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Parma 17 Marzo 2019 - Il Cap, ovverosia Committees of Advertising Practice, il garante di annunci e spot pubblicitari nel Regno Unito, ha lanciato un annuncio importantissimo per le sorti del settore: è in fase di attuazione la nuova normativa che contiene le buone pratiche obbligatorie per tutti gli inserzionisti che desiderano promuovere prodotti da gioco e relative attività. Tra i nuovi provvedimenti anche il divieto tassativo alle celebrità o agli atleti di intervenire o comparire in spot pubblicitari. Oltretutto la pubblicità online sarà segmentata per preferenze di navigazione.

I punti del provvedimento, per la precisione sono otto, qui di seguito elencati: i nuovi standard sulla pubblicità del gioco online proibiranno, tra le altre cose, gli annunci online destinati ad un pubblico minore di diciotto anni tramite banner. Tradotto significa restrizione pubblicitaria su siti, piattaforme come Youtube e finanche Social Network di facile accesso per i minori. Gli annunci, inoltre, non potranno contenere nessun tipo di messaggio che possa minimamente attirare l’attenzione di utenti minori d’età. I provvedimenti vanno oltre e riguardano nello specifico la proibizione totale per prodotti di gioco online che hanno un pubblico minore di diciotto anni. Gli operatori di gioco dovranno utilizzare strumenti disponibili su siti internet e social per impedire la divulgazione di annunci ai minori di diciotto anni.

Sono stati poi elencati alcuni tipi di contenuti considerati inaccettabili, in particolar modo quelli inerenti a relazioni con personaggi di cartoni animati, film, Serie Tv, atleti e celebrità che potrebbero attrarre un pubblico di minori. Verrà vietata inoltre la comparsa di personalità legate al mondo del calcio, o celebri comunque al di sotto di venti cinque anni. Occorrerà, inoltre, per gli operatori, adattarsi alle linee guida esistenti sull’orientamento responsabile degli annunci che riguardano tutti i media, compresi social network ed altre piattaforme online. Ovviamente anche la localizzazione degli annunci ha un suo peso che gli operatori dovrebbero gestire, collocando appunto i banner in parti meno “scoperte” per i minori di 18 anni.

Giochi simili all’azzardo, anche giochi di simulazione, particolarmente popolari tra i giovani, non potranno essere utilizzati per la promozione di gioco d’azzardo. Subiscono restrizioni anche gli influencer, che saranno di volta in volta verificati onde evitare che i rispettivi annunci possano finire alla vista di minorenni. Per quel che riguarda la responsabilità essa spetta agli operatori di gioco che, nel garantire che questi o terze parti agiscano per loro conto, pubblicano e diffondono pubblicità conforme alle regole pubblicitarie.

Tutti questi provvedimenti sono stati intrapresi nel Regno Unito ma potrebbero presto costituire un modello in un paese come l’Italia, dove gli operatori AAMS, in questo momento storico, sono completamente bloccati dal Decreto Dignità. In Inghilterra le linee guida adottate dal governo hanno rappresentato finora uno strumento efficace per la regolamentazione della pubblicità sui media digitali e sui canali tradizionali, oltre a garantire protezione ad una delle fasce più deboli e storicamente maggiormente vittima al gioco patologico.

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia

Acadi fornisce il proprio punto di vista al Comune di Livorno sul Regolamento in materia di gioco su distanze e orari.

Di seguito la lettera con la quale ACADI, Associazione Concessionari di Giochi Pubblici, ha dato riscontro al Comune di Livorno sulla bozza di regolamento in materia di gioco, con distanze e orari, che le è stato sottoposto in visione e del quale si è discusso nell'assemblea pubblica dell'8 febbraio e nella riunione del 18 febbraio.

