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Domenica, 20 Marzo 2022 20:42

Alba Rossa! In evidenza

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Alba Rossa! Fotografia "Scuderia Ferrari" Facebook page

Doppietta Rossa in Bahrain. Leclerc domina, Sainz approfitta del ritiro di Verstappen ed è secondo. La tanto attesa rivoluzione 2022 è arrivata, ed è festa Ferrari!

di Matteo Landi

Meccanici ed ingegneri sotto il podio, Inno di Mameli cantato a squarciagola. Due piloti Ferrari davanti a tutti, in altissimo, là, sul podio. Tante sofferenze e tanti sacrifici, dopo quell'ultima vittoria datata 22 settembre 2019. Un motore contestato e strozzato dai regolamenti, l'atteso cambio di regole posposto di un anno a causa della nota pandemia. Dopo l'incubo 2020 la Ferrari è riaffiorata nel 2021 sopra quell'oceano di difficoltà che la stava affondando. Il terzo posto ottenuto nello scorso mondiale tuttavia non era abbastanza per la squadra più titolata della storia. Due anni vissuti sempre con il solito mantra: gli sforzi di Maranello convergono verso quello stravolgimento normativo che azzererà vantaggi e svantaggi consolidati durante la Formula Ibrida iniziata nel 2014. "Giudicateci pure adesso, conosciamo la nostra forza", parole ripetute all'infinito da quel Mattia Binotto che oggi ha potuto finalmente sciogliersi in un sorriso di puro godimento. Anni di difficoltà in attesa di quanto è accaduto in Bahrain. L'Alba della Nuova Era è veramente Rossa!

Prime conferme e prime sorprese. Ferrari c'è, Mercedes in affanno

I test invernali avevano evidenziato una Ferrari affidabile e forse veloce. Difficile stabilire se davvero fosse rapida quanto Red Bull e Mercedes, le prime della classe. L'una, con quelle pance scavate, faceva paura, l'altra, con quell'aerodinamica estrema, ancora di più. Impossibile sapere con quanta benzina avessero girato le varie monoposto, e quali fossero i programmi di preparazione e sviluppo. La vettura guidata da Hamilton e dal nuovo team mate Russell aveva però evidenziato poca stabilità. Il sette volte iridato si era sbilanciato: Ferrari e Red Bull sono davanti a noi. Le prime qualifiche stagionali hanno evidenziato che Lewis non bluffava: Leclerc, Verstappen e Sainz, nell'ordine, racchiusi in meno di due decimi, Mercedes quinta e nona. Un passo avanti delle Rosse dettato anche dalla potenza della nuova power unit, che ha consentito a Bottas ed alla sua Alfa Romeo di artigliare la sesta posizione in griglia di partenza, davanti al rientrante Magnussen con la Haas. La gara ha poi confermato i valori in campo espressi dalle qualifiche, con grosse sorprese sul piano dell'affidabilità.

Leclerc e Verstappen: che battaglia! Poi è trionfo tutto Rosso

Allo scatto da fermo Leclerc si è involato davanti a tutti, trascinandosi dietro Verstappen e Sainz, con Hamilton quarto ed alle prese con la sorprendente vettura americana guidata dal figlio d'arte Magnussen, addirittura quinto al primo giro. Al decimo passaggio è Perez ad issarsi in quarta posizione, scalzando un Hamilton impotente di fronte alla maggiore velocità della Red Bull. La battaglia per la vittoria è stata un affare privato fra Leclerc e Verstappen, con l'olandese appena più lento del rivale, ma pronto a farsi sotto in occasione delle soste ai box. Dal 17esimo giro hanno tutti trattenuto il fiato di fronte ad una bellissima serie di sorpassi e controsorpassi operati dai due. Il ferrarista ha tenuto duro, prima di riprendere a guadagnare, giro dopo giro, un rassicurante vantaggio nei confronti del Campione del Mondo in carica. Quando nell'ultima parte di gara è entrata la safety car per permettere ai commissari di rimuovere l'AlphaTauri di Gasly, parcheggiata in fiamme nella via di fuga, Verstappen ha avuto la possibilità di tornare a giocarsi la vittoria. Al restart Leclerc però è stato implacabile, allungando subito sull'olandese. Negli ultimi chilometri arriva quanto di più inatteso: si ritira per problemi tecnici prima Verstappen, e poi, all'ultimo giro, Perez, spalancando ad Hamilton la strada verso il podio più sofferto e meno meritato della sua gloriosa carriera. Leclerc, Sainz, Hamilton, Russell, Magnussen, Bottas sono i primi sei a transitare sotto la bandiera a scacchi. Due Ferrari, due Mercedes, una Haas ed un'Alfa Romeo: signore e signori, è davvero la Nuova Era!

