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Il tenore di vita di un settantaduenne reggiano, residente a Sassuolo, non corrispondeva ai redditi dichiarati, al limite della soglia di povertà. Sequestrati cinque appartamenti, polizze e beni di lusso, tra cui Rolex e quadri di De Chirico.

Pubblicato in Cronaca Modena

Si è insediato il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma, Tenente Colonnello t.SPEF Fernando Capezzuto. L’Ufficiale subentra al Colonnello Andrea Magliozzi, che andrà a ricoprire l’importante incarico di Comandante del “II Gruppo” di Bologna, avendo recentemente acquisito il grado di Colonnello.

Pubblicato in Cronaca Parma

Operazione “bluff”. Guardia di Finanza e Carabinieri di Bologna intercettano un articolato sistema di frode: otto soggetti interdetti dall’esercizio dell’attività professionali e imprenditoriali

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Nella serata di domenica scorsa, la Polizia di Stato di Mirandola, unitamente a uomini della Tenenza della Guardia di Finanza e della Polizia Locale, ha effettuato un controllo presso un locale ubicato nel comune di Camposanto (MO). 250 persone identificate, accertamenti  in corso sui 18 lavoratori presenti.

Pubblicato in Cronaca Modena

Nel corso di un intervento d’iniziativa volto al contrasto dell’abusivismo commerciale, i finanzieri della Tenenza di Fidenza (PR) hanno individuato, nel comune di Salsomaggiore Terme, una donna trentenne che svolgeva l’attività di estetista all’interno della propria abitazione, senza alcuna qualifica professionale e/o licenza ad operare.

Pubblicato in Cronaca Emilia

All’imprenditore edile di origine campana sono stati sequestrati anche partecipazioni societarie e rapporti bancari a lui riconducibili. L’uomo intratteneva rapporti con soggetti vicini alla criminalità organizzata campana e calabrese e aveva un tenore di vita superiore a quanto dichiarato.

di Claudia Fiori Modena 6 febbraio 2020 - Undici immobili, tre partecipazioni societarie e rapporti bancari per un valore superiore a un milione di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza a un imprenditore edile di origine campana, D.G. da tempo residente nel modenese e vicino a soggetti contigui alla criminalità organizzata campana e calabrese.

Gli immobili, dislocati nei comuni di Mirandola, Finale Emilia e San Felice sul Panaro, nel modenese, e a Crevalcore, nel bolognese “sono stati acquisiti definitivamente al patrimonio dello Stato”, come si legge in una nota diffusa dalla Guardia di Finanza. Potranno quindi essere gestiti dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, che ne curerà la destinazione e il riutilizzo a fini sociali.Il provvedimento di confisca è l’atto finale delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia economico-finanziari di Bologna, sotto la direzione del pm Claudia Ferretti, con delega alla Procura di Modena, ai sensi del Codice Antimafia.

Nel 2017, il Tribunale di Modena aveva già accolto e disposto il sequestro dei beni ora confiscati, il cui valore era risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’imprenditore e dal suo nucleo familiare.
Le indagini compiute dal Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata), in particolare, hanno evidenziato la ciclica costituzione di nuove società, l’istituzione di sedi societarie fittizie e la sparizione di documenti. Elementi che dimostrano come l’imprenditore fosse un evasore seriale, oltre ad aver commesso reiterati e sistematici delitti in ambito economico-finanziario. Le indagini hanno consentito anche di ricostruire i rapporti di D.G. a cosche della ‘ndrangheta e clan camorristici.

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per l’arruolamento di 66 allievi ufficiali presso l’Accademia della Guardia di Finanza - Anno Accademico 2020/2021.

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - 4a Serie Speciale – nr. 6 del 21 gennaio 2020, è stato pubblicato il concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’ammissione di 66 allievi ufficiali del ruolo normale – comparti ordinario e aeronavale – all’Accademia della Guardia di Finanza per l’anno accademico 2020/2021.

I posti disponibili sono così ripartiti:
a) 58 (cinquantotto) destinati al comparto ordinario;
b) 8 (otto), destinati al comparto aeronavale, suddivisi così come segue:
(1) 4 (quattro) riservati alla specializzazione “pilota militare”;
(2) 4 (quattro) riservati alla specializzazione “comandante di stazione e unità navale”.

La presentazione delle domande dovrà avvenire entro le ore 12.00 del 21 febbraio 2020 e riguardare uno solo dei predetti comparti e specializzazioni.

Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che:
- abbiano, alla data del 1° gennaio 2020, compiuto il diciassettesimo anno di età e non superato il giorno del compimento del ventiduesimo anno di età (vale a dire siano nati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1998 e il 1° gennaio 2003 - estremi inclusi);
- siano in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione a corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute;
- non essendo in possesso del previsto diploma alla data di scadenza per la presentazione delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2019/2020.

La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.

I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al form di compilazione della domanda di partecipazione.
Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.