"La scrivente A.C.A.D.I. - Associazione Concessionari di Giochi Pubblici - ha come associati: Admiral Gaming Network S.r.l., Cirsa Italia S.p.A., Gamenet S.p.A., HBG Connex S.p.A., Lottomatica Videolot Rete S.p.A., NTS Network S.p.A. e Snaitech S.p.A. Essi rappresentano oltre il 70% del sistema di controllo del gioco pubblico e regolamentato in Italia, generando e versando oltre 7 dei circa 10 miliardi di euro all'anno di gettito erariale, riveniente dalla spesa degli utenti pari a circa 18,5 miliardi di euro all'anno.
Relativamente all'introduzione di criteri di distanze minime da luoghi sensibili, per l'apertura e al trasferimento di centri scommesse e spazi per il gioco con vincita in denaro, si sottolinea che l'art. 5 della bozza di Regolamento, pur facendo diretto riferimento al corrispondente art. 4 della L.R. Toscana 57/2013, è concepito in mancanza delle necessarie e preliminari verifiche tecniche sul territorio della città.
Infatti, la concreta applicazione di un "distanziometro" di ben 500 metri da una tale pluralità di luoghi sensibili, come quelli individuati, può essere attuata sul territorio livornese solo previa attenta e specifica verifica tecnica (mediante mappatura del territorio) finalizzata ad accertare se il combinato disposto della pluralità delle categorie dei luoghi sensibili, la loro collocazione sul territorio comunale e la notevole distanza da rispettare, non costituisca, con le regole urbanistiche vigenti, una vera e propria "espulsione" del gioco lecito dall'intero territorio livornese, costituendo come tale un errore tecnico che inficerebbe la tenuta del Regolamento stesso.

Pertanto l'Associazione chiede che il Comune di Livorno, prima dell'approvazione del Regolamento, effettui una valutazione peritale tecnica preventiva finalizzata a verificare:
(i) l'applicazione concreta sul territorio del Comune (a) dei luoghi sensibili esistenti, (b) del raggio di interdizione ad ognuno relativo e (c) delle aree di divieto così determinate;
(ii) l'analisi delle norme urbanistiche sui territori residuali rispetto ai divieti del punto (i) in merito all'insediabilità delle realtà destinatarie del divieto;
(iii) l'analisi di insediabilità effettiva sui territori residuali rispetto ai divieti di cui al punto (i) e (ii), indicando espressamente quale sia la percentuale residuale di insediabilità rispetto al territorio comunale.

Tutto ciò al fine di prevenire il cosiddetto "Effetto Espulsivo", e quindi l'espulsione dell'offerta pubblica di gioco, l'invasione dell'offerta illegale, la chiusura di imprese sane del comparto e la perdita delle relative forze occupazionali anche evitando ipotesi di danno erariale per la perdita di gettito e per le istanze risarcitorie che potranno essere valutate all'esito della eventuale dichiarazione di illegittimità del Regolamento. In proposito si richiamano l'annullamento del Regolamento del Comune di Bologna (Consiglio di Stato, sent. nn. 578 e 579 del 2016) e l'analisi peritale che il Consiglio di Stato ha ordinato al Comune di Domodossola per le stesse problematiche (Consiglio di Stato, ord. n. 3624 del 2018).

Si precisa peraltro che studi scientifici mettono in risalto la non adeguatezza, se non la dannosità, della misura totalmente interdittiva del gioco pubblico tale da rendere regolamenti siffatti contro lo scopo della stessa norma istitutiva (studi che, su richiesta, l'Associazione è disponibile ad inviare).

Con riferimento alla disciplina delle fasce di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro, si segnala sin d'ora che il potere di adozione di un'apposita ordinanza sindacale, allo stato della normativa e giurisprudenza applicabile, deve necessariamente soggiacere a una approfondita istruttoria dell'esigenza di tutela della salute pubblica nello specifico territorio livornese. Istruttoria, anch'essa da redigere preventivamente rispetto all'adozione del regolamento.

Inoltre, ai sensi di quanto prescritto dall'Intesa adottata in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni, le fasce ore di interruzione consentite non potranno essere superiori a 6 complessive al giorno, da definire previa intesa con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al fine di consentire un'applicazione omogenea di tali limiti sul territorio nazionale e anche ai fini del futuro monitoraggio telematico del loro rispetto".

Il gioco, per sua definizione, è un momento di svago, di divertimento e perché no, un momento onirico, dove le tensioni quotidiane, per qualche istante, minuto o ora, a seconda del tipo di intrattenimento, vengono accantonate e il sogno si sostituisce alla realtà.

