Cooperativa vinicola nata dalla fusione delle Cantine di Arceto, Prato e Correggio, è una realtà di primo piano del settore con un fatturato di 22,5 milioni di euro
Reggio Emilia, 23 Dicembre 2016) - Nato 42 anni fa a Reggio Emilia, dove si è diplomato all'Istituto Agrario "Zanelli" per poi laurearsi, con lode, in Scienze Agrarie all'Università di Bologna nel 1999, Davide Frascari è stato confermato alla presidenza di Emilia Wine, la cooperativa vinicola nata nel 2014 dalla fusione delle cantine di Arceto, Prato e Correggio. Frascari, che conduce un'azienda agricola in buona parte coltivata a vigneto, è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione, che ha anche chiamato alla vice presidenza Paolo Culzoni di Correggio.
Eletto in questi giorni dall'Assemblea della cooperativa, il Consiglio presenta un forte rinnovamento, con 6 nuovi membri su 15, che testimonia il dinamismo di Emilia Wine, in grado di mettere in campo tutte le sue forze per rispondere al meglio alle esigenze del mercato globale.
Ringraziando per la fiducia ricevuta, il presidente ha sottolineato che "la cooperativa proseguirà nella direzione seguita in questi tre anni, mettendo a frutto gli investimenti e migliorando costantemente la gestione e la razionalizzazione dei costi per garantire ai soci risultati positivi. Nei prossimi mesi, verrà inoltre completato il percorso di riorganizzazione della produzione per proporre una gamma vinicola di alta qualità sempre più in linea con le richieste del consumatore moderno".
A vendemmia ormai archiviata, la produzione italiana di vino 2016 appare particolarmente abbondante e non lontana dai livelli dello scorso anno, quando sono stati superati i 50 milioni di ettolitri.
C'è ancora un po' di incertezza, relativamente al segno della variazione rispetto allo scorso anno, perché le piogge di settembre hanno un po' cambiato gli esiti delle previsioni fatte fino a quel momento.
Sembra essersi consolidata la crescita in Emilia Romagna, Veneto e Piemonte; mentre in Trentino Alto Adige le perdite sono state inferiori alle aspettative; situazione analoga in Sicilia: In Lombardia, invece, la flessione stimata inizialmente è sembrata ottimistica. La Puglia presenta uno scenario molto variegato, con perdite pesanti su alcune varietà ed incrementi altrettanto importanti su altri.
Ad una produzione comunque abbondante si devono aggiungere anche le giacenze, che al 31 luglio ammontano a 42,7 milioni di ettolitri.
Qualunque sia il segno della variazione rispetto allo scorso anno, comunque, l'Italia si conferma primo Paese produttore in un contesto in cui i volumi mondiali, secondo stime Oiv, sembrano attestarsi a 260 milioni di ettolitri, - 5% sul 2015. La Ue nel suo complesso si presenta con 165,6 milioni di ettolitri, contro i 167 della campagna precedente (-4%), con la Francia attestata a 43,2 milioni di ettolitri (-10% su base annua). In lieve crescita, secondo le prime stime, la Spagna ma senza discostarsi troppo dai 37 milioni di ettolitri del 2015.
Nel Nuovo Mondo la produzione 2016 è stata del 10% inferiore rispetto all'anno precedente, con Cile, Sud Africa e Argentina che hanno registrato riduzioni vicine o superiori al 20%. In lieve incremento, invece, sia gli Stati Uniti sia dell'Australia. Da segnalare che la Cina, con oltre 11 milioni di ettolitri, si sta affermando anche come produttore e non più solo come importatore.
Editoriale: Buon natale ai bambini di tutte le Aleppo del mondo. Crollo del latte spot. Parmigiano Reggiano: investimenti per 15 milioni di euro. Cereali e dintorni. Il rialzo dei tassi USA ha messo le ali al dollaro. Export reggiano a +2,6%. Alla scoperta di Pontremoli, aspettando il Christmas Food Wine festival di Noceto. Promozioni.
SOMMARIO Anno 15 - n° 50 18 dicembre 2016
1.1 editoriale Buon natale ai bambini di tutte le Aleppo del mondo
1.2 auguri Buon Natale!
