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Giovedì, 09 Novembre 2017 09:54

C'è crescita, ma più lenta

Sono diventate 46.750 le imprese straniere, con un aumento del 2,5 per cento in un anno (+1.131 unità), in linea con il dato nazionale.

Il trend riflette anche la lieve flessione della popolazione straniera residente in regione. Si affievolisce l'aumento delle ditte individuali (+578 unità), mentre la normativa favorevole alle società a responsabilità limitata semplificata continua a fare volare le società di capitale (+14,4 per cento). Trainano i servizi (+914 imprese, +3,9 per cento), in particolare commercio (+223), alloggio e ristorazione (+193), Forte l'aumento per altri servizi (+8,6 per cento), alla persona e di riparazione.

Bologna 9 novembre 2017 - Decelera la crescita della base imprenditoriale estera regionale, con un ritmo analogo a quello nazionale.

Al 30 settembre le imprese attive straniere salgono a quota 46.750 (l'11,5 per cento del totale) con un aumento annuale di 1.131 unità, (pari al +2,5 per cento). A livello nazionale la crescita delle imprese straniere risulta analoga (+2,5 per cento), e porta oltre quota 524 mila, pari al 10,2 per cento del totale. Questi sono i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. La tendenza riflette anche la lieve flessione della popolazione straniera residente in regione (al primo gennaio 2017 pari a 529.337 persone, -0,8 per cento) per il secondo anno consecutivo, mentre gli stranieri residenti in Italia aumentano lievemente (+0,4 per cento). Le imprese straniere diminuiscono solo in Sicilia, Sardegna e Umbria. L'incremento è più rapido in Campania (+6,3 per cento). L'Emilia-Romagna è ottava per il dato di crescita che risulta superiore in Lombardia (+3,5, per cento) e più contenuto in Veneto (1,9 per cento).

Settori di attività economica. La tendenza domina in tutti i macro settori di attività economica. La crescita nei servizi (+914 imprese, +3,9 per cento), traina quella complessiva e origina soprattutto dall'aumento delle imprese del commercio (+223 unità, +1,9 per cento), dei servizi di alloggio e ristorazione (+193 unità, +4,6 per cento) e degli altri servizi (+146 unità, 8,6 per cento), per la persona e di riparazione. Accelera l'aumento della base imprenditoriale estera dell'industria (+2,9 per cento, +140 unità), mentre si accentua la flessione delle altre. Le imprese straniere nelle costruzioni crescono solo lievemente (+0,3 per cento, 43 unità).

La forma giuridica. Performance delle ditte individuali (+578 unità, +1,5 per cento), pari l'82,3 per cento delle imprese straniere, nonostante gli effetti della crisi passata e l'evoluzione demografica. Rapido l'aumento delle società di capitale (+538 unità, +14,4 per cento), sostenuto dall'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata che ha contribuito però alla lieve riduzione delle società di persone (-0,2 per cento). L'aumento di cooperative e consorzi è invece più contenuto (+5,1 per cento).

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Pubblicato in Economia Emilia
Mercoledì, 27 Settembre 2017 10:31

L'artigianato risale la china

La produzione artigiana nell'industria si conferma all'1,8 per cento. Dopo tre trimestri in rosso, anche il volume d'affari delle imprese artigiane delle costruzioni aumenta dello 0,5 per cento. Prosegue però l'emorragia del numero delle imprese artigiane sia nell'industria (-1,6 per cento) che nelle costruzioni (-2,1 per cento).

Bologna 27 settembre 2017 - La buona notizia è che l'artigianato sta un po' meglio. Questo dice l'indagine congiunturale sul secondo trimestre 2017 realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Riguardo all'artigianato nell'industria il trimestre si è chiuso con una conferma della congiuntura positiva, su livelli non toccati dal terzo trimestre del 2010, trainata dal mercato interno, ma con buone prospettive a breve su quelli esteri.