Di Lamberto Colla Parma 21 febbraio 2019 - La passione per il gioco ha origini lontanissime e già gli antichi egizi, i greci e infine i romani hanno lasciato tracce importanti dell'antesignano della tombola o dell'ancor più moderno Bingo. La ricerca della "fortuna" e della "buona sorte" si perde nella notte dei tempi e il più noto tra i giochi, il "lotto", ha nella sua genesi proprio la parola "Sorte", di derivazione transalpina "LOT", e il conseguente verbo "lotir", ovvero dividere o assegnare a sorte.

L'idea di abbinare il gioco a dei "lotti" sembra essere nata ad Amersfoort (paese vicino a Amsterdam), nel 1500, ad opera di cittadini che, sfruttando questa passione, assegnavano proprietà non altrimenti divisibili ed era noto come "Lotto di Olanda".

In Italia il gioco del lotto invece si fa risalire Genova (1617) come "Il Gioco del Seminario", con il quale si "scommetteva" sui numeri, che ogni sei mesi venivano estratti dal "seminario" (una specie di urna che conteneva i numeri) e ai quali corrispondevano i nomi dei 5 tra i 120 membri dei "Serenissimi Collegi" che semestralmente venivano rinnovati. Una pratica che divenne così famosa da venire infine regolamentata, distaccata dal rinnovo del collegio, moltiplicata la frequenza di estrazione, ovviamente tassata e prese il nome di "Lotto della Zitella" perché ai 90 numeri che nel frattempo erano stati introdotti, veniva assegnato il nome di fanciulle indigeti che, in caso di vincita, avrebbero ricevuto un lauto guadagno da utilizzare per dote. Una modalità di gioco che da Genova venne esportato sia a Napoli che a Venezia con analogo successo.

Interessante la parte che riguarda lo Stato Pontificio. Osteggiato da Papa Benedetto XIV il quale nel 1728 arrivò a minacciare la scomunica per i giocatori del "lotto", mentre con Clemente XII, solo tre anni dopo, il gioco tornò ad essere un sostegno insperato per le giovani indigenti e dal 1785 Pio VI destinò le vincite alle Opere Pie. Il 23 settembre 1863 la gestione del "lotto Genovese" passò al giovane Regno d'Italia confermandosi una consistente voce positiva di bilancio.

Insomma, come si è potuto osservare attraverso questi brevi richiami storici, con il gioco, sin dalle origini è nato anche il problema della sua regolamentazione, in grado di garantire, oltre ai sempre appetitosi introiti statali, la trasparenza e l'accesso corretto al gioco e cercando di evitare gli eccessi sotto ogni forma che ne potevano derivare. Problemi che, nella peggiore dei casi, travolgono tutto il nucleo familiare senza lasciare scampo alle relazioni familiari, sociali e alle riserve economiche di tutto il nucleo familiare.

Sulla base di spinte emotive, e soprattutto in forza della modernizzazione, rapida e tecnologica dei giochi e in mancanza di una precisa norma nazionale, negli ultimi anni, si è assistito al proliferare di miriadi di regolamenti locali. Dai Comuni alle Regioni, gli Enti locali hanno tentato di porre rimedio al difetto normativo introducendo regolamenti per di più di natura "protezionistica".

"Oggi assistiamo, infatti, commenta Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'economia e alle finanze nei governi Letta e Renzi, al proliferare di regolamenti locali, per lo più restrittive nei confronti del gioco. Ed è proprio l'assenza di un quadro regolatorio a livello nazionale che ha legittimato gli interventi locali, basati fondamentalmente sui "distanziometri" e sulle limitazioni agli orari di apertura delle sale".

Proprio al fine di fare chiarezza, disegnando una mappa delle norme che in tal senso hanno proliferato sul territorio nazionale, Geronimo Cardia, presidente di ACADI, ha pubblicato il libro "La Questione Territoriale -Il Proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale". Un testo che tenta di fare intravedere le strade da imboccare per giungere alla definizione di un quadro nazionale proprio attraverso la lettura delle varie disposizioni locali.

Sulla medesima linea è la dichiarazione che il Presidente di ACADI (Associazione dei Concessionari di Giochi Pubblici indipendente, senza scopo di lucro, fondata nel 2006, alla quale aderiscono Admiral Gaming Network S.r.l. - Cirsa Italia S.p.A. - Gamenet S.p.A. - HBG Connex S.p.A. - Lottomatica Videolot Rete S.p.A. - NTS Network S.p.A. - Snaitech S.p.A) ha esposto alla Commissione del Senato della Repubblica pochi giorno orsono.