2.1 lattiero caseario Crollo del latte spot
3.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: investimenti per 15 milioni di euro
3.2 turismo Fornovo: torna a vivere la via Francigena
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il rialzo dei tassi USA ha messo le ali al dollaro.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati senza particolari oscillazioni
6.1 export Export reggiano a +2,6%.
7.1 eventi e territori Alla scoperta di Pontremoli, aspettando il Christmas Food Wine festival di Noceto
8.1 consumi Ismea, ancora in contrazione i consumi domestici
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 49 11 Dicembre 2016 -
Editoriale: Un messaggio forte e chiaro ma incompreso o inascoltato. In flessione il latte spot mentre le due DOP continuano a volare. L'Italia s'è desta. Consorzio Agrario di Parma, passaggio del testimone alla direzione. "Dai falsi miti al piacere del cibo". Noceto e Pontremoli insieme per il Christmas food wine festival. Ismea, continua l'evoluzione positiva dell'economia agricola
SOMMARIO Anno 15 - n° 49 11 dicembre 2016
1.1 editoriale Un messaggio forte e chiaro ma incompreso o inascoltato.
2.1 lattiero caseario In flessione il latte spot mentre le due DOP continuano a volare
3.1 politica-referendum L'Italia s'è desta
3.2 nomine Consorzio Agrario di Parma, passaggio del testimone alla direzione
4.1 Imprese e propensione all'investimento Luci e ombre nel terziario.
6.1 Alimentazione e comunicazione "Dai falsi miti al piacere del cibo"
7.1 eventi e territori Noceto e Pontremoli insieme per il Christmas food wine festival
8.1 Agricoltura Ismea, continua l'evoluzione positiva dell'economia agricola
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
Il topinambur, nome bizzarro che potrebbe trarre in inganno, è un tubero dal sapore di carciofo e tipico prodotto di questa stagione invernale. Ma come cucinarlo e quale vino poter abbinare ai suoi piatti ce lo spiega CECILIA NOVEMBRI, attenta e raffinata sommelier, che abbina sapientemente i nostri ottimi vini italiani.
Di Cecilia Novembri
In attesa del Natale dal punto di vista enogastronomico offre un ampio scenario di gustosi alimenti, come il Topinambur, originario dell'America settentrionale è un tubero che racchiude il sapore e la consistenza della patata con quella del carciofo.
Molti sono i modi per degustare questo particolare tubero: cotto, crudo, fritto o ridotto a purea è ancora poco conosciuto in Italia, soltanto in Piemonte è molto diffuso dove viene consumato "in purezza" con la tradizionale bagna cauda.
Le preparazioni che sono in grado di esaltare l'originale aroma del topinambur lo vedono spesso abbinato alle patate.
Il Flan di topinambur che grazie al suo retrogusto di carciofo si sposa perfettamente con la delicatezza e la dolcezza delle patate dando vita ad una piccola delizia e il Risotto con topinambur, particolarissimo grazie al sapore di carciofo che si mescola alla cremosità della patata.
Per contrastare la tendenza amara del topinambur occorre abbinare un vino bianco morbido, ottimo l'abbinamento con un Arneis profumo fresco e delicato, invitante, con i sentori di camomilla, di frutta a polpa bianca e di erba naturale del vitigno, morbido e intenso al palato, con una leggera vena acidula che dona freschezza e persistenza.
Perfetto, poi, un Franciacorta Saten che con i suoi tipici sentori di crosta di pane, note balsamiche, sfumature di mela, fichi secchi, nocciola e mandorla, regala al Flan e al Risotto una morbidezza che ricorda le sensazioni della seta!
