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Editoriale:  - Editoriale:  - Io querelo te, tu quereli me, noi quereliamo loro...,- Lattiero caseario. Latte in positivo, burro e crema stabili - Cereali e dintorni. Mercato praticamente immobile - Maltempo, in attesa del colmo di piena del Po - Intitolato a Pierluigi Ferrari l'Agrilab di Giarola - Ore 11,00: previsto il passaggio del colmo di piena del Po in territorio parmense -


cibus-48-1dic19.jpgSOMMARIO Anno 18 - n° 48 01 dicembre 2019
1.1 editoriale
Io querelo te, tu quereli me, noi quereliamo loro...
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in positivo, burro e crema stabili
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato praticamente immobile
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 maltempo e colmo di piena del po Ore 11,00: previsto il passaggio del colmo di piena del Po in territorio parmense
7.2 FOOD EVenti Espressioni che abbinano sogni
8.1 maltempo emilia Maltempo, in attesa del colmo di piena del Po.
8.2 ambiente educazione  Intitolato a Pierluigi Ferrari l'Agrilab di Giarola.
10.1 Parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: il Consorzio lancia il progetto premium “40 mesi”
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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Sabato, 30 Novembre 2019 07:47

Le api per salvare l’ambiente

Le api per salvare l’ambiente: nella sede di Confagricoltura parma la prima arnia smart. Marini: “creiamo una rete in tutto il parmense”

Un’arnia smart per salvare, insieme alle api, il nostro ambiente e contrastare l’inquinamento. Ha questo fine l’installazione nella sede di Confagricoltura Parma in via Magani, zona San Pancrazio, della prima “arnia smart” del Parmense nell’ambito di una partnership tra Confagricoltura Parma e Beesmart Italy che coinvolge anche l’Azienda agraria sperimentale Stuard, per la corretta conduzione della famiglia di api.

“L’arnia – spiegano gli ideatori Lorenzo Ovrezzi, Luigi D’Ovidio e Stefano Sarti – è dotata di una stazione meteorologica e di una serie di sofisticati sensori che permettono di raccogliere ed elaborare numerosi dati: tra questi l’umidità, il peso, la temperatura interna ed esterna, il particolato in atmosfera (Pm10 e Pm2,5) oltre ad effettuare il conteggio della popolazione attiva in volo”.

“Le api, – commenta Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma – oltre ad essere il garante essenziale della biodiversità del nostro pianeta, sono degli affidabilissimi organismi di monitoraggio dell’ambiente. Poter analizzare la loro opera in modo puntuale e preciso permette di utilizzarle come indicatori multispettro di dati ambientali. La nostra idea, contando sull’adesione dei soci di Confagricoltura Parma e di tutti gli agricoltori interessati, è quella di installare le arnie smart in differenti luoghi della provincia in modo da creare una rete di misurazione indipendente in grado di garantire un monitoraggio costante e raffinate mappe dell’inquinamento dell’aria a livello locale. Collegando i sensori ad un cloud sarà possibile raccogliere una mole notevole di dati sulla qualità ambientale di una determinata zona aiutando i decisori e noi agricoltori ad adottare le migliori pratiche”.

Pieno appoggio all’iniziativa da parte del Comune di Parma. “Avere un’installazione di questo tipo in città – commenta Sebastiano Pizzigalli, consigliere comunale delegato alle Politiche agricole e ai rapporti con il territorio - è sicuramente un valore aggiunto. Le funzioni hanno risvolti potenzialmente interessanti sia per il settore pubblico che privato. In particolare l’analisi dei dati da remoto permette all’imprenditore di capire quando e come intervenire in modo oggettivo e mirato, mentre per un’amministrazione pubblica sono preziosi i dati atmosferici e quelli relativi all’inquinamento così da indirizzare parte delle proprie politiche ambientali. Fa molto piacere che questa idea di progetto sia nata e sia stata portata avanti proprio da tre giovani tecnici del territorio”.

