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Domenica, 23 Aprile 2017 08:58

Grandine, si fa la conta dei danni

La stima dei danni è ancora in corso, ma è certo che sono stati ingenti. La grandinata della tarda serata di domenica 16 aprile ha infatti colpito pesantemente le campagne di Finale Emilia, oltre al territorio di diversi comuni limitrofi.

Secondo quanto riferiscono le associazioni degli agricoltori a subire i danni maggiori sono stati gli alberi di pere, i cui frutti, se pur ancora di piccole dimensioni, sono stati colpiti riportando lesioni che saranno destinate ad aumentare con la crescita del frutto stesso, andando ad inficiare la qualità del prodotto. Problemi sono stati registrati anche per la coltura della vite, che si trova ai primi stadi vegetativi con tralci ancora estremamente fragili. Danni anche per le barbabietole, mentre per gli altri seminativi, essendo le piante molto piccole, occorrerà attendere la successiva crescita per verificare se vi sono state lesioni di qualche tipo.
"Ancora una volta il nostro territorio - dice l'assessore all'Agricoltura del Comune di Finale, Beatrice Ferrarini - è martoriato dal maltempo. I danni subiti dalle coltivazioni sono evidenti, ci auguriamo che in questa occasione Regione e Provincia di Modena non manchino di far sentire agli agricoltori la loro vicinanza in modo tangibile, contrariamente a quanto è avvenuto per la grossissima grandinata del settembre 2015, quando si sono limitate a promettere, senza dar poi seguito alle buone intenzioni".

(Fonte Comune di Finale Emilia)

Ismea, con etichettatura origine oltre 1 milione di tonnellate di formaggi totalmente "mappati". Con l'indicazione del paese di mungitura e di quello di condizionamento o trasformazione viene scritto un nuovo capitolo nel rapporto di maggiore trasparenza tra produzione e consumo nel sistema agroalimentare.

Si tratta di un cambiamento fondamentale soprattutto nel mercato italiano dei formaggi, che vedeva sinora tutelata l'origine solo per i formaggi Dop e Igp, e che ora vedrà complessivamente tutelati oltre un milione di tonnellate di formaggi prodotti e commercializzati in Italia.

Secondo i dati di Ismea, infatti, il provvedimento consentirà al consumatore di conoscere l'origine delle materie prime di potenziali ulteriori 510.000 tonnellate di formaggi non Dop prodotti e commercializzati in Italia, che si aggiungeranno alle 513.000 tonnellate di formaggi già certificati.

Nell'ambito degli acquisti domestici di latte e derivati, i formaggi e latticini costituiscono il 60% della spesa delle famiglie italiane, cui si aggiungono l'8% del latte fresco, il 13% del latte UHT, il 13% dello yogurt, il 2% della panna, e il 3% del burro.

(Fonte Ismea Roma 18 aprile 2017))

Asta Copador, Confagricoltura Parma: "Soddisfazione per una soluzione tutta parmigiana". 
"Esprimiamo soddisfazione per una positiva soluzione della vicenda Copador di Collecchio, per di più nel segno della parmigianità attraverso l'affitto di ramo d'azienda da parte della Mutti Spa di Traversetolo".
Questo il commento del presidente di Confagricoltura Parma Mario Marini alla notizia dell'esito dell'asta tenutasi oggi pomeriggio (19 aprile) al tribunale di Parma in seguito alla quale Mutti si è aggiudicata l'affitto di ramo d'azienda di Copador.
"Il primo pensiero – continua Marini – va al centinaio di aziende agricole che, già nel non facile contesto della coltivazione del pomodoro da industria, attendevano un segnale positivo per poter salvare la campagna 2017 nonché alle centinaia di dipendenti fissi e stagionali. La salvezza di Copador significa dare prospettive a tante famiglie del nostro territorio. L'auspicio ora è che questa soluzione tutta parmigiana permetta di dare un nuovo impulso alla filiera del pomodoro da industria, che vede in Parma e Piacenza i territori maggiormente vocati, partendo dalle solide basi rappresentate da Mutti Spa, azienda che si è sempre distinta per professionalità e lungimiranza nel settore agroalimentare".

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