CREDITS: - cucinaresuperfacile.it – odealvino.com – unadonna.it – ilgiornale.it – mypersonaltrainer.it – limmi.it – de-gustare.it – venditapiccolifrutti.it – lagallinavintage.it – viaggivacanze.info – cantinavegliolorenzo.eu – piemonteland.it – cantinetta-antinori.com – unafranciacortina.com
Editoriale: Si o No? le due principali DOP prendono il volo. Sempre la solita storia, basta con i ricatti! Cereali e dintorni. Mercati sostanzialmente stabili. Vino: il Testo Unico è legge. Campagna pomodoro 2017, pronta una proposta per il miglioramento della programmazione produttiva. Carne bovina: domanda ancora debole
SOMMARIO Anno 15 - n° 48 04 dicembre 2016
1.1 editoriale Si o No?
2.1 lattiero caseario Le due DOP hanno preso il volo.
3.1 politica-referendum Sempre la solita storia. Basta con i ricatti!
3.2 agricoltura sostenibile La "Bandiera Verde Agricoltura" a una azienda reggiana
4.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati sostanzialmente stabili.
6.1 agricoltura Al Cap di Parma un incontro sull'annata agraria
6.2 vino VeronaFiere. Nascono gli Evoo Day
7.1 vino Vino: il Testo Unico è legge
7.2 pomodoro Campagna pomodoro 2017, pronta una proposta per il miglioramento della programmazione produttiva
8.1 carni bovine Carne bovina: domanda ancora debole
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
Bolle Rosse: una tre giorni dedicata interamente alle bollicine color rubino che si terrà nella splendida cornice del Castello di Formigine. La prima edizione dell'evento ha come obiettivo quello di promuovere il Lambrusco di qualità come protagonista dell'aperitivo.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
Formigine (MO) 30 novembre 2016
Ne ha fatta di strada il Lambrusco, da quando era una vite selvatica (ruscum) che cresceva ai margini dei campi (labrum). Sarebbe questa, infatti, una delle ipotesi etimologiche sull'origine del nome di questo vino rosso e frizzante. L'altra sostiene invece che il termine deriverebbe dalla fusione di labo (prendo) e ruscus (che punge il palato), da cui deriva anche la parola "brusco" che caratterizza i vini giovani, gradevoli e vivaci.
Capace di incantare il palato e di riflettere la personalità delle sue genti, gli emiliani, il Lambrusco ha saputo deliziare personalità come Mario Soldati, che lo ha definito "champagne umile d'Emilia" e, prima di lui, Giosuè Carducci, che durante le sue docenze all'ateneo bolognese, non disdegnava un scappata nella vicina Modena per berlo insieme agli amici a pranzo come a cena.
Da vino della tradizione, fedele compagno dei robusti piatti emiliani, il Lambrusco si prepara a fare il "grande salto" per erigersi a protagonista dell'Aperitivo, un momento conviviale ormai di moda in tutto il mondo. E' proprio in questa veste che sarà il protagonista di Bolle Rosse, una tre giorni dedicata interamente alle bollicine color rubino che si terrà nella splendida cornice del Castello di Formigine, in Piazza Calcagnini 1, nelle giornate di sabato 10, domenica 11 e lunedì 12 dicembre. Ricchissimo il programma, che vede la partecipazione di 24 realtà produttrici del territorio modenese e non solo, tra cantine e aziende agricole.
Si comincia sabato 10 dicembre alle 10.30 con un convegno dal titolo Sfide e opportunità per il mercato del Lambrusco. Ne parlerà Ermi Bagni, Direttore del Consorzio Tutela del Lambrusco. A seguire, alle 11, la senatrice Leana Pignedoli, membro della Commissione Agricoltura, interverrà sul tema Il Testo Unico del Vino, semplificazione ed elementi innovativi. Alle 11.30 sarà la volta del sindaco di Bomporto Alberto Borghi, che parlerà de Il ruolo della ricerca per il Distretto del Lambrusco. A seguire, Fabio Franceschini, sindaco di Castelvetro farà un intervento su L'importanza dello storytelling: il rapporto tra territorio e produzioni vitivinicole locali. Alle 12, Andrea Pazzan di Winemeridian parlerà di Wine People -X Factor per il successo nel mondo del vino.
