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"Girls code it better", all'e-Qbo si presenta il progetto di informatica per le studentesse delle medie inferiori

Martedì 2 ottobre alle 17, presso l'e-Qbo di Piazzale Marconi, verrà presentato il progetto "Girls code it better", promosso dall'agenzia per il lavoro Men at Work (Maw) dal 2013 e ideato per avvicinare le ragazze delle scuole medie alle tecnologie digitali e al coding.

L'iniziativa – che riscuote ogni anno tantissime adesioni in tutta Italia – è promossa da Urban Hub e Sportello Startup Piacenza. In particolare, il progetto è rivolto alle ragazze delle scuole secondarie di primo grado interessate a esplorare le opportunità della tecnologia e l'informatica, che amino stare insieme e lavorare in gruppo. Non è necessario possedere alcuna competenza tecnologica di base, né precedenti esperienze in informatica.

Gli incontri impegneranno le ragazze un pomeriggio alla settimana in aula, da novembre ad aprile, per un totale di 45 ore pari a circa 16/20 incontri concordati con la scuola di appartenenza.
Alla presentazione interverrà la responsabile del progetto Costanza Turrini e sono invitati gli animatori digitali delle scuole secondarie di primo grado, nonchè tutti coloro che si occupano di queste tematiche all'interno degli istituti, per un possibile inserimento nell'anno scolastico 2019-2020. L'iniziativa è completamente gratuita.

Per ulteriori informazioni é possibile consultare il portale del progetto al seguente indirizzo: http://www.girlscodeitbetter.it/#!/home  .

Personale del Commissariato di P.S. di Sassuolo ha denunciato in stato di libertà una italiana di anni 22, residente a Napoli, incensurata, per il reato di tentata frode informatica ai danni di due aziende operanti del settore ceramico.

Una delle parti offese, per concludere una compravendita, aveva inoltrato tramite mail la fattura riportante il codice IBAN del conto corrente della propria società.

La ventiduenne, intervenendo sull'account della casella di posta elettronica dell'azienda aveva fatto in modo che il sistema generasse un IBAN diverso da quello inserito dal venditore e relativo ad un conto corrente, che successivamente si è accertato essere intestato alla stessa truffatrice, la quale avrebbe così beneficiato dell'accredito.

La transazione a favore della donna è stata bloccata prima che la somma di denaro, pari a 20.000 euro, le venisse accredita.

Accurate indagini hanno permesso agli agenti di risalire all'identità della truffatrice.

(Modena 15 marzo 2018)

Pubblicato in Cronaca Modena

In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale, inerenti ai disservizi riscontrati nella giornata di sabato 5 Agosto presso gli uffici comunali di viale Beverora, l'assessore Filiberto Putzu (con delega ai Servizi al Cittadino), anche per conto del sindaco Patrizia Barbieri (con delega personale all'Innovazione dei Servizi Informativi), precisa quanto segue.

"Un'area importante della città di Piacenza è stata oggetto di interruzione di energia elettrica nel tardo pomeriggio/sera di venerdì 4 agosto. Il black out ha investito anche la zona di viale Beverora, sede di Uffici comunali e Centro Elaborazione Dati (Ced) dell'Ente. L'interruzione di alimentazione elettrica è perdurata per un tempo prolungato e ha comportato, nella notte di venerdì, il conseguente spegnimento dei sistemi informatici comunali, piattaforma con un sistema di 140 macchine virtuali. Tale problema – proseguono gli amministratori comunali – è stato segnalato dal cluster di monitoraggio e dal gruppo di continuità. La segnalazione è stata presa in carico dal servizio di reperibilità di presidio e con tempismo sono iniziate le operazioni di ripristino, prolungatesi per tutta la notte e per la successiva giornata di sabato. Il Presidio informatico è stato costantemente in contatto con i fornitori degli applicativi più importanti, per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni necessarie al ritorno della normale operatività".

"Gli Sportelli Polifunzionali – prosegue, anche a nome del sindaco, l'assessore Putzu – sono stati costantemente informati delle operazioni in corso e, in ragione di ciò, hanno attuato le procedure di gestione in emergenza sui procedimenti erogabili allo sportello. In particolare sono state attivate procedure manuali per il rilascio di carte di identità cartacee e certificati di stato Civile a soggetti per i quali era possibile attestarne i requisiti. Si è provveduto inoltre ad informare l'utenza in transito al Quic di eventuali soluzioni alternative alle richieste. Ove necessario, per impedimenti tecnici il personale in servizio ha comunque utilizzato, anche fuori orario di lavoro, i propri telefoni cellulari privati per il transito delle comunicazioni, rimanendo a disposizione oltre il normale orario di apertura previsto. Nella mattinata di lunedì 7, a circa un'ora dall'apertura degli sportelli, l'operatività è ripresa in modo regolare. Per la giornata di domani, giovedì 10 agosto – concludono sindaco e assessore – è calendarizzato un incontro tra il Presidio informatico comunale e i fornitori degli applicativi, per verificare tempi e modi di quanto effettuato".

