Contrasto al gioco illegale in Emilia Romagna: controllo congiunto della Polizia di Stato e della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Sequestrati 12 totem a Modena.
Lo scorso 8 novembre, personale della Squadra Amministrativa della Questura di Modena, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Regione Emilia Romagna, nell’ambito di una operazione che ha interessato tutta l’Emilia Romagna, finalizzata al contrasto del “gioco illegale”, ha effettuato un controllo presso una attività commerciale in zona Crocetta, per la precisione un esercizio per attività di copisteria ed internet point.
Il locale si presentava come una vera e propria agenzia per le scommesse sportive, impressione confermata dalla presenza di una scritta riportante il nome del concessionario della piattaforma di gioco sulle pareti della sala e sul bancone/cassa. All’interno, infatti, erano presenti 12 postazioni PC, cosiddetti totem, complete di collegamento internet, tipiche delle sale scommesse, 8 schermi TV appesi ad una parete ed una stampante multifunzione.
Al momento del controllo, nel locale si trovavano tre persone, di cui una intenta ad effettuare delle giocate sui totem tramite accesso al proprio conto corrente on line.
I 12 totem sono stati sottoposti a sequestro e il titolare sanzionato amministrativamente in quanto non è consentita una stabile organizzazione, attraverso un esercizio pubblico, di apparecchiature finalizzate a consentire ai clienti di effettuare scommesse o giochi leciti.
Nel corso della notte appena trascorsa, improvvisamente è venuto a mancare Giovanni Pinto, già Questore di Modena, Prefetto in quiescenza.
A capo della locale Questura dal 1° luglio 2011 al 31 ottobre 2012, promosso Dirigente Generale ha diretto la Questura di L’Aquila per poi essere nominato Direttore Centrale per l’Immigrazione e la Polizia delle Frontiere.
Conclusa la carriera nella Polizia di Stato nel settembre del 2017, Giovanni Pinto aveva scelto proprio Modena per trascorrere gli anni del meritato riposo.
Nel corso del suo mandato da Questore della Provincia di Modena, ha affrontato con grande impegno il difficile periodo del terremoto e ha definitivamente concluso la realizzazione del nuovo Ufficio Immigrazione da lui stesso inaugurato.
Le esequie si svolgeranno mercoledì 13 novembre p.v., alle ore 14.30, presso la Parrocchia di San Francesco d’Assisi, sita in Rua Frati Minori n. 19 (angolo Corso Canalchiaro) a Modena.
La camera ardente è stata allestita presso la sede di “Terracielo Funeral Home” di via Emilia Est, 1320.
Il Questore Maurizio Agricola, i funzionari ed il personale della Polizia di Stato modenese si stringono con accorato affetto alla famiglia in questo triste momento.
La Polizia di Stato arresta mendicante molesto presso il discount Dpiù di via Emilia Ovest.
La Squadra Mobile ha tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Modena il 7 novembre scorso, un cittadino del Gambia di 35 anni.
Lo straniero, regolare sul territorio italiano, pluripregiudicato, senza fissa dimora, è solito stazionare e bivaccare nella zona di via Emilia Ovest nei pressi del discount Dpiù, infastidendo la clientela e il personale dell’esercizio commerciale.
Il 35enne era stato arrestato dalla Squadra Volante il 30 ottobre scorso per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale: gli agenti erano intervenuti presso il discount su segnalazione di un addetto alla vigilanza in quanto lo straniero, in evidente stato di alterazione psicofisica da assunzione di alcool, stava disturbando con atteggiamenti molesti dipendenti e clienti. In quell’occasione il gambiano si era opposto ai controlli, spintonando e sputando in faccia agli operatori. Per tale motivo era stato arrestato e, in esito al processo con rito direttissimo, sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Modena in attesa di nuova udienza.
Nei giorni successivi, in violazione della suddetta misura cautelare, lo straniero era stato nuovamente sorpreso dagli agenti davanti al supermercato ancora una volta in evidente stato di ubriachezza, motivo per il quale il G.I.P. ha ritenuto opportuno disporre l’aggravamento della misura cautelare.