Il pomeriggio, invece, è dedicato al gusto e alla cultura. Alle 15 è fissata l'inaugurazione e l'apertura de banchi di assaggio. Nel biglietto di ingresso di 12 euro, infatti, è compreso anche un piatto di stuzzichini da aperitivo a scelta tra Intrighi di mare, proposto da Federico Barone di Samò Salumeria di Pesce, Tradizionale ma non troppo, preparato da Andrea Camuri di A.C, Ristorazione e Profumi di formaggi, proposto da La Taberna di Rocca Calascio. Per ogni menù gli esperti di AIS (Associazione Italiana Sommelier) consiglierà i Lambruschi da abbinare.
E' siccome non c'è fonte di ispirazione di un buon bicchiere di Lambrusco, alle 16.30 sarà presentato il libro Racconti Frizzanti edito dalla casa editrice Modenese Damster, un'antologia di racconti con un unico denominatore: le bolle rosse. Sarà presenta la giornalista e scrittrice Manuela Fiorini, autrice del racconto Alla vostra salute. Al termine, aperitivo a base di Lambrusco Rosé accompagnato da ricotta e marmellata di amarena. Per tutta la durata della manifestazione, poi, sarà possibile effettuare visite guidate gratuite al Castello di Formigine e visitare la mostra fotografica La terra e la vita di Marco Campagnoli e tre opere di vetro riciclato realizzate in esclusiva per Bolle Rosse dall'artista Carlo Baldessari.
Alle 18.30, Aperitivo in compagnia di Daniele Reponi, lo "chef dei panini", che proporrà cinque panini realizzati con il pesce come ingrediente principale. Ai panini saranno abbinati altrettanti lambruschi, le cui caratteristiche organolettiche saranno illustrate dagli esperti dell'Ais. Al termine delle degustazioni verrà rilasciato a tutti i partecipanti il "Ricettario dei panini" di Daniele Reponi. Costo della degustazione € 8.
Domenica 11 dicembre, si comincia alle 11.30 con l'apertura dei banchi di assaggio. Alle 16, Sergio Scarvaci, delegato regionale dell'Associazione ONAV, guiderà una Degustazione di Lambruschi rifermentati in bottiglia. Alle 18.30, si replica con lo "chef del panino" Daniele Reponi, che propone cinque panini con salumi e formaggi con la stessa modalità di abbinamento del sabato. (ticket 8 euro). Lunedì 12 dicembre, invece, l'ingresso è riservato agli operatori del settore bar e ristorazione con orario 10-17. Al momento sono otto i buyers stranieri provenienti da Svizzera, Repubblica Ceca e Germania che hanno confermato la loro presenza. Chi desidera partecipare può inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Bolle Rosse è organizzato da Conoscimodena e beneficia del patrocinio della Regione Emilia Romagna, Camera di Commercio di Modena, Confesercenti Modena, Lapam-Confartigianato Modena e Reggio Emilia e PROFORM associazione di negozi di Formigine. Hanno contribuito: Angelo Po Grandi Cucine, Azienda Agricola Leonardi Giovanni, Villani Salumi Spa, Distillerie Bonollo, Forno Pinelli, AC Ristorazione, Samò Salumeria di pesce, La Taberna di Rocca Calascio e 1012 Ecodesign.
INFO
Bolle Rosse
10 – 11 e 12 dicembre
c/o Castello di Formigine, Piazza Calcagnini 1
prenotazioni e info tel 335/5330753, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.festivaldellambrusco.it
www.visitformigine.it
Martina: tagliamo burocrazia per un settore che vale oltre 14 miliardi di euro. Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione.
Roma 28 novembre 2016)
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che, con l'approvazione definitiva di oggi alla Camera dei Deputati, il Testo unico del vino è legge.
"Il Testo unico del vino - afferma il Ministro Maurizio Martina - è legge. Un risultato al quale abbiamo lavorato molto in questi mesi insieme al Parlamento e che oggi è realtà. Finalmente diamo ai produttori una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente. Un'operazione di semplificazione che era attesa da anni e che consente di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori. Col Testo unico possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi".
"La promessa di approvare il provvedimento entro l'anno è stata mantenuta - sottolinea il Vice Ministro Andrea Olivero - grazie all'impegno dei parlamentari e al confronto costruttivo con tutti gli attori della filiera. Adesso è il momento di sfruttare le disposizioni di rilancio e semplificazione della legge per dare risposte concrete a un mondo produttivo che merita la massima considerazione per i risultati realizzati e la sua forte incidenza nello sviluppo territoriale."