A sostenere l’iniziativa anche la Regione Emilia-Romagna. “L’arnia smart – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli – è un passo importante per il settore con una sensoristica che è uno strumento prezioso per un’apicoltura in grado di resistere al cambiamento climatico. La nostra Regione ha investito molto sull’apicoltura che è un settore fondamentale per vivere. Abbiamo approvato, di recente, una nuova legge che punta molto sulla biodiversità. Da tempo abbiamo un osservatorio per evitare che ci sia una moria di api e si possa tenere monitorato tutto il territorio. Si sono previsti anche dei contratti di filiera, con i sementieri, per fare in modo che si possano arginare i problemi che possono derivare alle api da alcune colture ed abbiamo investito anche nell’ambito dell’Ocm. Spero che l’arnia smart possa diventare una delle buone pratiche da diffondere nel Parmense ed in tutto il territorio regionale

Roberto Reggiani (direttore Azienda agraria sperimentale Stuard e presidente dell’Associazione apicoltori di Parma, Reggio e Modena) si è detto “contento che anche l’apicoltura sperimenti certe progettualità” ed ha aggiunto “sarà importante sapere che tipo di polline avranno le api al momento di rientrare nell’arnia”.

L’arnia smart collocata nella sede di Confagricoltura sarà gestita dall’Azienda agraria sperimentale Stuard che metterà in atto i protocolli veterinari ed effettuerà le periodiche e basilari operazioni di pulizia al fine di garantire un’efficace lettura dei sensori di bordo. L’arnia smart sfrutta l’energia solare ed è dotata di una batteria di riserva che mantiene il dispositivo in carica anche senza luce solare diretta.

FOTO ALLEGATE: Da sinistra Riccardo Reggiani, Eugenio Zedda, Lorenzo Ovrezzi, Mario Marini, Stefano Sarti e Luigi D’Ovidio. L’arnia smart.

La panca intelligente con centralina meteo e monitoraggio inquinanti, pronta per progettare bellezza negli spazi urbani insieme alle Pubbliche Amministrazioni

Molto più di una panca. La novità in casa BioStile, marchio di Sipla ProSGM si chiama Surfà ed è la postazione intelligente ispirata alla natura accolta tra le innovazioni della 68^ SIA Hospitality Design vetrina dell’ospitalità Made in Italy tutti gli anni al polo fieristico di Rimini.


Surfà nasce per accogliere le sfide della città intelligente proponendosi come arredo autonomo sul piano dell’illuminazione, mettendo a disposizione degli utenti ricarica wireless e, per la prima volta, una centralina meteo e monitoraggio inquinanti per rilevare i livelli di qualità dell’aria intorno.
Si tratta di tecnologie innovative che rendono BioStile sempre più “amico” dell’ambiente e delle smart city, un modello di città che mira a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente attraverso la gestione delle risorse in modo intelligente.


“Il design made in Italy e le soluzioni ingegneristiche sono alla base di Surfà, l’arredo che mixa nel suo nome la tavola da surf ed il sofà” - spiega Roberto Ghisellini ideatore di BioStile e del nuovo concept. Anche in questo caso, come per tutti i pannelli montati su arredi Biostile, è stata data rilevanza al pannello fotovoltaico, che è la panca stessa e si declina in celle dalla forma ellittica e dal colore verdeblu ispirato all’azzurro del mare e del cielo. Stiamo lavorando alla linea completa “urban & smart” ed entro il 2020 saremo pronti con nuovi arredi intelligenti da proporre alle pubbliche amministrazioni per quartieri e città”.
Ideale per spazi pubblici - parchi e piazze ad esempio - con una installazione che non richiede cablaggio elettrico aggiuntivo, Surfà riflette nel suo concept la filosofia di città positiva e sostenibile. L’arredo intelligente è realizzato in collaborazione con Sunergy, leader nella produzione di moduli fotovoltaici.


Queste sono le sue caratteristiche tecniche: raccolta dati connessioni utenti, dimensioni(190x62x41cm), due caricabatterie wireless, due caricabatterie USB (+2 opzionali), illuminazione notturna, connessione internet, raccolta dati potenza 80Wp, possibilità di riscaldamento seduta per offrire maggiore comfort nella stagione invernale.


Essenzialità, sicurezza e sostenibilità sono le carte vincenti della nuova panca BioStile. Dal punto di vista strutturale si compone dei due piedi che sorreggono la piastra in vetro composta a sua volta da rivestimento antisfondamento e sostituibile. Ciò consente di collocare panca in uno spazio all’aperto anche sprovvisto di videosorveglianza.