Gli agenti della Squadra Mobile lo hanno intercettato proprio ieri sera nei pressi del discount di via Emilia Ovest e lo hanno tratto in arresto. Al termine degli accertamenti di rito, è stato associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
In seguito a un'indagine lampo della Squadra Mobile, durata meno di 48 ore, nella notte appena trascorsa è stata recuperata l'intera refurtiva sottratta ad un portavalori nella zona di Carpi, nel corso della nottata tra mercoledì e giovedì scorso.
Le immediate quanto serrate attività di investigazione, supportate dall'analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza ed effettuate anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di ricostruire quanto accaduto quella notte facendo emergere un quadro indiziario diverso da quello inizialmente ipotizzato della rapina, che gli stessi protagonisti avevano voluto far credere.
Gli inquirenti, infatti, hanno scoperto che tra i due autisti del portavalori, un 35enne originario di Napoli e un 57enne, nato in provincia di Crotone, ed un terzo soggetto di 44 anni, anch'egli originario del crotonese, ma residente a Reggio Emilia, vi era stata una sorta di collusione per inscenare un assalto al portavalori con la finalità di trafugare il bottino ed in seguito ricettarlo.
I tre si erano dati appuntamento a Carpi, quindi, si erano portati fino alla rotatoria di via della Pace a Correggio, dov'è avvenuto il trasbordo dei colli dal portavalori al furgone del terzo complice.
I due autisti interrogati nel corso della notte non hanno voluto confessare la verità. Gli agenti, pertanto, per paura che la refurtiva potesse sparire dalla circolazione trascorrendo troppo tempo, hanno deciso di intervenire presso l'abitazione del terzo soggetto, il quale - messo alle strette - ha rivelato dove si trovavano i 20 pacchi, ovvero all'interno di un garage a Reggio Emilia appartenente ad un'amica completamente ignara dei fatti.
Il valore della refurtiva, consistente in denaro gioielli e orologi di valore, ammonta a oltre 10 milioni di euro.
I due autisti sono stati sottoposti a Fermo di P.G., misura che non è stata predisposta per il terzo complice, essendosi dimostrato collaborativo e avendo fornito tutti i particolari del misfatto.
Sorpresi con la droga all’interno di uno stabile abbandonato: arrestati dalla Polizia di Stato due tunisini clandestini.
Nell’ambito di un servizio finalizzato alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, la Squadra Mobile ha proceduto ad un controllo all’interno di un edificio abbandonato, ubicato in via Emilia Ovest.
All’arrivo degli agenti nello stabile, che si presentava in condizioni igienico sanitarie molto precarie, si trovavano due soggetti intenti a confabulare tra loro, i quali sono stati immediatamente sottoposti a controllo, anche alla luce della loro ingiustificata presenza in quel luogo. Entrambi tunisini, di 37 e 42 anni, non avevano documenti di identificazione al seguito.
Il 37enne teneva strette nella mano destra delle banconote accartocciate per un totale di 580 euro, mentre l’altro straniero occultava nella tasca dei pantaloni sei dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina per un peso complessivo di 18,77 grammi.
Entrambi clandestini sono stati denunciati in stato di libertà per violazione delle norme sugli stranieri. Il 42enne è stato, altresì, tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre il 37enne, al termine degli accertamenti a suo carico, è risultato destinatario di un Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena il 22 marzo 2011. Il tunisino è stato pertanto arrestato e tradotto presso la locale Casa Circondariale, dovendo espiare la pena di mesi 2 e giorni 10 di reclusione per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
La droga rinvenuta è stata sottoposta a sequestro penale.