Il fatturato complessivo a prezzi correnti è aumentato dell'1,7 per cento, nonostante un improvviso stop della crescita di quello estero (+0,1 per cento). Si conferma la tendenza positiva della produzione salita di un +1,8 per cento, sulla scia di quella del complesso dell'industria, e conferma il miglior risultato dal primo trimestre del 2007. Buon segno, la dinamica degli ordini ha mostrato un passo lievemente più rapido (+1,9 per cento), grazie anche alla forte ripresa di quelli esteri (+2,6 per cento).

Continua tuttavia, lievemente più ampia, l'emorragia delle imprese artigiane attive nell'industria in senso stretto, che a fine giugno erano 28.560, in flessione dell'1,6 per cento rispetto a un anno prima, ovvero 470 imprese in meno. Le loro omologhe a livello nazionale, hanno subito una flessione più ampia (-1,9 per cento).

Per quanto concerne l'artigianato nelle costruzioni, la tendenza negativa dei tre trimestri precedenti si è interrotta e tra aprile e giugno il volume d'affari a prezzi correnti delle imprese artigiane del settore è aumentato dello 0,5 per cento rispetto a un anno prima, in linea con l'incremento dello 0,7 per cento per il complesso dell'industria delle costruzioni regionale.

A fine giugno le imprese artigiane attive nelle costruzioni erano 52.298, ossia 1.102 in meno (-2,1 per cento) rispetto a un anno prima, una riduzione più ampia di quella riferita al trimestre precedente.

L'andamento risulta anche leggermente peggiore rispetto a quello riferito alle imprese artigiane italiane delle costruzioni (-1,9 per cento)

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Pubblicato in Economia Emilia

Si conferma la riduzione. Nel secondo trimestre si registra una nuova flessione delle vendite (-0,9 per cento). Il segno negativo domina in modo omogeneo lo specializzato, alimentare e non, mentre aumentano lievemente le vendite per iper, super e grandi magazzini. L'andamento delle vendite è correlato alla dimensione d'impresa. È nettamente negativo per la piccola e media distribuzione, mentre è appena positivo per le imprese con 20 o più addetti. Si accentua il calo delle imprese (-1,7 per cento), determinato da ditte individuali e società di persone.

Il commercio al dettaglio non sembra ancora riprendersi del tutto. Si conferma la tendenza negativa del trimestre precedente. Per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell'Emilia-Romagna, le vendite a prezzi correnti subiscono una nuova flessione (-0,9 per cento) nel secondo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Incertezza e diseguaglianza gravano sulla possibilità di una ripresa diffusa dei consumi attraverso i canali tradizionali.

La conferma della tendenza negativa è riflessa da un lieve alleggerimento del saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite, che risale solo a -11,8 da -13,3 punti, e dal lieve peggioramento dei giudizi sull'eccedenza delle giacenze, il cui saldo sale da 10,2 a 10,5 punti percentuali. In positivo, nonostante la stagionalità, è atteso un miglioramento delle vendite nel corso del terzo trimestre, tanto che il saldo tra le valutazioni delle imprese è salito a quota +9,3 da +0,4 punti.

Questo emerge dall'indagine congiunturale sul commercio al dettaglio realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

La tendenza negativa delle vendite ha interessato le tipologie del dettaglio specializzato, con una flessione dell'1,3 per cento, per l'alimentare e dell'1,2 per cento per il non alimentare, mentre quelle degli iper, super e grandi magazzini confermano la tendenza positiva del primo trimestre con un lieve aumento (+0,2 per cento).

La dimensione delle imprese.

Si conferma la forte correlazione tra andamento delle vendite e dimensione aziendale. Il segno è marcatamente rosso (-1,8 per cento) per le vendite della piccola distribuzione (1-5 addetti) e per le medie imprese (6-19 addetti), -1,4 per cento, mentre aumentano lievemente le vendite delle imprese con 20 o più addetti (+0,2 per cento).

