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Domenica, 29 Agosto 2021 21:19

F1, no dancing in the rain In evidenza

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F1, no dancing in the rain Fotografia "F1" Facebook page

Brutta figura per la F1. Si corre, non si corre, si corre. Forse. Dopo oltre tre ore di attesa causa pioggia la gara viene interrotta dopo soli due giri, effettuati dietro la safety car. Metà punteggio e vittoria a Verstappen. Primo podio per Russell.

di Matteo Landi

Tre ore e 17 minuti di attesa. Tifosi sui prati ed in tribuna fradici, pioggia fina ma incessante. Come previsto da giorni. Eppure la F1 ha deciso di non stravolgere gli orari del weekend di gara ed alle 15 odierne, in teoria, avremmo dovuto assistere allo start della gara belga. Qualche giro pre-gara eseguito, in ritardo, dietro safety car, per scoprire quello che già era evidente da ore: troppa acqua in pista, non si può correre. I piloti riportano le loro monoposto in corsia box, il direttore di gara prende tempo. Alle ore 18:17 prende finalmente il via la gara, rigorosamente dietro safety car. A bordo pista sale il tifo, e l'eccitazione, ma ben presto arriva la doccia fredda (è proprio il caso di dirlo): due tornate dopo lo start il Gran Premio del Belgio viene definitivamente interrotto. Quanto basta per poter bollare come eseguita la gara, non rimborsare i biglietti, preparare la cerimonia del podio ed assegnare punteggio dimezzato. Ecco a voi la gara più corta della storia, quella che batte il record detenuto dal GP d'Australia del 1991, la cui classifica si fermò al giro 14. Due giri di "gara" (per la classifica solo un giro disputato), per di più dietro safety car. Una volta si sarebbe corso? Sicuramente, basta ricordare, a titolo d'esempio, la prima gara vinta in Rosso da Michael Schumacher in Spagna nel 1996, sotto un nubifragio. Però è giusto dire che non è il coraggio a venire meno ai piloti di oggi, ma è il regolamento che gli impedisce di esprimersi dignitosamente e senza rischi eccessivi su pista eccessivamente bagnata.

Parco chiuso: il perchè della débâcle

La gestione dell'intero weekend di gara da parte del direttore di corsa Michael Masi ha fatto acqua da tutte le parti (espressione figurata che calza a pennello). In qualifica i commissari espongono la bandiera rossa immediatamente dopo al terribile crash di Norris, ma già da qualche minuto Vettel chiedeva di fermare le prove causa maltempo. Poi arriva una domenica che difficilmente verrà dimenticata, anche se tanti vorrebbero farlo. Tutto questo avremmo potuto evitarlo se non esistesse il parco chiuso, ovvero la regola che impedisce alle squadre di apportare sostanziali modifiche alle vetture dall'inizio delle qualifiche, dovendo i piloti quindi disputare la gara con il medesimo assetto adottato anche nelle prove del sabato pomeriggio. Una regola adottata per contenere i costi delle squadre. Prima di questa le vetture venivano preparate ad hoc per esprimersi al meglio sul singolo giro, e successivamente modificate per rendere al massimo sui circa 300 km di gara. Si parla, e giustamente, molto di sicurezza eppure è proprio questa che va ad intaccare tale regola. Non sapendo, al sabato, quali condizioni esatte i piloti incontreranno il giorno successivo, le squadre si ritrovano costrette ad adottare assetti di compromesso. Il risultato sono vetture che non stanno in pista quando i millimetri di acqua sull'asfalto aumentano ed ecco che fioccano i team radio preoccupati dei piloti che chiedono la sospensione delle ostilità. Peggiorano la situazione le dimensioni delle gomme delle vetture, maggiorate dal 2017, e l'acqua che gli pneumatici alzano annebbiando completamente la visuale del pilota che segue. La F1 oggi non ha certo scritto una delle sue pagine migliori, eppure qualcuno ha, meritatamente, festeggiato.

Russell: podio "strano" ma meritato! Verstappen ora a tre punti da Hamilton

Poteva salire sul podio lo scorso anno quando fu chiamato a sostituire Hamilton, ma la Mercedes compì uno dei suoi peggiori errori. Difficilmente un'occasione del genere avrebbe potuto capitargli questa stagione, al volante della non eccezionale Williams, vettura che lo costringe spesso a correre nelle retrovie. Quando ieri le condizioni si sono fatte difficili, Russell ha sfoderato un giro di qualifica incredibile, capace di issarlo fino alla seconda posizione. Meglio di Hamilton (suo futuro compagno in Mercedes?), appena peggio di Verstappen. Ed ecco che, con la non-gara di oggi, il suo secondo tempo si tramuta nel suo primo podio in carriera! La gara è stata una farsa, siamo tutti d'accordo. La coppa però George se l'è conquistata con la magia del sabato. Festeggia anche Verstappen, primo, che recupera cinque punti ad Hamilton, oggi terzo, in classifica generale. Avrebbe fatto una bella gara finalmente Ricciardo? Non lo sapremo mai. Anche lui tuttavia vede premiata la bella quarta posizione del sabato che equivale quindi al medesimo piazzamento in gara, ed i suoi 6 punti conquistati permettono alla McLaren di issarsi in solitaria in terza posizione nella classifica costruttori staccando di 3,5 punti la Ferrari, ora quarta. Leclerc e Sainz, ottavo e decimo, hanno subito le pessime prestazioni delle Rosse sul bagnato: per tutta la qualifica il duo di Maranello ha lottato contro le gomme, troppo fredde le anteriori, troppo calde le posteriori. Un rebus che la Ferrari dovrà assolutamente risolvere perchè altrimenti significherebbe alzare bandiera bianca anche nelle prossime gare, se dovesse presentarsi la pioggia. Ed attenzione che Zandvoort, sede della gara che si disputerà fra una settimana, non è molto lontana da Spa.

 

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