Per meglio centrare il nucleo del problema a seguire riportiamo una nota rilasciata, a favore di Gazzetta dell'Emilia & dintorni, da Geronimo Cardia, nella speranza di contribuire positivamente a una più equilibrata informazione in merito a un argomento tanto delicato dal punto di vista sociale, quanto importante per le implicazioni industriali e economiche.

"ACADI, l'associazione concessionari di giochi pubblici, i cui associati contribuiscono ogni anno col 70% del gettito erariale generato dal comparto pari complessivamente a circa 10 miliardi di Euro, ha già giudicato molto negativamente la decisione del Governo di incrementare in pochi mesi per ben tre volte consecutive il prelievo fiscale diretto sui giochi regolamentati.
Numerosi sono stati gli aumenti di tassazione imposti al comparto del gioco pubblico che si sono susseguiti nel tempo, dal rilascio delle concessioni. Per le AWP si è passati dal 13, 50% del 2004 al 21,60% di oggi. Per le VLT dal 2% del 2010 a quasi l'8% di oggi.

Lo stesso Rapporto dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio "Focus tematico n. 6 - La fiscalità nel settore dei giochi" del maggio 2018 denunzia che "Gli aumenti delle aliquote a fronte di una domanda di giochi che mostra generalmente una elevata elasticità al prezzo e, soprattutto, la riduzione dei punti di vendita potrebbero comportare una significativa flessione della raccolta complessiva, indebolendo la stabilità economica della filiera e causando una riduzione delle entrate erariali. La corrente sostenibilità economica del comparto deriva da investimenti passati, intrapresi sulla base di condizioni fiscali più convenienti." Ebbene si consideri che tale scenario è formulato addirittura prima dei tre ulteriori aumenti del prelievo sulla tipologia di apparecchi AWP, dei due su quella VLT e di quello sulle scommesse e sui giochi online, imposti con il Decreto Dignità di agosto, con la Legge di stabilità 2019 di dicembre e con il Decreto Quota Cento e Reddito di Cittadinanza di questi giorni.
Non solo, tale scenario prescinde anche dalle conseguenze delle misure imposte da Regioni e Comuni che, vietando la distribuzione del gioco pubblico dalla sostanziale totalità del territorio, determinano la marginalizzazione se non l'effetto espulsivo dell'offerta legale. Si tratta di misure che, oltre a non essere armonizzate tra di loro e con la normativa nazionale, oltre a non essere riconosciute come efficaci per la prevenzione dalle più recenti ricerche epidemiologiche pubbliche (Istituto Superiore di Sanità, CNR altri studi scientifici), determinano il venir meno dell'offerta pubblica su intere aree di territorio del relativo gettito erariale (oltre che di numerosi posti di lavoro). Vi sono già, negli ultimi mesi, segnali degli effetti di riduzione della raccolta di gioco con apparecchi da intrattenimento (base imponibile del prelievo) e solo il reiterato aumento delle aliquote di prelievo garantisce stabilità di gettito (modificando tuttavia le condizioni di esercizio delle concessioni, il loro equilibrio e la sostenibilità degli investimenti imposti dalle stesse concessioni).

Ma la continuità di gettito erariale sarà ancor più difficile da mantenere nei prossimi mesi quando importanti riduzioni della rete distributiva in concessione saranno provocate dalle misure espulsive regionali in Emilia-Romagna, Puglia, Toscana, aggiungendosi a quelle già in essere in Piemonte che peraltro espellerà anche dalle sale il gioco pubblico con gli apparecchi a partire da maggio 2019.
Si deve quindi evidenziare che gli aumenti di tassazione già rilevati dall'UPB e quelli plurimi recenti, da un lato, e l'espulsione del gioco pubblico da intere aree regionali, dall'altro, oltre ad indebolire il controllo pubblico del gioco fino ad eliminarlo da intere aree, oltre a non rappresentare un'autentica misura di tutela per l'utente, rappresentano un rischio concreto di espansione dell'offerta illegale e di seria instabilità delle entrate per la copertura delle iniziative di Governo dichiarate nel Dl 4/2019.