Il Registro delle Imprese.

Nell'ultimo anno, si accentua progressivamente la pressione sulla base imprenditoriale. Alla fine del secondo trimestre erano attive 45.964 imprese del dettaglio, con un calo dell'1,7 per cento (780 unità) rispetto a un anno prima. A livello nazionale la tendenza negativa è risultata leggermente più contenuta (-1,2 per cento). L'andamento negativo è determinato dalla rapida riduzione delle società di persone (-2,8 per cento, -282 unità) e da quella più ampia delle ditte individuali (-611 unità). Grazie soprattutto all'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, crescono solo le società di capitale, ma nel tempo in misura progressivamente più contenuta (+2,7 per cento, +115 unità)

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Sono scese a 29.825, il 7,3 per cento delle imprese regionali, con la più rapida flessione dal settembre 2013 (-4,9 per cento). In un anno, perdita di 1.553 imprese.

Tra i settori, sono le costruzioni (-930 unità, -12,9 per cento) a determinare la tendenza, ma anche l'industria (- 7,0 per cento) e i servizi (-2,6 per cento). Si riduce il contributo positivo da agricoltura e pesca (+2,7 per cento). La tendenza è dovuta soprattutto alle ditte individuali (-1.349 unità). La normativa sulle società a responsabilità limitata semplificata piega le società di persone (-10,7 per cento), ma al tempo stesso non sostiene le società di capitali (+1,8 per cento).

La base imprenditoriale regionale giovanile continua a contrarsi più rapidamente rispetto a quanto avviene a livello nazionale. A fine giugno le imprese attive giovanili si sono ridotte a 29.825, pari al 7,3 per cento delle imprese regionali. In un anno, ne sono andate perdute 1.553, pari ad una riduzione del 4,9 per cento, con una ulteriore lieve accelerazione della tendenza negativa, mentre le altre imprese sono diminuite solo dello 0,6 per cento. La tendenza regionale risulta più pesante di quella nazionale, che vede le imprese giovanili (496.263, pari al 9,6 per cento del totale) diminuire del 2,8 per cento e le altre imprese confermare la tendenza positiva e segnare un lieve aumento (+0,2 per cento).

Questo emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Le imprese giovanili aumentano solo in Basilicata, Sardegna e Trentino-Alto Adige. L'Emilia-Romagna perde terreno come il Veneto (-4,1 per cento), ma anche, seppure meglio, Lombardia (-3,2 per cento) e Piemonte (-3,4 per cento).

I settori di attività economica.

La crisi dei settori produttivi tradizionali ha colpito particolarmente le imprese giovanili. La loro riduzione è determinata soprattutto dal pesante crollo delle imprese delle costruzioni (-930 unità, -12,9 per cento), un settore che continua a scontare gravi difficoltà, cui si aggiungono la caduta dell'industria (-163 unità, -7,0 per cento) e la flessione dei servizi (-518 imprese, -2,6 per cento), derivante dalla più marcata riduzione nel settore del commercio (-385 imprese, -4,8 per cento) e da quella più lieve nell'aggregato degli altri servizi (-133 imprese, -1,1 per cento). Contrariamente alla tendenza prevalente tra le altre imprese, risultano in forte crescita solo le imprese giovanili attive nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (+58 imprese, +2,7 per cento).

La forma giuridica.

La riduzione è principalmente da attribuire alla flessione molto ampia delle ditte individuali (-1.349 unità, -5,5 per cento), anche se la contrazione è stata notevolmente più rapida per le società di persone (-10,7 per cento, pari a 257 unità), attribuibile all'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata, che sostiene la crescita, ora più contenuta, delle società di capitale (+77 unità, +1,8 per cento).