Comando Generale della Guardia di Finanza
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Pubblicato in Lavoro Emilia

I militari del Gruppo della Guardia di finanza di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma a seguito di richiesta della locale Procura della Repubblica (Pubblico Ministero dott. Umberto Ausiello), sui saldi di conto corrente, nonché sui beni mobili ed immobili nella disponibilità di un imprenditore parmigiano, per i reati di omessa dichiarazione e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

L’attività investigativa è nata da un controllo di routine al confine italo svizzero, effettuato nei confronti di un imprenditore parmigiano attivo nel settore del commercio di orologi di lusso (tra cui Rolex, Panerai, Audemar-Piguet, Cartier, Tudor), nel corso del quale i finanzieri in servizio di polizia valutaria hanno sequestrato 50.000 euro in contanti, celati all’interno di un calzino, nonché una decina di orologi di pregio.
La successiva attività di polizia giudiziaria, svolta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Parma in esecuzione di delega da parte della Procura della Repubblica di Parma, ha permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento attraverso il quale P.C, di 73 anni, è riuscito ad occultare al fisco italiano, dal 2013 al 2018, ricavi superiori a 14 milioni di euro, con un’imposta evasa pari a 3.200.000 euro.
In particolare, è emerso come l’imprenditore, pur operando stabilmente su tutto il territorio nazionale, agisse formalmente con una propria società con sede a Londra, attraverso la quale acquistava gli orologi di lusso nuovi, provenienti da rivenditori italiani concessionari ufficiali delle più note griffe del settore. Gli orologi, che di fatto non sono mai stati trasportati nel Regno Unito, venivano rivenduti, sul territorio nazionale, a gioiellerie, ad altri rivenditori ed a soggetti privati come beni usati, con un notevole illecito risparmio fiscale.

Tale stratagemma, che ha alimentato tra l’altro il c.d. “mercato grigio”, ha consentito all’imprenditore parmigiano di piazzare sul mercato, a prezzi altamente concorrenziali, orologi di lusso di elevatissimo valore.
Le investigazioni di polizia economico-finanziaria -eseguite attraverso perquisizioni personali e locali, esame di documentazione contabile ed extracontabile ed escussione di persone informate sui fatti- hanno consentito di dimostrare come l’azienda inglese fosse, in realtà, una società esterovestita, ovvero un’impresa fittiziamente situata all’estero, di fatto residente nel territorio nazionale, utilizzata allo scopo di avvalersi di un regime fiscale, nel caso specifico, molto più vantaggioso.

L’ingente ammontare dell’imposta evasa ha fatto scattare a carico dell’amministratore la denuncia alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di omessa dichiarazione finalizzata all’evasione dell’imposta sui redditi e dell’IVA.
Peraltro l’imprenditore in questione, dopo l’avvio degli accertamenti da parte della Guardia di Finanza, aveva fraudolentemente donato al coniuge tutti i beni immobili a lui intestati, evidentemente allo scopo di sottrarli alle pretese del fisco.

Per questo motivo, P.C. è sottoposto ad indagini anche per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, reato previsto proprio per chi compie atti fraudolenti sui propri beni al fine di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva.
Onde garantire il rientro nelle casse pubbliche di quanto non versato, su proposta della Polizia giudiziaria, la Procura della Repubblica di Parma ha richiesto il sequestro dei beni posseduti dall’amministratore, applicando il particolare strumento di contrasto patrimoniale del sequestro per equivalente, ossia il “blocco” di beni riconducibili al soggetto cui è ascritto il reato, per un valore pari al danno cagionato allo Stato dall’evasione fiscale.

Accogliendo la prospettazione accusatoria, il GIP presso il Tribunale di Parma, dott. Mattia Fiorentini, ha disposto il sequestro di disponibilità finanziarie della società e dei soci dell’impresa, tra cui conti correnti, immobili e terreni, per un valore di oltre 3.200.000 euro

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Pubblicato in Cronaca Parma

Se il Natale è la festività per eccellenza per trascorrere del tempo con i propri cari, quale occasione migliore poteva trovare anche la Guardia di Finanza di Parma per riunire idealmente la propria “famiglia”? 

Nella mattinata di ieri, infatti, il Comandante Provinciale, Col. t.ST Gianluca De Benedictis, accompagnato dal militare più giovane della provincia, ha fatto visita al finanziere in congedo più anziano residente a Parma ed ai suoi familiari, per uno scambio di auguri per le festività incipienti.


L’Appuntato Osvaldo Maggiali, arruolamento 1948, ha riunito tutti intorno alla sua tavola, proprio come una grande famiglia, ed ha ripercorso, con la sobrietà e la pacatezza che lo hanno sempre contraddistinto, le tappe della sua carriera, iniziata nella Scuola Alpina di Predazzo e durata ben 38 anni. Nato a Palanzano nel 1927, Maggiali ha intrapreso il suo percorso pattugliando le vie dei contrabbandieri lungo i confini italiani a nord-est, prima a Tarvisio (UD), poi a Gemona (UD).

