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All' assemblea Anbi sul valore delle acque irrigue i Consorzi di bonifica dell'Emilia Romagna citati come modello per le pratiche messe in campo a salvaguardia del territorio e del risparmio idrico -

Parma, 17 Luglio 2014 –

Citati più volte dai presenti come esempio virtuoso e come modello concreto da seguire per un possibile riordino organizzativo nazionale che tenga conto di efficienza e innovazione comprensiva di una razionalizzazione della macchina organizzativa, i Consorzi di bonifica dell'Emilia Romagna, (rappresentati a Roma alla Conferenza Nazionale dell'ANBI sulla risorsa Acque Irrigue da URBER), traggono un bilancio più che positivo sulle riforme attuate alcuni anni fa e che ora stanno regalando risultati più che concreti alla luce delle necessità strategiche da mettere in campo in termini di irrigazione e difesa del suolo.

A più riprese, nel corso della due-giorni di approfondimento che ha visto tra i relatori anche il Ministro Maurizio Martina, il parlamentare europeo Paolo De Castro e i presidenti delle associazioni agricole Moncalvo (Coldiretti), Guidi (Confagricoltura) e Scannavino (CIA), l'Emilia Romagna è stata coinvolta e citata per le pratiche messe in campo a salvaguardia di un territorio minacciato costantemente dal dissesto idrogeologico e per una collaudata forma operativa di risparmio idrico a sostegno di una agricoltura trainante per l'economia del paese e del suo export.

Il Consorzio di bonifica, la cui funzione è stata evidenziata come imprescindibile, anche da rappresentanti del Governo intervenuti (D'Angelis, Castiglione) e dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, devono svolgere una funzione strategica e moderna diventando sempre più "protagonisti attivi" del territorio facendosi carico di scelte innovative nel principio della sussidiarietà che favoriscano al contempo anche ricadute economiche di prospettiva nelle zone in cui insistono. Un territorio che purtroppo fa conti assai salati con un consumo spesso eccessivo di suolo agricolo (70ha/gg) e con un lento e progressivo dissesto montano che mette a repentaglio sia il lavoro delle imprese che la sicurezza delle comunità.
A rappresentare l'URBER a Roma il presidente Massimiliano Pederzoli, il coordinatore Sangiorgi e tutti i presidenti dei singoli Consorzi con al seguito esperti consortili dei diversi settori. Degna di nota anche la relazione su Irriframe sul risparmio idrico del direttore del Canale Emiliano Romagnolo Paolo Mannini.

(Fonte: ufficio stampa Urber)

Sulle cause alla radice del disastro del Secchia interviene URBER (Unione Regionale delle Bonifiche) che denunciò per prima il fenomeno all'indomani dell'inondazione.

Bologna – 10 Luglio 2014 – La messa in sicurezza del territorio dalle avversità ambientali e la prevenzione attiva laddove esistano dei rischi concreti in zone nevralgiche sono prerogative del sistema di bonifica così come il monitoraggio e la conseguente segnalazione immediata delle possibili cause che li determinano.
All'indomani della conclusione del dibattito in Commissione Regionale Ambiente sulle reali cause che hanno contribuito in modo decisivo a creare lo sgretolamento dell'argine del Secchia nel modenese – attribuite in modo diretto all'erosione progressiva esercitata da nutrie, tassi, istrici e volpi – l'UNIONE BONIFICHE DELL' EMILIA ROMAGNA per bocca del suo presidente Massimiliano Pederzoli sottolinea quanto sia fondamentale un'opera di salvaguardia su tutto il territorio e come sia impellente su tutta la rete una verifica immediata volta a scongiurare ulteriori disastrose inondazioni per comunità e aziende agricole messe pesantemente in ginocchio. Pederzoli, che fu tra i primi a denunciare pubblicamente il fenomeno dell'attività grave e costante di questi animali, privi di antagonisti sul loro habitat, rimarcò in quei giorni l'importanza di fare chiarezza su un possibile piano di abbattimento per evitare la diffusione a dismisura delle specie che scavano tane profonde negli argini dei nostri corsi d'acqua, argini che devono proteggere tutti, uomini e cose.
"Quando denunciavamo apertamente il fenomeno mesi fa – rimarca Pederzoli – qualcuno sorrideva, ora che c'è la scientificità di una Commissione è un dato conclamato. La strada da percorrere resta comunque una sola e se non troviamo al più presto una soluzione preventiva sull'attività di questi animali pericolosi finiremo per ridurre ad un groviera. Basta coi dibattiti che non finiscono mai, servono soluzioni per fronteggiare efficacemente un sistema sempre più vulnerabile".
In quest'ottica va evidenziato anche come il periodo delle piogge autunnali non è poi così lontano e trovare un punto di equilibrio sulle azioni sinergiche da mettere concretamente in campo per disinnescare i rischi è quanto mai doveroso.
[Visita il sito di URBER e la pagina ufficiale Facebook "URBER" per ulteriori informazioni. Guarda i video sul nostro Canale You Tube URBER]. (Fonte Ufficio Stampa UBER)

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