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Pubblicato in Economia Emilia
Venerdì, 25 Agosto 2017 09:12

Crescita più rapida in Emilia Romagna

Rivista all'1,4 per cento la stima dell'aumento del prodotto interno lordo, l'Emilia-Romagna si prospetta prima regione per crescita anche nel 2017. I consumi in linea con Pil, prosegue più contenuto il ciclo positivo degli investimenti e aumenta il traino delle esportazioni. Svolta positiva per le costruzioni, tirano i servizi, in crescita l'industria. Cresce l'occupazione più delle forze lavoro e accelera la discesa della disoccupazione.

Rivede al rialzo la crescita del PIL dell'Emilia-Romagna nel 2017 che dovrebbe raggiungere l'1,4 per cento l'ultima edizione degli Scenari per le economie locali di Prometeia analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. La stima è superiore all'1,2 per cento previsto a livello nazionale. L'Emilia-Romagna si conferma la prima regione italiana per ritmo di crescita nel 2017, insieme al Veneto, con alle spalle la Lombardia. Secondo la previsione di luglio di Prometeia, nel 2017 la crescita del prodotto mondiale dovrebbe salire al 3,3 per cento, grazie all'accelerazione della crescita delle economie emergenti (+4,3 per cento) e dell'Area dell'euro (+1,9 per cento), Il Pil aumenterà dell'1,9 per cento in Germania e dell'1,5 per cento in Francia, valori ai quali la crescita regionale si avvicina. Rallenta la crescita dei consumi (+1,4 per cento) che si allinea a quella del Pil, il ciclo positivo degli investimenti prosegue ad un ritmo più contenuto (+2,3 per cento) e con la crescita europea e la ripresa del commercio mondiale aumentano le esportazioni (+3,0 per cento). Le attese per il 2018 sono orientate a un lieve rallentamento della crescita (+1,4 per cento).

I settori. Nel 2017 il valore aggiunto regionale sarà trainato dalla ripresa delle costruzioni (+1,9 per cento), supportato da un'accelerazione della crescita del settore dei servizi (+1,4 per cento), mentre prosegue contenuta la ripresa del settore industriale (+1,0 per cento). Le attese sono per un'accelerazione della crescita nelle costruzioni (+2,6 per cento) e nell'industria (+1,7 per cento), a fronte di un rallentamento nei servizi (+0,9 per cento).

Il mercato del lavoro. Nel 2017 la crescita degli occupati (+1,8 per cento) supera ampiamente quella delle forze lavoro (+0,4 per cento), a sua volta superiore a quella della popolazione. Aumenta quindi il tasso di attività, ma soprattutto quello di occupazione, che sale al 45,2 per cento, mentre si riduce decisamente la disoccupazione (5,6 per cento).
Le indicazioni per il 2018 prospettano una crescita delle forze di lavoro e degli occupati pressoché analoghe, con solo una marginale riduzione della disoccupazione (5,5 per cento).

Previsione per l'Emilia Romagna e l'Italia. Tassi di variazione percentuali su valori concatenati, anno di riferimento 2010.

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Scenario regionale e nazionale: tasso di variazione (asse dx) e numero indice (asse sx) del Pil (2000=100) - Fonte: elaborazione Unioncamere E.R. su dati Prometeia, Scenari per le economie locali, luglio 2017.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Fonte Unioncamere Emilia Romagna 23 agosto 2017)

 

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 08 Gennaio 2017 10:05

IER, una bussola per conquistare i mercati esteri

Da Unioncamere Emilia-Romagna uno strumento su misura per le Pmi che utilizza i Big Data. IER: Intelligent Export Report individua anche i distributori locali più affidabili.

L'internazionalizzazione è uno dei principali e indispensabili driver per lo sviluppo delle imprese.
Non è però facile per le PMI, che spesso non hanno strutture e risorse dedicate all'esplorazione dei mercati esteri, mettere a punto una strategia efficace per conoscere il proprio posizionamento competitivo a livello globale, intercettare le aree che offrono maggiori opportunità, individuare clienti e partner giusti.