Spaventa i passanti con una pistola giocattolo: bloccato da Polizia di Stato e Carabinieri -
Carpi 19 ottobre 2019 - Nella serata di ieri, una Volante del Commissariato di P.S. di Carpi è intervenuta in via Ugo da Carpi, all’angolo con via Abetone, dove era stata segnalata la presenza di un uomo, che girava armato di pistola, puntandola all’indirizzo dei passanti. Gli agenti utilizzando tutte le cautele del caso hanno bloccato, con l’ausilio di una pattuglia del Comando Compagnia Carabinieri di Carpi, l’uomo, identificato successivamente per un cittadino ucraino di 41anni, al quale hanno sequestrato una pistola giocattolo. Accompagnato presso gli Uffici del Commissariato per accertamenti più approfonditi, è stato denunciato in stato libertà per il reato di minacce aggravate.
Reato di stalking e maltrattamenti in famiglia: scatta il “divieto di avvicinamento” alla ex compagna per un cittadino peruviano
La Polizia di Stato ha eseguito ieri la misura cautelare del “divieto di avvicinamento alla persona offesa”, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena il 17 ottobre scorso a carico di un cittadino peruviano, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori nei confronti della ex compagna.
L’uomo, nel corso della relazione durata all’incirca sei anni e anche dopo la fine della loro convivenza, ha mantenuto una condotta di costante sopraffazione e volontà di intimidazione, caratterizzata da ripetute aggressioni fisiche e verbali e da condotte vessatorie e persecutorie nei confronti della donna, anche in presenza della loro figlia minorenne, acuite dall’abuso di sostanze alcoliche e droganti.
Tali atteggiamenti avevano portato la donna a vivere in un profondo stato di prostrazione e angoscia, esasperato dalla paura per la propria incolumità e per quella della figlia. Sfinita dalle continue vessazioni si è rivolta alla Polizia di Stato.
La scrupolosa attività di indagine, svolta dagli investigatori della Squadra Mobile, specializzati nei reati contro la persona, ha consentito di raccogliere una serie di fonti di prova che hanno permesso alla Procura della Repubblica di Modena, nella persona della dott.ssa Natalini, di richiedere in via d’urgenza al G.I.P., in attesa degli sviluppi processuali, l’emissione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, quantificato in 100 metri, a cui si aggiunge il divieto di comunicare con la vittima attraverso qualsiasi mezzo.
Fermato con documenti falsi sull’A1: 36enne moldavo arrestato dalla Polizia di Stato - Giovedì 17 ottobre, intorno alle ore 14.00, nel transitare sulla carreggiata nord della A/1, una pattuglia della Sottosezione Polstrada di Modena Nord ha fermato per un controllo una FIAT Punto con targa italiana che, in entrata al casello di Modena Nord, si era immessa nel flusso veicolare in direzione nord. Il conducente, un cittadino 37enne di nazionalità moldava, residente a Parma, ha esibito una patente di guida rumena, mentre il passeggero era in possesso di una carta di identità rumena.
Gli agenti hanno accompagnato i due stranieri presso gli Uffici della Sottosezione di Modena Nord, per accertamenti sulla autenticità dei documenti, in quanto vi erano fondati dubbi che fossero falsi. Approfondite verifiche sui due soggetti hanno permesso di accertare che la carta di identità rumena era stata falsificata e che al conducente, da tempo residente sul territorio nazionale, era stata sospesa nel 2011 la patente per guida in stato di ebbrezza alcolica. Quest’ultimo per poter continuare a guidare, aveva deciso di procurarsene una falsa, circostanza emersa dall’accertamento fatto in banca dati sul numero del documento rumeno, che è risultato intestato ad altra persona. Il moldavo è stato, pertanto, denunciato a piede libero e sanzionato ai sensi del Codice della Strada, mentre il passeggero, identificato per un cittadino moldavo di 36 anni, è stato tratto in arresto per il reato di possesso di documento falso valido per l’espatrio.
Ruba una borsetta in discoteca: 20enne denunciato dalla Polizia di Stato
La Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà un cittadino tunisino di 20 anni, regolare sul territorio italiano, per il reato di furto aggravato.
Intorno alle ore 5.00 di questa mattina, gli agenti sono intervenuti presso il locale Kyi Lounge in via Jacopo da Porto Sud, in quanto gli addetti alla sicurezza avevano individuato l’autore di un furto di una borsetta ai danni di una cliente.
