Lunedì, 19 Ottobre 2015 09:46

Cofiter, erogato un milione di euro per il microcredito

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Marco Amelio Marco Amelio

Dare impulso alla nascita di nuove attività con finanziamenti in 60 mesi fino a 25 mila euro. Destinatari: le persone in difficoltà ad accedere a tradizionali finanziamenti, quindi giovani, donne, stranieri ed espulsi dal mondo del lavoro desiderosi di trasformarsi da ex dipendenti a lavoratori. -

Parma, 19 ottobre 2015 -

Un milione di euro di microcredito erogati a 64 attività in Emilia Romagna, negli ultimi 10 mesi da Cofiter (Confidi terziario Emilia Romagna) nell'ambito dell'operazione microcredito lanciata lo scorso autunno col Fei (Fondo Europei per gli investimenti) per dare impulso alla nascita di nuove attività con finanziamenti in 60 mesi fino a 25 mila euro. Numeri, al 30 settembre, che soddisfano i vertici Cofiter, che diretta da Marco Barbero e presieduta da Marco Amelio - oltre 30 mila associati e una consolidata collaborazione con le reti Confcommercio Confesercenti, puntualizzano che «si tratta di realtà che soddisfano carenze e capaci di guardare al futuro».

Per le quali «si è attuato dunque un principio di selezione basato sulla prospettiva di longevità - sottolinea Amelio - e di cui, dall'agenzia web a un centro estetico passando per una moderna merceria, interi quartieri ravvisano l'esigenza ma che 10 anni fa erano completamente oscurate dalla grande distribuzione».

Con un secondo obiettivo, affatto trascurabile. Destinatari sono infatti quanti hanno difficoltà ad accedere a tradizionali finanziamenti, quindi giovani, donne, stranieri ed espulsi dal mondo del lavoro desiderosi di trasformarsi da ex dipendenti a lavoratori. Delle 64 aziende, anche individuali, ben 51 sono start up, «il che ci rende molto soddisfatti - dichiara Amelio - e conferma che abbiamo intercettato un bisogno di realizzazione personale che va di pari passo con il sostegno all'economia reale». La prevalenza, pari al 40 per cento, riguarda il commercio, seguono il turismo, i servizi, l'artigianato. Ancora, a mettersi in gioco sono soprattutto le donne, che superano il 50 per cento.