La risposta a queste domande delle imprese è IER - Intelligent Export Report, un servizio per l'internazionalizzazione messo a punto da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con il Sistema delle Camere di commercio, in grado di fornire una mappatura puntuale e personalizzata delle opportunità di business sui mercati, attraverso l'utilizzo dei più moderni e potenti strumenti di monitoraggio statistico dei fenomeni socio-economici, i cosiddetti Big Data, che possono supportare le decisioni aziendali.

Intelligent Export Report è un servizio di analisi innovativo, rispetto a quelli disponibili sul mercato, impostati per macro-categorie, in grado di fornire alle PMI un orientamento strategico per strutturare percorsi personalizzati di internazionalizzazione.
E' infatti un servizio su misura, ritagliato sulle caratteristiche aziendali che consente di effettuare una pre-verifica sulla esportabilità, fino a un dettaglio di cinquemila prodotti a livello mondiale e novemila in ambito nazionale.

E' in grado di confrontare le performance dell'impresa con altre dello stesso settore merceologico sulla base di indicatori per fatturato, risultato d'esercizio, EBIT, profitto su costo del lavoro. Altri indicatori paragonano il grado di internazionalizzazione e attrazione degli investimenti esteri, lo stato di salute aziendale (solidità finanziaria), il grado di innovazione e del sistema relazionale, il livello di dinamicità e di produttività aziendale.

IER consente di misurare l'esportabilità del prodotto, analizzando i flussi delle esportazioni delle singole imprese concorrenti valutando, quindi, il posizionamento competitivo dell'azienda sui mercati internazionali in termini di volumi, valori, prezzi, trend delle importazioni e esportazioni.
Non meno importante il fatto che IER permette di individuare quali sono i partner commerciali più affidabili all'estero perché permette di ricavare schede qualificate di distributori per determinati mercati o aree di interesse, sulla base dei dati di bilancio e di altri indicatori.

(Fonte Unioncamere ER - Bologna 4 gennaio 2017)

Una delegazione di Fp Cgil Cisl Fp e della Rsu della Camera di Commercio di Reggio Emilia ha incontrato il presidente Stefano Landi e il segretario generale Michelangelo Dalla Riva per iniziare un percorso di confronto in vista della fusione che l'ente camerale, in base al decreto che il governo ha licenziato pochi giorni fa, dovrà portare avanti con Parma e Piacenza o con Modena.

Il presidente ha chiarito che sono ancora aperte tutte le opzioni e si è riaperto il confronto sia con Modena che con Parma e Piacenza. Si è appreso che se non si dovesse arrivare a definire concordemente la soluzione l'ultima parola di questa importante decisione rimarrebbe Unioncamere entro i tempi definiti dal Decreto.

La delegazione sindacale, confermando tutte le proprie preoccupazioni relative al mantenimento della sede principale nella nostra città, dell'assetto occupazionale e della permanenza o meno delle attuali funzioni del nuovo ente, ha ribadito la necessità, condivisa dal presidente della Camera di Commercio, di essere coinvolta puntualmente nel percorso riorganizzativo, una volta decisa la sorte dell'ente camerale reggiano.

Nei prossimi giorni i sindacati chiederanno ai Parlamentari reggiani un incontro per evidenziare tutte le forti criticità che il testo del Decreto continua a manifestare.

E' vero infatti che il decreto porta anche nuove funzioni alle Camere che, come in altre occasioni, verranno affrontate con la massima serietà e professionalità dai dipendenti, ma si ritiene di gravità assoluta eliminare o appesantire di oneri a carico delle imprese. Un esempio sono le attività determinanti per l'economia del nostro territorio, come, ad esempio, arbitrati e conciliazioni, interventi di promozione delle filiere produttive, attività di sostegno finanziario attraverso la partecipazione a bandi. Questi servizi rivolti all'imprenditoria, ma anche ai consumatori (ad esempio conciliazione e arbitrato), non potranno più essere assicurati ed alcune attività potranno essere svolte solo a pagamento, in concorrenza con altri enti e/o associazioni private.