Grazie alla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza installate nel locale, è stato possibile accertare quanto accaduto, ovvero che il tunisino si era impossessato della borsa, lasciata incustodita dalla vittima su un divanetto, occultandola sotto la felpa.
Il 20enne, rintracciato all’interno del locale, ha ammesso la propria responsabilità e ha dato indicazioni per ritrovare la borsa, che lo stesso aveva abbandonato al centro della pista da ballo.
Il tunisino è stato poi accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali sono emersi precedenti di Polizia a suo carico per rapina, ricettazione, furto con strappo e associazione per delinquere.
Modena 14 ottobre 2019 - La Polizia di Stato, la sera del 12 ottobre, intorno alle ore 22.30, è intervenuta a sedare una presunta rissa in centro storico, nella zona di piazza Mazzini, a seguito di segnalazione pervenuta alla locale Sala Operativa.
Il pronto intervento del personale delle Volanti ha garantito nel frangente di evitare il peggio e di fornire una immediata ricostruzione della vicenda ora al vaglio degli inquirenti.
Sostanzialmente, i poliziotti intervenuti qualche minuto dopo l’inizio dell’aggressione, hanno fermato ed assunto a sommarie informazioni quasi tutte le parti coinvolte nella lite avvenuta all’interno di un esercizio commerciale in via Coltellini, riuscendo peraltro a visionare un video dell’accaduto.
In breve, intorno alle 22:30 di sabato scorso, sarebbero entrati, in un noto alimentari aperto fino a tarda ora di via Coltellini, due soggetti ubriachi, che creavano disturbo con il loro fare molesto ai due gestori del locale presenti. A seguire, entravano nel negozio altri 4 ragazzi, fra i 15 ed i 17 anni, che venivano erroneamente associati ai due personaggi ubriachi. Il gestore, convinto che si trattasse di un gruppo di amici, iniziava a discutere con i minorenni che, ignari delle accuse che gli venivano mosse, rispondevano a tono a quanto veniva loro detto.
La discussione sfociava nell’aggressione con un tubo di gomma nei confronti dei minori da parte del gestore del negozio, il quale provocava delle lesioni guaribili in pochi giorni ad uno dei ragazzi il quale tramite personale del 118 è stato trasportato al Policlinico per ricevere le cure del caso.
Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti da parte della locale Squadra Mobile tesi a confermare quanto finora ricostruito.
Disposta dal Questore la chiusura ex art. 100 del T.U.L.P.S. di un negozio di vicinato in via Piave.
Modena 15 ottobre 2019 - Nella mattina di ieri, personale della Squadra Amministrativa della Questura di Modena ha notificato il provvedimento del Questore, adottato ai sensi dell’art. 100 del TULPS, al titolare della licenza di un esercizio commerciale di vicinato ubicato in via Piave a Modena.
Il provvedimento, con il quale è stata disposta la sospensione delle licenze e la chiusura del negozio per 30 giorni, è il frutto di un’intensa attività di verifica e controllo effettuata dalla Polizia di Stato ed è il secondo emesso nei confronti del suddetto esercizio commerciale nell’arco di meno di due mesi.
Si tratta di un provvedimento a garanzia dell’ordine e della sicurezza dei cittadini che ha come ratio quella di impedire, attraverso la chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale.
Nonostante la prima chiusura, infatti, il locale risulta ancora abitualmente frequentato da persone pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica in quanto gravate da precedenti di Polizia per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, per reati contro il patrimonio e la persona.
Gli stessi residenti hanno evidenziato la permanenza all’interno del negozio e nelle sue pertinenze di soggetti sovente ubriachi, dediti allo spaccio e non di rado coinvolti in liti di strada, che hanno ingenerato un forte senso di insicurezza ed afflizione.
Modena 10 ottobre 2019 - Dalla Polizia di Stato: Individuato il responsabile dell'aggressione di via Fabriani e eseguito un arresto per il furto di un prezioso PC.
Aggressione in via Fabriani: la Polizia di Stato individua il responsabile.