SCHEDA - TESTO UNICO DEL VINO
In particolare la legge si concentra su un'operazione concreta di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un'unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante.
Più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l'agroalimentare italiano.
Spazio all'innovazione con la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie contribuendo ad aumentare la trasparenza.
Tra le novità apportate dalla riforma è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico.
Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione.
I controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiscono nel registro unico dei controlli (RUCI) a prescindere se siano o no imprese agricole.
(Uffcio stampa Mipaaf)
Momenti bui per il Prosecco dopo l'ultimo colpo mediatico sferrato dal servizio andato in onda durante la puntata di Report del 14 novembre scorso: dito puntato contro l'uso improprio dei pesticidi ed il nome usurpatoai produttori del Carso.
Di Chiara Marando -
Sabato 26 Novembre 2016 -
Momenti tutt'altro che rosei per il tanto amato Prosecco dopo l'ultimo colpo mediatico sferrato dal servizio andato in onda durante la puntata di Report del 14 novembre scorso. Un'inchiesta che ha puntato il dito, ed i riflettori, contro l'uso improprio dei pesticidi ed il nome usurpato indebitamente ai produttori del Carso.
Iniziamo con l'analizzare la questione dei pesticidi.
L’enorme richiesta di mercato e il business delle bottiglie in crescita hanno determinato un’espansione delle vigne in tutto il Veneto, comportando lo sviluppo di colture intensive, con trattamenti che arrivano a ridosso di case, scuole, strade.
Le immagini e le informazioni trasmesse dal programma di Rai 3 hanno parlato di atomizzatori per strada, di abitanti che hanno sviluppato una “sensibilità chimica multipla” proprio a causa degli eccessivi dosaggi spruzzati a poca distanza dalle zone abitate, il tutto senza siepi di protezione in grado di fare da barriera naturale. La regola pare essere quella di uscire solo indossando la mascherina.
Sulla base di questi fatti, si evidenziano numerosi casi di decessi per tumore o leucemia, una panoramica nera che non fa ben sperare.
Ma la domanda è se tutto questo sia la conseguenza delle coltivazioni di Prosecco, oppure se non serva solo come capro espiatorio.
Per fare chiarezza è bene ricordare che esiste un regolamento che pone limiti ben precisi sull'uso della terra, inoltre la Regione ha stabilito delle linee guida atte a restringere e ridimensionare l’uso di sostanze chimiche. Certo, c'è la possibilità di richiedere delle deroghe – i dubbi sono soprattutto su queste deroghe - in caso di attacchi improvvisi legati a malattie della vite.
Tuttavia, ad esempio, le analisi effettuate da Polo Lab, richieste dal Comitato Colli Puri di Collabrigo, hanno ottenuto dei dati che dimostrerebbero come nei vini, biologici e non solo, sono presenti residui di pesticidi ma sempre ampiamente nei limiti di legge, anche se alcuni non più autorizzati.
Quindi dove sta la verità?
Sicuramente l'argomento merita particolare attenzione, verifica, conferma o confutazione delle accuse, ma non certamente terrorismo psicologico.
E sicuramente tutto questo deve essere fatto al più presto. Quello del Prosecco è un patrimonio importante, tanto essere destinato alla certificazione Unesco se dovesse passare la candidatura di Conegliano e Valdobbiadene, ma è fondamentale che problematiche e domande sospese trovino soluzione e risposta. Insomma, per dirla tutta, è conoscenza comune che non sia possibile produrre un vino completamente biologico se coltivato proprio accanto ad un vigneto curato con metodologie tradizionali. Quindi anche sul bio ci sarebbe da fare chiarezza.