Surfà, infine è un arredo sostenibile in quanto rileva i parametri inquinanti grazie alla presenza di sensori. Si tratta di una nuova funzione, quella del rilevamento, da ora in avanti applicata a tutti i futuri arredi.
L’ essenza di Surfà rimane la tecnologia smart che integra ricariche wireless (senza fili) per dispositivi quali smartphone e tablet. Con il supporto strategico di VerdeBlu e AD Communications, partners per la promozione, l’obiettivo è aumentare nelle città i livelli di benessere, comfort e sicurezza, per l’uomo e per l’ambiente.

Pubblicato in Ambiente Emilia
L'esperienza di Parma, le politiche e le innovazioni introdotte nel settore Mobilità e la continua innovazione tecnologica per rendere la nostra città sempre più Smart sono le tematiche che il Sindaco Federico Pizzarotti ha affrontato al Forum di Parigi City Life.  
 
Anche a Parigi Parma è diventata un esempio virtuoso in tema di mobilità sostenibile e rispetto dell'ambiente
 
In particolare, il Sindaco Pizzarotti è intervenuto nella tavola rotonda sul tema "Nuova Mobilità nelle città a zero emissioni di carbonio" e ha dialogato con Anne Hidalgo Sindaco di Parigi, Jean Jouzel Climatologo e glaciologo, Anibal Gaviria Presidente di Cities Alliance et Gouverneur d'Antioquia Colombia, Dr. Gilles Dixsaut Presidente della Foundation du Souffle, Catherine Lescure Delegata Regionale Ile-de-France d'EDF e con Christian Nibourel Presidente de Paris-Ile-de-France Capitale Economique.
 
"La candidatura e l’ammissione tra le città in lizza per il titolo di Capitale Eropean Green 2020 premia il lavoro messo in atto in questi ultimi anni. Parma ha introdotto innovazioni importanti sulla mobilità green diventando un vero e proprio punto di riferimento. Potersi confrontare con altre città europee è una occasione per apprendere strategie e condividere nuovi percorsi " ha commentato il sindaco Pizzarotti.

 Editoriale:  - Sardine e gattini, ma prima erano "girotondi", "No Global"e ""V Day. La piazza perde valore. -  Lattiero caseario. Il grana padano ha arrestato la  discesa, non così per il “parmigiano" - Sugar Tax, un’aberrazione che crea un doppio danno alla filiera agroalimentare italiana - Ecovillaggio Montale, esempio di adattamento ai cambiamenti climatici - Ritirata la farina per allergene non dichiarato - -


SOMMARIO Anno 18 - n° 47 24 novembre 2cibus-47-24nov19-COP.jpg019


1.1 editoriale
Sardine e gattini, ma prima erano "girotondi", "No Global"e ""V Day. La piazza perde valore.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Il grana padano ha arrestato la discesa, non così per il “parmigiano"
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stagnanti..
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 Sugar Tax Sugar Tax, un’aberrazione che crea un doppio danno alla filiera agroalimentare italiana
7.2 Wine eventi Merano – “Excellence is an attitude”.
8.1 ecovillaggio resiliente Ecovillaggio Montale, esempio di adattamento ai cambiamenti climatici
8.2 Ambiente e dissesto Distretto del fiume Po: investimenti straordinari di 5 milioni di euro in zone nevralgiche contro il dissesto idrogeologico
10.2 nomine Mario Marini confermato Presidente di Confagricoltura Parma
11.1 sicurezza alimentare Ritirata la farina per allergene non dichiarato.
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners

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Specie aliene invasive. Fenomeno eccezionale nel Salento: migliaia di pesci rossi riversati nelle campagne adiacenti ai Bacini di Ugento dopo l'ultima grande ondata di maltempo. Lo "Sportello dei Diritti": uno spettacolo preoccupante per l'ambiente - VIDEO

Un fenomeno che senz'altro farà discutere, non solo gli ambientalisti, quello accaduto negli scorsi giorni e manifestatosi dopo l'ultima grande ondata di maltempo che ha colpito con eccezionale intensità il Salento ed in particolare la costa jonica. Migliaia e migliaia di pesci rossi (Carassius auratus) - come segnalatoci e documentatoci fotograficamente dal consigliere comunale Gianfranco Coppola, referente per Ugento dello “Sportello dei Diritti” - si sono riversati nelle campagne dal sistema dei Bacini di Ugento dopo che questi sono esondati a causa della mareggiata di scirocco e delle fortissime ed intense piogge.