Salvatore Coda (responsabile organizzativo Cgil Funzione pubblica) e Davide Battini (Fp Cisl Emilia Centrale) hanno dichiarato "Siamo alla presenza di un provvedimento che ha subito importanti modifiche nel corso degli ultimi mesi e l'ultimo testo presenta qualche miglioramento che però non elimina la confusione, a causa della mancanza di un disegno preciso del riassetto istituzionale che già si è scontato con le Province. Troppo spesso ormai dobbiamo affrontare riforme fatte con improvvisazione e poca lungimiranza, che non tengono conto degli effetti 'a cascata' che possono generare e delle lacune che lasciano. Che improvvisamente le Camere di Commercio si debbano occupare di orientamento e di inserimento occupazionale ad esempio ci porta a pensare che qualcuno si occupi del sistema del collocamento con precipitazione e senza un disegno organico".

(Fonte CISL Emilia Centrale)

Un lieve calo (-0,7 per cento) nel terzo trimestre 2015. La ripresa dei consumi non si manifesta in un aumento delle vendite per le piccole e medie strutture. Tendenza negativa per il dettaglio specializzato, mentre iper, super e grandi magazzini hanno incrementato le vendite. Più società di capitale, ma meno imprese del settore (-0,8 per cento): sono 47.091 imprese del dettaglio.

Bologna, 4 gennaio 2016 -

L'andamento complessivo

Partono domani in tutta l'Emilia-Romagna i saldi invernali. Per un numero crescente di consumatori le vendite di fine stagione rappresentano una occasione di acquisto a prezzi convenienti e potranno contribuire a far risalire i consumi. Nel terzo trimestre 2015 infatti, le vendite a prezzi correnti hanno accusato una leggera flessione (0,7 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2014 per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell'Emilia-Romagna. La ripartenza dei consumi non si è ancora manifestata in un aumento delle vendite per le piccole e medie strutture. Nel complesso si mantengono stabili i giudizi sull'eccedenza delle giacenze. Grazie alla stagionalità, è atteso un sensibile miglioramento delle vendite nel quarto trimestre. Queste indicazioni emergono dai dati della indagine congiunturale sul commercio al dettaglio realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Le tipologie del dettaglio

La disomogeneità dei risultati nel trimestre è evidente. La tendenza negativa ha interessato il dettaglio specializzato, sia quello in prodotti alimentari, che ha perso l'1,9 per cento, sia quello non alimentare, con vendite in calo dell'1,0 per cento. Al contrario la tendenza si è invertita per iper, super e grandi magazzini, che hanno realizzato un incremento delle vendite dell'1,3 per cento. I giudizi sull'eccedenza delle giacenze peggiorano per il dettaglio specializzato, ma migliorano per iper, super e grandi magazzini.
Le attese di miglioramento delle vendite del dettaglio specializzato nel quarto trimestre sono più contenute rispetto a quelle sensibilmente più forti di iper, super e grandi magazzini.

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La dimensione delle imprese

L'andamento delle vendite è risultato correlato con la dimensione aziendale, con un effetto soglia. La flessione è stata più ampia per la piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti, -2,5 per cento , e più contenuta per le medie imprese, da 6 a 19 addetti, -1,1 per cento. Al contrario, le imprese maggiori, da 20 addetti in poi, hanno ottenuto un buon aumento delle vendite (+1,5 per cento). L'andamento è analogo anche per i giudizi sull'eccedenza delle giacenze, che peggiorano lievemente per la piccola e la media distribuzione, ma migliorano leggermente per le imprese maggiori. Le attese di un miglioramento delle vendite nel quarto trimestre sono diffuse in ogni classe dimensionale, ma le piccole imprese appaiono molto più incerte, mentre le valutazioni positive sono più diffuse tra quelle medie e sono decisamente prevalenti tra le strutture maggiori.