Parma,  quattro persone S. C. nata a Carpi ma residente nel parmense classe 67, L. M. classe '56 nato a Bergamo residente in provincia di Brescia, B. P. nato a Milano ma residente a Parma classe '61, e A. A. parmigiano classe '62 tutti pregiudicati, sono stati denunciati all'A.G. per i reati di truffa aggravata in concorso, sostituzione di persona in concorso e tentata truffa

I quattro hanno agito a Parma lo scorso anno ai danni di una ditta di vendita materiale informatico operante in città. Il tutto è cominciato quando S. C. ha effettuato un primo ordine di merce dal valore di quasi 13.000 Euro, millantando di essere la dipendente di una società di Parma la "T* S.R.L". L'ordine riguardava diversi computer, tablet e telefoni. Dopo qualche settimana, la vittima si è visto recapitare un secondo ordine di merce, questa volta da un sedicente studio tecnico con sede a Parma "R* I* M* G* S.R.L.", per il valore complessivo di oltre 29.000 Euro. In entrambi i casi gli ordini erano stati preceduti da un fitto scambio di email tra la vittima ed i truffatori, con tanto di preventivi e rassicurazioni di vario tipo sulla serietà e la robustezza delle aziende compratrici. Nel secondo caso era stato addirittura costruito un sito che pubblicizzava le attività dell'aziende e le varie collaborazioni tra le quali era citato anche l'Expo di Milano. Consegnata la merce è stato poi atteso invano il pagamento concordato che sarebbe dovuto avvenire in entrambi i casi entro 30 gg.

Denunciate le due truffe, dopo qualche mese, è arrivata una terza richiesta di fornitura. Questa volta a contattare la vittima era la sedicente responsabile della società "S*. d* G*." con sede in provincia di Parma ed anche il questo caso l'ordine riguardava diversi computer e telefoni, attuando il medesimo "modus operandi" delle precedenti truffe.
Questa volta alla consegna della merce, concordata presso la sede della vittima, ad attendere i "compratori" c'erano anche alcuni agenti della Questura di Parma che al momento della cessione degli articoli da ritirare, si sono qualificati identificando i truffatori.

Dalle indagini effettuate si è potuto accertare che a comporre la "banda" erano almeno 4 persone, con a capo una donna, S. C. ed era proprio lei a contattare le vittime, spacciandosi per addetta agli acquisti o per responsabile delle varie società fantasma, effettuare gli ordinativi e concordare i pagamenti. Gli altri complici si occupavano invece di ritirare la merce ed aprire e chiudere le società fantasma ed i siti internet, il tutto per rendere credibili i vari ordini effettuati. In alcuni casi, per rendere ancora più efficaci le trattative, i 4 millantavano collaborazioni con società reali, ovviamente ignare dei fatti e per tale motivo non menzionate, per le quali avevano lavorato in passato e dalle quali avevano attinto anche i dati fiscali e societari. Questi dati servivano per "schermarsi" da eventuali verifiche poste in essere dalle vittime quali, ad esempio visure camerali e P. IVA. Tra queste anche una nota società che gestisce diversi ristornati sul territorio nazionale.

I quattro soggetti sono stati deferiti all'A.G. per i reati di Truffa Aggravata in Concorso, Truffa Tentata in Concorso e Sostituzione di Persona.

Parma 09 Agosto 2017. Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Questura di Parma

Pubblicato in Cronaca Parma

Questa domenica allo Spazio Gerra chiude Creativity Circus, la mostra che spazia tra arte, tecnologia e produzione industriale. L'esibizione raccoglie i progetti premiati dal bando "Il prodotto della creatività", dell'Associazione Giovani Artisti dell'Emilia Romagna. Presenti anche alcuni progetti reggiani.

Reggio Emilia, 2 agosto 2014 – di Ivan Rocchi

Arte, startup, progetti di rigenerazione urbana e tanta Rete. E' Creativity Circus, la mostra che ospita i progetti premiati dal bando Gaer (Associazione Giovani Artisti dell'Emilia Romagna) Il prodotto della creatività, insieme a una selezione di progetti reggiani. L'esposizione, visitabile fino a domenica presso lo Spazio Gerra, si suddivide in tre sezioni: "Art Projects", "Showcase" e "Urban Projects". (continua sotto)

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"Art Projects" propone esplorazioni e relazioni tra le varie discipline artistiche. Come in Burn Clear di Anna Deflorian, dove il fumetto si contamina con altri linguaggi. Oppure come nel progetto Siliqoon, dell'artista ravennate Andrea Magnani e in collaborazione con il Mambo di Bologna, dove l'arte si incontra con la produzione artigianale e industriale. Ma l'arte apre anche una porta tra lo spettatore e l'opera. Questo rapporto è ben evidente nei due progetti riminesi esposti allo Spazio Gerra: Ri///Flux, di Leila Sadeghol Vaad, e Paisa(j)e, l'installazione di Laura Rastelli.

