Consorzio Bonifica Parmense

Consorzio Bonifica Parmense

Tavolo di coordinamento con Provincia e Università di Parma per potenziare l'azione corale sul territorio e valorizzare la fase operativa di raccolta delle acque alla vigilia di una stagione che si presenta già particolarmente difficile per le imprese agricole

Parma (PR), 6 Marzo 2019 – Un inverno sostanzialmente privo di precipitazioni consistenti e un improvviso innalzamento delle temperature offrono un panorama sulla prossima stagione irrigua non certo agevole da affrontare per le imprese agricole del nostro territorio: l'acqua caduta a Febbraio è stata completamente riassorbita e le prime colture già sembrano faticare proprio per la parziale carenza di risorsa idrica. È proprio per questo che il Tavolo di coordinamento sulla siccità guidato dal Consorzio della Bonifica Parmense – insieme a Provincia di Parma e Università degli Studi di Parma – ha riunito nei giorni scorsi i suoi esperti.

Dopo aver analizzato le tematiche generali sopracitate l'incontro ha focalizzato l'attenzione sulle possibili e praticabili azioni potenziamento della raccolta della risorsa idrica per finalità irrigue. Dapprima si è provveduto al censimento mirato delle infrastrutture vocate a questo tipo di utilizzo, alla mappatura del territorio con monitoraggio delle aree di maggiore inefficienza (bacinizzazione delle ex-cave oasi naturalistica Cronovilla; implementazione delle portate dei pozzi Tortiano e Torrano). Nel quadro generale del "climate change", rappresentato nella fattispecie dalla scarsità di precipitazioni che colpisce il territorio ed in modalità quasi endemica proprio le aree padane dall'Appennino al Po, gli enti coinvolti – consapevoli che il protrarsi di questa situazione potrebbe determinare un significativo calo delle produzioni agroalimentari del parmense con conseguente danno economico soprattutto per i mercati di pomodoro e foraggio per Parmigiano Reggiano – offrono ancora una volta il loro contributo con finalità di tradurre fattivamente nei prossimi mesi le necessarie progettualità volte al contrasto degli effetti dello stress idrico.

Il tavolo ha visto, tra gli argomenti all'ordine del giorno, anche gli interventi di ricarica della falda; il miglioramento della qualità delle acque dei depuratori; e un approfondimento sulle modalità efficienti d'irrigazione per aspersione e scorrimento: possibile trasformazione delle casse di espansione dei torrenti Enza (sul quale è stata anche dedicata una sessione a parte in merito al fabbisogno irriguo del suo territorio), Parma e Baganza in serbatoi ad uso plurimo. Discussi anche i dati sulle siccità storiche e sulle proiezioni a scala locale determinate dal cambiamento climatico, oltre alla valutazione delle risorse idriche stesse e ai progetti in cantiere (tra cui il depuratore Monticelli). Spazio per una ulteriore sessione sulla servitù di allagamento, sul progetto "Faldanet" dei laboratori di ricerca agronomica del CER – Canale Emiliano Romagnolo e sulla realizzazione dei nuovi invasi di Medesano e Noceto.

Particolarmente apprezzato l'intervento sulla gestione dell'acqua di Sergio Vallesi – collaboratore di importanti atenei e centri ricerca inglesi – che ha trattato i molteplici temi della valorizzazione dei metodi di raccolta e conservazione naturali della risorsa idrica. Proprio il direttore generale del Consorzio Fabrizio Useri – coordinatore del Tavolo – si è soffermato sull'importanza dell'intervento di Vallesi che determina una diversa visione di lettura del territorio, agevolando il compito di riconoscere e potenziare sistemi naturali di stoccaggio e irrigazione (ecostrutture) integrate alle infrastrutture esistenti e programmate, utilizzando soluzioni basate sulla natura (Nature-based Solutions, NbS), per individuare le aree di maggiore inefficienza e opportunità di intervento mediante particolari tecniche di mappatura.

Giovedì, 21 Febbraio 2019 11:12

Difesa attiva Appennino-Bonifica Parmense.

Difesa attiva Appennino-Bonifica Parmense, centinaia di interventi a favore delle imprese agricole per la lotta al dissesto idrogeologico
Al via le partecipazioni delle imprese agricole ai bandi che saranno indetti sul territorio da ogni comune dell'Appennino che collabora con la Bonifica Parmense. Dal 2012 raddoppiati gli stanziamenti che oggi ammontano a 200mila euro per oltre 100 interventi annui.

Parma 21 febbraio 2019 -  – Tra poco, in ognuno dei 31 comuni della nostra provincia che hanno aderito al progetto, tutte le aziende agricole che ne faranno richiesta specifica potranno partecipare al bando Difesa Attiva Appennino 2019 che il Consorzio di Bonifica Parmense ha ideato ed indetto già a partire dal 2012 e che, nel corso degli anni, ha riscosso una massiccia adesione da parte degli interessati tanto da diventare un vero e proprio modello di partecipazione diretta al contrasto del dissesto idrogeologico.