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Il Registro delle imprese

Continua a ridursi la base imprenditoriale. A fine trimestre erano attive 47.091 imprese del dettaglio, lo 0,8 per cento in meno (358 unità) rispetto a un anno prima. La tendenza a livello nazionale è risultata invece lievemente positiva (+0,1 per cento). Grazie anche all'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, crescono rapidamente le società di capitale (+3,9 per cento, +155 unità) e all'opposto, si riducono le società di persone (-244 unità). Su queste ultime e sulle ditte individuali (-267 unità) gravano gli effetti della crisi e della restrizione del credito.

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(Fonte Union Camere Emilia Romagna 4 gennaio 2016)

Primo dei sei giorni per le imprese protagoniste nello spazio "Piazzetta" per il progetto di Unioncamere Emilia-Romagna e Consorzio del Parmigiano Reggiano. Momenti informativi e di spettacolo per divulgare i valori dell'eccellenza produttiva e della tradizione enogastronomica. -

Parma, 10 settembre 2015 -

E' partito bene nel cuore di Expo 2015 a Milano, il progetto "Saperi e sapori della via Aemilia", promosso e coordinato da Unioncamere e Sistema camerale dell'Emilia-Romagna nello spazio "Piazzetta" in dotazione alla Regione, lungo il Cardo, a pochi metri dal Padiglione Italia.

E' un'occasione straordinaria per far conoscere l'eccellenza produttiva e la tradizione insieme al legame con il luogo di origine, l'Emilia-Romagna, "terra con l'anima" che vive ogni giorno grazie alle imprese protagoniste di specifici momenti informativi dedicati che, grazie al brillante supporto dell'animatore Daniele De Leo agronomo esperto di tematiche agroambientali, coinvolgono il pubblico in un'esperienza emozionale alla scoperta delle eccellenze agro-alimentari.
Le prime performance sono state delle imprese reggiane Cooperativa San Gaetano (condimento balsamico), Azienda Agricola Pignagnoli Paola (apilcoltura) e le ferraresi MLB Home Gallery performance artistiche enogastronomiche, Consorzio Pescatori di Goro vongole veraci fresche e Gia che in occasione del suo 35esimo anniversario ha presentato sughi ed aromi in tubetto realizzati con i prodotti ortofrutticoli ferraresi attraverso giochi e indovinelli che hanno coinvolto il pubblico.
Le imprese si avvalgono della collaborazione di Pellegrino Artusi, il padre della cucina italiana "resuscitato" per l'evento e interpretato da un attore che dialoga con l'animatore.

