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"QUI S'IMPARA POGRANDE": SABATO 28 APRILE INCONTRO A GUASTALLA E LANCIO DELLA CANDIDATURA A RISERVA MAB UNESCO INSIEME AGLI STUDENTI DEL RUSSELL

I giovani studenti rivieraschi che presenteranno nell'occasione le attività di ricerca fatte sul valore del Grande Fiume intervisteranno a Palazzo Ducale i promotori della candidatura a Riserva MaB Unesco di questo tratto del Po

Calendario_incontri_PoGrande_1.jpgReggio Emilia – Il PoGrande è il territorio padano dalle molteplici ricchezze e potenzialità che si candida a divenire Riserva MaB (Man and Biosphere), un rilevante riconoscimento di Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione e la scienza) che consentirebbe a questo tratto del Grande Fiume di acquisire organicità di proposta culturale, riconoscimento e tutela ambientale del proprio straordinario paesaggio. Identità di valori comuni, frutto di radici condivise, ma anche di differenze e peculiarità che – a distanza di pochi km – rendono questa fetta di pianura padana un mosaico colorito ed autentico di luoghi, tradizioni, ecosistemi, imprenditorie e professioni uniche. Così, nel percorso che sta conducendo a percorrere l'ultimo miglio della candidatura, si farà tappa obbligata in una delle aree più tipiche di PoGrande ovvero la sponda reggiana del fiume.

Sabato 28 Aprile, dalle ore 10 fino alle 12, nella suggestiva cornice di Palazzo Ducale a Guastalla (Re) di terrà l'evento "Qui s'impara PoGrande": un incontro aperto al pubblico in cui gli studenti del Liceo Bertrand Russell racconteranno la loro ricerca di approfondimento socio-ambientale realizzata in collaborazione con la Biblioteca Emilio Sereni durante questo anno scolastico.

All'evento per il lancio della candidatura Unesco prenderanno parte il Sindaco di Guastalla Camilla Verona, il Vice Sindaco Ivano Pavesi, il Segretario dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, il responsabile di Legambiente del progetto PoGrande Massimo Gibertoni, la responsabile della Biblioteca Archivio Emilio Sereni Gabriella Bonini, la Dirigente del Russell Barbara Fava e i docenti coinvolti nella ricerca.

Subito dopo la presentazione della ricerca sul fiume gli studenti (tre quarte classi del liceo per un totale di una sessantina di studenti) intervisteranno i relatori su dettagli e caratteristiche del progetto di candidatura Riserva MaB, un modo semplice ed efficace per entrare nel vivo di questa importante opportunità, strategica anche per il futuro delle giovani generazioni che abitano queste zone rivierasche.

PoGrande vede coinvolti nella candidatura i Comuni promotori, l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, l'Università degli Studi di Parma e Legambiente e numerosi sono gli incontri che si stanno organizzando sul territorio con il contributo delle comunità locali, associazioni, istituzioni, istituti scolastici, portatori d'interesse, imprenditori e mondo del lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Martedì, 24 Aprile 2018 18:31

Cereali e dintorni. Mercati tranquilli.

Dopo i rialzi registrati nella scorsa settimana, il mercato nazionale dei cereali si è raffreddato. Limitati aumenti per il tenero panificabile e l'orzo mentre è tornato ascendere il frumento duro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 aprile 2018
I mercati stanno sonnecchiando. Ormai metabolizzati i danni sul seme di soya in Argentina, i mercati stanno a osservare la Cina che acquista in Brasile, senza crearsi grossi problemi, nella sicurezza che i mercati delle commodities sono come i vasi comunicanti, si auto livellano.

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I mercati sono quindi alla ricerca di un assestamento però a valori commerciali più alti, sia per i proteici che per i cereali.
Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua la scarsità di farina di soya, sia proteica che normale, e con questo cambio tende a rincarare ulteriormente.
Persiste la scarsità di farina di colza, di farina di girasole a basso tasso proteico e di distiller di grano. Intanto il girasole proteico è schizzato via. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è sempre di difficile reperimento, resta teso il grano e in rincaro il mais.