Ma il legame con la sua Regione non si è mai rescisso e, appena gli è stato possibile, è tornato, seguendo varie attività di Polizia Tributaria, prima a Modena, poi a Reggio Emilia, ed infine a Parma, dove si è infine congedato nel 1986. Da allora è rimasto sempre vicino al Corpo, partecipando alle sue cerimonie quale membro della Sezione di Parma dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, che lo ha insignito proprio lo scorso anno con una Medaglia al Merito per celebrare la sua lunga permanenza tra gli iscritti in congedo.


L’incontro con il finanziere più giovane della provincia, il Maresciallo Antonio Lemme, da poco assegnato al Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma, al termine del corso di formazione a L’Aquila, durato tre anni, è stato fortemente voluto per la sua carica ideale. Infatti, proprio come in una famiglia, in cui il membro più anziano trasmette il suo bagaglio di esperienze al membro più giovane, insieme alla sua fede ed ai suoi valori, affinché quest’ultimo possa crescere e guardare più lontano del suo avo, sempre sorretto dal suo esempio, così il militare più giovane può rivolgere lo sguardo verso chi ha improntato la sua vita, sia durante la carriera che dopo, al perseguimento dei valori di legalità e di giustizia promossi dal Corpo e lì trovare un esempio da cui trarre ispirazione.

 

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Parma: prestava soldi con interessi fino al 120%: arrestato sessantacinquenne per usura ed estorsione.

Nei giorni scorsi, i finanzieri appartenenti al Gruppo della Guardia di Finanza di Parma, nell'ambito di una attività di polizia giudiziaria delegata e diretta dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno eseguito l'arresto in flagranza di reato di un soggetto di origine partenopea di 65 anni, Mele Donato, residente a Parma, per il reato di estorsione e usura aggravata nei confronti di due imprenditori che versavano in difficoltà economiche.

L'indagine, scaturita dalla denuncia dei due imprenditori, ha permesso di delineare la vicenda, consentendo di ricostruire le operazioni finanziarie dell'uomo. Si tratterebbe di una somma complessiva prestata, tra il 2016 e il 2018, pari a 17.000 euro, per la quale Mele Donato richiedeva il pagamento di un tasso di intesse annuo fino al 120%.

Le vittime, infatti, avevano già restituito, con pagamenti rateali, complessivamente 24.000 euro, ma M.D. non defalcava mai la somma restituita dalla quota capitale, avendo imposto il versamento anticipato di interessi ad un tasso del 10% al mese.

Per esigere il pagamento del debito, Mele Donato avrebbe, inoltre, eseguito reiterate pressioni nei confronti degli imprenditori, presentandosi presso le loro ditte ed arrivando persino a minacciare di morte gli stessi ed i loro familiari.
Dopo l'ennesima visita e la contemporanea minaccia di morte nel caso non avessero saldato il debito, i due imprenditori hanno deciso di presentarsi alle Fiamme Gialle di Parma e di denunciare l'accaduto.

Del fatto è stato dato immediato avviso alla Procura della Repubblica che ha disposto l'immediato avvio delle indagini, finalizzate a verificare soprattutto gli sviluppi ulteriori, segnatamente lo svolgimento di un ulteriore incontro programmato per le ore successive su iniziativa dell'attuale indagato.
In particolare la Procura della Repubblica, ravvisando la fondatezza delle esigenze investigative prospettate dal Gruppo dalla Guardia di Finanza, ha disposto in via di urgenza l'intercettazione audio e video tra presenti, finalizzato a riprendere e controllare l'incontro dell'indagato con una delle vittime, delegando a tal fine per l'esecuzione l'organo di polizia giudiziaria innanzi citato.

I finanzieri, appostati nelle vicinanze del luogo dell'incontro, hanno constatato l'arrivo del Mele e sono riusciti a seguire "in diretta" la conversazione tra l'indagato ed uno degli imprenditori denuncianti.

In particolare, dalle investigazioni così attivate, è emersa l'estrema difficoltà della vittima a continuare a versare la rata mensile, nonostante avesse chiesto aiuto ai propri parenti, laddove il Mele ha insistito nelle proprie pretese, minacciando ulteriormente l'imprenditore.

A quel punto, i finanzieri sono intervenuti ed hanno tratto in arresto il Mele in flagranza di reato per usura ed estorsione, ponendolo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria presso la Casa Circondariale di Parma.

A seguito di richiesta di convalida dell'arresto, il GIP di Parma –dopo l'udienza, nel corso della quale all'indagato sono stati formalmente contestate le ipotesi di reato formulate dal Pubblico Ministero, consentendogli di articolare la sua difesa- ha convalidato l'arresto ed ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Sono in corso ulteriori indagini volte a definire il contesto in cui è maturata l'attività di usura ed estorsione.

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