisettenne Omar Bin Sultan Al Olama, il quale, a capo di questo nuovo e particolare ministero, primo al mondo nel suo genere, dovrà occuparsi di tutti gli aspetti che hanno a che fare con il mondo dell'Intelligenza Artificiale, delle sue potenzialità ai molteplici utilizzi, dai possibili sviluppi alle implicazioni etiche, morali e legali, nonché alle opportunità economiche che può generare.
L'obiettivo è quello di avere la possibilità di muoversi in anticipo rispetto al già rapido sviluppo tecnologico in questo campo, in modo tale da creare le giuste capacità di controllo e supervisione di un processo che porterà, nei prossimi anni, ad un sempre maggiore interesse verso questa tecnologia.
Si tratterà anche di sviluppare una giurisprudenza dedicata che faciliti l'utilizzo, sostenga i mercati e le attività economiche legate alle IA e preveda, limitandoli o addirittura prevenendoli, eventuali svantaggi ed aspetti deleteri per la popolazione, il mondo del lavoro ed il mercato futuri.
Si tratta di un annuncio, pur avvolto da un alone di eccezionalità e concezioni futuristiche straordinarie, del tutto in linea con le aspirazioni e i progetti di un paese che, appena qualche mese fa, aveva espresso la volontà di introdurre i primi poliziotti robot, da affiancare alle tradizionali forze dell'ordine umane, entro il 2030.
Appare sensato, quindi, che tali progetti debbano vedere la luce in una società già preparata culturalmente e con mezzi legislativi adeguati a tutto quello che il futuro delle IA riserverà nei prossimi anni.
Durante l'annuncio, il vice presidente e primo ministro Shaikh Mohammad Bin Rashid Al Maktoum ha sottolineato come la nomina del ministro dell'Intelligenza Artficiale segua la volontà dell'Emirato di confermarsi nazione all'avanguardia.
"Vogliamo che gli Emirati Arabi Uniti diventino il paese più preparato al mondo per quanto riguarda il settore dell'intelligenza artificiale," - ha detto Shaikh Mohammad Bin Rashid Al Maktoum – Questa non è che una nuova fase nella continua ricerca da parte degli Emirati di capacità, conoscenze scientifiche e tecnologie rivolte al futuro, così da preparare, mentre ci avviciniamo al centenario del nostro Stato, un futuro migliore per le nostre nuove generazioni."
Il lavoro che aspetta il giovane ministro Omar Bin Sultan Al Olama non sarà certo facile e, nonostante gli innovativi orizzonti da esplorare ed il fascino di una sfida che guarda al futuro, dovrà confrontarsi giornalmente con una tecnologia che fa passi da gigante in tempi brevissimi e che potrebbe radicalmente mutare nell'arco di pochi anni, con il pericolo di vanificare sforzi che al momento, sembrano necessari per cercare di comprendere e rendere positiva, per tutto il genere umano, una nuova tecnologia che però nasconde ancora tanti dubbi e possibili insidie.
Promossa da Cisl Emilia Centrale, Fnp, Anteas, e in collaborazione con il Siulp, si terrà martedì 24 ottobre, alle ore 20.30, presso l'auditorium del Centro congressi Simonazzi, in via Turri 55 a Reggio Emilia
REGGIO EMILIA, (19 ottobre 2017) – La rete e il mondo di internet nascondono pericoli e insidie nei quali spesso cadiamo senza accorgercene. Per imparare a prevenire truffe e reati informatici e conoscere il significato di termini come social network, web, email, Cisl Emilia Centrale, Anteas, Fnp Cisl Emilia Centrale, in collaborazione con il Siulp, il sindacato della Polizia di Stato, organizzano un ciclo di due conferenze dal titolo "Districarsi dalla rete" che si terranno presso l'auditorium del Centro congressi Simonazzi, in via Turri 55 a Reggio Emilia, martedì 24 ottobre e martedì 21 novembre alle ore 20.30.
Il primo incontro sarà tenuto da due esperti della polizia postale: Cosimo Matarrese, parlerà dei reati in generale e Mario Scarapellini approfondirà i reati informatici e le insidie della rete.
Le conferenze sono gratuite e aperte a famiglie, lavoratori, pensionati e a tutti coloro che vogliono imparare a navigare in rete in modo consapevole.
Grazie al programma della Regione, dal 16 al 20 ottobre 8 imprese super innovative potranno accedere ai servizi di business match in California.