Così continuando, senza un adeguato presidio del settore del gioco in denaro tramite le reti in concessione, il Paese sarà costretto ad una nuova stagione di illegalità, di assenza di tutela dei consumatori e di mancanza di una concreta possibilità di prevenzione delle dipendenze direttamente nelle reti di vendita legali. Il tutto senza agire in concreto sulla rilevante problematica del gioco compulsivo, da un lato, e distruggendo economia legale con la chiusura di imprese sane ed oggi al servizio dello Stato e con la perdita di molte decine di migliaia di posti di lavoro, dall'altro, facendo poi venir meno entrate erariali sino ad oggi dichiarate strutturali ed attese dal provvedimento oggi in discussione."

 

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(Geronimo Cardia)

 

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In allegato il testo integrale della Commissione al Senato -

(Video Commissione Senato della Repubblica)

Pubblicato in Economia Emilia

La situazione attuale per il campionato di serie A 2018-2019 vede alcune posizioni sempre più stabili e consolidate, specialmente per quanto riguarda la testa della classifica. Tuttavia resta ancora aperto il discorso Champions ed Europa League, dato che l'Inter ha rallentato mentre molte squadre come Milan, Atalanta, Roma e Lazio stanno tenendo il passo, un fattore determinante per le posizioni utili in ottica delle competizioni europee della prossima stagione. Per quanto riguarda invece le posizioni di mezza classifica, bisogna annotare come, malgrado le ultime sconfitte, la stagione di Sassuolo e Parma, mostra come entrambe le formazioni emiliane abbiano dimostrato di avere delle qualità, che di fatto le hanno posizionate a mezza strada tra la zona salvezza e le posizioni valide per puntare all'Europa League.

Almeno sulla carta, Sassuolo e Parma sono più vicine al sesto posto, in effetti che non alla zona calda della retrocessione, dove invece si trova il Bologna, che tuttavia grazie al cambio di allenatore, con Siniša Mihajlović sembra aver già trovato una continuità di gioco e di risultati, specialmente grazie al successo arrivato in trasferta a San Siro contro l'Inter di Luciano Spalletti. Tuttavia il Bologna, che aveva affrontato un girone d'andata problematico, non è ancora fuori dalla zona retrocessione, tenendo conto che anche Frosinone ed Empoli stanno facendo bene, ottenendo punti e prestazioni che sono un segnale univoco delle qualità di queste due neo-promosse.

Differente appare la situazione del Chievo, il quale nonostante abbia ritrovato lo spirito giusto e una compattezza di gioco, fatica a ottenere punti preziosi per uscire dalla posizione attuale, che vede gli uomini di Di Carlo occupare stabilmente l'ultimo posto in classifica. Sarà comunque interessante seguire il resto del campionato, sia in termini di statistiche che di quote scommesse sportive live a partire dalla settima giornata del campionato di serie A, con importanti big match quali, Napoli-Juventus, Lazio-Roma, Milan-Sassuolo, Empoli-Parma e Udinese-Bologna. Una giornata di campionato che sarà equamente divisa tra sfide ai vertici e gare di media e bassa classifica, specialmente per quanto riguarda il match di Udine, che sembra anticipare quello che potrebbe accadere per la parte bassa della classifica durante le ultime giornate di campionato, come del resto abbiamo già visto nel corso della passata stagione. Con buone probabilità anche quest'anno ci saranno squadre che dovranno lottare fino alla fine del campionato. Chievo a parte, tutte le squadre che vanno dal Frosinone alla Spal, dovranno concentrarsi su ogni singola gara per evitare la retrocessione in serie B. Prendiamo il caso della Spal di Leonardo Semplici, squadra che nella passata stagione è riuscita proprio nel girone di ritorno a ottenere i punti necessari per la sua permanenza nel campionato di massima divisione.

Quest'anno il discorso diventa però più complesso visto che attualmente anche Udinese, Cagliari e le già citate Bologna ed Empoli rischiano di retrocedere. Il tutto farà da sfondo al resto del campionato, dove i giochi sembrano ormai fatti per quanto riguarda il primo e il secondo posto, con la Juventus che ha già accumulato un vantaggio considerevole e col Napoli, che pur avendo 11 punti di distacco sulla capolista ha già teoricamente ipotecato il secondo posto, come è già successo durante la passata stagione di serie A.