Per i foraggi si organizzano le prime consegne di prodotto nuovo, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Nel settore delle bioenergie è aperta la caccia agli areali a trinciato e continua la ricerca di prodotti alternativi.
Si registra un maggior colloquio tra i grandi importatori nella gestione del mercato domestico nazionale.

 

Indicatori internazionali 24 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1306 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21865.

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Al termine dei primi tre mesi, prosegue la flessione delle imprese attive in regione (-2.706 unità, -0,7 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Riduzione per commercio (-1.188), agricoltura (-988) e costruzioni (-816), attività manifatturiere e immobiliari. Segnali positivi da servizi alle imprese, attività direzione aziendale e consulenza gestionale. Bene le società di capitale (+1.918), rallenta il calo società di persone (-1.914), all'opposto ditte individuali (-2.607).

Più imprese nei servizi, meno nel commercio, costruzioni e agricoltura. Il primo trimestre del 2018 si chiude in "rosso", con un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese.

E' quanto emerge dalla elaborazione del Registro imprese delle Camere di commercio effettuata dall'ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna.

Le imprese registrate in Emilia-Romagna a fine marzo sono risultate 454.212 quindi 2.717 (-0,6 per cento) in meno rispetto alla fine del 2017, un dato ancora ampiamente superiore ai saldi prevalenti nel periodo precedente la crisi.

A livello nazionale, nello stesso periodo, la tendenza negativa è risultata lievemente più contenuta (-0,3 per cento) di quella rilevata in regione. Nel trimestre, le iscrizioni (8.525) sono leggermente diminuite, come anche le cessazioni (11.275), ma le prime hanno segnato il nuovo minimo degli ultimi 20 anni.
Le imprese attive rendono la misura dell'effettiva capacità della base imprenditoriale.

A fine marzo, erano 402.468, ossia 2.706 in meno (-0,7 per cento) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. La tendenza negativa ha mantenuto lo stesso ritmo dello stesso trimestre dello scorso anno, mentre a livello nazionale le imprese attive hanno segnato un lievissimo incremento (+0,1 per cento). Attività economica. A livello di macro settori, la base imprenditoriale regionale dell'agricoltura, delle costruzioni e dell'industria continua a restringersi, mentre quella dell'aggregato dei servizi resta sostanzialmente invariata.

In dettaglio, la riduzione delle imprese attive è stata più rilevante nell'insieme del commercio (-1.188 unità, -1,3 per cento), nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (-988 unità, -1,7 per cento) e nelle costruzioni (-816 unità, -1,2 per cento). Segno rosso anche per l'industria manifatturiera (-641 unità, -1,5 per cento), al cui interno solo tre settori registrano un aumento delle imprese, le attività immobiliari e il trasporto e magazzinaggio. Segnali positivi vengono solo dagli altri settori dei servizi, in primo luogo dell'aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+407 unità, +3,5 per cento), quindi dalla crescita delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+264 unità, +1,7 per cento), dei servizi di alloggio e ristorazione (+167 unità, +0,6 per cento) e dei servizi alla persona (+221 unità, +1,5 per cento).

Spicca la rapidità della crescita delle attive nella sanità e assistenza sociale (+4,2 per cento) e dell'istruzione (+3,5 per cento), ambiti nei quali lo stato del settore pubblico ha lasciato ampi spazi all'imprenditoria privata.

La forma giuridica delle imprese. Gli andamenti sono nettamente divergenti anche per le tipologie di forma giuridica. La riduzione della base imprenditoriale è stata determinata dal più accentuato andamento negativo delle ditte individuali, scese di 2.607 unità (-1,2 per cento) e dalla riduzione, più contenuta, delle società di persone (-1.914 unità, -2,4 per cento).

Queste ultime risentono dell'attrattività della normativa sulle società a responsabilità limitata, che sostiene invece l'aumento delle società di capitale (+1.918 unità, +2,2 per cento).

 

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Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati InfoCamere Movimprese.


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