La seconda sezione, "Showcase", è dedicata invece alle startup creative e a progetti legati al web. Che non è così etereo come si potrebbe pensare. Infatti ci sono i mobili in open source Play Wood, del reggiano Stefano Guerrieri. Ma anche Nutworks, il progetto di editoria web e cartacea con sede presso l'Officina delle Arti. E con il computer si può fare anche arte, come dimostra Giulia Morselli con i suoi DrifDraf, oggetti di design realizzati con tecnologie digitali. E poi i Quadri fonoassorbenti di Enea Negri, gli strumenti prodotti con materiali di recupero dei MiaTralVia e l'applicazione sull'alimentazione consapevole Plate Room, a cura della parmigiana Stefania Solari. Grazie alle Musical Postcards di Gloria Annovi, invece, gli appassionati di musica potranno organizzare fantastici viaggi a tema. (continua sotto)

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Nell'ultima parte della mostra, "Urban Projects", gli interventi di rigenerazione urbana temporanea portati avanti dall'associazione forlivese Spazi Indecisi saranno messi a confronto con il progetto reggiano Urbanauti, che punta a esplorare gli spazi periferici e marginali della città. Si chiude con il progetto Mini partenze. L'impertinenza tra Musica e Arti Visive, che raccoglie elaborati multimediali ideati da studenti della scuola media Dalla Chiesa di Reggio Emilia, e i prototipi tra design ed elettronica realizzati dagli studenti del corso di Industrial Design dell'Università di Modena e Reggio, in collaborazione con il FabLab di Reggio Emilia.

Lunedì, 24 Marzo 2014 08:48

8 Aprile: nuovo “Millennium Bug”?

 

Si prospetta un nuovo “Millennium Bug”. Microsoft Windows XP va in pensione e torna la paura del baco elettronico come fu alla vigilia del 2000.

di LGC - 

Parma 24 Marzo 2014 -- 

Molti ricorderanno la paura generalizzata che pervase il mondo alla vigilia dell’anno 2000. Il “Millennium Bug” avrebbe dovuto bloccare la gran parte dei computer mondiali, compresi quelli della sicurezza, delle banche e di ogni altra macchina custode dei nostri piccoli e grandi segreti e averi.  Dopo tanto clamore e tam tam elettronico, per fortuna, nulla accadde. Il così tanto temuto “Cambio di Data” non causò alcun problema.

14 anni dopo torna, almeno in rete, la notizia di una nuova data a rischio: 8 aprile. 

Forse è un tentativo di onorare il pensionamento del vetusto quanto robusto Microsoft Windows XP che proprio in quella data sarà definitivamente in disarmo, aggiornamenti di sicurezza compresi. 

La notizia del ritiro dal mercato di un programma informatico non avrebbe dovuto generare timori “mondiali” salvo il fatto che, stando alle cronache di rete, sembra che il 95% dei sistemi di prelevamento di contante “Bancomat” funzioni proprio su una specifica derivazione di Microsoft Windows XP (denominata Embedded) e che non siano stati aggiornati con sistemi operativi più recenti. 

L’8 di aprile quindi cosa accadrà? 

Molto probabilmente nulla, almeno c’è da augurarselo, ma la sicurezza sarà,  molto probabilmente, un po’ meno certa soprattutto per per la Pubblica Amministrazione (PA). 

Per la precisione, secondo quanto rilasciato all’ANSA da Carlo Mauceli, responsabile Microsoft Italia della digitalizzazione in rapporto alla PA e al governo, gli Istituti bancari hanno ottenuto per bancomat e Pos una scadenza posticipata “al 2016″. 

Più delicato invece il problema della PA dove, tra spending review e patto di stabilità, gli investimenti in sicurezza elettronica, sono molto probabilmente passati in secondo piano nonostante una promozione specifica che Microsoft aveva lanciato proprio per questo specifico settore pubblico.

Un problema a quanto pare però molto diffuso anche all’estero. Secondo il Wall Street Journal il sistema Windows XP è ancora presente su circa il 10% dei computer governativi Usa, cioè centinaia di migliaia. Per NetMarketShare ‘gira’ ancora sul 35-40% dei pc nel mondo, mentre per il sito Engadget è a bordo del 95% dei bancomat mondiali. 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia
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