Pubblicato in Calcio Emilia
Lunedì, 30 Aprile 2018 15:43

Burraco: guida alle strategie di gioco

Come per la maggior parte dei giochi di carte, la vittoria nel burraco dipende in parte dalla fortuna e in parte dall'abilità dei giocatori e dall'efficacia delle strategie scelte. Una mano non molto fortunata può condurre alla vittoria se si riesce a giocare al meglio, così come una mano fortunata può preludere ad una sconfitta, se il giocatore non è in grado di mettere a frutto le carte che si trova fra le mani.

Strategie di gioco vincenti

Per vincere a burraco vi sono strategie diverse che si possono applicare, sia in apertura che durante lo svolgimento del gioco. Quello che non bisogna mai dimenticare è che il burraco, almeno nella sua versione tradizionale a 4 giocatori, si gioca in coppia. Bisogna quindi cercare sempre di applicare strategie comuni con il proprio compagno e cercare di creare situazioni favorevoli non solo per sé ma anche per lui.

Questo è più facile quando si gioca abitualmente con la stessa persona, di cui si conoscono le abitudini e i modi di giocare. La fase iniziale della partita è quella in cui le coppie aprono i giochi, calando sul tavolo le prime combinazioni. In questo caso creare situazioni favorevoli per sé e per il compagno significa prediligere sequenze aperte, ovvero a cui è possibile attaccare nuove carte sia all'inizio che alla fine.

In questo modo sarà più facile raggiungere il burraco sia, semplicemente, aiutare il proprio compagno nelle sue giocate, lasciandogli ampio margine di completamento delle nostre sequenze. Anche l'uso dei jolly e delle pinelle deve essere valutato al meglio, soprattutto nella fase iniziale. Sarebbe opportuno, ad esempio, non inserirle in combinazioni di 4 o più carte.

Meglio lasciare aperti i giochi, permettendo al compagno di completarli in modo da risparmiare un prezioso jolly. Molto probabilmente sarà utilissimo più avanti nel corso della partita. Alcuni giocatori preferiscono calare le proprie combinazioni appena possono, mentre altri preferiscono tenere le carte in mano più a lungo, fino quasi alla chiusura. Questo permette di non scoprire il proprio gioco, lasciando gli avversari nel dubbio, e di utilizzare le carte in modo proficuo prima di impegnarle in combinazioni di cui magari ci si pentirà poi.

Alcuni scelgono di aprire il più presto possibile, altri di tenere le carte in mano più a lungo per studiare bene le combinazioni prima di metterle in gioco. Si tratta di due strategie con dei lati positivi e dei lati negativi che vanno valutati di volta in volta. Aprire i giochi in fretta significa offrire al proprio compagno la possibilità di completare le combinazioni, ma permette anche agli avversari di essere costantemente aggiornati sui nostri progressi.

Alcune carte poi, se trattenute in mano, possono diventare utili per comporre nuove combinazioni. Le pinelle e i jolly sono carte particolarmente preziose e usarle subito può rivelarsi sbagliato. L'ideale sarebbe sfruttarle il meglio possibile. Anche tenere troppe carte in mano però può essere controproducente.

Da una parte non permette di coordinare il gioco con il proprio compagno, dall'altra, soprattutto se gli avversari si avvicinano alla chiusura, farsi trovare con molte carte in mano significherebbe essere molto penalizzati nel conteggio dei punti in caso di sconfitta. Il primo obiettivo di gioco dev'essere comunque quello di <strong>andare a pozzetto

Una volta ottenuto questo risultato sarà essenziale fare almeno un burraco, perché altrimenti non si potrà chiudere. Una volta andati a pozzetto e costruito almeno un burraco è possibile affrettarsi verso la chiusura, ma anche ritardarla per diverse ragioni. Si può aspettare a chiudere per permettere al proprio compagno di giocare più carte, se ne ha ancora molte in mano, per cercare di fare più punti prima di chiudere la partita, oppure se si ha l'opportunità di fare un altro burraco.

Ovviamente ritardare la chiusura è sempre un rischio, perché si offre agli avversari la possibilità di batterci sul tempo. Quando la coppia avversaria ha poche carte in mano è inutile tirare il gioco per le lunghe sperando di ottenere qualche punto in più. Il rischio che gli avversari chiudano prima è concreto e non va sottovalutato. E' poi sempre importante saper valutare se pescare, ad ogni turno, una carta coperta o rilevare il monte degli scarti

Ad ogni turno, in qualsiasi momento della partita, è importante <strong>saper valutare quale carta pescare. Prendere una carta coperta significa esporsi al caso e alla fortuna, perché non c'è modo di prevedere cosa pescheremo. Il monte degli scarti va valutato volta per volta a seconda delle carte utili che contiene e alla loro quantità.