I progressi dei motorizzati Ferrari: volano Haas ed Alfa Romeo. Magnussen immenso!

Un passo avanti incredibile, lungo, lunghissimo. La Ferrari, oltre ad un telaio e ad un'aerodinamica vincenti, ha costruito la power unit che forse segna il nuovo Stato dell'Arte della categoria. Si spiegano anche così le grandi performance mostrate dai team clienti Haas e Alfa Romeo, ultime due squadre nella classifica costruttori 2021, fra le Grandi all'inizio di questa stagione, rispettivamente terza e quarta nel mondiale al termine della prima gara. Con meno sfortuna, tamponamento subito al primo giro e gomme spiattellate, avrebbe festeggiato oggi anche Mick Schumacher, giunto 11esimo, primo pilota fuori dalla zona punti. Chiusa dal debuttante Guanyu Zhou. Il primo cinese della storia a competere nella massima serie ha sofferto in qualifica, ma si è rifatto con gli interessi in gara. Non ha mostrato la classica esuberanza del novellino, ed anzi con pazienza ha risalito la classifica, duellando con gli esperti colleghi. Vincitore a parte l'Eroe di giornata è Magnussen. Dopo la prima sessione di test invernali la Haas lo ha chiamato per sostituire Mazepin, licenziato in tronco in seguito all'intervento bellico russo. La squadra americana si è ritrovata senza il munifico sponsor portato dal silurato Nikita, e con poche risorse economico-finanziarie ma con la consapevolezza di aver svolto un buon lavoro ha quindi schierato in pista Magnussen solo nell'ultima sessione di test pre-stagionali. Kevin, fuori dalla massima Formula dal termine del 2020, si è subito ritrovato perfettamente a suo agio nel team con cui aveva chiuso la sua avventura in F1. La squadra condotta dal grintoso italiano Günther Steiner ha passato l'intero 2021 nelle retrovie, con impegno e risorse completamente concetrate sul progetto 2022. Ed il lavoro ha portato i suoi frutti. Vettura velocissima quella americana, quarta forza pronta ad approfittare delle eventuali disgrazie di qualche top. Magnussen ha corso con il coltello fra i denti, ma saggiamente pronto a farsi da parte senza perdersi in dispersivi combattimenti quando le Mercedes gli si sono fatte sotto. Il danese era andato via dalla F1 consapevole che non vi sarebbe rientrato, frustrato ed arrabbiato. Si è rifatto alla grande!

McLaren, Aston Martin e Williams: che delusioni!

A proposito di rientri, è tornato Nico Hulkenberg, in sostituzione di Vettel, positivo al Covid. Sotto la bandiera a scacchi l'Incredibile Hulk è però transitato solamente 17esimo, alle prese con un'Aston Martin lenta e goffa. Deludenti (a voler essere gentili) sono state pure le performance della McLaren. Senza alcuna possibilità di lottare per la zona punti Ricciardo e Norris si sono ritrovati fra le mani monoposto lente, persino ingestibili. Non meglio è andata ad Albon (buon rientro nel Circus) e Latifi, le cui Williams continuano ad essere fra le peggiori auto in pista, come se il cambio regolamentare non fosse mai avvenuto.

Prossima tappa: Arabia Saudita

Appena tornato il Circus non si prende alcuna pausa. Fra una settimana è il turno dell'Arabia Saudita. Vedremo quali saranno le prestazioni delle varie vetture su un tracciato completamente diverso. Intanto buona Alba Rossa a tutti!

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