Personale del Posto di Polizia Centro, nella giornata di ieri, ha denunciato in stato di libertà per il reato di lesione personale aggravata un 17enne di nazionalità tunisina, corresponsabile dell’aggressione ai danni di un connazionale avvenuta a Modena presso la stazione delle autocorriere il 7 ottobre scorso.
Attraverso un’accurata quanto immediata attività di indagine supportata dall’analisi delle immagini della videosorveglianza cittadina, gli agenti sono riusciti a ricostruire quanto avvenuto e ad inquadrare i quattro aggressori, che avevano colpito con pugni, calci e un sellino di una bicicletta la loro vittima, la quale una volta a terra era stata attinta all’altezza del gluteo sinistro da un fendente, inferto proprio dal 17enne.
Gli agenti del Posto di Polizia Centro, grazie ad un attento monitoraggio della zona e alla particolare conoscenza del territorio, hanno immediatamente riconosciuto, associandolo ai fotogrammi delle riprese video, il giovane tunisino che si trovava nei pressi della fermata degli autobus.
Alla vista della Polizia, il giovane si è mostrato subito particolarmente agitato e nervoso; la perquisizione personale ha dato esito positivo in quanto sulla sua persona, nella parte interna della scarpa destra, è stato rinvenuto un coltello a serramanico di 15 cm.. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte del gabinetto di Polizia Scientifica per verificare se si tratta della stessa arma utilizzata nel corso dell’aggressione.
Il 17enne, regolare sul territorio italiano, è risultato gravato da numerosi precedenti di Polizia ed è stato deferito all’Autorità Giudiziaria anche in quanto privo di documenti di riconoscimento al seguito.
Al termine degli accertamenti il tunisino, è stato affidato ad un educatore di una comunità per minori con sede a Parma, struttura alla quale risulta assegnato.
La vittima ha riportato la frattura di un dito, un trauma contusivo al viso e una ferita al gluteo, refertate dal Pronto Soccorso con prognosi di 15 giorni.
Ruba un PC da oltre 2.700 euro: arrestato dalla Polizia di Stato
Un cittadino georgiano di 33 anni è stato tratto in arresto dalla Squadra Volante a seguito di un tentato furto di un personal computer ai danni del negozio MediaWord all’interno del Centro Commerciale “GrandEmilia”.
L’uomo era stato notato da una commessa del negozio aggirarsi con fare sospetto tra i banchi espositori e fermato dall’addetto alla sicurezza dopo aver oltrepassato la barriera delle casse pagando il corrispettivo di una lampadina.
Il 33enne di fatto aveva occultato sotto la giacca un notebook del valore commerciale di oltre 2.700 euro, dal quale aveva asportato il dispositivo antifurto. Gli agenti della Squadra Volante hanno rinvenuto sulla sua persona un tronchese da elettricista e materiale costruito in maniera artigianale utilizzato per l’apertura delle confezioni antitaccheggio.
A carico del georgiano sono emersi numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Dopo gli accertamenti di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo.
Il malvivente è stato anche denunciato in stato di libertà per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli e per inosservanza delle norme sugli stranieri.
Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Corte d’Appello di Bologna il 30 settembre scorso, un giovane 20enne, di origini senegalesi.
L’arrestato è uno degli autori del furto dei mezzi di SETA, che erano stati poi utilizzati come ariete contro l’Istituto Meucci il 21 aprile 2017.
Il 20enne era stato sottoposto agli arresti domiciliari a seguito di un cumulo di pene per i fatti sopra descritti e per una serie di altri reati, da ultimo la violenta rapina ai danni di una tabaccheria di Cortile di Carpi, perpetrata il 13 ottobre 2018, per la quale era stato arrestato in flagranza.
Il giovane era evaso più volte dal regime di detenzione a cui era sottoposto; puntualmente segnalato per tale condotta dagli agenti del Commissariato di Carpi all’Autorità Giudiziaria, quest’ultima ha emesso l’ordinanza di ripristino della detenzione in carcere.
Rintracciato presso la propria abitazione, è stato associato alla locale Casa Circondariale