L'assessore regionale Costi: "Dopo le startup, una nuova opportunità per le imprese emiliano-romagnole nel luogo in cui si concentrano risorse per investimenti, ricerca, partner strategici e contatti commerciali globali"
Bologna – C'è chi realizza droni a uso professionale e chi produce ozono per l'agricoltura e la medicina. Ma anche produttori di sistemi per il controllo a distanza di impianti o per la marcatura e codifica nel packaging, nonché soluzioni tecnologiche per il trasferimento automatico delle informazioni tra macchine senza l'intervento umano o super stampanti.
Sono alcuni dei settori produttivi in cui operano otto piccole e medie imprese, tecnologiche e innovative, dell'Emilia-Romagna che partiranno, lunedì 16 ottobre, alla volta della Silicon Valley. Il modello è quello già rodato dalla Regione, col supporto di Aster, con le due edizioni nel 2015 e 2016, in cui le startup emiliano-romagnole erano state inviate oltre oceano.
Negli Stati Uniti andranno Pmi della provincia di Ravenna (3 imprese), di Modena (2 imprese), di Bologna, Ferrara e di Piacenza. Le otto aziende, selezionate grazie al bando "Business match program in Silicon Valley", staranno in California fino al 20 ottobre, per partecipare a un programma intensivo che include formazione, incontri con investitori, incontri b2b e presentazioni a venture capitalist e investitori corporate, ma anche con l'opportunità di incontrare possibili partners o buyers.
Nel dettaglio le imprese selezionate sono:
- Met di San Lazzaro di Savena (Bo) che si occupa di apparecchiature generatrici di ozono per applicazione nel settore agroalimentare e medicale;
- Italdron di Ravenna che produce droni professionali;
- Xeo4 di Piacenza che opera nel campo della comunication M2M (machine to machine) e realizza soluzioni per il telecontrollo e monitoraggio di impianti remoti;
- Innetec di Ravenna impegnata nella gestione stampa, scansione e monitoraggio dei flussi documentali;
- Glassup di Modena impegnata nella realtà aumentata e smart glass;
- Complanet di Ravenna che opera nel campo della comunication M2M (Machine to machine) tra smart object e sensori;
- Topjet di Fiorano Modenese (Mo) attiva nelle soluzioni industriali di marcatura e codifica;
- weAR di Ferrara che si occupa di realtà aumentata e di soluzioni di location intelligence.
"A oggi sono 43 le startup emiliano-romagnole che hanno potuto confrontarsi e formarsi in California. Forti di questa esperienza positiva abbiamo deciso di ampliare le opportunità in Silicon Valley anche alle piccole e medie imprese del nostro territorio. Questo- ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- per offrire la possibilità di diventare più competitivi e attrarre forme di collaborazione commerciale, produttive e di ricerca a livello internazionale. La Silicon Valley è il centro nevralgico dell'ecosistema mondiale di startup e innovazione dove si concentrano risorse per investimenti, ricerca, partner strategici e contatti commerciali globali".
La Regione, a partire dal 2015, ha avviato attività di internazionalizzazione del sistema produttivo, formativo e innovativo attraverso un'attività diretta in assenza di presidi nazionali, affidando ad Aster la gestione di tutti i progetti concentrati prevalentemente sulle startup hi-tech e sugli incubatori.
Quest'anno ha previsto di ampliare le attività per coinvolgere via via tutto il sistema innovativo regionale, a partire dalle imprese maggiormente innovative col programma "Business match per Pmi in Silicon Valley", con l'obiettivo di creare per le Pmi opportunità di affari preparandole alla globalizzazione ma anche contribuire a diffondere il modello del Silicon Valley mindset in Emilia-Romagna.
L'azienda ha conquistato il primo posto nella graduatoria dell'Emilia Romagna. Otterrà cospicui finanziamenti per il lancio del suo software di business intelligence.
Piacenza 2 ottobre 2017 - Una start-up piacentina, I-Charts srl, è risultata prima nella graduatoria per l'ottenimento di contributi per l'avvio e lo sviluppo di idee innovative da parte della Regione Emilia Romagna. Nove in totale le aziende ammesse al finanziamento, mentre sono trentanove le imprese la cui domanda di contributo non è stata accolta.
La commissione regionale ha voluto premiare I-Charts srl, riconoscendone il valore tecnologico e l'innovatività ed agevolando pertanto, con il contributo, lo sviluppo sul mercato mondiale.