Pescare un monte di scarti molto grande potrebbe riempirci le mani di carte inutili, magari solo per pescarne una in grado di farci completare una combinazione. Può trattarsi di una buona strategia nelle prime fasi di gioco, quando ancora mancano molte mani alla chiusura dei giochi.

Si tratta di una buona strategia soprattutto se il compagno ha poche carte ancora in mano, per cui ha la concreta possibilità di andare a pozzetto. Se uno dei due pensa a questa incombenza l'altro potrà concentrarsi sul burraco e sulla possibilità di completare un numero maggiore di combinazioni, facendo più punti per la squadra.

La fase di chiusura è la più delicata, ma non esistono strategie sempre valide per vincere e fare più punti. Le possibilità vanno valutate volta per volta a seconda dell'andamento della partita. Si può ritardare la chiusura ad esempio quando gli avversari hanno poche carte in mano e non sono ancora andati a pozzetto.

Rimandare la chiusura di qualche altra mano può significare coglierli con molte carte ancora da giocare, facendoci quindi totalizzare più punti. Anche la possibilità di comporre altri burraco, conquistando molti più punti, può far propendere per un allungamento forzato della partita. Ovviamente queste strategie si possono applicare solo se gli avversari sono ancora abbastanza lontani dalla chiusura.

Quando entrambe le squadre sono vicine alla chiusura la fase finale della partita diventa una vera e propria corsa per chi riuscirà a chiudere per primo. In questo caso ritardare la chiusura è un vero e proprio azzardo. Si può attirare l'avversario però con qualche trucco, ad esempio scartando una carta a lui utile e costringendolo così a prendere tutto il monte degli scarti.

Come abbiamo visto le possibili strategie sono tante. Occorre provare, sperimentare e fare esperienza. Oggi questo è più semplice anche grazie alle possibilità di giocare a BURRACO  online comodamente da casa.</p>

"Il Questore chiude per 15 gg, ai sensi dell'art. 100 del TULPS, la sala giochi Las Vegas". Prosegue l'attività della Polizia di Stato finalizzata a seguire attentamente sul territorio provinciale le problematiche di ordine e sicurezza pubblica che evidenziano le attività titolari di licenza.

Ieri mattina, infatti, è stato eseguito il quindicesimo provvedimento, adottato ai sensi dell'art. 100 TULPS, nei confronti del titolare delle licenze della sala giochi LAS VEGAS sita in via Emilia Est 151.

L'adozione dell'atto è il frutto di una serie di controlli effettuati dalla Polizia di Stato nella sala scommesse, atti che hanno evidenziato una abituale presenza di persone gravate da precedenti di polizia di vario genere.

Infatti, le prime attività di verifica dell'anno risalgono al 19 marzo; poi 14 aprile; 2 settembre; 12 ottobre; 14-20 e 28 novembre: in tale ultimo episodio l'intervento di un equipaggi in servizio di controllo del territorio era stato richiesto a seguito di una lite tra un abituale avventore con precedenti di polizia e personale addetto all'esercizio commerciale; non ultimo il controllo del 1° dicembre che ha, ancora una volta, evidenziato la presenza di persone gravate da precedenti di polizia.

Dichiarazione del Questore: "seguiamo con particolare attenzione le problematiche di ordine e sicurezza pubblica che possono essere legate ad attività oggetto di licenza, in particolare vagliamo tutte quelle segnalazioni che i cittadini rappresentano con presunte criticità e con impatto sul degrado urbano. Ne sia conferma che l'attività della Divisione P.A.S. si sia conclusa con l'adozione del quindicesimo provvedimento ai sensi dell'art. 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza".

Pubblicato in Cronaca Modena

Novità importante tra le modifiche da pochissimo pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana per la legge regionale dell'Emilia Romagna sul "contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate."