Mentre molti continuano a nuotare nelle pozze ancora non prosciugatesi, tanti, tantissimi sono morti e stanno morendo d'asfissia. Ma il problema principale emerso a seguito di questo fenomeno eccezionale e mai documentato prima, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è solo la triste fine cui sono destinati questi pesci rossi man mano che le ampie pozzanghere si seccheranno, è però la presenza infestante di questa specie non autoctona e perciò aliena che ha letteralmente invaso la zona umida che ricade nel Parco naturale regionale Litorale di Ugento proliferando in maniera esponenziale come è documentato dall'evento straordinario di questi giorni. La presenza così massiccia di una specie estranea ai nostri territori, infatti, non può non indurre forte preoccupazione perché potrebbe aver già danneggiato irreparabilmente l'equilibrio autoctono di un intero ambiente palustre.

La clip è visionabile sul link di Youtube : https://youtu.be/bKKiExWPvwo

(18 novembre 2019)

 

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Pubblicato in Ambiente Emilia

Il maltempo non molla la presa in Emilia Romagna e la provincia di Modena è stata colpita domenica 17 novembre da un forte nubifragio.


Oltre il contrasto, l’adattamento ai cambiamenti climatici è fondamentale per garantire sicurezza e comfort abitativo. L’esempio concreto di Ecovillaggio Montale, ecoquartiere sostenibile, che “risponde bene” alla nuova bomba d’acqua grazie ad una progettazione urbanistica che tiene conto della frequenza ravvicinata di eventi meteoclimatici estremi.
In Ecovillaggio la capacità di resilienza e le misure di prevenzione attuate limitano i rischi e i danni che potrebbero verificarsi come conseguenza di alluvioni o nubifragi.


COSA SUCCEDE IN ECOVILLAGGIO SE ARRIVA UN NUBIFRAGIO?
Grazie alla meticolosa realizzazione di una rete di regimentazione delle acque in Ecovillaggio l’acqua viene mantenuta in loco dandole il tempo di fitodepurarsi e di raggiungere la falda sottostante per alimentarla. Questa riserva di liquido prezioso, che mitiga il microclima e mantiene viva la vegetazione che disinquina, sarà utilizzata nei periodi siccitosi. In questo modo l’acqua non si disperde e pertanto non si spreca ma viene restituita all’ambiente quando esso stesso ne avrà bisogno.


SILVIA PINI – IDEATRICE DI ECOVILLAGGIO MONTALE
“Dopo le intense precipitazioni di questi giorni abbiamo potuto costatare come la progettazione urbanistica del nostro ecoquartiere, frutto di uno studio e lavoro multidisciplinare, e la realizzazione in termini di raccolta acque piovane con permeabilità dei suoli e rinvio in falda FUNZIONANO. Ciò garantisce due cose:
• maggiore sicurezza per i residenti e per l’ambiente
• mantenimento di abbondante flusso d’acqua piovana in falda da utilizzare nei periodi siccitosi per irrigare, senza sprechi, tutte le essenze che provvedono al disinquinamento e alla regolazione del microclima”.


VIDEOPILLOLA “L’ACQUA BENE PREZIOSO IN ECOVILLAGGIO”
Gli eventi climatici estremi sono destinati a diventare sempre più frequenti, per questo è necessario agire prima possibile ed intervenire in soluzione coordinata e sistematica per ridurre i rischi connessi al verificarsi di tali eventi.

 Ecovillaggio-risponde-al-cambiamento-climatico_1_1.jpg

L’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po chiede progettualità esecutiva per altri 12 milioni di euro, in particolare per le aree di Lombardia, Piemonte e Liguria

Parma, 19 Novembre 2019 – Uno stanziamento di cinque milioni di euro all’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po – in seguito all’ultima ondata di piene e di criticità idrauliche che hanno colpito il territorio – per realizzare interventi di manutenzione e di difesa del suolo in alcune zone nevralgiche, necessari per contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologico nel distretto idrografico del fiume Po.