La Regione ha giudicato di particolare interesse Wizchart, il prodotto informatico sviluppato dall'azienda piacentina; si tratta di un software di Business Intelligence e di visualizzazione grafica dei dati direttamente in Microsoft Excel.
Soprattutto è stata valutata positivamente la potenzialità di mercato di questo sistema "user friendly" che trova, in tutto il mondo, pochi competitor. Similari iniziative imprenditoriali si sono distinte, a livello internazionale, ed hanno già registrato risultati economici di grande valore.
«Con la digitalizzazione dei processi aziendali - dichiara l'amministratore, il piacentino dott. Roberto Savi - la quantità di dati a disposizione continua ad aumentare in modo esponenziale e le aziende hanno sempre più l'esigenza di trasformare questa enorme ed eterogenea massa di dati in informazioni per supportare il management nel delicato processo decisionale. La "mission" di I-Charts è quella di migliorare e promuovere la visualizzazione grafica dei dati direttamente in Office attraverso lo sviluppo e commercializzazione di un software di Data Visualization e Business Intelligence interamente integrato in Microsoft Office».
A proposito dell'esito delle graduatorie regionali Roberto Savi ha espresso la propria soddisfazione «per aver ottenuto questo importante riconoscimento dalla nostra Regione. Il contributo consentirà alla società di accelerare il lancio sul mercato mondiale del nostro innovativo software».
Wizchart oltre ad offrire le classiche funzionalità di Business Intelligence (quali la creazione di dashboard e rappresentazioni grafiche interattive dei dati) si contraddistingue rispetto alle piattaforme software concorrenti per la semplicità d'uso e la totale integrazione in Office. Vastissima la libreria di grafici (oltre 500) organizzata sia per funzione anziendale (strategia, controling, vendite, etc..) sia per tipo (barre, project management, organigrammi, treemap, funnel, etc.).
Grazie ai grafici di Wizchart è possibile rappresentare visivamente concetti complessi come ad esempio il conto economico o lo stato patrimoniale. Il software è dotato di una sofisticata ed innovativa interfaccia con PowerPoint per automatizzare la creazione e l'invio di presentazioni.
«Il mercato mondiale della Business Intelligence e della Data Visualization – sottolinea Carlo Alberto Uvezzi, Key Account Manager di I-Charts - è in continua espansione ed evoluzione e noi ci candidiamo a diventare nel giro di qualche anno un importante player internazionale. Siamo orgogliosi di poter dire che, con il nostro piazzamento al primo posto, Piacenza torna ad essere culla dell'innovazione».
(nella foto Carlo ALberto Uvezzi - in galleria immagini alcuni grafici prodotti con Wizchart)
STUPRO VIRTUALE. E' questa l'ultima frontiera della violenza sul web: gruppi chiusi dei vari social network su cui uomini, giovani e adulti, postano foto innocenti, con tanto di nome, di una donna, spesso di una ex, e invitano gli altri membri della community a bersagliarla di offese, insulti e umiliazioni in quello che diventa un vero e proprio "delirio diffamatorio".
A lanciare l'allarme, parlando di "drammatico sviluppo" del fenomeno, e' stato Roberto Sgalla, Direttore Centrale della Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato, intervenuto alla conferenza internazionale sulla violenza contro le donne fondata sull'onore. #essercisempre
L'aumento esponenziale delle estorsioni sessuali online ha fatto si che diventasse un fenomeno così diffuso tanto da essere indicato con un suo nome specifico: "sextorsion". Non si contano più, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" gli episodi di navigatori della rete che si sono trovati ingenuamente ad essere ricattati dopo conversazioni con malintenzionati di ogni genere che sono riusciti a carpire immagini o video espliciti e molto spesso assai spinti per poi minacciare di diffonderli salvo il pagamento di un prezzo.
Il Commissariato di PS On Line informa che ancora una volta la catena Auchan è stata presa di mira dai truffatori.
In un post di poche ore fa, il Commissariato di PS On line, invita a prestare attenzione ai messaggi che possoni pervenire sulle caselle di posta elettronica. Questo il testo diffuso: "BUONI FALSI. Ancora una volta la nota catena Auchan oggetto di attività di truffa con il fine di carpire i dati degli utenti. #essercisempre".
L'obiettivo dei truffatori è carpire i dati sensibili di ciascuno di noi. Importante quindi accertarsi della provenienza della mail e diffidare di quei messaggi, allettanti ma strani, che hanno lo scopo di raccogliere i nostri preziosi dati, compresi quelli bancari.