Il problema del nome
Poi c'è la questione del nome che gli abitanti del Carso rivendicano come proprio. Il paesino denominato “Prosecco”esiste, è vicino a Trieste e conta 1300 abitanti, ma non vi si produce il Prosecco. Quindi è lecito domandarsi perché il nome derivi proprio da lì: la nascita della denominazione interregionale che comprende Veneto-Friuli Venezia Giulia corrisponde ad una operazione attuata per “registrare” il nome delle bollicine in quanto, si sa, l'unico modo per avere l'esclusiva di una denominazione protetta è quella di legarla ad un territorio geografico. Il tutto fu esteso anche al Carso ed al piccolo paese di Prosecco.
I produttori del Carso accettarono di cedere il nome ed essere inseriti nella denominazione solo dopo la firma di un protocollo. All'epoca era ministro dell'Agricoltura Luca Zaia, oggi presidente della Regione Veneto.
Un protocollo che faceva promesse, a quanto apre mai rispettate. Oggi, la risposta dei carsici è arrivata e chiede una royalty sul venduto, ovvero l'autotassazione di un centesimo che funga da risarcimento.
Proprio su questo punto la risposta di Stefano Zanette, Presidente del Consorzio di tutela del Prosecco, alle telecamere di Report è stata un secco “questo non avverrà mai”.
Appena conclusa l'edizione di Enologica per il 2016 e si contano le presenze che sono state 5.000 e dove grazie al lavoro di ENOTECA REGIONALE EMILIA ROMAGNA e delle Cantine presenti, si è potuto mostrare all'Italia tutta la grande qualità di Regione Emilia Romagna.
Bologna, 23 Novembre 2016
di L'Equilibrista
Il mio tour parte e tocca diversi produttori, mosso da curiosità e conoscenza delle zone e dal packaging inconfondibile di alcuni di loro che uniscono qualità a leve di marketing che ad oggi sono fondamentali per la buona riuscita di una bella bottiglia.
Degno di nota, ma ci ha abituato ormai, è Cantina Merlotta con il suo Albana 2015 Fondatori, che si è distinto per equilibrio, persistenza e coerenza fra profumi al naso e gusto, cosa fondamentale per questi bianchi di struttura che devono confermare sempre quanto di bello fanno vedere e quanto di buono possono offrire al palato. Proseguo il mio viaggio sui bianchi e mi butto a capo fitto su Monticino Rosso perchè Codronchio va fatto sentire anche ai miei ospiti di Roma che non possono trovare una cosa simile nella Capitale.
Le sopracciglia si inarcano per lo stupore, gli sguardi si fanno complici e il gusto ha già decretato che fra le annate in degustazione, la 2014 e la 2013 è soprattutto la 2010 a dimostrarsi l'annata migliore delle tre tanto da valorizzare al meglio questo Albana forgiato da vendemmia tardiva e sapiente gestione della botritys che regala equilibrio senza pari e sentori di nespole, mandorle, nocciole e arance candite che si trovano al palato in modo strutturato e avvolgente con un finale lineare ed elegante mai esagerato.
Tocco di sfuggita la cantina Quinto Passo forse perchè voglio godere ancora del sentore amandorlato, della sua struttura e del ricco bouchet che mi regala questo metodo classico e quindi decido di degustare il Rosè cento per cento Sorbara che trovo bello persistente in bocca e avvolgente come speravo, ma mi faccio coccolare ancora dalla Cuvee paradiso perchè la sua fragranza di frutto croccante mi mancava ed ora poso proseguire con il sorriso. Tanto dove andrò ora il sorriso non serve perchè già Lui mi accoglie con la bocca spalancata di gusto e contentezza perchè sa di avere un grande prodotto e di non temere niente...parliamo di Podere Morini e dei magnifici Augusto e Nonno Rico Sangiovese di Romagna. L'Augusto viene prodotto da uve autoctone Longanesi, vitigno presente solo nel vicinato tanto da poter essere paragonato ad un cru per la sua limitata produzione e con una qualità eccellente, grande corpo e profumo, vino da accompagnare a carmi della zona e succulente preparazioni che lo portano a livello di eccellenza su molte guide internazionali. Nonno Rico è il sangiovese che avevo in mente quando vedevo da bambino queste terre di sole e gente per bene, infatti è genuino e ricco, persistente mai ruvido ma non ruffiano, sincero e centrale in bocca, profondo e dal profumo di fiori e frutta che restano in vivi a lungo.