È questa la decisione più rilevante assunta nell’ambito di una riunione straordinaria che si è svolta a Roma, nella sede del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Un incontro della Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po – al quale hanno partecipato il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, il Segretario Generale del Distretto del Po Meuccio Berselli, il capo del Dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli, il Direttore Generale Maddalena Mattei Gentili e i rappresentanti delle Regioni – che si poneva l’obiettivo di individuare finanziamenti straordinari per mitigare il rischio di dissesto idrogeologico.

In questo contesto l’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po beneficerà di 5 milioni di euro di natura straordinaria dal Ministero dell’Ambiente. Nel corso dell’incontro il segretario generale del Distretto del Po Meuccio Berselli ha presentato alla Commissione ulteriori progettualità per un importo complessivo di 12 milioni di euro. I progetti presentati hanno l’obiettivo di contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico in zone in cui sono state evidenziate alcune fragilità rilevanti. Tra i progetti presentati quelli più rilevanti riguardano le aree di Lombardia, Piemonte e Liguria (vedi dettagli dei lavori in allegato).

Il Programma Stralcio 2019 – la cui adozione è stata deliberata durante la Conferenza Istituzionale Permanente – prevede un importo complessivo di 5 milioni di euro e riguarda interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio e di opere di difesa del suolo che contrastano fenomeni di dissesto di versante e fenomeni alluvionali che possono generare situazioni di rischio idrogeologico ed idraulico, pericolose per i centri abitati e per le infrastrutture. Le risorse sono state ripartite tra le Regioni del Distretto tenendo conto dei criteri di ripartizione – in funzione di superficie e popolazione residente – già condivisi e definiti per il Programma Stralcio 2018.

Nel corso della Conferenza si è affrontato anche il tema dei modelli, sviluppati nel 2010 dopo un’estesa campagna di studi di carattere specialistico, che riguardano lo stato di vita dei fiumi Parma, Enza, Secchia, Tresinaro e Panaro. Dopo nove anni il quadro – relativo ai parametri idraulici e ai valori delle portate limite di deflusso della rete idrografica – è completamente mutato, anche in conseguenza dei cambiamenti climatici. I monitoraggi effettuati lungo i fiumi hanno evidenziato la necessità di una serie di interventi per rendere gli argini più sicuri. In particolare gli studi hanno fornito elementi sufficienti per rappresentare le criticità del sistema difensivo necessarie per l’organizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e per l’adeguamento della pianificazione di emergenza.

"L’incontro con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e gli altri Enti presenti in occasione della Conferenza Istituzionale Permanente è stato molto rilevante – sottolinea Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po – . L’obiettivo è incidere concretamente su un fenomeno che crea disagi alle popolazioni del nostro territorio e di contribuire al contrasto del dissesto idrogeologico in alcune aree nelle quali sono state evidenziate fragilità conclamate”.

“Prevenire con la tutela del territorio e la messa in sicurezza è fondamentale – ha dichiarato Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – . Abbiamo approvato i primi progetti esecutivi che riguardano tutto il territorio nazionale, per un totale di 25 milioni di euro iniziali. Progetti per gli Appennini centrali, meridionali, settentrionali, Alpi orientali, bacino del fiume Po. Siamo solo all’inizio: servono progetti cantierabili da parte delle Regioni, per troppi anni sono stati dati soldi a pioggia che spesso neanche arrivavano alla giusta destinazione, cioè quella della messa in sicurezza del territorio”.

(In allegato il piano di interventi)

Martedì, 19 Novembre 2019 09:20

Aeroporto In(utile) e dannoso?

Da "Manifesto San Leonardo riceviamo e pubblichiamo la loro posizione per lo sviluppo dell'aeroporto.

L’abbiamo detto più volte, sostenendo le posizioni del Comitato NOCARGO.

Alla faccia del KMVERDE, della tanto pubblicizzata candidatura di PARMA a CAPITALE VERDE EUROPEA 2022, Il progetto di ampliamento dell’Aeroporto e la sua parziale conversione a CARGO non potrà che peggiorare le condizioni ambientali della città a causa del significativo incremento del rumore e dello smog con preoccupanti ricadute sulla salute delle nuove generazioni, più suscettibili al danno rispetto alla popolazione adulta.