Nessuno avrebbe mai previsto che, nel 1999, quando iSolutions iniziò a muovere i suoi primi passi nel mondo dei software, uno dei suoi prodotti sarebbe diventato uno dei più utilizzati al mondo, per quanto riguarda le scommesse sportive. Eppure oggi sono i numeri a parlare: nel 2010 contava un fatturato di 1,63 milioni e 16 dipendenti, con una crescita esponenziale fino ad arrivare allo scorso anno, il 2016, con 61 dipendenti e un fatturato di 6,3 milioni, il 95% dei quali provenienti dall'estero. Ma ecco chi è l'azienda iSolutions di Noceto.
La storia
iSolutions, alla sua nascita nel 1999, contava appena tre programmatori. Fondata come azienda per sviluppare applicazioni e software tecnologici, negli anni ha affinato conoscenze nel campo dell'informatica e maturato esperienze tali da realizzare prodotti sempre più all'avanguardia, perfettamente controllati e automatizzati.
Inoltre iSolutions dispone anche di certificato ISO 9001: 2008, una garanzia internazionale che testimonia una volontà di produrre prodotti e servizi di qualità, con procedure adeguate, organizzate e scalabili.
I software
iSolutions si interessa dello sviluppo di tre diverse tipologie di prodotti: applicazioni web per aziende, soprattutto del settore Utility, come banche, imprese delle aree Food e Farmaceutica; software per la gestione delle scommesse sportive e sistemi centralizzati per il controllo del gioco d'azzardo da parte delle Autorità Governative.
Software per scommesse sportive
iSBets è il software realizzato da iSolutions per gestire le scommesse sportive. Questo sistema consente al bookmaker di gestire tutte le attività all'interno dello stesso back office. Alte prestazioni, affidabilità, automazione e centralizzazione: sono queste le caratteristiche di iSBets sulle quali ogni bookmaker può contare.
Come per gli altri software prodotti, la personalizzazione è il punto di forza: iSBets combina un'architettura solida con una straordinaria flessibilità per adattarsi velocemente ad ogni manager, non importa quali siano il suo mercato, lo stile di business, i metodi o le procedure.
iSBets offre una grande varietà di opzioni. Si tratta di uno strumento multicanale, automatizzato per il pre-match e l'in-game, e permette un pieno controllo anche durante il tempo reale della sfida sportiva. Inoltre, con iSBets potrete gestire facilmente i clienti online, il retail e il reporting. Tutte le operazioni sono centralizzate e amministrabili dallo stesso pannello di controllo.
Impennata dei falsi e-shop e vetrine online. Tra i metodi più utilizzati dai cybercriminali per estorcere o sottrarre denaro e dati delle carte di credito
Una vera e propria esplosione della cybercriminalità economica si è verificata nei primi otto mesi dell'anno in corso, così come evidenziato dalle forze di polizia o organizzazioni e società europee che si occupano di sicurezza del web.
Sono migliaia gli indirizzi di shop e vetrine online registrati e poi soppressi perché truffaldini. Soltanto nel mese di agosto la fondazione elvetica Switch ha cancellato ben 4.500 siti fraudolenti registrati sotto il dominio ".ch", contro i 700 dell'anno scorso. Quindi, anche i domini svizzeri identificati con il suffisso ".ch, un tempo ritenuti garanzia di sicurezza, non lo sono più e questo vale per i tanti italiani che tentano di acquistare prodotti o servizi online.
Così come raccomandato dalla fondazione svizzera, anche Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita a prestare particolare attenzione quando online si trovano delle offerte straordinariamente convenienti.
È possibile riconoscere l'affidabilità di un sito da alcuni segnali nella fase del pagamento, tra cui la presenza del prefisso "https://" al posto di "http://". Spesso i criminali utilizzano degli indirizzi appartenenti a dei siti legittimi, ma che sono stati soppressi. E bene, inoltre, che i siti web ritenuti fraudolenti vadano segnalati prontamente alla Polizia Postale per evitare che altri ignari cittadini vi incappino.