Ha già fatto discutere molto infatti il divieto ai minori di utilizzare slot o altri tipi di macchine da gioco che distribuivano ticket. In pratica invece di premi in denaro e quindi vietati per legge a tutti coloro sotto i 18 anni di età, sono state inventate delle apparecchiature che fino ad oggi potevano essere utilizzati anche dai minorenni che come vincita davano dei ticket. Vinti in un certo numero, potevano poi essere consegnati al gestore della sala giochi e ricevere un premio più o meno grande a seconda dei ticket consegnati.

Secondo tanti, le macchine da gioco con "ticket redemption" erano le sorelle minori delle slot machine con vincita in denaro e dunque propedeutiche per i minori ad essere conquistati dalla febbre del gioco. La questione minori e gioco d'azzardo è uno tra gli aspetti più importanti per prevenire la ludopatia ed il gioco d'azzardo patologico.

Moltissima dell'attività di prevenzione viene per questo fatta nelle scuole e nelle università ma spesso si minimizzano alcuni giochi d'azzardo che vengono spesso comprati dai genitori stessi per farli giocare. Il riferimento in particolare è ai gratta e vinci, il gioco con cui vengono per primi a contatto la maggior parte dei minori italiani.

E poi ovviamente c'è Internet dove i siti specializzati ci bombardano con ogni tipo di codice bonus per invogliarci a cominciare a giocare ma dove vige ugualmente il divieto assoluto di partecipazione al gioco d'azzardo e alle scommesse per i minori. I genitori dunque, soprattutto se anche loro sono giocatori, devono con attenzione monitorare i device in casa collegati ad Internet e predisporre i dispositivi ad essere utilizzati solo con l'immissione di una password per evitare che i loro figli minorenni possano incautamente iniziare a giocare.

Anche il mondo dei videogiochi "tradizionali" è stato al centro di alcune polemiche con alcuni paesi europei che hanno iniziato a prendere in seria considerazione che i potenziamenti per giochi di corse o combattimento tramite un sistema casuale stile slot machine, previo pagamento nella valuta del gioco, possa venire considerato ugualmente gioco d'azzardo.

Dunque la decisione della regione Emilia Romagna indubbiamente farà discutere ancora a lungo ma senza ipocrisie sottolinea come alcuni dispositivi siano stati appositamente creati per sviare la normativa ma al tempo stesso avevano pessime ripercussioni sui minori.

In tutta Italia attualmente si stanno prendendo provvedimenti da parte degli entri locali per regolamentare in modo più restrittivo il gioco d'azzardo e le scommesse.

Le polemiche non mancano dappertutto, da una metropoli come Napoli ad un piccolo paese come Appignano in provincia di Macerata in merito ai nuovi orari di apertura e chiusura delle sale slot. Segno che l'argomento è molto sentito sia nella cittadinanza che tra le forze politiche così come ovviamente tra i diretti interessati coinvolti nell'industria del settore di quello che gli anglosassoni definiscono gambling.

Crescita record di giocatori in Italia. L'anno scorso l'insieme delle puntate hanno raggiunto i 96.1 miliardi. Anche il gioco d'azzardo coinvolge sempre più giocatori

Cresce la raccolta dei giochi nel 2016 in Italia. Da oggi l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a messo a disposizione di tutti gli interessati una base conoscitiva istituzionale sul gioco legale in Italia, a livello nazionale e regionale.

Per il periodo 2006-2016 sono stati ricostruiti i dati nazionali per ogni categoria di gioco relativi alla Raccolta, alle Vincite, alla Spesa (ovvero alle perdite dei giocatori), agli introiti erariali e al fatturato della filiera commerciale.

Il trend emerso è che lo scorso anno l'insieme delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori italiani ha raggiunto i 96,1 miliardi, in aumento di 7,9 miliardi rispetto all'anno precedente.

Anche la grande lotteria dell'azzardo non si è mai fermata in questi anni di crisi, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti": le cifre sono impressionanti del giro di affari in Italia.

Tra le regioni la Lombardia è in testa alla classifica per la raccolta complessiva: 14 miliardi e 65 milioni sono stati "bruciati" nelle macchinette dai cittadini. Il gioco on-line, per esempio, è diventato il secondo segmento del mercato, superato le lotterie istantanee come il "Gratta e vinci" che non può essere direttamente abbinato ad un territorio geografico e che quindi i dati delle regioni potrebbero avere dei numeri "veri" diversi e ridefinire questa "classifica dell'azzardo".

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