Lascio che il labbro si distenda dopo averlo tenuto all'insù pensando alla qualità di questo prodotto e mi faccio largo per vedere qualcosa di nuovo e decido che sia ora di degustare una cantina che mi incuriosisce. Tenuta Saiano e fra le tante cose che sento mi colpiscono molto il Saiano Rubicone IGT per la sua eleganza e pulizia in bocca. Qui non c'è più il bonario sorriso romagnolo ma c'è uno stile elegante e molto fine, dal tannino integrato nel vino con un frutto ben calibrato in bocca ed una alcolicità adeguata alla sua vivida persistenza. Questo vino presenta la sua voglia di essere diverso da solito e porta con se uno stile d'oltralpe quasi da farlo sembrare un cugino in visita in Romagna. Pensando di avere capito l'impostazione della cantina, ne sono poi del tutto convinto quando sento l'ultimo prodotto di giornata, ovvero il loro Vermouth che sia nella versione Clementino che Demos esibisce tutta la forza dell'infusione di aromi e di sapori che ritornano con gradevole grazia e presenza e si ritrovano arancio e scorze essiccate, dolci frutti di chinotto, ginger e canditi freschi.
L'evento che da sempre vede Bologna ospitare Enologica e fare da capitale della degustazione Emiliano Romagnola, è stata capace di radunare sotto la guida di Enoteca Regionale Emilia Romagna, cantine di grande pregio che nei tre giorni di lavori (19, 20, 21 Novembre) hanno portato lustro alla viticoltura emiliano romagnola nella splendida cornice storica di Palazzo Re Enzo proprio a fianco dei recenti restauri del celeberrimo Nettuno nella omonima Piazza.
Pierluigi Sciolette - Presidente ed Ambrogio Manzi - direttore di Enoteca regionale, hanno dimostrato la centralità di Enologica come punto di riferimento per appassionati ed operatori del settore nell'ambito della enologia regionale e che ha portato valore sia alla manifestazione che al personale intervenuto così numeroso quest'anno. Con essa cambiano anche gli strumento di diffusione nella degustazione e quindi via libera alla nuova applicazione "Via Emilia wine and food" con la quale si può scoprire l'Emilia Romagna attraverso otto pulsanti di navigazione che guidano l'enogastronauta verso enogastronomia, patrimonio artistico e culturale, territorio, attrazioni ed eventi collegati alle città della Via Emilia.
La mia e la nostra fortuna credo sia sempre il palato, indiscusso ed esigente decisore del gusto e della qualità dei vini tanto da scansare via qualsiasi marchingenio elettronico dando invece spazio alle papille ed alla fine percezione delle persone. La tecnologia resta fondamentale per aiutare e veicolare ma il gusto e la conoscenza restano patrimonio comune e vero elemento di distinzione.
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07-10-2024 Salute e Benessere
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01-10-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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18-09-2024 Eventi
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28-08-2024 Formazione
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19-08-2024 Salute e Benessere
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Pellegrino, 3 luglio 2024&nb... Leggi tutto
05-07-2024 Energie Rinnovabili
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03-07-2024 Energie Rinnovabili
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24-06-2024 Salute e Benessere
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24-05-2024 Eventi
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19-03-2024 Salute e Benessere
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03-03-2024 Salute e Benessere
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15-02-2024 Turismo
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10-02-2024 Salute e Benessere
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17-12-2023 Salute e Benessere
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11-11-2023 Salute e Benessere
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13-11-2016 Vendita immobili
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13-11-2017 Vendita immobili
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07-11-2017 Vendita immobili
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07-11-2017 Vendita immobili
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19-07-2016 Vendita immobili
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13-07-2016 Vendita immobili
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11-07-2016 Vendita immobili
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27-06-2016 Vendita immobili
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19-06-2016 Vendita immobili
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08-06-2016 Vendita immobili
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09-05-2016 Vendita immobili
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24-04-2016 Vendita immobili
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24-03-2017 Messaggi Personali
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20-03-2017 Messaggi Personali
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