IL PROGRAMMA DEL 10 SETTEMBRE

Ad animare lo spazio in "Piazzetta" a Expo saranno le imprese modenesi Molino Ariani di San Felice sul Panaro (farine), Azienda agricola Pedroni e Acetaia Malpighi aceto balsamico tradizionale di Modena DOP, Fargef Trade Profumalchemici di Modena e la ferrarese la "Fattoria degli animali" La Collinara di Comacchio con il Miele del Delta del Po.
Sarà presente il presidente della Camera di commercio di Modena e di Unioncamere Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani, assieme al segretario dell'Unione regionale, Claudio Pasini.
Durante i sei giorni, tutte le imprese sono sempre presenti con video e informazioni disponibili con punti dedicati inseriti nel touch wall della Regione, e trasferibili nei dispositivi mobili - smartphone e tablet - del visitatore.
A cura di Casa Artusi, il programma "Il bello e il buono" coinvolge il pubblico in un momento di conoscenza del patrimonio culturale ed enogastronomico dell'Emilia-Romagna attratto dai gesti sapienti che caratterizzano la preparazione della pasta fresca e della piadina fatta a mano e di dolci tipi del territorio, in collaborazione con l'Associazione delle Mariette, le maestre sfogline.
Domani saranno sotto i riflettori la sfoglia (ore 10.30), la piadina romagnola IGP (ore 13) e la ciambella (ore 15) quindi i prodotti tipici romagnoli (ore 18 e 20).
Due gli appuntamenti (ore17 e 21) con "Artusi Remix": il dj e scrittore Daniele De Michele, in arte Don Pasta, accompagnato da un chitarrista, coinvolge attraverso parole e suoni in un viaggio attraverso la cultura del cibo.
Il Consorzio di promozione e tutela della Piadina Romagnola IGP con il "Piadina Romagnola flash mob" crea tre momenti ludici musicale sulle note di Romagna Mia nella versione classica e in quella rock, con il coordinamento del direttore artistico Daniele De Leo (ore 13, 19 e 21).
L'Ufficio Turistico del Comune di Cesena, "Cesena città malatestiana fra musica e cultura": in collaborazione con AMMI Associazione Italiana Musica Meccanica propone (alle ore 15) musica meccanica con l'organetto di strada, e con lo Studio Culturale Artemisia momenti didattici sulla Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Il progetto è condiviso con il Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano che cura una serie di eventi divulgativi: "Qui la meraviglia prende forma. Viaggio nel mondo del Parmigiano Reggiano" che ribadisce il grande legame tra la DOP e il suo territorio di produzione; "Pianeta Parmigiano Reggiano – il racconto della distintività" sulle caratteristiche di questo formaggio; "Spakka il kilo", gioco di animazione (ore 19).

Obbligo di registrazione delle sostanze chimiche per le PMI. Iniziativa gratuita per informare le imprese su come utilizzarle. Unioncamere Emilia-Romagna gestisce l'unico sportello informativo territoriale. Risposte e soluzioni per raggiungere l'obiettivo REACH

Tutte le sostanze chimiche prodotte o importate nello Spazio economico europeo (SEE), in una fascia compresa tra 1 e 100 tonnellate l'anno, dovranno essere registrate presso l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) entro il 31 maggio 2018. E' questo il termine ultimo di registrazione ai sensi del regolamento REACH (acronimo che significa registrazione, valutazione, autorizzazione dei prodotti chimici), grazie al quale saranno raccolti tutti i dati su sostanze prodotte o utilizzate in Europa, al fine di migliorare la salute dell'uomo e lo stato dell'ambiente.

Ai sensi del REACH, occorre avere una conoscenza approfondita del portafoglio prodotti della propria azienda. Le imprese dovranno analizzare i volumi di vendita e produzione delle sostanze, verificare gli obblighi previsti e pianificare le registrazioni.

Già da oggi è essenziale una identificazione corretta delle sostanze. Unioncamere Emilia-Romagna, nell'ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, e d'intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), coordina lo Sportello Informativo Territoriale per le imprese (SIT REACH) per l'intera regione.

Per aiutare le imprese a orientarsi nella complessa fase di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche, il sistema camerale emiliano-romagnolo, in collaborazione con il Coordinamento REACH-CLP della Regione Emilia-Romagna, a cui partecipano i Dipartimenti di Sanità Pubblica delle 11 Aziende USL, ha attivato anche il portale www.reach-er.it mettendo a disposizione un servizio informativo telematico gratuito per la risoluzione dei quesiti (in forma anonima) delle imprese.

Il Regolamento REACH impone a produttori e importatori di sostanze chimiche di gestire in modo sistematico i rischi che questi materiali possono comportare per la salute: una vera "schedatura" che impatta in modo significativo su un numero sempre crescente di imprese, non solo per l'industria chimica, ma per tutti i comparti in cui si utilizzano sostanze chimiche (tessile, legno e mobili, produzione carta e stampa, gomma e plastica, meccanica, elettronica, petrolifero, automotive).

La finalità del servizio dello Sportello informativo telematico è quindi di aiutare le aziende della regione a orientarsi nella complessa fase di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche.

(Fonte Unioncamere Emilia Romagna)

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