Il piano consortile, volto a mitigarne gli effetti, consente di prendere parte ad una selezione di piccoli, ma numerosi finanziamenti che l'ente di Bonifica (in base ad una selezione mirata con successiva graduatoria stilata dai comuni coinvolti) assegna agli imprenditori che in prima persona si preoccupano della sistemazione di una fetta del loro territorio montano. E tenuto conto del successo dell'iniziativa, oltre 100 interventi annui, dagli iniziali 100 mila euro, il Consorzio di Bonifica è arrivato oggi, con soddisfazione per gli esiti ottenuti, a stanziarne esattamente il doppio, ovvero 200 mila euro.

Ogni anno, in concomitanza con l'arrivo della stagione più temperata, cominciano ad arrivare le tante segnalazioni degli agricoltori che intendono beneficiarne e anche le successive richieste di partecipazione al bando in ogni amministrazione comunale dell'Appennino. Il progetto Difesa Attiva rappresenta infatti un vero e proprio anello di congiunzione tra il Consorzio di Bonifica Parmense e chi svolge le attività di coltivazione in montagna, in un'area spesso disagiata, costantemente alle prese con le più svariate difficoltà che il fenomeno progressivo del dissesto idrogeologico causa sempre con maggior frequenza.

"Nell'insieme – commenta il presidente dell'ente di bonifica Luigi Spinazzi – il progetto Difesa Attiva è come un grande mosaico in cui centinaia di tasselli, contraddistinti dai singoli stanziamenti erogati alle imprese agricole, disegnano un quadro di lotta preventiva al dissesto che pesa enormemente sui territori considerati. In questo modo si integrano gli intenti di difesa dei comuni dei territori montani e il Consorzio di Bonifica Parmense impiega al meglio e visibile efficienza i proventi della propria contribuenza consortile".
Il Difesa Attiva Appennino ha guadagnato progressivamente consenso ed è divenuta pratica operativa di salvaguardia guardata come modello anche da altri territori che, in taluni casi con nomi differenti nel paese, ne hanno però emulato la sostanza di azione concreta.

La validità del suo percorso è testimoniata e arricchita proprio dalle centinaia di piccole imprese locali, sentinelle di presidio montano contro gli effetti negativi dei mutamenti climatici, che hanno sposato annualmente la proposta di attività ottenendo così il sostegno da parte del Consorzio. La Bonifica, dopo aver ricevuto le graduatorie dei progetti richiesti dalle amministrazioni locali, ne esamina la fattibilità e alla conclusione dell'intervento eseguito dagli imprenditori agricoli meritevoli del finanziamento ne verifica e monitora la funzionalità.

Le attività svolte dagli imprenditori agricoli sono molteplici e riguardano il mantenimento di generali buone condizioni dei versanti, il funzionamento del reticolo idraulico/ambientale, della rete idrografica locale e della viabilità interpoderale.

"Nel progetto Difesa Attiva Appennino – ha confermato il direttore generale del Consorzio ing. Fabrizio Useri - le imprese diventano protagoniste della filiera della salvaguardia delle aree che maggiormente sono sottoposte ai fenomeni di erosione e frane ed in questo modo il Consorzio, in collaborazione con i Comuni, contribuisce a creare valore incrementando la solidità di quelle che sono le precondizioni territoriali per fare impresa ed evitare l'abbandono delle Terre Alte".

Le imprese agricole che vorranno partecipare ai bandi Difesa Attiva Appennino potranno prendere visione del bando negli uffici di competenza del proprio comune.

Ecco l'elenco dei 31 Comuni del Parmense coinvolti nel progetto: Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val Di Taro, Calestano, Collecchio, Compiano, Corniglio, Felino, Fidenza, Fornovo Di Taro, Langhirano, Lesignano De' Bagni, Medesano, Monchio Delle Corti, Montechiarugolo, Neviano Degli Arduini, Noceto, Pellegrino Parmense, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, Solignano, Terenzo, Tizzano Val Parma, Tornolo, Traversetolo, Valmozzola, Varano De' Melegari, Varsi.

 

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Maestranze consortili a lavoro per lo spurgo e la sistemazione strutturale del sifone e la pulizia del fondo. Effettuata anche una stuccatura: eviterà le perdite d'acqua

Fontevivo (PR) – Portato brillantemente a termine l'intervento di spurgo e sistemazione strutturale del sifone sottostante il torrente Recchio, nel Comune di Fontevivo.

Il sifone, a servizio del canale di Bianconese – che preserva un territorio di 400 ettari compreso tra i Comuni di Fontevivo e Fontanellato – è stato oggetto di una operazione di pulizia con escavatore a risucchio idraulico per estrarre il materiale depositato sul fondo.

Successivamente le maestranze consortili hanno effettuato una stuccatura per evitare nuovamente perdite di acqua.

 

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