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Domenica, 21 Novembre 2021 18:54

Il veleno sulla coda In evidenza

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Il veleno sulla coda Fotografia "Mercedes-AMG Petronas Formula One Team" Facebook page

Hamilton vince davanti a Verstappen. Non si placano le polemiche, fioccano le sanzioni. Terzo è un meraviglioso Alonso. Ferrari settima con Sainz e ottava con Leclerc.

di Matteo Landi 21 novembre 2021 - 

Dove eravamo rimasti? In Brasile Hamilton aveva trionfato dopo una gran rimonta ed una lotta senza esclusione di colpi con Verstappen. Non soddisfatto dalla vittoria di tappa il team Mercedes, prima dell'inizio delle ostilità sulla nuova (per la F1) pista del Qatar, aveva chiesto ai commissari di rivedere la mancata penalizzazione dell'arcigna difesa adottata dall'olandese a Interlagos. Neanche il tempo di calcare la pista di Losail che già nel Circus si respirava una gran tensione. Rigettato il ricorso solamente venerdì, addirittura dopo che i piloti erano già scesi in pista, la guerra di parole e colpi bassi non si è placata. Nella conferenza stampa Horner, Team Manager Red Bull, non ha esitato a far presente a Wolff, Team Principal Mercedes, quanto la Red Bull stia monitorando le prestazioni eccezionali delle ex frecce d'argento, tornate a recitare il ruolo delle indiscusse mattatrici della serie. Ponendo l'attenzione su quell'ala posteriore contestata dagli anglo-austriaci. In prova sono stati però Verstappen e Perez a doverla sostituire, a causa del malfunzionamento del DRS (Drag Reduction System). Al termine delle qualifiche la classifica vedeva Hamilton davanti a tutti, con Verstappen subito alle sue spalle, pronto a dare battaglia in gara. Ma a pochi minuti dal via sono fioccate le penalizzazioni, e l'olandese si è trovato arretrato in griglia di partenza di cinque posizioni, Bottas di tre. Ai due è stato contestato il mancato rallentamento durante gli ultimi istanti della qualifica, quando venivano esposte le bandiere gialle. Un errore veniale, specialmente quello dell'alfiere Red Bull, giustificato però dalle indicazioni contrastanti ricevute dalla stessa direzione gara che, in contraddizione con il commissario di percorso, dava bandiera verde sui monitor. Se lo sbaglio dei piloti è sembrato palese, sconcertante e ancora più grave è stato il ritardo con cui i commissari hanno comunicato le penalità. In Red Bull avrebbero potuto, se la comunicazione fosse arrivata in tempi decenti, optare per la sostituzione di uno o più elementi della power unit della vettura n°33, aprofittando di una posizione in griglia comunque non ottimale. Terminata la gara Horner è stato inoltre chiamato dai commissari, reo di aver sfogato la sua rabbia per la penalità che di fatto ha costretto Verstappen ad una gara di rimonta, con dichiarazioni pesanti nei confronti del commissario che sventolava le gialle e del direttore di gara. Mancano due sole gare al termine di una stagione in cui ogni ora può regalare scossoni inattesi.

Hamilton senza avversari

Dalla pole position alla vittoria, incontrastato. Hamilton ha dominato senza avversari. Avrebbe probabilmente vinto comunque, anche se fosse partito con al fianco il rivale Verstappen, vista la velocità espressa dalla W12. Scattato dalla settima piazza all'olandese è mancata la reale opportunità di contrastare la marcia trionfale del pilota Mercedes. Segnando il giro più veloce ed issandosi in seconda posizione è riuscito però ad assorbire il colpo, mantenedo 8 punti di vantaggio nel mondiale. Alle loro spalle è arrivato il vero eroe di giornata. Colui che con una prestazione irreale è riuscito a farci dimenticare per un attimo tutti i veleni che riguardano la lotta iridata.

Alonso, che ritorno!

Era il 2014, correva ancora per la Ferrari. Hamilton aveva vinto un solo titolo e Verstappen ancora non aveva esordito in F1. In Ungheria Alonso conquistò quello che è stato il suo ultimo podio in carriera, fino al terzo posto odierno. Due risultati, quello di allora e quello di oggi, ottenuti con vetture non da vertice. Era il primo anno dell'Era Ibrida, nel 2014 la Ferrari si ritrovava alle preso con una tecnologia che altri, vedi Mercedes, conoscevano meglio e da più tempo. La Rossa arrancava, al confronto la vettura attuale è un gioiello. Lo spagnolo strappò comunque una prestazione entusiasmante. Oggi si è ripetuto, con una buona, ma non eccezionale, Alpine. Nella seconda parte di gara molti piloti hanno sofferto di strane forature. A discolpa di Pirelli vanno il tracciato sconosciuto, e la presenza di cordoli difficili da digerire per le monoposto e per le gomme. Alonso ha stretto i denti, nonostante degli pneumatici veramente al limite. E quando è transitato sotto la bandiera a scacchi il box Alpine ha festeggiato più di quello dei vincitori. Dopo un periodo buio in McLaren ed addirittura il provvisorio ritiro dalla massima Formula, ecco la rivincita di un vecchio leone.

Ferrari: obiettivo alla portata ma prestazione incolore

Si può gioire per un settimo ed un ottavo posto? No, se ti chiami Ferrari. Ed infatti nel box Rosso a fine gara i volti erano piuttosto scuri. La débâcle McLaren, Norris azzoppato da una foratura, Ricciardo irriconoscibile, ha permesso alla squadra di Maranello di aumentare il vantaggio in classifica costruttori fino a 39,5 punti. Fine delle note positive. Doppiata, battuta da entrambe le Alpine e dall'Aston Martin di Stroll, in questo fine stagione il telaio aggiornato della disgraziata vettura 2020 mostra ormai tutti i suoi limiti. Ci fossero in calendario ancora molte gare per la Ferrari sarebbero guai, ma considerando che mancano ormai solo due appuntamenti il team di Binotto può tirare un sospiro di sollievo: l'obiettivo della terza piazza fra i costruttori è ad un passo!

Buona fortuna Antonio!

La prestazione incolore delle Ferrari non fa che accentuare il periodo difficile per i colori italiani. Nei giorni antecedenti la gara asiatica è infatti, come atteso, giunta la conferma della separazione fra Antonio Giovinazzi e Alfa Romeo Racing. Il team italo-elvetico gli ha preferito le ingenti sponsorizzazioni portate in dote dal cinese Guangyu Zhou. Il team disputerà quindi la prossima stagione con un pilota dell'Academy Alpine e con l'ex Mercedes Bottas. Giovinazzi correrà comunque in una serie mondiale, nell'elettrica Formula E. Un grande in bocca al lupo al pilota di Martina Franca!

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