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Mercoledì, 18 Maggio 2022 05:22

Lettere a Tito n. 399 - Ciclostilati su Badolato 1974 e sulle Serre Joniche del 1988. In evidenza

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Caro Tito, tramite te da oggi in poi vorrei pubblicare alcuni documenti storici locali, principalmente a beneficio delle nuove generazioni. Comincio con due “ciclostilati”. (allegato ciclostile)

Uno è del 1974 e l’altro è del 1988. Quando ancora non c’erano le fotocopiatrici o, comunque, da noi a Badolato e dintorni non erano ancora arrivate le macchine di fotoriproduzione, si usava ciclostilare i fogli o i volantini da distribuire. Per il documento del 1974 è stato usato il ciclostile di Padre Silvano Lanaro, parroco di Badolato Marina. Per il documento del 1988 sono ricorso ad un centro fotocopie di Davoli Marina.

1 – CICLOSTILATO DELL’8 APRILE 1974

Distribuita in Badolato e dintorni, è questa la lettera di invito a partecipare alla mia conferenza di sabato 13 aprile 1974 tenuta nell’ampio locale del Centro Culturale, allora sito in un magazzino commerciale di Palazzo Staiano, sulla Via Nazionale n. 7-E  (strada statale jonica 106). Quella mia conferenza presentava “81 enunciati sui maggiori problemi contemporanei” ed aveva un duplice scopo: 1) avanzare proposte per il miglioramento di Badolato ed interzona; 2) introdurre un dibattito serio sul Referendum di domenica 12 e lunedì 13 maggio 1974.  Tale referendum chiedeva agli Italiani se avessero voluto o meno abrogare la vigente legge n. 898 del 01 dicembre1970 che prevedeva (a determinate condizioni)  la possibilità del divorzio coniugale. In quelle settimane, la campagna referendaria era molto rovente. Alla fine vinsero i NO con il 59,26% (oltre 19 milioni su circa 33 milioni di votanti, pari al 87,72% degli aventi diritto).

2.jpeg2 – VOLANTINO DEL 10 SETTEMBRE 1988

Per dare un po’ di sollievo alla salute di mia madre, ho trascorso i più caldi mesi di luglio e agosto 1988 ad Elce della Vecchia, una frazione montana del Comune di Guardavalle a 1100 metri di altitudine sulle Serre Joniche. Quell’estate fu terribile in quella zona, con un tragico bilancio di ben 3 morti ammazzati e 4 feriti. I motivi di tale strage?… Allora i Carabinieri, da me interpellati, mi dissero che molto probabilmente era opera della “mafia dei boschi”. Non ho poi potuto seguire il caso (che avevo trattato come corrispondente della Gazzetta del Sud), poiché dopo pochi mesi, il primo novembre 1988, mi sono trasferito definitivamente in Molise, nel mio esilio di Agnone.

Ricordo un particolare agghiacciante. Mentre io e mia madre tornavamo a casa da una lunga sosta al “Faggio Grande” ho visto dal bosco di sinistra correre all’impazzata un mandriano per poi stramazzare morto sulla strada, proprio davanti alla mia automobile. La mandria di vacche ha proseguito senza di lui. Dopo aver telefonato ai Carabinieri, ho dovuto badare al traffico, poiché il cadavere era posizionato in una curva a gomito e poteva non essere visto da chi proveniva sia da una parte che dall’altra. E quella era proprio l’ora in cui passava l’autobus Bressi che portava i serresi al mare. Sconvolto da tale situazione, ho prodotto questo volantino del 10 settembre 1988.

 

3 – SALUTISSIMI

Caro Tito, tramite te, spero poter rendere gradualmente pubblici, soprattutto a beneficio delle nuove generazioni, alcuni documenti che interessano il nostro territorio e la nostra gente. Ovviamente, ho già inviato questi due “ciclostilati” agli Archivi di Stato di Catanzaro, Vibo e Reggio Calabria, augurandomi che possano interessare.

Alla prossima “Lettera n. 400” (bel traguardo). Intanto ti ringrazio ancora e sempre di tutto. Tanta cordialità e cerca di prepararti per “l’estate di Leonardo”. Un fraterno abbraccio,

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

 

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