Sul sito istituzionale https://www.denunceviaweb.poliziadistato.it/polposta/wfintro.aspx è possibile compilare l'apposito formulario seguendone le relative istruzioni. E se in ogni caso abbiate subìto la sottrazione dei vostri dati sensibili o di denaro, potrete contattare per assistenza la nostra associazione agli indirizzi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sicurezza su smartphone e pc. Nel mirino degli hacker "Messenger" e "Whatsapp" con i link-trappola nei messaggi. Anche la Polizia di Stato lancia l'allarme: attenzione ai virus su Facebook Messenger e all'attivazione di servizi in abbonamento-truffa con "Whatsapp". Lo "Sportello dei Diritti": non cliccate i link e se l'avete fatto seguite alcune istruzioni. Nel caso abbiate subìto la sottrazione di dati utili, come quelli bancari, o l'installazione di servizi a pagamento conviene denunciare
Ormai sono diventate quotidiane le segnalazioni che giungono allo "Sportello dei Diritti" sulle nuove truffe che vengono tentate online attraverso i social e purtroppo stiamo riscontrando che molti continuano a cascarci. Adesso nel mirino degli hacker è "Messenger", l'applicazione di messaggistica istantanea di Facebook che ormai quasi tutti hanno installato sul proprio pc e smartphone e che consente di messaggiare, telefonare e videotelefonare. A lanciare l'allarme è stata anche la Polizia di Stato tramite un post pubblicato sull'account "Commissariato di PS On Line - Italia".
Con la nuova truffa è sufficiente rispondere a un messaggio, o meglio basta cliccare un link che compare nella chat con contatti di amici o conoscenti, per essere infettati. Come indicato sul post in questione "Non seguire/cliccare su questo tipo di messaggio che sta imperversando su Facebook. Molti sono stati ingannati dalla conoscenza del mittente. Lo stesso il più delle volte è all'oscuro di essere infettato e mezzo di propagazione del virus".
I virus in questione si propagano dopo che si risponde a uno strano messaggio ricevuto da un contatto che può anche essere presente tra quelli propri ed è quindi noto. A questo punto il virus comincia a inviare gli stessi messaggi che la vittima aveva ricevuto, agli altri contatti.
Questo è successo perché l'utente ha installato a sua insaputa il malware nel momento in cui ha risposto al contatto. Il virus, a questo punto, si propaga velocemente da smartphone a smartphone o da computer a computer. Il modus operandi di questo virus ricorda quello del video che circolava qualche anno fa sempre su Facebook. Una volta cliccato sul link, l'ignaro utente installava sul proprio pc il malware. Questo modo di procedere, peraltro, segue l'ultima trovata di alcuni hacker che invitano gli utenti WhatsApp, sempre attraverso degli (apparentemente) "innocui" messaggini, a sfruttare la possibilità di cambiare il colore del testo dei messaggi. Ma questa è una funzionalità completamente inventata che sta portando numerosi utenti iscritti all'applicazione di messaggistica a cadere in quest'ennesima trappola.
Il messaggio-truffa si presenta così: "Ciao, hai già visto?... Ora puoi chattare con i tuoi amici su WhatsApp con i testi colorati, io ho già attivato", un messaggio seguito da un link che se cliccato attiva costosi abbonamenti a pagamento sullo smartphone della vittima ed alimenta la pericolosa catena di Sant'Antonio che in pochi giorni ha colpito centinaia di utenti in tutta Italia. Ed ancora "Commissariato di PS On Line – Italia", a invitare a prestare attenzione perché si tratta dell'ennesima truffa: "Come è già successo per le nuove emoji e gli sfondi colorati adesso è la volta dei testi colorati. Ricordiamo che tutte le nuove funzionalità di Whatsapp sono presenti esclusivamente negli aggiornamenti che periodicamente vengono licenziati dai gestori della piattaforma".
Il modo migliore per difendersi, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" è quello di non rispondere a questi messaggi palesemente strani e quindi di non cliccarci sopra. Una seconda possibilità è quella di affidarsi agli antivirus. In rete, infatti, si possono trovare degli ottimi programmi gratuiti, disponibili sia per pc sia per dispositivi mobili, ma si sa che gli hacker sono quasi sempre un passo avanti anche alle società produttrici di antivirus e quindi non vi è assoluta certezza di protezione assoluta. In un'ultima analisi, si può procedere a disinstallare l'applicazione dal device e provare ad installarla nuovamente.
E se siete stati colpiti, è bene anche cambiare la password, anche se spesso si arriva troppo tardi e potrebbero essere stati sottratti dati a volte anche quelli bancari o, come nel caso della truffa whatsapp potrebbero essere stati attivati abbonamenti a pagamento che addebitano spese rilevanti a carico dell'ignaro utente. In questi casi, è bene presentare prontamente una denuncia-querela come tanti cittadini che si sono rivolti alla nostra associazione ai quali abbiamo prestato assistenza e che ci hanno contattato tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.