In un momento storico dove si sta, SEMPRE PIU’, assumendo consapevolezza dei tanti danni provocati dagli idrocarburi è quantomeno bizzarro impegnare molti soldi, anche pubblici, nell’ ampliamento di un aeroporto.

E’ veramente interesse collettivo:
- Un aeroporto cargo, enormemente rumoroso ed inquinante, con aerei che viaggeranno di giorno e di notte sulla città?
- Un traffico aggiunto di decine di TIR al giorno sulle nostre strade?
- Il consumo di suolo non solo per l’ampliamento dell’area ma anche per la costruzione di depositi?
- Un peggioramento delle condizioni di vita e di salute di migliaia di parmigiani?
- L’utilizzo di tanti soldi pubblici per un intervento sostanzialmente privato?
- Il crollo del valore degli immobili di Parma Ovest e Nord Ovest, come è successo in tutte le città che hanno un aeroporto inserito nel tessuto urbano della città?

Nonostante l’impronta “ecologica” di cui questa Amministrazione cerca di fregiarsi con posizioni pubbliche e protocolli (il NO all’inceneritore, il Kilometro Verde, gli eventi connessi al Festival dello Sviluppo Sostenibile, il Protocollo “Per Parma città verde”, la candidatura a Capitale Verde Europea, il riconoscimento ECOMONDO), non ci pare si stia andando in questa direzione.

Ai kilometri grigi dei tanti supermercati, dei centri commerciali, delle nuove edificazioni si aggiungerà così la scia grigia del trasporto aereo.

Dov’è quindi la rivoluzione verde?

Non sarebbe più GREEN potenziare il trasporto ferroviario sviluppando il CEPIM di Fontevivo, sviluppare nuove reti ferroviarie ad esempio verso il Quartiere Industriale SPIP?
Non sarebbe meglio attrarre Imprese Verdi , non certo impianti di Bio Massa di immense dimensioni come prospettato alcuni mesi fa?

Food Valley o Smoggy Valley?

Consumi_CO2_veicoliimage.png

 

"Manifesto San Leonardo"

 

Una fetta di Culatello di Zibello per un sacco di plastica: l’iniziativa di Massimo Spigaroli, il sindaco del Comune di Polesine Zibello sarà presentata il 24 e 25 novembre al Teatro Pallavicino. Spigaroli: “Abbiamo raggiunto l’84,1% di raccolta differenziata collocandoci in Emilia-Romagna al quinto posto tra comuni inferiori a 5.000 abitanti. Essere un comune virtuoso ci consente ora di destinare le nostre energie al suo Bosco Fluviale per liberarlo dalle plastiche e dai rifiuti portati dalle piene dal Po e a tutte le emergenze del territorio. Lo faremo con un semplice gesto, raccogliendo quanto sta contaminando l’ ambiente evitando così che torni al fiume e arrivi al mare.”

Parma,

Il suo è un lungo viaggio e come ogni viaggio che si rispetti è fatto di incontri: il pioppo, il salice bianco, l’ontano nero, l’olmo e la rosa del cucù.

Parliamo della plastica e con lei delle altre varietà di rifiuti che durante le piene del Po, viaggiano sospinti dalle correnti del fiume, insinuandosi nel Bosco Fluviale di Polesine Zibello e nei suoi 400 ettari di vegetazione e biodiversità.

Quando le acque si ritirano, plastiche e rifiuti rimangono lì, vessilli multiformi e contemporanei di un comportamento ancora poco rispettoso dell’ambiente. Pronti a proseguire verso la foce con la nuova piena che verrà. D’altra parte il Po raccoglie la plastica di 20 milioni di persone, del 40% del Pil nazionale, di 4 regioni, 13 province e di 6mila depuratori.

Parte da qui il progetto di Massimo Spigaroli, neo sindaco del Comune di Polesine Zibello. L’obiettivo, ripulire il Bosco Fluviale e il territorio- tornato ad essere tra l’altro sosta di uccelli migratori come le gru - chiamando in campo il simbolo più illustre del territorio: il Culatello di Zibello DOP.

Nobilitato da personaggi come D’Annunzio, il culatello deve la sua fama mondiale a questa terra: alla saggezza antica dei masalén (termine usato nella Bassa per norcino) e alla bontà di un clima umido e nebbioso favorito proprio dal Po.

Così quando il Po chiama in soccorso, Polesine Zibello risponde con il progetto “Una fetta di culatello per un sacco di plastica” che sarà presentato durante il convegno di domenica 24 novembre alle ore 15.30 presso il Teatro Pallavicino di Zibello.

Ad aprire l’incontro la lettera di saluto della Ministra delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo Teresa Bellanova. Seguiranno gli interventi di Massimo Spigaroli ideatore del progetto, Carlin Petrini Fondatore di Slow Food, Stefano Bonaccini Presidente Regione Emilia Romagna, Meuccio Berselli Segretario Generale Autorità distrettuale del Fiume Po - Riserva Mab Unesco Po Grande, Patrizio Bianchi Assessore all’Istruzione Regione Emilia Romagna, Paolo Andrei Rettore dell’Università di Parma, Michele Guerra Assessore alla Cultura del Comune di Parma e Massimo Bergami Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale Università di Bologna. Legambiente interverrà con il videomessaggio del suo Presidente Stefano Ciafani. A moderare l’incontro Claudio Rinaldi, Direttore della Gazzetta di Parma.

“Abbiamo raggiunto l’84,1% di raccolta differenziata - afferma Massimo Spigaroli - collocandoci in Emilia-Romagna al quinto posto tra comuni inferiori a 5000 abitanti. Essere un comune virtuoso ci consente ora di destinare le nostre energie al suo Bosco Fluviale per liberarlo dalle plastiche e dai rifiuti portati dalle piene dal Po e a tutte le emergenze del territorio. Lo faremo con un semplice gesto, raccogliendo quanto sta contaminando l’ ambiente evitando così che torni al fiume e arrivi al mare.” Un circolo vizioso che può essere interrotto ad un patto, “ fare squadra dai cittadini, alle scuole dalle istituzioni alle aziende” per promuovere anche in queste aree di golena turismo, cultura e tradizione.

In tal senso, il progetto prevede una sezione tecnica in programma sempre al Teatro Pallavicino lunedì 25 novembre a partire dalle ore 10.00 cui prenderanno parte l'Autorità distrettuale del Fiume Po, la Regione Emilia Romagna, l’Università di Parma, Iren, Legambiente, Destinazione Turistica Emilia e Parma, io ci sto!. Tra gli interventi anche EmiliAmbiente, Confagricoltura Parma, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori e le Associazioni venatorie.

Leggera, resistente, economica, la plastica ci ha innegabilmente cambiato la vita. Dall’elettronica fino ai trasporti, senza considerare che sono in plastica il 45% dei biomateriali utilizzati in medicina (protesi, organi artificiali) inattaccabile da muffe, parassiti e batteri.

Il problema è il suo smaltimento e la cattiva gestione da parte dell’uomo che ne ha fatto una delle forme di inquinamento più invasive e durature ( può rimanere nell’ambiente anche per 400 anni, eccezion fatta per le plastiche biodegradabili che, però, iniziano a diffondersi soltanto adesso).

Il marine litter (ovvero detriti marini) resta sicuramente una dei problemi ambientali più gravi del nostro tempo. Si stima infatti che oltre l'80% sia composto da plastiche e microplastiche, e gran parte di queste arrivano in mare trasportate dai corsi d’acqua. Il fiume Po, in particolare, riversa nel mare Adriatico in una sola ora sotto forma di microplastiche circa 460 chili di rifiuti l'equivalente del peso di un orso polare (fonte: AICA Associazione internazionale per la comunicazione ambientale).

L’iniziativa del Comune Polesine Zibello è stata sostenuta dall’Autorità distrettuale del Fiume Po, dal Consorzio di tutela del Culatello di Zibello, EmiliAmbiente, Fidenza Village, Iren, Legambiente, Parma, io ci sto! Università di Parma. E ancora Coldiretti, Confagricoltura Emilia Romagna e CIA-Confederazione Italiana Agricoltori.

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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